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Viaggi dell’opera verso il Rio de la Plata<br />

in tempi di migrazioni<br />

41<br />

Annibale Cetrangolo<br />

Università Ca’Foscari, Venezia<br />

Una premessa<br />

La diffusione dell’opera nella società di Buenos Aires determinò che quello lirico<br />

fosse l’ideale culturale egemone della comunità. Il melodramma, durante la rifondazione<br />

della società rioplatense, fu investito di una funzione extramusicale.<br />

Al di là del piacere estetico, la classe dirigente ebbe perfetta coscienza che l’opera<br />

era rito civile utile a conseguire la coesione interna e imprescindibile per la degna rappresentazione<br />

esteriore del paese. Il genere si associò comunque con Italia, il luogo di provenienza<br />

della maggior parte degli stranieri che arrivavano in Argentina.<br />

Le difficoltà di appropriarsi del genere da parte dell’elite di potere coincise, intorno<br />

al 1910, con una visione meno cordiale dello straniero. Il migrante italiano, specificamente,<br />

che prima era considerato elemento essenziale per il progresso del paese, fu bollato di<br />

arretrato invasore dell’ambito urbano. Si rimproverò agli stranieri di essere ingrati con la<br />

terra che gli accoglieva mentre si costatava che, malgrado tutto, quei contadini arrivati<br />

continuavano ad essere i proprietari di emblemi culturali invidiati come l’opera. Il melodramma<br />

fu per ciò un altro dei terreni di battaglia. Pari passo che si sospettavano le difficoltà<br />

di argentinizzare il genere lirico, si cominciava a capire, rassegnati, che il progetto di europeizzare<br />

il paese era in salita: non bastava vendere mucche per accedere gli oggetti pregiati. La<br />

frenesia che gli argentini impegnarono nell’intento di appropriazioni di oggetti culturali<br />

stranieri investiti di prestigio come l’opera e la risentita delusione provata al capire l’impossibilità<br />

di tale impresa portò al rifiuto del melodramma e dei suoi agenti. Tanta passione<br />

mostra l’importanza che acquistano gli oggetti muniti di valore rappresentativo nella contingenza<br />

dell’accoglienza e del rifiuto delle culture.<br />

Anche in Brasile<br />

Il Brasile, di forma analoga ai vicini del Rio de la Plata, ricevette ingenti flussi<br />

migratori provenienti dall’Europa e dell’Italia in particolar modo. Questo fenomeno comune<br />

a queste nazioni atlantiche del Sudamerica, si articola, però, in territori con storie diverse.<br />

Risulta di grande utilità il confronto di questi diversi sviluppi, tale operazione permetterà<br />

di arrivare ad interpretazioni più raffinate delle attuali. L’apparenza mostra a chiara luce le<br />

analogie: anche a Rio il melodramma fu considerato come viatico imprescindibile per<br />

l’appartenenza al “mondo civile”. Scrive Rogerio Budasz che il teatro d’opera a Rio fu<br />

legittimato dalla corte Bragança come scuola di civiltà e risultò nelle mani del potere,<br />

addirittura strumento di propaganda politica. 1 E, se scuola doveva essere, l’insegnamento<br />

...........................................................................<br />

1 Budasz, R. Teatro e Música na América Portuguesa. Ópera e teatro musical no Brasil (1700-1822). Convenções,<br />

repertório, gênero e poder, Deartes Ufpr, p. 181.<br />

Atualidade da Ópera - Série Simpósio Internacional de Musicologia da <strong>UFRJ</strong>

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