Frammenti di un'amicizia senza confini - madonna della neve

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Immancabilmente ogni giorno verso il tramonto io ti vengo vicina con la mia piccola oblazione di pace. Ti sarò sempre fedele, nel cammino sulla terra e oltre la terra. Ricordo sempre con gratitudine e commozione quella breve mezz’ora passata seduta a terra vicina a te (nel tuo passaggio a Roma) con Mirabehn e Shamrao, e le mie compagne Immacolatella e Amata Turton, inglese, che fra noi chiamiamo o >. Questa sorella ha una vecchiaia innocente, ideale, e la sua presenza è per noi una continua benedizione. Come sa pregare. Come è >, e come ti ama! Un’altra nostra carissima, Paola Casanova, infermiera volontaria, ti ama e da ieri sera si è proposta di abbonarsi all’Harijan. È una donna deliziosa, che riceverà sempre molto dalla comunione con te. Vogliamo anche abbonare all’ Harijan un nostro giovane fratello ed amico, che era pur qui ieri sera e si chiama Paolo, e segue la via della e della purezza, ed è un cercatore sincero della verità. Perdonami la mia lunga lettera: da tanto tempo non ti scrivo, e avevo proprio bisogno della comunione con te. Che Dio ti conservi in salute, e rinnovi le tue forze, e accresca sempre più il vigore del tuo spirito. Che Dio benedica ognuno dei tuoi operai. E tu benedici noi piccole sorelle italiane coi nostri fratelli e amici, con la nostra Patria e i nostri Sacri Poveri. Maria Minore (42) Abbottabad N.W.F., 16 luglio 1939 Mia carissima Nonna, 36 ebbi la vostra lettera del 15 aprile solo oggi. La causa del ritardo è dovuta al fatto che era indirizzata a Delhi che avevo già lasciato; non è stata respinta perché non c’era nessuno in casa. Mi dispiace tanto, ma sono felice che l’assegno che avevate messo dentro non sia andato perduto. Sto avvisando il responsabile di Harijan di correggere il vostro indirizzo e di mandarvi i numeri al vostro indirizzo permanente a Trevi. Gli sto chiedendo pure di mandarvi i libri di cui mi fate cenno. Mi chiedo se avete avuto l’opportunità di leggere un libro intitolato > da Raymond. È stato pubblicato l’anno scorso. L’ho preso in prestito da un amico e lo trovo molto interessante. Verrier e Shamrao sono tornati. Ho ricevuto una bella lettera di Verrier scritta al suo ritorno in India. È una benedizione pensare che nella lontana Italia ci sono dei cuori che battono all’unisono e pregano perché Dio ci guidi in questo nostro difficile periodo. Sto scrivendo questa mia da una collina alla frontiera nord ovest, ma il nostro indirizzo permanente è sempre Majanwadi, Wardha Vostro come sempre Mahadev P.S. Ho ricevuto un’altra vostra lettera di cui ringrazio molto ed anche per l’inno. È stato certamente scritto da una di quelle eroiche anime che attingono tutta la loro forza da Dio e rendono gloria a Lu solo. Sto chiedendo al Manager di mandarmi della carta e delle buste fatte a mano. “Gud”: non posso mandarne perché non è più la stagione e perché non si trova da comprare cibi Gud. Ne manderò più tardi. Non si trova fuori dall’India. Mahadev . 36 Sorella Amata (Miss Turton ndt)
(43) Eremo, 2 ottobre 1939 Caro Bapu, oggi comincia per te un nuovo anno di vita. Che grande dono, che terribile responsabilità ogni anno della nostra vita, specie verso il tramonto, e ogni nuovo giorno! Io vi penso con te! La mia amicizia verso di te è indefettibile e sacra. Ti amerò e benedirò la tua personalità e la tua missione anche oltre la terra. Ho pur molta stima del tuo discepolo e segretario Mahadev. Gli mando un saluto e un grazie. Stamattina mentre pregavo per voi (io prego quanto amo e quanto respiro) ed ero vicina ad una sacra immagine che esprime il culto dell’amicizia, è venuta a posarsi lì una colomba bianchissima, e mi è sembrata un segno di pace in quest’ora oscura e terribile. Ti prego ricordare sempre le piccole sorelle italiane che ti sono fedeli,e venerano la tua missione sulla terra in servizio della verità,della purezza e della pace e donami la tua benedizione per sempre. Sorella Maria Minore (44) Segrava Wardha, 16 ottobre 1939 Mie care sorelle, la vostra affettuosa lettera a Mahadev e le foto per Bapu sono arrivate. Scrivo per ringraziarvi perché Mahadev è malato e Bapu è partito nel Nord. Nel frattempo mi occupo io della corrispondenza. Sarete tristi di sapere che Mahadev ha avuto un grave crollo causa l’eccesso di lavoro ed è dovuto partire per le colline pe rimettersi in salute. Bapuji, e ne sono così grata, sta magnificamente bene. In questi giorni è nell’estremo nord dell’India a spiegare l’arte della non-violenza ai Pamans che sono dei guerrieri. Da molto tempo non vi avevo scritto, ma siete sempre nel mio cuore e ultimamente, durante questi giorni di ansietà e di discorsi di guerre, siete state in modo particolare nel mio pensiero. Bapuji ha scritto due begli articoli sulla situazione europea, in . Spero li riceverete bene. Ricevete , vero? Con saluti affettuosi per voi tutte, vostra Mira (45) Eremo, 2 ottobre 1940 Caro Bapu, ti mando il mio fedele augurio, e benedico Iddio di averti creato e tuo padre e tua madre per averti generato. Io ho fede in te, e so che il tuo cammino sarà diritto fino all’estremo, perché Dio ti guida. Ricordati sempre delle piccole tue amiche, le sorelle italiane, e della minore. Sorella Maria
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