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Il presidente del Circolo velico Fiumicino descrive l’incontro con un grande della vela La fallita traversata dell’Oceano Atlantico descritta dal protagonista Matteo Miceli di Franco Quadrana* Lo scorso febbraio, presso la sede del Circolo velico Fiumicino, di cui Matteo è socio, si è svolto l’incontro ed il racconto del tentativo di record della traversata atlantica di Matteo e Tullio Miceli. Per coloro che non conoscono bene l’avventura messa in “mare” dai due “ex ragazzi” è opportuno chiarire che il tentativo di record riguarda la traversata dell’Oceano Atlantico: da Dakar a Guadalupe a bordo di un catamarano di appena 6 metri(non è un errore 6 metri)in pratica due scafetti di carbonio larghi circa 60 centimetri uniti con delle traverse ed una rete per camminarci e per fare il record occorreva impiegare meno di undici giorni. La cosa già appare sotto un’altra luce se poi si aggiunge che non c’era la camera da letto, il bagno, la sala da pranzo e l’armadio con i vestiti il quadro è completo. A metà Oceano, con mare molto mosso (onde di circa 5 metri) e vento forte a raffiche (circa 70 km/h) in piena notte il catamarano si è rovesciato e l’albero che sorregge le vele si è spezzato. Immediatamente i due avventurosi si sono messi in contatto con degli amici che da casa ed a turno seguivano costantemente su internet la navigazione e quindi appreso l’entità del danno e l’impossibilità di raddrizzare l’imbarcazione hanno fatto scattare l’operazione di recupero e salvataggio dei due naufraghi. La nave che si trovava più vicino ai velisti era un cargo che è stato prontamente deviato ed ha tratto in salvo Matteo e Tullio e li ha sbarcati alle Azzorre da dove sono tornati a Fiumicino. Questo in sintesi il fatto che Matteo, con le sue conosciute doti di comunicazione e ottimo navigante, ha Matteo Miceli raccontato ai numerosi presenti rapendone immediatamente l’attenzione e coinvolgendoli emotivamente. E’ infatti passato nei vari momenti di tutta l’avventura arricchendoli di sensazioni, di infor- mazioni e di cultura generale riuscendo a trasformare due ore in pochi minuti. La curiosità maggiore è stata quella: “Ma come si fa a mettere in moto il sistema dei soccorsi in un caso del genere?”. Semplicissimo basta chiamare al telefono il 1530 della Capitaneria di porto. All’incredula platea che ha sempre pensato che il 1530 serviva per i soccorsi a mare davanti ad Ostia o Coccia di Morto, tutt’al più dalle parti di Ponza, Matteo ed i suoi amici e collaboratori hanno raccontato l’assoluta professionalità dei “nostri marinai” che si sono subito messi in contatto con il consolato di Parigi e successivamente con il controllo navale della zona e quindi deviato il cargo in meno di tre ore. Un bravi i nostri marinai lo meritano veramente. Ovviamente le difficoltà non erano finite perché non è facile con mare mosso e vento forte prendere a bordo delle persone su una nave di 200 metri di lunghezza ed alta 15 metri, ma la professionalità e la preparazione dei marittimi ha reso l’operazione possibile anche se non facile. La fratellanza di chi va per mare ha reso il “soggiorno” a bordo una vacanza. Tutti si aspettano che fosse finita... ma neanche per sogno è già in programma un giro del mondo con una barca di dodici metri che ha appena finito di costruire. La simpatia per Matteo è contagiosa e tutti si propongono per aiuti e consigli. *Presidente del Circolo velico Fiumicino
di Danilo Serenelli Caratterizzata da due prove l’ottava giornata di regate, sulle dieci previste, del Campionato invernale di Roma. «Con la disputa della ottava prova - commenta Massimo Pettirossi, direttore sportivo del Circolo di viale Traiano - la classifica generale ha avuto un ulteriore assestamento per l’introduzione del secondo scarto. Si prevede grande battaglia nelle prossime prove del 6 e 13 marzo per la conquista delle posizioni del podio nella premiazione finale del 26 marzo». L’inizio della giornata è stata caratterizzata da una leggera arietta di terra e Fabrizio Gagliardi, presidente del Comitato di Regata, ha atteso il giro a scirocco prima di dare inizio alle operazioni di partenza della settima prova. Come al solito sono stati posati due bastoni paralleli, il primo di 1,9 miglia per i raggruppamenti regata e crociera veloce, il secondo di 1,2 miglia riservato agli scafi di crociera, IOR e minialtura. Le quattro partenze previste si sono avvicendate con un vento di scirocco 135° di 7 nodi, mare calmo e cielo velato. Le condizioni si sono mantenute stabili fino al termine registrando anche un aumento dell’intensità del vento che a metà del percorso ha soffiato intorno ai dieci nodi. Per la testa della regata consueta battaglia tra Kalima e Nautilus Wave che ha visto entrambi vincitori rispettivamente in IRC e ORC. Nella crociera veloce netta affermazione di Merlino, un Salona 37, di Luigi Ruspini. L’ordine di arrivo in tempo reale della crociera ha visto nell’ordine Bonamanzi, Quasar, Aria e Pepe, ma è stato completamente capovolto dai rispettivi rating nella classifica finale. Esterica 3 Mad Fish di Stefano Punzo largamente primo nei Minialtura. Tra le barche IOR ancora affermazione di Eulimene. I vincitori al termine della regata hanno ritirato il “Trofeo VELA – Le barche protagoniste dell’8^ prova hanno disputato due regate Nel “Campionato invernale di Roma” brillano Bonher e Milù Emergency” realizzato artigianalmente dai ragazzi della cooperativa il Cerchio. Questi i risultati. Regata ORC: Nautilus Wave di Pino Stillitano; Regata IRC: Kalima di Franco Quadrana; Crociera Veloce: Merlino di Luigi Ruspini. Sul percorso di 5,1 miglia circa questi i risultati. Crociera: Pepe di Pier Mario Bozzuffi; IOR: Eulimene di Pietro Emanuele Fois; Minialtura: Esterica 3 Mad Fish di Stefano Punzo. La scelta del Comitato organizzatore di differenziare la linea di arrivo da quella di partenza ha permesso al Comitato di gara di dare i segnali di avviso alle barche IRC per la seconda prova mentre sopraggiungevano ancora le barche degli altri raggruppamenti riducendo i tempi di attesa tra le due regate. Il vento andato a destra e ritornato intorno ai 7 nodi ha richiesto un nuovo posizionamento del campo su 145°. La direzione del vento ha continuato a girare a destra richiedendo al Comitato di effettuare la seconda bolina su 165°. Nel duello di testa si è inserita prepotentemente Bonher il First 36.7 della Sailing in Progress con skipper Stefano Torrone che ha meglio sfruttato il calo di vento nella seconda parte della regata. Nella crociera veloce Milù, Sun Fast 37’ di Andrea Pietrolucci, terzo in tempo reale sale in classifica al primo posto. Gli arrivi degli altri raggruppamenti sono stati la fotocopia della prova precedente. Sul percorso di circa 7,9 miglia questi i vincitori. Regata ORC: Nautilus Wave di Pino Stillitano; Regata IRC: Bonher della Sailing in Progress; Crociera Veloce: Milù di Andrea Pietrolucci. Sul percorso di 5,1 miglia circa ecco i risultati. Crociera: Pepe di Pier Mario Bozzuffi; IOR: Eulimene di Pietro; Minialtura: Esterica 3 Mad Fish di Stefano Punzo. Nella classifica generale con due scarti numerose posizioni sono cambiate. Regata IRC 1° classe: Kalima di Franco Quadrana; Regata IRC 2° classe: Sly Fox di Giuseppe Raselli;Regata ORC: Nautilus Wave di Pino Stillitano;Crociera Veloce 1° classe: Merlino di Luigi Ruspini; Crociera Veloce 2° classe: Solaria di Enrico Monterastelli; Crociera 1° classe: Aria di Roberto Alfani; Crociera 2° classe: Pepe di Pier Mario Bozzuffi; IOR: Eulimene di Pietro Emanuele Fois; Minialtura: Esterica 3 Mad Fish di Stefano Punzo. Risultati e classifiche su www.cvfiumicino.it. Filmati su http://orangedvision.twww.tv/?onair . Il guscio Milù La barca Bonher
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