le acque e il vino - i segni dell'auser
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LE ACQUE E IL VINO. GLI SCAVI 2010-2011 ALLA SCAFA DI PONTEDERA<br />
18<br />
19<br />
F. Cascina<br />
°<br />
PIAN DI SELVA<br />
Fig. 18. Sedimento fluvio-palustre<br />
(freccia in grigio) nella<br />
sezione del metanodotto SNAM<br />
Palaia-Livorno (2011).<br />
Fig. 19. Il sito di Pian di Selva<br />
e l’evidenza di pa<strong>le</strong>oalvei nell’immagine<br />
satellitare.<br />
con strutture lignee (Fase 1-1A) sembra<br />
collocarsi in questo contesto, e dovette<br />
essere stimolata anche dal<strong>le</strong> opportunità<br />
che la comoda via d’acqua dell’Arno<br />
continuava a prospettare al commercio,<br />
in particolare del <strong>vino</strong>. Un impianto per<br />
vinificazione costruito da maestranze<br />
specializzate, in un punto in cui poteva<br />
confluire l’uva vendemmiata non solo in<br />
questo insediamento produttivo, ma<br />
anche in altre terre della proprietà, e in<br />
cui affluiva, nei giorni della pigiatura,<br />
tutto <strong>il</strong> persona<strong>le</strong> necessario, anche pastori,<br />
se del caso; contenitori in <strong>le</strong>gno<br />
per la vinificazione e per <strong>il</strong> trasporto, a<br />
medio e lungo raggio, o a breve raggio,<br />
fino all’eventua<strong>le</strong> trasferimento in anfore:<br />
la suggestione del modello <strong>le</strong>tterario<br />
trova appena qualche riferimento nel<br />
dato archeologico, ma sembra sin qui <strong>il</strong><br />
solo strumento per tentare una <strong>le</strong>ttura<br />
plausibi<strong>le</strong> della diffusione degli impianti<br />
per vinificazione isolati o in strutture<br />
rinnovate che connota questo tratto<br />
dell’Etruria settentriona<strong>le</strong> fra II e III<br />
secolo d.C.<br />
Lo scavo di Pian di Selva ha concesso<br />
dati per valutare anche la fine della Fase<br />
2 dell’area della Scafa, che dovette avvenire<br />
in scenari ambientali tali che solo <strong>il</strong><br />
lacus riuscì, almeno in parte, a sfuggire all’erosione: sul<strong>le</strong> stratificazioni dell’abitato<br />
del II secolo d.C. si accumula, dopo una fase erosiva, un potente sedimento<br />
limoso (fig. 18) che è capace di lasciare tracce anche nell’immagine satellitare del<br />
sito, sotto forma di un pa<strong>le</strong>oalveo tendenzialmente paral<strong>le</strong>lo a quello del Cascina<br />
(fig. 19).<br />
Sono <strong>le</strong> vicende del ponte di <strong>le</strong>gno che consentiva ad un decumanus dell’agro centuriato<br />
lucchese di mettere in comunicazione <strong>le</strong> s<strong>il</strong>vae del<strong>le</strong> Cerbaie con la piana e<br />
<strong>il</strong> fiume ad offrire altre testimonianze della sequenza di circostanze ambientali<br />
avverse che, assieme all’indebolimento o alla rarefazione del tessuto demografico,<br />
resero sempre più diffic<strong>il</strong>i attività di regimazione o arginatura, fra lo scorcio fina<strong>le</strong><br />
del II secolo e la Tarda Antichità 45 . A queste, per <strong>il</strong> momento, <strong>il</strong> sito della Scafa<br />
non può aggiungere indicazioni cronologiche più accurate, ma la straordinaria<br />
fortuna del sito nell’Alto Medioevo certifica che <strong>il</strong> comp<strong>le</strong>sso d’età romana doveva<br />
comunque essere ancora un punto di riferimento nei paesaggi del<strong>le</strong> sponde<br />
dell’Arno.<br />
45 Tra ager centuriatus 2008, pp. 42 ss. (G. CIAMPOLTRINI – A. ANDREOTTI).<br />
LE ACQUE E IL VINO. ROMANI E LONGOBARDI TRA ARNO ED ERA 59