07.06.2023 Views

syndicom rivista N.35

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

22 Politica<br />

Per una transizione che<br />

crei nuovi posti di lavoro<br />

L’emergenza è climatica, ma anche sociale. Per rispondervi<br />

creando posti di lavoro, la Communauté genevoise d’action<br />

syndicale (CGAS) ha lanciato l’iniziativa «1000 emplois». Che si<br />

vota il 18 giugno, proprio come la legge federale sul clima.<br />

Testo: Davide De Filippo, presidente<br />

CGAS e cosegretario generale SIT<br />

Ambiziosamente, la nostra iniziativa<br />

«per la creazione di posti di lavoro<br />

sociali ed ecologici e la riduzione<br />

dell’orario di lavoro» (in breve, iniziativa<br />

«1000 emplois») propone di<br />

passare dalla gestione (punitiva)<br />

della disoccupazione alla riduzione<br />

della stessa, creando ciò di cui le disoccupate<br />

e i disoccupati hanno bisogno:<br />

ovvero posti di lavoro. Ma<br />

non un lavoro qualsiasi: un lavoro<br />

ecologico, sociale e sostenibile.<br />

In un contesto in cui nel Canton<br />

Ginevra si registra un’elevata disoccupazione<br />

e una sottoccupazione,<br />

e di fronte alle politiche dei<br />

datori di lavoro che espellono dal<br />

mercato del lavoro sia i giovani senza<br />

esperienza che i lavoratori più anziani<br />

«troppo costosi», occorre proporre<br />

un’alternativa seria e concreta<br />

alle proposte antifrontalieri. In che<br />

modo? Attraverso politiche pubbliche<br />

proattive. Le autorità pubbliche<br />

e le istituzioni non profit devono<br />

svolgere il loro ruolo essenziale di<br />

attori economici e non permettere<br />

più alla «mano invisibile» dell’economia<br />

di condurci dritti verso il baratro.<br />

Poiché non perseguono l’obiettivo<br />

del profitto, ma quello del<br />

bene comune, possono e devono<br />

creare posti di lavoro accessibili a<br />

tutti, stabili e adeguatamente retribuiti,<br />

a condizione che vengano dati<br />

loro i mezzi per farlo.<br />

L’iniziativa propone quindi la<br />

creazione di 1000 posti di lavoro<br />

all’anno quando il tasso di disoccupazione<br />

a Ginevra raggiunge il 5%.<br />

Mille posti di lavoro nei settori della<br />

transizione ecologica e dei servizi<br />

pubblici che rispondono alle esigenze<br />

della popolazione. 1000 posti<br />

l’anno sembrano tanti. Ma in realtà<br />

è poco rispetto alle esigenze di ristrutturazione<br />

termica degli edifici,<br />

mobilità, produzione e distribuzione<br />

di energia rinnovabile, rinaturalizzazione<br />

dell’ambiente urbano, gestione<br />

dei rifiuti. E di tanti altri<br />

settori della transizione. E non sono<br />

nemmeno tanti rispetto alle altre<br />

esigenze della popolazione: nei<br />

prossimi anni, dovranno essere creati<br />

migliaia di posti di lavoro nell’assistenza<br />

sanitaria, nell’assistenza<br />

prescolastica e parascolastica,<br />

nell’istruzione e nella formazione<br />

degli adulti per accompagnare la<br />

transizione, nell’assistenza agli anziani<br />

e in tanti altri settori essenziali<br />

per il benessere della popolazione.<br />

E lungi dal creare infiniti posti di lavoro<br />

nei servizi pubblici, l’iniziativa<br />

prevede un adeguamento del budget<br />

destinato alla creazione di questi<br />

posti di lavoro, in proporzione al<br />

tasso di disoccupazione.<br />

Non dimentichiamo che ogni<br />

nuovo posto di lavoro creato in questi<br />

ambiti porterà a nuovi posti di lavoro<br />

nel settore privato. In altre parole,<br />

quest’iniziativa va ben oltre la<br />

creazione di alcuni posti di lavoro<br />

nel settore pubblico: è piuttosto una<br />

dinamica economica, di transizione<br />

eco­sociale, che si propone di dare<br />

nuovi impulsi.<br />

L’iniziativa propone anche di<br />

prendere due piccioni con una fava:<br />

chiede allo Stato di incoraggiare le<br />

aziende ad abbassare l’orario di lavoro<br />

a 32 ore senza ridurre i salari.<br />

Distribuendo la stessa quantità di<br />

lavoro su un maggior numero di lavoratori,<br />

si combatte la disoccupazione<br />

creando posti di lavoro, migliorando<br />

al contempo in modo<br />

significativo la qualità della vita di<br />

tutti: più tempo libero, più riposo,<br />

più svago, più attività creative e solidali.<br />

Ma anche più tempo per prendersi<br />

cura dei figli e dei propri cari e<br />

la possibilità di condividere meglio<br />

questo tipo di lavoro tra uomini e<br />

donne, il che, inoltre, corregge le disuguaglianze<br />

di reddito derivanti<br />

dal lavoro a tempo parziale a cui<br />

sono costrette molte lavoratrici.<br />

A poche settimane dalle elezioni,<br />

che hanno visto il governo di Ginevra<br />

oscillare verso destra, quest’iniziativa<br />

mobilita le lavoratrici e i lavoratori<br />

su un progetto progressista,<br />

all’opposto della regressione sociale<br />

condotta dalla destra.<br />

Dal sociale all’edilizia, fino all’alimentazione: ecco dove andranno i mille nuovi posti «verdi». (© SIT)<br />

L’iniziativa su<br />

1000emplois.ch

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!