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Waste n. 28 dicembre 2023

Alga Mater PFAS, indispensabili ma tossici? In medio stat virtus Italia e riciclo. Parla Chicco Testa, presidente Assoambiente

Alga Mater

PFAS, indispensabili ma tossici? In medio stat virtus

Italia e riciclo. Parla Chicco Testa, presidente Assoambiente

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16 ECONOMIA CIRCOLARE PRODOTTI E FINE VITA<br />

PRODOTTI E FINE VITA<br />

ECONOMIA CIRCOLARE<br />

17<br />

CircolarMente<br />

Appuntamento con lo spazio dedicato<br />

a materiali e design circolari, nonché<br />

alle risorse materiche. Su questo numero<br />

chiariamo: il riciclo è potenziale o reale?<br />

Marco Capellini<br />

matrec.com<br />

Filati provenienti<br />

da materiale riciclato.<br />

Negli ultimi mesi la misurazione della circolarità<br />

è diventata un aspetto sempre<br />

più oggetto di attenzione da parte delle<br />

imprese (si veda <strong>Waste</strong> Anno VI Ottobre 2022).<br />

Grazie alla pubblicazione della UNI 11820, abbiamo<br />

finalmente una norma di riferimento che<br />

permette alle aziende di misurare la propria circolarità<br />

come organizzazione. Va però precisato,<br />

che misurare la circolarità di un’organizzazione<br />

è un obiettivo ed un approccio diverso rispetto a<br />

misurare la circolarità di un materiale, di prodotto<br />

o di un progetto. Sembra un paradosso ma sono<br />

diversi i casi in cui un’azienda intraprende un<br />

approccio alla circolarità come organizzazione,<br />

ma poi i prodotti realizzati dalla stessa azienda<br />

non sono per nulla circolari e viceversa.<br />

Lo scenario della fine<br />

Per entrambi gli approcci alla misurazione, ci<br />

sono diversi KPI in comune, in<br />

particolare quelli relativi ai<br />

consumi di risorse.<br />

Oltre a ciò, c’è un aspetto<br />

fondamentale da tenere<br />

in stretta considerazione,<br />

ossia la<br />

definizione dello scenario<br />

di fine vita, poiché<br />

permette di stabilire il “tasso<br />

di riciclo delle risorse impiegate”.<br />

Non è semplice conoscere la de-<br />

stinazione finale di un prodotto, in quanto sono<br />

molteplici i fattori da considerare. In primo<br />

luogo c’è la scelta del materiale: in funzione<br />

della sua natura e delle caratteristiche intrinseche<br />

è possibile conoscerne il “potenziale”<br />

in termini di riciclabilità.<br />

In secondo luogo è necessario tenere in considerazione<br />

che la scelta del materiale è strettamente<br />

collegata alla progettazione del prodotto.<br />

Il design del prodotto gioca un ruolo<br />

sostanziale in questa fase, proprio perché la<br />

combinazione di materiali di diversa natura<br />

potrebbe compromettere la loro riciclabilità.<br />

È di basilare importanza, quindi, progettare<br />

prodotti seguendo i principi di Ecodesign per<br />

rendere possibile la disassemblabilità dei<br />

componenti rispetto all’impiego di differenti<br />

tipologie di materiali.<br />

Un ulteriore fattore consiste nel valutare la<br />

presenza di eventuali sistemi consortili o filiere<br />

di raccolta dei prodotti (materiali) giunti a fine<br />

vita. Infatti, alcuni prodotti appartenenti a specifici<br />

settori, ad esempio RAEE, pneumatici<br />

fuori uso, batterie e imballaggi, sono agevolati<br />

in quanto recuperati e raccolti da consorzi dedicati<br />

sulla base di sistemi EPR: per questo<br />

motivo risulta più semplice avere accesso a<br />

dati di riciclo reali e attendibili.<br />

Tra il dire e il fare…<br />

Per i prodotti di altri settori, come ad esempio<br />

arredo, moda e oggettistica, occorre un’analisi<br />

molto più complessa e articolata in quanto<br />

i dati di riciclo sono spesso oggetto di stime<br />

o di rapporti basati sulle quantità di prodotto<br />

recuperati senza avere la certezza di conoscere<br />

i flussi destinati al riciclo effettivo, rispetto<br />

a quelli destinati a valorizzazione energetica<br />

o discarica.<br />

L’importanza di questi dati, per noi di Matrec,<br />

è fondamentale per misurare correttamente<br />

la circolarità di un prodotto, ed è per questo<br />

motivo che periodicamente svolgiamo sopralluoghi<br />

presso impianti di recupero e riciclo<br />

oltre ad analizzare report e documenti<br />

ufficiali. Il possesso di dati veritieri e aggiornati<br />

relativi alla destinazione del fine vita di<br />

un prodotto permette di ottenere un risultato<br />

di misurazione “reale”.<br />

Al contrario, come spesso avviene da parte<br />

delle aziende, vengono ipotizzati scenari di<br />

fine vita in considerazione solo delle tipologie<br />

di materiali impiegati, presumendo che questi<br />

siano riciclabili.<br />

In quest’ultimo caso stiamo parlando di un<br />

possibile riciclo “potenziale”, in quanto non<br />

avvalorato da dati scientifici sulla gestione<br />

del fine vita.<br />

Per la misurazione della circolarità di prodotto<br />

la differente allocazione dei dati di riciclo<br />

tra scenario “reale” e “potenziale”, può<br />

determinare enormi differenze dei risultati<br />

finali oltre al fatto che la soluzione dello scenario<br />

“potenziale”, non permette un’eventuale<br />

certificazione di veridicità del dato da<br />

parte terza.<br />

Verità certificata<br />

L’obiettivo comune a livello nazionale ed europeo<br />

consiste nell’incrementare di anno in<br />

anno il tasso di circolarità dei materiali (la<br />

quota di materiali riciclati impiegati nei prodotti),<br />

ed il tasso di riciclo (la quantità di materiali<br />

riciclati effettivamente avviati a processi<br />

di riciclo).<br />

Questi due elementi sono oggetto della ESPR<br />

(Ecodesign for Sustainable Products Re -<br />

gulation) dell’Ue e, pertanto, le aziende saranno<br />

tenute a comunicare le performances di<br />

circolarità dei propri prodotti. Il dato dovrà essere<br />

veritiero e certificato in quanto parte di<br />

quello che sarà il Digital Product Passport.<br />

Da ciò si evince molto chiaramente l’importanza<br />

per le aziende di progettare prodotti<br />

seguendo i principi dell’Ecodesign e di cui la<br />

circolarità dichiarata deve prendere come riferimento<br />

scenari di riciclo “reale”. l<br />

Esempio di ecodesign:<br />

calciobalilla<br />

con parti metalliche<br />

riciclate e riciclabili.<br />

Il processo<br />

di ricerca<br />

e selezione<br />

dei materiali<br />

di Matrec.<br />

Carta e cartone sono<br />

materiali riciclabili<br />

per eccellenza, grazie<br />

anche alla raccolta<br />

e recupero da parte<br />

di consorzi dedicati.<br />

Dicembre <strong>2023</strong><br />

Dicembre <strong>2023</strong>

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