le acque e il vino - i segni dell'auser
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strutturate anche in funzione<br />
del mercato.<br />
Come sembra accadere nella<br />
Lesbo di Dafni e di Cloe, questa<br />
forma di proprietà può<br />
manifestarsi anche con gli insediamenti<br />
precari che in Valdera<br />
hanno trovato, nel 2011,<br />
una efficace testimonianza nel<br />
contesto dei decenni centrali<br />
del II secolo d.C. messo in luce<br />
dal metanodotto SNAM a Pian di Selva di Ponsacco, sulla destra del Cascina<br />
(figg. 14-15): tracce di zoccoli si strutture in bozze di pietra e laterizi fratti, che<br />
disegnano strutture precarie, in gran parte lignee o d’arg<strong>il</strong>la cruda41 .<br />
L’interpretazione del dato di scavo del Pian di Selva è stata resa immediata dai<br />
coevi contesti di Corte Car<strong>le</strong>tti e del Chiarone di Capannori (figg. 16-17) 42 .<br />
Questo, in particolare, con la struttura in ciottoli fluviali che definisce uno spazio<br />
depresso, progressivamente livellato – per frequentazione o per accumuli intenzionali<br />
– con terreno fortemente antropizzato, in cui doveva essere eretto l’edificio<br />
fondato su una sequenza di pali lignei (fig. 16, 55-56), propone immagini di<br />
abitazioni rurali non ignote anche alla prima metà imperia<strong>le</strong>, come quella descritta<br />
da Ovidio per Bauci e Fi<strong>le</strong>mone (la ‘casa di Bauci’) 43 , e pienamente compatib<strong>il</strong>i<br />
con edifici rustici come quello che ancora appare nella citata miniatura virg<strong>il</strong>iana<br />
(fig. 13).<br />
La rioccupazione del sito della Scafa (Fase 2), probab<strong>il</strong>mente dopo eventi ambientali44<br />
16<br />
che devastarono <strong>il</strong> comp<strong>le</strong>sso della prima età imperia<strong>le</strong> già riadattato<br />
41 Scavi inediti, condotti con <strong>il</strong> finanziamento di SNAM, dalla Cooperativa Ares e dal<strong>le</strong> maestranze<br />
dell’impresa Sic<strong>il</strong>saldo s.r.l., sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />
della Toscana.<br />
42 Per <strong>il</strong> primo ANDREOTTI – CIAMPOLTRINI 1989, pp. 401 ss.; per <strong>il</strong> Chiarone CIAMPOLTRINI<br />
1995 B, pp. 439 ss.; CIAMPOLTRINI – COSCI – SPATARO 2009, pp. 47 ss., figg. 36-38.<br />
43 CIAMPOLTRINI – COSCI – SPATARO 2009, pp. 47 ss., con riferimento a OVIDIO, Metamorfosi, VIII,<br />
vv. 625 ss.<br />
44 Nella seconda metà del I secolo d.C. <strong>il</strong> ponte augusteo del Botronchio di Orentano è reso a<br />
lungo inagibi<strong>le</strong>, forse per gli eventi ambientali che determinarono l’abbandono degli insediamenti<br />
della bassa Piana di Lucca, non più rioccupati: Tra ager centuriatus 2008, p. 43 (G. CIAM-<br />
POLTRINI – A. ANDREOTTI).<br />
SARA ALBERIGI – GIULIO CIAMPOLTRINI<br />
Fig. 16. Saggi 1982-1990 al<br />
Chiarone di Capannori: planimetria<br />
del settore con stratificazioni<br />
e strutture del II<br />
secolo d.C.<br />
Fig. 17. Lo scavo al Chiarone<br />
di Capannori: la struttura 50<br />
e gli alloggiamenti per palo 55<br />
e 56.<br />
58 PARTE II<br />
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