le acque e il vino - i segni dell'auser

LE ACQUE E IL VINO. GLI SCAVI 2010-2011 ALLA SCAFA DI PONTEDERA
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Fig. 13. Paesaggio rurale della
media o tarda età imperiale: la
miniatura per Virgilio, Georgiche,
vv. 125 ss. nel Vergilius
Vaticanus.
Figg. 14-15. Scavi 2011 a Pian
di Selva di Ponsacco: planimetria
(14) e veduta (15).
ai pithoi; la giovinetta Cloe vendemmia l’uva dei tralci
più bassi, e prepara cibo e vino per i vendemmiatori.
Le iconografie di vendemmia dell’età imperiale ci propongono
le scene narrate da Longo in immagini, in
modo spettacolare – ad esempio – nel rilievo per fontana
oggi a Villa Albani (fig. 12), assai accurato anche
nella resa dei cesti per vimini, dell’ammostatura e della
pigiatura delle vinacce nel torcular, dopo la spremitura
nel grande calcatorium quadrato o rettangolare, da cui il
liquido defluisce in un lacus vinarius, ugualmente quadrangolare
38 .
Le cacce al cervo o al cinghiale che sono tratto saliente
dell’ideologia dei grandi proprietari – come nella Lesbo
del romanzo – si svolgono dunque sullo sfondo di paesaggi
in cui terre a pascolo, vigneti, arativo si alternano,
non solo per la sussistenza di chi abita nelle campagne
o per il mercato delle città della regione, ma anche per i
traffici di più ampio respiro, indotti da un’Urbe che
continua a richiedere imponenti approvvigionamenti di
beni alimentari. Questo è lo scenario di attività produttive
che può più suggestivamente motivare l’evidenza
archeologica delle ‘capanne’ alternate ad impianti per
vinificazione – spesso apparentemente isolati – in ampi
distretti dell’Etruria settentrionale dell’avanzata età
antonina e di quella severiana, e che riflette mirabilmente
la miniatura del Vergilius Vaticanus, tardoantico ma
radicato in iconografie medio-imperiali (fig. 13), che
illustra l’allocuzione del vecchio di Corico, nel IV libro
delle Georgiche 39 .
Come continua a indicare il contesto di anfore vinarie
scavato nel 1987 a Corte delle Uova in Lucca, grazie
all’associazione ad esemplari del tipo Forum Popili, destinati
al trasporto del vino prodotto in area romagnola,
e ad un’anfora mauretana, del contenitore vinario
che fino al pieno V secolo continuerà ad assicurare la
diffusione del vino dell’Etruria settentrionale – l’anfora
Ostia IV, 279, detta ‘di Empoli’ – la riorganizzazione
della viticoltura in età severiana documentata al Tosso è
contemporanea alla definizione e alla produzione di un
contenitore ceramico idoneo a favorirne la diffusione
sulle reti commerciali marittime 40 , e conferma che la costruzione di impianti ‘specializzati’,
con gli investimenti che richiede – come del resto tutto il ciclo della
vite e del vino – non può che avvenire in proprietà di medie o grandi dimensioni,
38 Per il rilievo si veda CAIN 1992, pp. 153 ss., tavv. 103-105; per l’iconografia della vendemmia,
prezioso il contributo di BONANNO 1978, e, in generale BIELEFELD 1997, pp. 76 ss. La restituzione
grafica di fig. 12 è da ZOEGA 1808, pp. 129 s., tav. XXVI.
39 WRIGHT 2001, pp. 54 ss.: Vergilius Vaticanus, f. 7v, per VIRGILIO, Georgiche, IV, vv. 125 ss.
40 CIAMPOLTRINI – RENDINI 2003; CIAMPOLTRINI 2005, pp. 64 s.; CIAMPOLTRINI et alii 2010, pp.
321 ss.
LE ACQUE E IL VINO. ROMANI E LONGOBARDI TRA ARNO ED ERA 57