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o in Brasile? Esistono documenti brasiliani che provino la presenza di Saccomano e Mazza<br />

in Brasile?<br />

Ottocento<br />

Il periodo delle grandi migrazioni europee verso le Americhe è, come già s’annunciò,<br />

argomento centrale delle attuali attività dell’IMLA. Strategia fondamentale di questi<br />

studi è l’elaborazione di una banca dati raccoglitrice d’informazioni varie relative all’attività<br />

lirica di quegli anni. Quel contenitore ospita dati desunti tanto dallo spoglio di pubblicazioni<br />

periodiche come di cronologie di teatri lirici italiani, spagnoli, uruguaiani ed argentini. I<br />

materiali sono organizzati tramite due sentieri: quello dei nominativi degli operatori artistici<br />

e quello dei titoli dei melodrammi. Grazie alla fusione all’interno di questo strumento dei<br />

dati che provengono da luoghi diversi, è possibile stabilire relazioni fino adesso sconosciute,<br />

che potrebbero essere utilmente arricchite con l’aggiunta d’informazioni brasiliane.<br />

Il caso Bernardi<br />

La Base Dati Imla portò recentemente tra gli interessi di primo piano una figura<br />

dimenticata: Enrico Bernardi. Questo risultato è dovuto alla prossimità che nell’elenco informatico<br />

hanno trovato dati di provenienza diversa: quelli, scarsissimi della letteratura<br />

musicologica argentina, quelli sostanziosi desunti dalla lettura che membri dell’Imla hanno<br />

realizzato su periodici veneziani e quelli che ha raccolto Márcio Páscoa sul Teatro di Belém.<br />

Di Bernardi si era interessato, nel 1988, Juan María Veniard 17 chi menzionava,<br />

studiando Arturo Berutti, Enrique (sic) Bernardi, 18 compositore dell’opera Juan Moreira,<br />

che avrebbe svolto qualche attività a Buenos Aires, nel malfamato Teatro Doria, e anche<br />

nell’allora appena fondata città argentina di La Plata. Sulle vicende di Bernardi precedenti<br />

quel soggiorno argentino, apparentemente breve, Veniard dà alcune notizie della sua<br />

traiettoria in Brasile oltre che in Italia, sua Patria.<br />

Sono stato attratto dalla personalità di questo italiano in quanto, sebbene rimane<br />

esigua traccia della sua musica scritta, quel melodramma sul mitico personaggio della<br />

pampa ben potrebbe significare l’esordio della serie delle opere composte in Argentina<br />

intorno la figura emblematica del gaucho. Certo, l’operazione era carica di un’indubbia<br />

valenza extramusicale. Attraverso l’opera, genere culturale che allora godeva del più alto<br />

prestigio, l’elite locale anelava a costruire un repertorio nazionale lirico, ed in questa<br />

strategia la figura mitizzata dell’uomo della campagna risultava indispensabile. In tale<br />

contesto sorprende lo stridente disinteresse che su Bernardi hanno dimostrato gli storici<br />

della musica locale, soprattutto se si ricorda che non pochi di loro hanno considerato il<br />

proprio lavoro come un’occasione per “contribuir a la creación del ser nacional”. Si sprecava<br />

così, come direbbe Hobsbawm, una magnifica opportunità per partecipare a “The Invention<br />

of Tradition”. Significativamente, nemmeno la “patriottica” Enciclopedia de música argentina<br />

di Rodolfo Arizaga dedicò una voce alla figura di Bernardi. Trovo probabile che<br />

abbia contribuito a tali silenzi una ferita narcisista all’onore nazionale, cioè l’indissimulabile<br />

nazionalità dell’autore dell’operazione. Mentre sovente furono “argentinizzati”, anche nel<br />

loro nome, musicisti peninsulari attivi in Argentina come Vittorio De Rubertis, Sante Discepolo,<br />

Giovanni Grazioso Panizza o Pietro Melani, l’operazione con quel Bernardi, di fugace<br />

residenza nel paese, era impossibile. Risultava dunque intollerabile per quell’intellighenzia<br />

...........................................................................<br />

17 Veniard, J. M., Arturo Berutti, un argentino en el mundo de la ópera, Instituto Nacional de Musicología “Carlos<br />

Vega”, Buenos Aires, 1988.<br />

18 Il cognome Bernardi è molto diffuso in Italia, soprattutto a Milano e nel veneziano. Sarà necessario evitare di<br />

conffodere questo musicista con un suo collega, attivo in quegli anni nel Veneto. Infatti, G. B. Bernardi è autore<br />

di una romanza di fortuna, “Non ti scordar”, che fu pubblicata a Padova intorno il 1885. Questo è indicato da La<br />

Gazzetta di Venezia, 2 de diciembre de 1886.<br />

Atualidade da Ópera - Série Simpósio Internacional de Musicologia da <strong>UFRJ</strong>

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