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Previdenza

IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam

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L’INTERVISTA/1Il professor Carlo Caltagirone consegue negli anni Settanta ildiploma di specializzazione in Neurologia ed in Psichiatria.Nel 1983 viene chiamato dal CdF dell'Università di Roma“Tor Vergata” nel ruolo di Professore Associato per ladisciplina Neuropsicologia Clinica. Negli anni successiviavvia presso la Clinica Neurologica dell'Università di Roma“Tor Vergata” il Laboratorio di Neuropsicologia e NeurologiaCom portamentale. Nel 1994 vince il concorso a Professore diI Fascia per il raggruppamento disciplinare Neu rologia e nelnovembre di quell’anno è chiamato dal CdF della FacoltàMedica dell'Università di Roma “Tor Vergata” a ricoprire il ruolo di titolare dell’in -segnamento di Neurologia per il corso di laurea in Odontoiatria. Dal gennaio 1997al dicembre 1999 è nominato direttore scientifico della Fondazione Santa Lucia.Dal ’99 è titolare dell'insegnamento di Neurologia presso la Facoltà di Medicinadell'Università di Roma “Tor Vergata” strutturato per le funzioni assistenzialipresso la divisione di Neurologia e Riabilitazione Neurologica della FondazioneSanta Lucia. Dal gennaio 2002 è nuovamente direttore scientifico del Santa Lucia.Dal gennaio 2003 è presidente della Società italiana di Neurogeriatriadi Carlo CiocciAlzheimer, oggi si puntasulla diagnosi precoceProfessor Caltagirone,da quando si occupadel morbo di Alzheimer?Dall’esame di Neurologiaall’università: l’ultima domandadel mio professore,che decretò la lode, fu propriorelativa a questa patologia.Negli ultimi quarantaanni l’atteggiamento deimedici nei confronti dellemalattie neuro-degenerativeè molto cambiato: mentreun tempo veniva ritenutauna malattia rara, unacuriosità scientifica condivisada pochi, attualmentel’Alzheimer viene consideratoin modo prioritario trale malattie degli anziani peril fatto che si è decisamenteallungata la speranza divita e perché la salute vienemaggiormente curata.Si è modificata l’informazionerelativa a questa malattia?Intanto ci sono stati importantistudi, tra questiquello del Consiglio nazionaledelle ricerche, chehanno affrontato il tema“invecchiamento” e chiaritocome le malattie neurodegenerative,tra cui la demenzae le sue varie forme,è molto più frequente diquanto si sospettava. Oggiin Italia, infatti, le personecon problemi alla sferacognitiva sono circa unmilione, un alto numero dipazienti che coinvolgonodecisamente i loro familiari.Una problematica conla quale il malato e le famigliepossono trovarsi afare i conti per una decinadi anni.Si è modificato anche l’approcciodegli specialisti allapatologia?I neurologi oggi hanno focalizzatol’attenzione sulladiagnosi precoce o preclinica.Attualmente da subitosi presta il massimo dell’attenzionealla patologiaquando si presentano problemialle funzioni cognitive,e non solo la memoria,sottoponendo la personaad un trattamento diagnostico.Con l’MCI (MildCognitive Impairment), adesempio, si individuanoquei soggetti con formeiniziali che hanno una probabilitàdi ammalare dimalattie neuro-degenerativedi circa sette-otto voltesuperiore alla popolazionegenerale. Un gruppo di lavoroda me fondato, associatoalla Società italianadi neurologia, la Societàitaliana neurologia per ledemenze (Sindem), si occupaspecificatamente diquesto settore e si è recentementeriunita in un convegnoa valenza nazionalecon l’obiettivo di ricercarei criteri per riconoscere nelmodo più dettagliato possibilecoloro che diventerannodementi.Il concetto è che la malattiadi Alzheimer non necessitadella demenza perfare la diagnosi, ma iniziamolti anni prima e se neconoscono alcuni elementidi fisio-patologia. Comein molte malattie neurologiche,l’alterazione risiedenella produzione anomalae deposito della proteinabeta-amiloide a livello cerebralee questo induce,successivamente, una seriedi fenomeni neuro-degenerativiquali lo spopolamentoneuronale, la degenerazioneneuro-fibrillare,le placche senili. Tutti questielementi hanno a chefare con la neuro patologiadella malattia, ma il processoè iniziato molto primache si sveli con il declinocognitivo.La conoscenza della fisiopatologiae la diffusione delprogetto Cronos, che haesordito più di dieci anni facon il trattamento con i farmaciinibitori dell’acetilcolinesterasinei pazienti condemenza da Alzheimer, hapermesso la creazione diuna serie di strutture del483 - 2012

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