Frammenti di un'amicizia senza confini - madonna della neve

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Da una lettera di Sorella Maria a Verrier in India.
Collerisana, Spoleto, 29 febbraio 1932
Piccola Sorella Maria
Con Immacolatella e con tutte
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Da una lettera di verrier a Sorella Maria
(la lettera contiene la risposta di gandhi a proposito dell’inno: )
8 giugno 1932
In un angolo della prigione di Yeravda, chiuso in un ritiro monastico e disciplinato, Mahatma
Gandhi, con i suoi due compagni Sirdar Vallabbai e Mahadev Desai, cerca nella sua silenziosa
offerta di amore e di sacrificio di mutare i cuori del popolo dell’Inghilterra verso l’India.
Ogni sera il piccolo gruppo si riunisce per la preghiera, rinnovando la sua vita alla fonte di
amore e di coraggio. E in molte altre prigioni, nei , nelle case private in ogni parte
dell’India, la del Mahatma si unisce a lui alla stessa ora in questa intima comunione.
Ho pensato che noi Cristiani nell’India e nell’occidente dovremmo avere una parte in questa
comunione. Sapevo che spesso il Mahatma si serve di un inno cristiano nel suo culto; così gli ho
scritto chiedendo se volesse scegliere un giorno della settimana per cantare un inno cui noi tutti
potremmo partecipare. Ecco la sua risposta:
>.
Io suggerisco dunque che noi tutti fedeli a “Bapu” e l’India cantiamo questo inno come un
atto di partecipazione (circa alle 7,40 ogni venerdì) in unione con i nostri amici nel loro isolamento
e come una preghiera per l’India affinchè presto esca dal suo per entrare nella
luce di pace e libertà. Vi prego di non fare stampare nulla di questo, ma piuttosto di far conoscere
questa lettera quanto possibile, con discernimento. Potrebbe essere trascritta a macchina. Sarei
grato a quelli tra voi che seguiranno il suggerimento di volermi scrivere presso la Società dei Servi
dell’India, a Poona. Sinceramente vostro Verrier Elwin