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Judeu, nella ricerca su Facco, si mostrava come un ideale antagonista del mio personaggio<br />
centrale: i suoi spettacoli di teatro musicale sembravano avversare emblematicamente<br />
gli spettacoli di corte come quelli che Facco presentava, tanto è vero che, dopo che l’italiano<br />
mostrò con gran pompa il suo Júpiter y Anfitrión, Da Silva scrisse il suo Amphitrião. In un<br />
senso molto diverso, un personaggio che centrò il mio più vivo interesse in quegl’anni fu il<br />
poliedrico Conte di Ericeira. Ericeira, sebbene nobile, era sedotto da un universo più aperto<br />
rispetto alla soffocante corte Bragança, e nel mio libretto funzionava come trait d’union<br />
tra Da Silva ed il Marchese de los Balbases, protettore di Facco e ambasciatore straordinario<br />
di Filippo V di Spagna a Lisbona. L’ideale cast di quel melodramma – ovviamente serio, se<br />
si tiene conto del tremendo rogo con che conclude la partecipazione in scena del povero<br />
Da Silva – si completava nel mio racconto con l’attuazione di musicisti che non conoscevo<br />
prima: gli italiani residenti in Portogallo Avondano e Mazza.<br />
Sebbene uno dei miei primi lavori in Italia si era già centrato sull’itinerario di<br />
musicisti emigrati nelle Americhe10 , successivamente a quell’interesse per Facco sono<br />
tornato sull’argomento percorrendo un tratto di quel trasloco artistico, quello che, partendo<br />
da Novi Ligure proseguiva verso Lisbona fino ad arrivare a Buenos Aires11 . È chiaro che<br />
urge giustificare un così curioso punto d’inizio di quel viaggio: per ché Novi Ligure? Va<br />
presto detto, Novi era la patria di quei musicisti che avevo conosciuto a Lisbona e che<br />
erano riusciti ad attirare la mia curiosità. Rogerio Budasz12 s’interrogò sull’arrivo di cantanti<br />
d’opera in Portogallo e sugli strumentisti Mazza e Avondano s’interessarono diversi studiosi<br />
lusitani, fondamentalmente Manuel Carlos de Brito. Di questi ultimi personaggi si<br />
conoscevano, però, soltanto dati delle loro attività in Portogallo: non sono mai stati studiati<br />
in Italia e della loro vicenda nella penisola non rimane traccia. Il mio lavoro dunque fu<br />
quello di realizzare un esame degli archivi parrocchiali di Novi per stabilire dati anagrafici<br />
certi e ricostruire legami famigliari, cosa fondamentale giacché, al meno per il caso dei<br />
Mazza che passarono in Portogallo, era chiaro il reciproco vincolo di sangue.<br />
Mazza<br />
Contemporaneamente all’arrivo di cantanti d’opera in Portogallo che hanno<br />
interessato anche Rogerio Budasz 13 e che procedevano dall’Italia, arrivarono anche<br />
strumentisti, fondamentalmente violinisti. Molti di loro procedono da un piccolo centro<br />
vicino Genova, Novi. Si tratta di Pietro Avondano e dell’importante famiglia Mazza. Su di<br />
loro ha scritto tempo fa Manuel Carlos de Brito e personalmente me ne sono occupato di<br />
recente in un testo pubblicato a Madrid 14 dopo aver fatto uno spoglio negli archivi di Novi<br />
per ricostruire i legami famigliari. Ebbene un personaggio di questa famiglia, Bartolomeo<br />
Mazza, violinista e compositore, si trasferì a Buenos Aires in una nave nella quale viaggiavano<br />
anche italiani che avrebbero contribuito notevolmente alla rivoluzione indipendentista<br />
del Rio de la Plata. Un dato notevole sottolinea ancora il bisogno di studi congiunti<br />
che coinvolgano la musicologia del Brasile: quando Mazza arriva a Buenos Aires gli viene<br />
commissionata la composizione di un’opera. Forse si tratta della prima opera composta<br />
nella regione. L’opera aveva come titolo niente meno che Las Variedades de Proteo, uno<br />
dei titoli più celebri del carioca Antonio Jose da Silva. Mazza aveva conosciuto il testo dai<br />
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10 Cetrangolo, A. E., Napoli, Madrid, Messico e Buenos Aires: alcuni dati su musicisti pugliesi in America Latina<br />
nel Settecento in: Musicisti nati in Puglia ed emigrazione musicale tra Seicento e Settecento. Atti del Convegno<br />
Internazionale di Studi Lecce, 6-8 dicembre 1985, La Torre d’Orfeo, Roma, 1988, p. 337-358.<br />
11 Cetrangolo, A. E., Familias de músicos lígures migran hacia Oeste: nuevos datos sobre los Avondano y los<br />
Mazza in Concordis Modulationis Ordo, Ismael Fernández de la Cuesta. In Honorem, Inter-American Music Review,<br />
vol. XVIII, 1-2, 2008, p. 247-264.<br />
12 Budasz, R., op. cit., p. 8.<br />
13 Budasz, R., op. cit., p. 8.<br />
14 Cetrangolo, A. E., Familias de músicos lígures… cit.<br />
Atualidade da Ópera - Série Simpósio Internacional de Musicologia da <strong>UFRJ</strong>