le acque e il vino - i segni dell'auser
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Procedendo ancora verso nord, a circa 35 m<br />
dalla Sezione 3, la sequenza stratigrafica risultava<br />
variata (fig. 6). Asportando lo strato<br />
arativo superficia<strong>le</strong> US 100 è stato documentato<br />
uno strato di terreno a matrice arg<strong>il</strong>losa<br />
ricco di frustoli di laterizio (US 115 – quota<br />
-0,40/-0,60 m) che copriva un livello di terreno<br />
a matrice arg<strong>il</strong>lo-sabbiosa, di colore marrone,<br />
molto friabi<strong>le</strong>, ricco di frustoli di laterizio<br />
(US 121 – quota -0,90/-1,05 m). Al di<br />
sotto è emerso un possente strato di terreno<br />
antropizzato a matrice arg<strong>il</strong>lo-sabbiosa, di<br />
colore nerastro, contenente carboni, ghiaia e<br />
malta sciolta di colore bianco, con un definito<br />
andamento discendente da sud-est a nord-ovest (US 122 – quota -1,00/-1,50 m) e<br />
documentato per esteso per oltre 40 m lungo <strong>il</strong> tratto della trincea.<br />
Lo strato US 122 copriva un livello di terreno limo-arg<strong>il</strong>loso, di colore lievemente<br />
verdastro, steri<strong>le</strong> (US 123 – quota -1,65/-1,80 m).<br />
Data la presenza di sedimentazioni archeologiche si è proceduto con un ampliamento<br />
dell’area di scavo funziona<strong>le</strong> alla documentazione integra<strong>le</strong> del settore<br />
(Saggio 1). La trincea è stata ampliata lungo <strong>il</strong> lato occidenta<strong>le</strong> ed è stato aperto un<br />
grande saggio quadrangolare largo 8 m e lungo 35, fino alla profondità di -1,80 m<br />
rispetto al piano di campagna attua<strong>le</strong> (figg. 8; 15).<br />
FASE 1-1/B: LE STRUTTURE DELLA PRIMA ETÀ IMPERIALE<br />
L’asportazione dello strato US 122 ha messo in luce un piano cementizio di consistente<br />
spessore (fig. 9), costituito da un impasto di ciottoli di picco<strong>le</strong> dimensioni<br />
e pezzame lapideo immersi in abbondante malta tenace, di colore grigio-bianco<br />
(US 119 – quota -1,05 m), coerente per tecnica con <strong>il</strong> piano che forma <strong>il</strong> calcatorium<br />
dell’impianto per vinificazione messo in luce a Sant’Ippolito di Santa Maria<br />
a Monte, datato all’età tiberiana (20-30 d.C.) dal contesto stratigrafico 5 .<br />
5 Si veda CIAMPOLTRINI – MANFREDINI 2005, pp. 7 ss.; Parte II, fig. 2.<br />
SARA ALBERIGI – GIULIO CIAMPOLTRINI<br />
Fig. 8. Planimetria genera<strong>le</strong><br />
del Saggio 1, con scansione in<br />
Fasi.<br />
Fig. 9. Il piano cementizio 119.<br />
16 PARTE I<br />
8<br />
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