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PIANETA POLITICA – Fermi i piani di sviluppo edilizio ed economico di Fiumicino Perché il centro-destra non fa più battaglie per sanità, sicurezza, viabilità e infrastrutture? di Paolo Calicchio* Una manifestazione contro Ministero e Autorità di bacino per svincolare Fiumicino da quel vincolo idrogeologico che stronca i piani dei costruttori e mette a rischio il bilancio comunale, legato a stretto filo con i soldi incassati dai permessi di costruire. E’ stata evocata da esponenti del centro-destra di Gonnelli, ma è solo uno stratagemma per non mettere a fuoco i veri problemi della città e, allo stesso tempo, per evitare di ammettere il fallimento totale di questo governo locale. Intendiamoci, non è che il problema della messa in sicurezza degli argini del Tevere, con annessi tutti i vincoli che bloccano l’attuazione del Piano regolatore , compresi i piani edilizi dei comparti e quelli che più comunemente sono denominati B4A, cioè piccoli lotti con un indice di edificazione anche basso, non sia un problema. Anzi, lo è come lo sono tutti i piani fermi di sviluppo edilizio ed economico della città; lo è tanto quanto lo sviluppo del quadrante ovest, anch’esso fermo per prescrizioni dovute alla Riserva naturale statale del litorale, la cui proposta di deperimetrazione dovrebbe essere rivista al ribasso, giacché qualcuno che siede in consiglio sa che le sue richieste sono inapplicabili. Ma il tema urbanistico edilizio non può e non deve rappresentare la priorità della città, perché non lo è per la maggioranza dei cittadini, come qualcuno continua a far immaginare da otto anni. Credo, invece, che proseguire ad identificare l’edilizia come unica forma di econo- mia della città di Fiumicino sia un errore strategico. Dovrebbero, infatti, essere altre le prospettive di reddito e di impiego dei giovani e magari comprese nei concetti quali: portualità, cantieristica, turismo, cultura e valorizzazione agricola. Nei programmi fallimentari del sindaco Canapini si leggevano queste cose, ma hanno lasciato il posto alla realpolitik, o manuale Cencelli di veterodemocristiana memoria. Tanto che anche gli obiettivi, minimi, proposti alla città nelle campagne elettorali sono divenuti chimere. E il governo del buon fare, come lo definivano tutti gli attori di questo teatrino locale del centro-destra nostrano e fallimentare, sono andati perduti. Così come pure rischiano le occasioni di sviluppo, vedi porto turistico, concepito da questa maggioranza non meno di un appendice della città piuttosto che vero volano di lavoro. Ad oggi è stato trascurato totalmente il concetto di polo nautico, che è la vera spina dorsale di quel progetto, altrimenti vuoto e solo speculativo, mentre i lavori sono fermi e chi dovrebbe controllare la regolarità del cantiere, come da legge, si preoccupa unicamente del suo futuro politico. Questa amministrazione non possiede la capacità di previsione e rifiuta la concertazione sociale e politica. Non la concepisce né con i cittadini, né con le forze politiche, né con gli enti sovraordinati, se non su piccole cose che interessano i pochi. E così anche la valorizzazione artistica e culturale, il porto di Traiano e Claudio, sono stati parola morta per otto anni e ci vorrà molto di più di una pur volenterosa fuoriclasse in assessorato, senza un euro in bilancio tra l’altro, per trasformare una curiosità culturale in elemento occupazionale vero per i giovani, sempre più disoccupati e disperati nonché di reddito per le casse dell’ente. Per non parlare della situazione dei servizi ai cittadini e del bilancio del Comune. Per concludere i colleghi della maggioranza identificano il problema dell’esondazione e dei B4A con la giustizia sociale, in una città che loro governano da troppo tempo. A loro dico: ma le mancate promesse di campagna elettorale non sono tema di giustizia sociale? Che cosa ne è del ponte “2 giugno”, del ripristino della stazione di Fiumicino, del miglioramento della viabilità, della sicurezza dei cittadini? Non sono questi i temi veri della giustizia sociale? E ancora gli asili nido, l’assistenza sociale, l’ospedale e soprattutto, il lavoro, promesso ai cittadini non sono temi di buon governo? Non c’è più alcun dubbio. Dopo otto anni di bugie il Pdl crede ancora che basti raccontare due frottole ai cittadini di Fiumicino, o peggio ancora cambiare faccia al sindaco, per poter coinvolgerli e magari sognare di rivincere le elezioni. *Capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Fiumicino I vertici dell’Asl RmD lo hanno trasferito ad Ostia in via Paolini Si guasta la poltrona del dentista e il servizio al poliambulatorio di Fiumicino chiude di Danilo Serenelli Il servizio odontoiatrico al poliambulatorio di Fiumicino chiuso a causa di un guasto alla poltrona dove si siedono i pazienti. I vertici dell’Asl RmD decidono quindi si trasferire il servizio presso la struttura di Ostia. La denuncia del trasferimento del dentista da via Coni Zugna a via Paolini è di Cittadinanzattiva che ora teme di assistere di nuovo alla cancellazione di un servizio vitale per i residenti, cosa accaduta in precedenza per la piccola chirurgia. «Lo scorso mese si è rotta la poltrona del dentista – precisa Stella Zaso, rappresentante di Cittadinanzattiva di Fiumicino città – e molti pazienti sono oggi costretti a recarsi ad Ostia per vedersi garantite l’otturazione di una semplice carie. Questo ha comportato rilevanti disagi soprattutto per persone anziane che non guidano, costrette a salire sui mezzi pubblici per rag- giungere il poliambulatorio del Lido. La cosa che ci preoccupa di più è legata al fatto che la sedia dell’odontoiatra non verrà sistemata in tempi brevi». La portavoce di Cittadinanzattiva si è infatti rivolta al responsabile dell’Asl RmD, settore odontoiatrico, il quale ha garantito che “l’attesa sarà di svariati mesi e non è da escludere un appalto”. Stella Zaso «Siamo al paradosso – conclude Zaso – e temiamo che il servizio di odontoiatria faccia la fine di quello chirurgico, il cui trasferimento nella cittadina lidense doveva essere solo temporaneo. Si rese infatti necessario per consentire l’accoglienza di altre specialistiche provenienti dall’ex pronto soccorso di Fiumicino in fase di ristrutturazione. Via degli Orti ha riaperto da due anni i battenti e la piccola chirurgia non è più tornata al poliambulatorio». Questo è un altro passo da gambero per la sanità locale.
FIUMICINO - Dopo dieci anni finalmente sono iniziati i lavori Via alla bonifica della sabbia inquinata presso il deposito costiero della Raffineria di Roma di Umberto Serenelli Finalmente la Raffineria di Roma ha deciso di bonificare i circa 3 mila metri cubi di sabbia inquinata nel deposito costiero di via della Pesca a Fiumicino. Il recupero della sabbia che si trovava sotto le “vasche di decantazione” di acqua mista a idrocarburi, provenienti dal lavaggio delle cisterne delle navi che scaricavano carburanti alle due piattaforme ubicate davanti alla costa di Isola Sacra, si è trasformata in una vera Odissea che è andata avanti una decina di anni. Dopo che i carabinieri dichiararono inquinato il materiale scattarono denunce con l’apertura di un fascicolo della Procura di Civitavecchia che chiamò a rispondere di danno ambientale l’allora direttore della Raffineria di Roma. L’ultima rassicurazione di bonifica dell’area contaminata davanti all’ex istituto tecnico “Paolo Baffi” risale a circa quattro anni fa, ma la cosa poi ebbe dei problemi e le operazioni si bloccarono per l’ennesima volta. Siamo giunti ai primi di marzo 2011 (data storica) e l’Ati Montana-Tauw Italia-Biosoil Holding ha iniziato i lavori di rimozione dei blocchi di cemento, davanti alla distesa di sabbia inquinata coperta da uno speciale telone di plastica, provenienti dalla demolizione delle “vasche di decantazione”. Una volta liberata l’area arriverà uno speciale impianto di fabbricazione olandese che “laverà” la sabbia estraendo la parte di idrocarburi. «Finalmente – precisa l’assessore all’Ambiente, Gino Percoco – abbiamo l’opportunità di scrivere la parola fine su questa vicenda che si trascina da dieci anni con la sterilizzazione e il totale recupero del materiale inquinato». Anche il consigliere comunale Claudio Cutolo (Idv), autore della prima denuncia, plaude all’avvio dei lavori. «Ora, però, ci sarebbe da stabilire – aggiunge Cutolo – se la presenza per anni di materiale inquinante sia stata la causa delle numerose morti per cancro o eucemia di persone con abitazione nella zona. Inoltre, sarà necessario verificare il modo in cui si intende procedere per bonificare la falda acquifera sotto le vasche dove si sono create sacche di idrocarburi». Il 6 marzo si svolgerà la sfilata che vede un carro ispirato all’unità d’Italia Il “Carnevale a mare” di Fiumicino si tinge di tricolore di Danilo Serenelli La Proloco manda in scena, domenica 6 marzo, il “Carnevale a mare” della Città di Fiumicino che si conferma come uno dei più belli del Lazio. Anche quest’anno la tradizionale sfilata richiama una moltitudine di visitatori giunti ad ammirare i carri che sfilano per le vie del centro storico. Sei le allegorie in gara, realizzate dai consueti gruppi di appassionati che ogni anno danno vita a questo spettacolo. E’ questo il punto di forza del Carnevale di Fiumicino: scaturito dalla volontà popolare, voluto e realizzato esclusivamente dai cittadini. A differenza di altri rinomati Carnevali, dove la sfilata è costituita da spettacoli con artisti vari pagati dalle amministrazioni locali, nel corteo di Fiumicino c’è solo tanto sano volontariato, è la città che si mette in gioco per il solo gusto di farlo. Così grandi e piccoli si divertono divertendo, per questo chi vi assiste può ammirare qualcosa di veramente straordinario. Siamo giunti alla 23^ edizione e negli anni il Carnevale di Fiumicino si è arricchito di realizzazioni sempre più imponenti sia per dimensioni che per qualità. L’imprenditore Massimo Carsetti continua ad essere il riferimento numero uno per questa iniziativa, sia per le proprie realizzazioni che per l’importante aiuto che offre anche a quasi tutti gli altri realizzatori. Anche quest’anno tra i partecipanti c’è il gruppo dell’istituto Don Guanella di Roma con il suo carro dal messaggio sociale. “Gli amici del Carnevale” si sono impegnati a realizzare un carro che attraverso le maschere di tutta Italia, si riallaccia ai festeggiamenti per l’anniversario dell’unità d’Italia. I puffi sono l’argomento del carro dell’asilo L’allegro ranocchio, mentre i personaggi di Toy story animano il carro dell’associazione La Filastrocca. Tra gli imprenditori torna a partecipare la termoidraulica di Mario Ceccarelli d’Isola Sacra, mentre l’impresa Carsetti presenta un carro musicale con un gigantesco grammofono a tromba. In apertura di sfilata, oltre alla gigantesca regina del Carnevale, destinata ad essere data alle fiamme a conclusione della sfilata, le allegre evoluzioni degli sbandieratori di Cori e Saltafiume, la maschera simbolo del carnevale di Fiumicino, scaturita dal concorso indetto dalla Proloco di Fiumicino lo scorso anno, al suo debutto ufficiale si presenta sotto forma di grande marionetta alta circa tre metri.Uno spettacolo per tutti per un pomeriggio di grande allegria, da non perdere. La premiazione del carro giunto primo lo scorso anno
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