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Previdenza

IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam

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• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE5.000.0003.000.0001.000.000-1.000.000-3.000.000-5.000.000-7.000.000migliaia di euroFondo degli Specialisti AmbulatorialiSaldo corrente (post-riforma)2010201220142016201820202022202420262028203020322034203620382040204220442046204820502052205420562058Il Saldo corrente è positivoper tutto il periodo di proiezionedi sei mesi all’anno, a partire dal 2013, per arrivare, semprenel 2018, a sessantadue anni.Tenete conto che nel 2013 il requisito sarà cinquantanoveanni e sei mesi. Oggi, però, non è cinquantotto, perché oggisi applicano le finestre, finestre che invece dal 1° gennaio2013, in analogia con quella che è la riforma delle pensioniper il sistema pubblico, non applicheremo più neanchenoi.Un intervento importante, che però non poteva essere omogeneoe uguale per tutti i Fondi, è quello di agire sull’aliquotacontributiva e sui coefficienti di rendimento. Questoè, ovviamente, un po’ il fulcro delle riforme, perché èsulla determinazione di questi elementi che si fonda poil’equilibrio delle gestioni.Non sono parametri che potevano essere definiti uguali pertutti, perché c’erano delle specificità, non ultima quella diavere delle gestioni col terzo pagante e gestioni senza terzopagante. Per quanto riguarda questo aspetto, poi nell’illustrazionedelle riforme dei vari Fondi, andremo ad esplicitarequelle che sono state le scelte.Nel definire i requisiti per l’età dell’anzianità e dell’età delpensionamento ordinario implicava anche che, per chi vain pensione ad un’età anteriore a quello che è il “punto zero”vigente nell’anno, come succede anche per il sistemapubblico, si applicassero dei coefficienti, che non chiameremodi riduzione, ma coefficienti – che oggi ci sono imposti– che tengano conto di quella che è l’aspettativa di vitaalla data del pensionamento.Abbiamo perciò fatto predisporre dall’attuario questi coefficienti,da utilizzare per chi va in pensione prima delpunto zero. Ovviamente, questi coefficienti, sempre peresigenza di omogeneizzazione, sono uguali per tutti ifondi.Un altro elemento sul quale abbiamo potuto e dovuto agireè stato quello, caratteristico delle nostre gestioni, che –come si sa – riconosce un incremento, un aumento del rendimentoa chi va in pensione dopo l’età pensionabile, fissatonella misura del cento per cento.Questa disposizione propria dell’Enpam non ha ugualiin altre realtà previdenziali perché, quando si va in pensione,i rendimenti vengono calcolati in base agli annidi contribuzione e non vengono aumentati o raddoppiati,come facevamo noi, se si resta in pensione dopol’età pensionabile.Nel pubblico voi sapete che chi raggiunge i quarant’anni epoi dovesse continuare a versare, non ha nessun riconoscimentosugli ulteriori anni che versa.Quindi, da parte dei Ministeri, c’era stata proprio una richiestadi abolire questa peculiare disposizione.Abbiamo cercato di difenderla, l’abbiamo difesa, siamo riuscitia far accettare che potevamo riconoscere, solo un incrementopiù modesto. La maggiorazione è stata perciò inseritaper tutte le gestioni e porta non più al raddoppio delrendimento, ma solo ad un aumento del 20% del rendimentoper chi va in pensione dopo l’età pensionabile.Abbiamo parlato delle regole comuni introdotte con le riformein tutti i Fondi. Per quanto riguarda invece le singolegestioni, per la Quota A, si è deciso di passare al sistemadi calcolo contributivo perché un aumento dei contributinon era accettato dalla categoria e anche perché, comunque,con interventi parametrici non si riusciva a raggiungerenel tempo l’equilibrio prescritto. Per questa gestione,però, come pure per quella degli specialisti esterni,si è deciso di passare al contributivo.Passare al contributivo per le gestioni con minor peso significaanche avere da parte dei Ministeri una migliore predisposizioneper l’accettazione di quella che è la riformaEnpam nel suo complesso.Quindi per la Quota A, passaggio al sistema di calcolo contributivo,nel rispetto del pro-rata.La linea di saldo corrente resta negativa, ma tale negativitànon pregiudica la positività della curva di saldo correntedell’intera Fondazione.Per quanto riguarda invece la Quota B, fermi restando gliinterventi comuni già illustrati, per tutte le gestioni, tra cuiquelli riferiti alla pensione di vecchiaia ed alla pensione dianzianità, si è scelto un incremento dell’aliquota contributiva,dal 12,5 al 19,5%, a partire dal 2015. Gli aumentidelle aliquote contributive, infatti, decorreranno tutti dal2015 tenendo conto che per i convenzionati fino al 2014le convenzioni sono bloccate.Con un aumento di un punto percentuale l’anno, per laQuota B si arriverà al 19,5% nell’anno 2021.Il rendimento corrispondente, calcolato per avere i cinquant’annidi saldo corrente positivo, e qui c’era poco da3 - 201221

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