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Previdenza

IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam

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ENPAMFondato da Eolo Parodiwww.enpam.it<strong>Previdenza</strong>Anno XVII - n° 3-2012Copia singola euro 0,38IL GIORNALE DELLAdei Medici e degli OdontoiatriDestinando il 5 per mille alla Fondazione Enpam, i medici e gli odontoiatri possono aiutare i colleghi non autosufficienti, un contributoche non costa nulla e può migliorare le prestazioni assistenziali purtroppo sempre più richieste (maggiori informazioni a pagina 45)3 RIFORMA DELLE PENSIONIApprovate le modifiche ai Regolamenti dei Fondi che garantisconouna sostenibilità del nostro sistema previdenziale a oltre 50 anni.Il Consiglio nazionale straordinario dell’Enpam si è tenuto il 24 marzoperiodicoOmologatoPoste Italiane SpASpedizione in Abb. Post.D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004n. 46) art. 1, comma 1CNS/AC-Roma


voglia di ben essereResidenza per vivere con stileLa Maison Blanche dentro e fuori casa ...all’internodel parco termaleMonte BiancoCOURMAYEURsubito tua a solo159.oooeuroHo bevuto il tè nel deserto sotto le grandi tende dei tuareg blu.Ho gustato i migliori frutti di mare nelle locande dei pescatori di Thong Krut.Ho salutato la primavera alla Festa delle Lanterne nelle pagode di Xian.Ho riposato nella yaranga con gli allevatori di renne artiche nello Stretto di Bering.Non posso fare a meno di cercare luoghi dove lasciare un po’ di me stessa.Ma c’è solo un posto dove ritorno sempre per ricaricare la mia sete di avventura:nella mia casa alle pendici del Monte Bianco.residenze di qualità nei luoghi più belli d’Italiaper informazioni035.51.07.80


Copia singola euro 0,38OmologatoPoste Italiane SpASpedizione in Abb. Post.D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004n. 46) art. 1, comma 1CNS/AC-Roma<strong>Previdenza</strong>IL GIORNALE DELLAdei Medici e degli Odontoiatriwww.enpam.itENPAMFondato da Eolo Parodiwww.enpam.it<strong>Previdenza</strong>Anno XVII - n° 3-2012IL GIORNALE DELLAdei Medici e degli OdontoiatriDestinando il 5 per mille alla Fondazione Enpam, i medici e gli odontoiatri possono aiutare i colleghi non autosufficienti, un contributoche non costa nulla e può migliorare le prestazioni assistenziali purtroppo sempre più richieste (maggiori informazioni a pagina 45)3 RIFORMA DELLE PENSIONIApprovate le modifiche ai Regolamenti dei Fondi che garantisconouna sostenibilità del nostro sistema previdenziale a oltre 50 anni.Il Consiglio nazionale straordinario dell’Enpam si è tenuto il 24 marzoperiodicoSOMMARIONumero 3/2012La relazione sul Consiglio nazionale straordinario ci ha costretti a sospenderealcune delle rubriche che riprenderanno regolarmente nel prossimo numero.Ce ne scusiamo con i lettori.in questo numero3-5 Approvata la riforma pensioni Enpam6 Pensioni e riscatti8-36 Il CN straordinario approva la riforma38-39 Sempre onerosa la ricongiunzione all’Inps40 Fnomceo, Amedeo Bianco confermato presidente41 Federspev42-43 L’Ordine di Roma punta sui giovani45 Qualche domanda sul 5 X mille48-49 Alzheimer: diagnosi precoce50-51 Microchirurgia della tiroide52-53 “Occhio all’allergia”54-56 Congressi, convegni, corsi58-59 Quarant’anni alla radio, la vita di Ruggero Po60 Sanità, un sistema che ha perso l’anima62-65 Recensioni libri66-67 Viaggio a Dubai68 Società, il futuro è nell’algoritmo70 Il proiettore72 L’enigma Bruckner73 Musica74 Mostre76 L’avvocato78-79 Notizie flash EnpamULTIM’ORAIl comunicato diramato dall’Enpam dopo la notizia dell’inchiesta promossa dallaProcura della Repubblica di Roma“EOLO PARODI INDAGATO PER TRUFFA AGGRAVATA”Il Prof. Eolo Parodi, Presidente dell’Enpam, l’Ente di previdenza ed assistenza dei medicie degli odontoiatri italiani, ha avuto una reazione di incredulità profonda alla lettura dellanotizia diramata da varie agenzie di stampa.“Con questi chiari di luna non posso dire di essere tranquillo nell’apprendere di essere statoaccusato per un reato così infamante.Naturalmente - lo dichiaro con profonda sincerità – sono più che disponibile a fornire notizie,delucidazioni e anche un po’ di storia dell’Ente che presiedo con orgoglio.Non accetto che sulla mia persona vi sia anche l’ombra di un dubbio. Prima di metterepiede all’Enpam, allora sconvolto da uno scandalo, avevo presieduto, eletto con votazioniquasi plebiscitarie, la Federazione degli Ordini.Per anni sono stato il capo dei medici e degli odontoiatri italiani. È per quel passato chesono stato poi eletto all’Enpam. Oggi vengo chiamato in causa ed indagato. Le porte delmio ufficio come quelle di casa mia sono sempre aperte. Non ho nulla da nascondere,nulla di cui vergognarmi. I medici italiani si tranquillizzino: non ho mai pensato di sottrarredenaro all’Enpam, come non penso che questa iniziativa legale abbia lo scopo dicolpire me per togliere alla Fondazione l’autonomia di cui finora ha goduto”.23 - 2012


PREVIDENZAApprovata la riformadelle pensioni EnpamLa Fondazione Enpam ha varato la riforma delle pensioniche garantisce una sostenibilità a oltre 50 anni del suo sistema previdenziale.La Cassa dei medici e degli odontoiatri è il primo ente privatizzatoa mettersi in regola con i nuovi requisiti introdotti dal decreto Salva Italia.Per entrare in vigore la riforma deve essere ratificata dai ministeri vigilantiorgogliosi del senso di responsabilità dellanostra categoria, che ha concluso in autonomiaquesto percorso di riforma per rispet-“Siamotare i nuovi requisiti di sostenibilità di lungo periodo –ha dichiarato il vicepresidente vicario della FondazioneEnpam Alberto Oliveti –. La riforma garantisce adeguatezzadelle prestazioni e l’equità nei confronti dellegenerazioni che verranno. Ci proponiamo adesso ai ministeri,convinti che sapranno riconoscere la bontà dellavoro fatto. Grazie a tutti coloro che hanno contribuitoa questo risultato”.Questi i criteri seguiti negli interventi di riordino approvati:• il rispetto del pro rata: la parte di pensione maturatafino al 31/12/2012 verrà calcolata con i vecchi criteri;non verrà toccato quanto assegnato prima del 2013(contributi ordinari, aliquota modulare, riscatti dellalaurea, allineamento etc);• la valutazione della tenuta del sistema su un unico bilanciotecnico della Fondazione. Si è tenuto conto delsaldo corrente (che include anche i proventi del patrimonio).Per i fondi maggiori il metodo di calcolo della pensioneresta il contributivo indiretto Enpam; un sistema checonsidera “un periodo di riferimento per il computo delreddito pensionabile pari all’intera vita lavorativa, semprenella previsione di aliquote di rendimento che garantiscanol’equità attuariale e la sostenibilità finanziariadel sistema” (cit. Elsa Fornero). Un secondo vantaggioè che la rivalutazione è agganciata all’inflazione(che notoriamente è sempre in crescita) invece che alPIL, che può avere anche un andamento prossimo allozero (come accaduto nel 2011) o addirittura negativo(come previsto per il 2012).La riforma è anche caratterizzata da un percorso diomogeneizzazione del regime previdenziale delle gestioni.MODIFICHE COMUNIA TUTTE LE GESTIONIPENSIONE DI VECCHIAIAInnalzamento graduale dell’età per la pensione di vecchiaiadagli attuali 65 anni fino a 68 anni (dal 2018)Fino al 2013 2014 2015 2016 2017 Dal 201831.12.2012 in poi65 anni 65 anni 66 anni 66 anni 67anni 67anni 68e 6 mesi e 6 mesi e 6 mesiPENSIONE ANTICIPATAResta possibile andare in pensione anticipata, anche se,come richiesto dal ministro Fornero, l’età minima aumenteràfino a 62 anni (dal 2018).Fino al 2013 2014 2015 2016 2017 Dal 201831.12.2012 in poi58 anni con 59 anni 60 anni 60 anni 61 anni 61 anni 62 anniapplicazione e 6 mesi e 6 mesi e 6 mesifinestreChi sceglierà il pensionamento anticipato avrà una riduzionerispetto alla pensione ordinaria perché percepiràl’assegno per un numero maggiore di anni.Oltre che il requisito dell’età minima sarà necessariomaturare un’anzianità contributiva di 35 anni e un’anzianitàdi laurea di 30 anni; oppure, senza il requisitodell’età minima, si potrà andare in pensione anticipatacon un’anzianità contributiva di 42 anni e un’anzianitàdi laurea di 30 anni.3 - 20123


PREVIDENZACONTRIBUTIL’aliquota contributiva resta per tutti la stessa fino al2014. Si prevede un aumento graduale dal 2015, quandocioè verranno sbloccate le convenzioni.(Valido per i fondi che rimangono al contributivo indiretto)PREMIO PER CHI RIMANEChi resterà a lavoro più a lungo continuerà ad esserepremiato: i contributi versati dopo il compimento dell’etàper la pensione di vecchiaia varranno il 20% inpiù.(Valido per i fondi che rimangono al contributivo indiretto)MISURE A FAVORE DEI GIOVANIPer le giovani generazioni sono previste misure migliorative.Gli iscritti con età inferiore ai 50 anni potrannocontare, a partire dal 1° gennaio 2013, su un tasso dirivalutazione dei contributi versati al 100% dell’inflazione,per tutti gli altri invece il tasso è pari al 75%.La flessibilità del sistema Enpam consentirà anche lapossibilità di aumentare l’aliquota di prestazione (o aliquotadi rendimento) sulla base dell’avanzo economicoche risulterà dai prossimi bilanci tecnici. L’incrementodell’aliquota farà crescere l’importo della renditamensile della pensione.(Valido per i fondi che rimangono al contributivo indiretto)CONTRIBUTIVO INDIRETTOA VALORIZZAZIONE IMMEDIATAL’Enpam finora aveva definito il suo sistema come retributivoreddituale; nella realtà si tratta di un vero eproprio metodo contributivo perché le pensioni sonolegate ai contributi versati lungo l’arco dell’intera vitalavorativa, con l’uso di un’aliquota di prestazione (o aliquotadi rendimento) che la Fondazione stabilisce inmodo da garantire l’equità attuariale e la sostenibilitàfinanziaria del sistema.Il metodo Enpam viene definito contributivo indirettoperché, ai fini del calcolo, la prestazione viene determinatain base ai compensi rivalutati (comunque semprericostruiti a partire dalla contribuzione versata).È un meccanismo a valorizzazione immediata perchéconsente di assegnare subito ai contributi pagati un valorecerto, che sarà riscosso al momento del pensionamento.Questo metodo rimane per i fondi della Medicina generale,degli Specialisti ambulatoriali e della Libera professioneche in totale rappresentano oltre l’80% delleentrate contributive dell’Enpam.MODIFICHE SPECIFICHEFONDO DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE(68.670 iscritti attivi; 53% delle entrate contributiveEnpam)L’aliquota contributiva rimane al 16,5%, per i medicidi medicina generale, e al 15%, per i pediatri, fino al31 dicembre 2014. Nel 2015 l’aliquota passerà al 17%per i medici e al 16% per i pediatri. Dal 2016 è previstoun aumento graduale dell’1% all’anno fino a un massimodel 26% (nel 2024; per i pediatri nel 2025). I contributiversati dal 1° gennaio 2013 verranno trasformatiin rendita mensile con un’aliquota di prestazione (o direndimento) dell’1,4%. Per i pediatri quest’aliquota verràcalcolata in proporzione all’aliquota di contribuzionefino a raggiungere l’1,4% dal 2025 in poi.Resta in vigore il metodo di calcolo dell’Enpam, il contributivoindiretto.FONDO DEGLI SPECIALISTI AMBULATORIALI(17.720 iscritti attivi; 14% delle entrate contributiveEnpam)Dal 1° gennaio 2013 anche per gli Specialisti ambulatorialisarà più semplice calcolare la pensione. La partedi prestazione maturata a partire da questa data, infatti,verrà determinata con lo stesso metodo (contributivoindiretto) già impiegato per il fondo della medicinagenerale.L’aliquota contributiva resterà al 24% fino al 2014. Apartire dal 1° gennaio 2015 ci sarà un aumento gradualedi un punto percentuale all’anno fino ad allinearsi all’aliquotamedia dei dipendenti che è del 32,65% (nel2023). L’aliquota di prestazione (o rendimento) rimaneil 2,25% all’anno (per gli iscritti con contratto di dipendenzasarà del 2,30%).Dal 1° gennaio 2013 gli iscritti che hanno scelto il contrattodi dipendenza potranno andare in pensione con gli stessirequisiti che sono validi per gli iscritti convenzionati.43 - 2012


PREVIDENZALIBERI PROFESSIONISTI(QUOTA B DEL FONDO GENERALE)(151.948 iscritti attivi; 15% delle entrate contributiveEnpam)L’aliquota contributiva resta il 12,5% fino al 2014. Dal1° gennaio 2015 ci sarà un aumento graduale dell’1%all’anno fino a un massimo del 19,5% (nel 2021). I contributiversati dal 1° gennaio 2013 verranno trasformatiin rendita mensile con un’aliquota di prestazione (o rendimento)dell’1,25%. È previsto anche un aumento deltetto di reddito entro il quale si pagano i contributi ordinari:nel 2013 sarà di 70.000 euro, nel 2014 sarà di85.000 euro, fino ad agganciarsi, dal 2015 in poi, almassimale stabilito dalla legge per l’Inps.Il metodo di calcolo della pensione resta il contributivoindiretto Enpam.SPECIALISTI ESTERNI(6.629 iscritti attivi; 0,8% delle entrate contributiveEnpam)La pensione verrà calcolata in base al contributivo definitodalla legge 335/95.La parte di pensione maturata fino al 31 dicembre 2012dagli specialisti convenzionati in forma individuale verràcalcolata con il contributivo indiretto.FONDO GENERALE – QUOTA A(Vi contribuiscono obbligatoriamente tutti i 348.846medici e odontoiatri iscritti all’Ordine;17% delle entrate contributive Enpam)La Quota A passa al metodo di calcolocontributivo definito dalla legge335/95.Per la Quota A continua a non essereprevista la pensione anticipata. Tuttavia,su richiesta dei sindacati dei dipendenti,è stata mantenuta la possibilitàdi andare in pensione a 65 anniper chi sceglierà il contributivo (legge335/95) su tutta l’anzianità maturata,in analogia a quanto previsto dalministro Fornero per il pensionamentoanticipato delle donne nel sistemaprevidenziale pubblico.Le quote da versare restano sostanzialmenteinvariate, cambia solo ilmeccanismo d’indicizzazione: dal 1°gennaio 2013 i contributi saranno in-dicizzati nella misura del 75% del tasso di inflazione(previsto pari al 2%) maggiorato di un punto e mezzopercentuale.CHE COS’ÈLa Quota A è il fondo pensionistico obbligatorio pertutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’Albo professionale.Dà diritto a tutte le prestazioni della previdenzaobbligatoria, garantisce:- una pensione di base (attualmente di circa 200 euroal mese);- una pensione di circa 15 mila euro (minimo) nei casidi invalidità o di decesso dell’iscritto in attività (si applicaanche ai giovani medici o dentisti indipendentementeda quanti contributi hanno versato);- l’indennità di maternità anche se l’iscritta non ha redditiprofessionali;- prestazioni assistenziali (es: calamità naturali, indigenza,assistenza domiciliare).La riforma è stata approvata dal Consiglio di amministrazionedella Fondazione Enpam il 16 marzo 2012e, limitatamente alla determinazione della contribuzionedella Quota A, dal Consiglio nazionale del 24marzo 2012.Le riforma entrerà in vigore solo dopo il nulla osta daparte dei ministeri vigilanti. •3 - 20125


PREVIDENZARiforma delle pensionie riscattiLa riforma delle pensioniEnpam ha mantenutointatto il valoredei riscatti già pagati oin corso. Il riscatto è unostrumento che permette almedico e all’odontoiatra dievitare uno svantaggio previdenzialee una potenzialedisparità di trattamentorispetto ad altri lavoratori.Per esempio, riscattandogli studi universitari oil periodo di leva l’iscrittoriuscirà a maturare la pensionealle stesse condizionidi chi è entrato nel mondodel lavoro subito dopoil diploma o senza fare ilmilitare o il servizio civile.Il riscatto di allineamentoinoltre permette di avereun adeguato trattamentopensionistico anche per iperiodi in cui si è guadagnatoo versato meno.Il rispetto del pro-rata valeanche per i riscatti. Icontributi versati dagliiscritti, cioè, manterrannolo stesso rendimento promessodall’Enpam al momentoin cui ha inviato lalettera di proposta del riscatto.Con il riscatto l’iscritto ha“acquistato” una quota dimaggior pensione che verràriscossa al momento delsuo ritiro dal lavoro. Ilmeccanismo quindi non ècambiato.Sono invece mutate, pertutti, le regole generali delsistema. L’età del pensionamentoordinario dal2013 verrà aumentata gradualmentedi 6 mesi all’annofino a raggiungere i68 anni nel 2018.Anche l’età minima per lapensione anticipata - comemediazione con il ministroFornero che voleva abolirla- sarà aumentata di seimesi all’anno fino ad arrivarea 62 anni nel 2018.Chi sceglierà il pensionamentoanticipato avrà unariduzione dell’assegno perchépercepirà l’assegno perun numero maggiore di anni.Il beneficio totale rimaneinvariato sia che sivada in pensione all’etàgiusta sia che ci si ritiri dallavoro in anticipo (si vedal’esempio).L’innalzamento dei requisitianagrafici deriva daicambiamenti demograficiche hanno interessato lapopolazione italiana e inparticolare la categoria deimedici e degli odontoiatri.Il vantaggio economico deiriscatti già pagati o attualmentein corso comunqueresterà immutato ed elevatissimo.Questo perchéfinora il costo dei riscatti èstato calcolato secondo parametrigenerosi, definitidiversi anni fa quando lasperanza di vita era piùcorta di un quinquennio.Oggi si calcola invece cheall’età di 68 anni un iscrittoavrà mediamente davantiCon il riscatto l’iscrittoha “acquistato” una quotadi maggior pensioneche verrà riscossaal momento del ritiro dal lavoroa sé ancora quasi 17 annidi vita mentre si stima chela sua consorte gli sopravviveràmediamente per ulteriori5 anni, incassandocosì una pensione di reversibilità.Esempio reale:Medico di medicina generalenato nel 1956; nel2004 ha chiesto il riscattodi 6 anni di studi universitaripagando poco meno di60.000 euro; ritirandosi all’etàprevista per la pensioneordinaria di vecchiaia(che, andando in pensionenel 2018, sarà di 68 anni)Il vantaggio economicodei riscatti già pagatio attualmente in corsocomunque resterà immutatoed elevatissimobeneficerà di un incrementodi pensione di 6125 euroall’anno. Ciò significache in meno di dieci annil’iscritto avrà indietro tuttociò che ha versato.Considerando però la suaaspettativa di vita e quelladi sua moglie, è possibilecalcolare che, grazie al riscattodella laurea, l’iscrittootterrà un supplementodi pensione totale di quasi125.000 euro (103.500 europer sé e 21.262 euro perla pensione di reversibilitàalla sua vedova).Se l’iscritto, invece di investirenel suo riscatto, avessedeciso di mettere i suoi risparmisotto un materasso,attualmente avrebbe circa35.000 euro (cioè 60.000euro meno l’IRPEF versataallo Stato).L’iscritto potrebbe comunquedecidere di andare inpensione anticipata a 62anni: in questo caso, purcon l’applicazione di coefficientidi adeguamento allamaggiore aspettativa divita, otterrebbe dal riscattoun beneficio totale identico(125.000 euro).Lo stesso vale nel caso in cuil’iscritto andasse in pensionea 60 anni (ancora possibilein caso di 42 anni di anzianitàcontributiva) il beneficiototale sarebbe sempredi circa 125.000 euro. •Nota: per facilitare i confronti,gli importi citati nell'esempiosono riportati alvalore storico del 2004. Nellarealtà il beneficio totaleper l'iscritto sarà addiritturasuperiore a 125.000 europer effetto dell'adeguamentoall'inflazione. •63 - 2012


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEIl tavolo della presidenza al Consiglio nazionale dell'Enpam. Da sin: Ezio Montevidoni dell'Ordine di Fermo, segretario dell'assemblea;Alberto Volponi, direttore generale; Giampiero Malagnino, vice presidente; Eolo Parodi, presidente;Alberto Oliveti, vice presidente vicario; Ugo Venanzio Gaspari, presidente del Collegio sindacaleDAL CONSIGLIO NAZIONALE STRAORDINARIO DEL 24 MARZO 2012Pensioni Enpam, approvata la riformaGarantisce una sostenibilità a oltre 50 anni del sistema previdenziale. La nostra Fondazioneè la prima a mettersi in regola con il decreto Salva Italia. Dopo il saluto di Eolo Parodila particolareggiata presentazione del documento da parte di Alberto Oliveti. Numerosie documentati gli interventi dei presidenti dei vari Ordini. Lo storico documentoè stato approvato con 99 voti favorevoli e quattro contrari, su 103 votantiIl presidente apre i lavorisalutando i presentie sottolineandol’importanza di questoConsiglio straordinarioche deve approvare undocumento di eccezionaleimportanza. Dopo lanomina del segretario, ildottor Ezio Montevidonidell’Ordine di Fermo, ilprof. Parodi ha ringraziatoil presidente delConsiglio nazionale degliattuari, dottor GianPaolo Crenca, che interverrà dopo il vice presidente vicarioAlberto Oliveti.Il Consiglio nazionale straordinario s’è rivelato un’assisedi grande importanza per l’avvenire dell’Enpam. Ipresidenti degli Ordini dei medici e degli odontoiatripresenti provenivano tutti dal Consiglio nazionale dellaFnomceo e, come dimostrato dagli interventi nella discussionedella riforma, hanno dimostrato una profondapreparazione sull’argomento. La Fondazione Enpamè la prima a mettersi in regola con il decreto “Salva Italia”.Ora bisognerà attendere, fiduciosi, il via libera delgoverno.Il presidente, dopo la breve parentesi di presentazione,ha comunicato ai presenti che avrebbe preso la parolaalla fine del dibattito. •83 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEDIFENDIAMOCI DAGLI ATTENTATI ALLA NOSTRA AUTONOMIAALBERTO OLIVETIvice presidente vicarioLe regole del percorso diriforma: cosa dice lo Statutodell’EnpamIn questi mesi abbiamo lavoratoalla riforma dei Fondirispettando quanto stabilisceil nostro Statuto. IlConsiglio nazionale dell’Enpam,in accordo conquello della Fnomceo - che ieri ha già deliberato - ha ilcompito di approvare le modifiche dei contributi del Fondogenerale-Quota A. Il Consiglio di amministrazione,invece, decide sui regolamenti, le integrazioni e le modifichedel regime previdenziale dei Fondi. A questo scoposono istituite le Consulte, il cui parere ha un effettovincolante sulla riforma.Le ragioni politiche di un percorso tempestivoA cosa è dovuta la tempestività del percorso intrapreso?Io credo che si debba rifare a un discorso politico.Il Ministro Fornero ha riconosciuto la nostra peculiaritàe sulla base di questa ci ha già assegnato una valutazionespecifica. Le abbiamo spiegato, per esempio, chei due terzi delle entrate della Fondazione nascono da unrapporto di lavoro col Servizio Sanitario Nazionale eche, a differenza di altre Casse di liberi professionisti,non possiamo trasferire sul cliente il costo del riequilibriorichiesto ai fondi, per esempio con una contribuzioneintegrativa. Saremmo costretti a chiederlo a quelServizio Sanitario Nazionale che di fatto ha bloccato irinnovi convenzionali fino a tutto il 2014: interveniresul versante delle entrate non porterebbe all’equilibriorichiesto, sarebbe un esercizio del tutto inutile. Altracaratteristica importante è la nostra modalità di calcolodella prestazione: un metodo retributivo reddituale,che tiene conto di tutta la carriera professionale, a differenzadell’accezione comune del metodo retributivo,in base alla quale non c’è corrispettività tra quanto si èversato in contributi e quanto si prenderà di pensione.Una persona versa per tutta la vita lavorativa come tenente,il mese prima di andare in pensione diventa capitanoe per tutta la vita prenderà la pensione di un capitano.Per noi non è così.Inoltre definiamo il valore della prestazione al momentodell’incasso dei contributi, avvalendoci di tecniche attuarialirigorose. Riteniamo, da questo punto di vista,di poterci definire un contributivo ancora più equo diquello sostenuto dalla Fornero. Questo significa che lasanzione che dovremmo subire se non rispettassimol’art. 24, comma 24 del Decreto Salva Italia è di fattouna sanzione di portata inferiore, dal punto di vista qualitativo,al metodo che abbiamo di definizione della prestazione.La valutazione specifica che ci è stata attribuita,dunque, è un valore che dobbiamo sostenere egiustifica la tempestività del nostro percorso di riforma.Ci viene chiesto di accorpare le nostre gestioni, così comeè stato fatto con il Super Inps. Tuttavia ci sono diversegestioni non perfettamente coordinate sia all’internodell’Inps che dell’Inpdap. Noi ci chiamiamo “FondazioneEnpam”, presenteremo un unico Bilancio TecnicoAttuariale, che in un’unica Fondazione, con ununico patrimonio e con un’unica riserva legale, è in gradodi dimostrare la validità della propria sostenibilità.Questo è quello che ad oggi ci viene richiesto nel confrontocon l’attuale ministro. Lo sottolineo perché, quandocambia una controparte, bisogna ricominciare daccapo.Ci è già successo: a novembre, quando si è insediatoil Governo tecnico abbiamo dovuto praticamenteripartire da zero con un percorso di confronto costantesia politico che tecnico.Le ragioni istituzionali della tempestivitàAbbiamo voluto dare una risposta puntuale e concretaalle incertezze e alle preoccupazioni dei nostri colleghi.Ricevo costantemente telefonate di iscritti angosciati- forse anche in misura eccessiva, però ognuno hala propria sensibilità - che mi chiedono: “Cosa devo fare?”;“Me ne devo andare via prima?”, “Ma se vado viaentro dicembre 2012?”; “Ho il riscatto in corso: smettodi pagarlo?”; “Ho fatto la domanda di allineamento,mi è arrivata la proposta: cosa faccio?”, “Ho l’aliquotamodulare, l’ho chiesta alla mia ASL, vado e chiedo dirimangiarsela, perché non ha senso più di pagare?”;“Smetto, senza dir niente, di pagare i contributi aggiuntivi,che in vario titolo sto pagando?”. Sono tuttescelte dettate dall’emotività e dovute all’incertezza. Abbiamoil dovere di tenerne conto.Il rigore del nostro percorsoLa Finanziaria 2007 ha stabilito che siamo fuori regola,ma di fatto lo siamo perché ha cambiato le regole.Gli interventi necessari dovevano essere pianificati sullabase del Bilancio Tecnico al dato consolidato al31/12/2009, disponibile solo dopo l’approvazione delBilancio Consuntivo 2009, e cioè a fine giugno 2010.3 - 20129


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEA quel punto abbiamo consegnato i dati agli Attuari. Anovembre 2010 avevamo le proiezioni sul Bilancio TecnicoAttuariale al 31/12/2009 (tabella 1).1 Saldo corrente di tutti i fondi Enpambilancio tecnico al 31.12.2009 - parametri specifici5.000.0003.000.0001.000.000-1.000.000-3.000.000-5.000.000-7.000.00020102013201620192022202520282031203420372040204320462049205220552058È iniziato così il nostro percorso di riforma. Sono trascorsiormai quindici mesi. Nel periodo pre-estivo del2011 ci siamo confrontati più volte con la contropartepubblica. Abbiamo convocato quattro volte le Consulte,rispettivamente per ogni Fondo. Abbiamo attivatoun percorso di confronto, con la Fnomceo e con i Sindacatipiù importanti, partecipando a vari congressi eillustrando gli interventi di modifica sui Fondi. Abbiamoorganizzato a Roma il convegno sul cambiamentoa cui è intervenuto anche il Prof. Monti, poco prima chefosse nominato Primo Ministro. Successivamente, conl’insediamento del Governo tecnico, abbiamo dovutocominciare a rinegoziare non più col Ministro Sacconi,ma col Ministro Fornero e con i suoi tecnici, ovviamente.E poi i vari percorsi coi Comitati Consultivi, le deliberazioniall’interno del Consiglio di Amministrazione,cui spetta decidere, ai sensi dell’art. 17 del nostro Statuto.Siamo alla fase conclusiva di questa manovra, che vorremopresentare entro il 31 marzo per dare ai colleghiun messaggio rassicurante sul loro futuro. Oggi non possiamoancora utilizzare lo strumento della busta arancione,perché non abbiamo le regole. Abbiamo dettopiù volte che nella governance del patrimonio vogliamomettere al centro la previdenza e che sulle passivitàprevedibili vogliamo agganciare le attività dell’investimento.Ma non abbiamo la proiezione delle passività,perché non abbiamo i regolamenti: come possiamodunque fare un’asset allocation strategica definitiva? Èchiaro che è possibile solo pianificare una strategia provvisoria.Siamo bloccati. Ed è il motivo per il quale crediamoche questo percorso intrapreso, non frettolosoma tempestivo, debba raggiungere al più presto un compimento.Consegneremo la nostra riforma ai Ministeri,che a quel punto avranno trenta giorni di tempo perdarci una risposta. Se facessero osservazioni, noi avremmotre mesi di tempo per controdedurre alle loro eccezioni.Questi sono i tempi, queste le regole assegnate algioco.La lettera del Ministro ForneroIn una lettera indirizzata alla Commissione Lavoro ilMinistro Fornero esprime le proprie legittime perplessitàsul Decreto Legislativo 509/94, il decreto di privatizzazionedelle Casse, la nostra fonte istitutiva. Lodefinisce “un principio dirompente”; poi ne parla comeun’anomalia, perché scrive: “Esiste un decreto in cui gliassociati e i fondatori, cioè le Associazioni e le Fondazioni,sono di carattere privato. Essendo un contrattoprivato, ricevono contributi di tipo obbligatorio”. E aggiunge:“Non si è mai visto un obbligo contributivo inun ente privato”. I suoi dubbi, secondo me, trovano contraltarenella posizione dei Ministeri, che mal vedonola nostra autonomia. Ma – e lo sottolineo – quel decretocontiene uno scambio: autonomia in cambio dellaperdita del ricorso alla fiscalità generale in caso di fallimento.Detto questo, cosa sostiene il Ministro? Affermache il compito del Ministero del Lavoro debba esserequello di controllare le gestioni; si tratta – sottolineala Fornero – di una gestione privatistica, in cui i futurisubiranno le scelte degli attuali amministratori e quindiil Ministero ha il dovere di garantire i futuri, in terminidi sostenibilità, adeguatezza ed equità tra generazioni.Prende poi in esame i tre meccanismi di gestione: 1) lacontribuzione proporzionale, e dice sostanzialmente:“pagano poco”; 2) a proposito della gestione finanziariaafferma che il metodo a ripartizione può presentare deglisquilibri, se non ha un patrimonio sempre positivo;di qui la necessità, secondo la Fornero, di non toccare ilpatrimonio perché riserva di ultima istanza per i giovani;3) quanto al metodo di calcolo della prestazione e inparticolare sul retributivo, precisa che si tratta di un metodoche può dare adito a grosse sperequazioni tra generazioni.Enuncia quindi i suoi sei principi. Il primoprincipio: “contributivo per tutti”. Se ragiona sulla specificitàdi una Cassa, però, la prospettiva cambia. Ed infattila Fornero include come alternativa valida l’adozionedi una regola retributiva, che consideri un periododi riferimento, per il computo del reddito pensionabile,pari all’intera vita lavorativa. Di fatto il nostro metodo.Sostanzialmente, il Ministro ha recepito l’opzione di mantenereil nostro criterio di calcolo, purché attuarialmenteben determinato. Inizialmente non era così, nei suoi103 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALElavori ha sempre parlato solo di contributivo. Per noi significache possiamo mantenere quello che abbiamo giàassegnato ai nostri iscritti in termini di contribuzione ordinaria,di riscatto, di allineamento, di aliquota modularee di ricongiunzione.Il secondo punto: il patrimonio non si tocca, perché riservadi ultima istanza per i giovani. Ma il patrimonio altronon è – come volle il legislatore con il d.lgs. 509 – checontributi stratificati, messi lì per i momenti di vacchemagre. La scelta ideale è di non intaccarlo, questo nonsignifica per noi che sia intangibile. Perché se il patrimoniodovesse rimanere intangibile per sempre, sarebbecome un BTP a scadenza illimitata, di cui liquidiamo lacedola alla fiscalità generale. Ogni anno sul nostro patrimoniopaghiamo ben settantotto milioni di euro intasse. Insomma se non si può toccare, allora il patrimoniosta lì solo per essere tassato, certamente non a vantaggiodei giovani.Terzo punto: innalzamento delle aliquote contributivee su questo la Fornero è tassativa. Per noi è un passaggiovincolante. Tuttavia non escludiamo la possibilità –e posso prendermene l’impegno - scollinato questo controllo,di venire incontro ai colleghi che non hanno nell’Enpamla Cassa primaria e che considerano la contribuzioneobbligatoria al Fondo Generale-Quota A eccessivamenteonerosa, una volta passati i quarant’anni. Iocredo in realtà che siano soldi molto ben pagati e ve lodimostrerò.Quarto punto: separazione tra previdenza e assistenza.Se decidessimo di fare della Quota A un fondo solo assistenziale,distorceremmo il nostro sistema: la Quota Aè il presupposto giuridico dell’Enpam ed è un fondo pensionisticoa tutti gli effetti, perché garantisce una coerenzadi prestazione in rapporto all’entità dei contributiversati. Tra le garanzie della Quota A non dobbiamo dimenticarel’integrazione al minimo – che attualmente èdi quindicimila euro indicizzati al cento per cento – a tuttiquelli che diventano inabili totali permanenti all’esercizio,o che muoiono in attività e quindi ai superstiti. Difatto un giovane che si iscrive oggi all’Ordine, è iscrittoall’Enpam e, in caso di un evento devastante, ha la garanziadi avere per sé o per i suoi superstiti un trattamentominimo anche senza aver versato contributi. Èuna garanzia che altri contribuenti non hanno, è l’espressionedella grande solidarietà della categoria medica, eproprio in quanto tale è per noi un diritto previdenziale,non assistenziale.Nel punto cinque la Fornero parla di accorpamento,mafinché si tratta di riunire le gestioni è una questione sullaquale si può ragionare, quanto alla possibilità di accorparele Casse, invece, mi sembra che le valutazionidebbano essere diverse. Il sesto punto considera la questionedella relativa autonomia. Ebbene, quando il Ministroparla di controllo sulle Casse, intende sui risultatioppure sui singoli atti? Perché l’autonomia non c’è sesi vigila sulle singole operazioni. Noi vorremmo inveceche il controllo fosse solo sui risultati, che si esercitassepiuttosto una funzione di regolazione, come avviene, peresempio, nelle agenzie pubbliche statunitensi. Il nostrosospetto è che il d.lgs. 509 stia stretto a qualcuno.Il Decreto legislativo 509/94Veniamo ai principi base della nostra fonte istitutiva, cheriassumo in tre numeri: cinque, quindici, tre. A ogni BilancioConsuntivo ci deve essere una riserva di cinqueanni e cioè cinque volte tanto il volume delle pensionipagate ogni anno, e non un ciclo vitale o un’intera carrieralavorativa. In quest’ultimo caso il legislatore avrebberichiesto una riserva di trentacinque, quarant’anni.Se, invece, la legge ha stabilito che siano cinque anni perogni anno di pensioni pagate, vuol dire che per legge nondeve esserci un patrimonio che copra completamente ildebito latente. Se dunque si sostiene che tanto è il debitolatente, tanto deve essere il patrimonio, non solo si dicequalcosa che il legislatore non ha previsto, ma si sostieneanche ciò che non avviene per gli Stati. Gli Statiinfatti non hanno riserve auree pari alla moneta fatta circolare,le banche non hanno nei forzieri il contante pariall’attività finanziaria che svolgono in un dato momento,e così anche le assicurazioni. Con la privatizzazione,ci siamo fatti carico del debito latente, abbiamo rispettatole regole, abbiamo triplicato il patrimonio; il Governo,dal canto suo, ha cambiato le regole alzando i parametri.Sulla questione dell’intangibilità del patrimonio non abbiamodubbi: vogliamo continuare a usare il nostro patrimoniocome è stabilito dal legislatore, per poter garantireprestazioni più alte per tutti.Grazie all’effetto leva del patrimonio, un giovane medico,per esempio, potrà contare su una pensione più riccanel nostro sistema, rispetto a quella che avrà nel pubblico.Questa è la sostanza della nostra garanzia. Se unmedico o un dentista giovane va in banca e chiede unprestito, al massimo riceve un prestito in onore della sualaurea. Se, invece, va in banca portandosi un patrimonioa garanzia, riceve un prestito maggiore, ferma restandoperò la necessità di agire con coerenza e commisurare ildebito alla capacità di ammortizzarlo.Torniamo dunque ai principi del decreto 509: riserva dicinque anni, proiezione temporale usando le tecniche dellamatematica attuariale per quindici anni, scansione dicontrollo ogni tre anni, una logica “prova e correzione”propria del metodo empirico. Ora è evidente che, se tutt’aun tratto i quindici anni diventano trenta e poi cin-3 - 201211


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEquanta, come nel Decreto Salva Italia, salta l’equilibriodel sistema. Se i nostri conti sono “in rosso”, dunque,non è perché non abbiamo gestito, ma perché non rispondiamoa una regola che ha stravolto completamentei parametri del decreto 509.La stabilità delle gestioni si definisce sulla base del BilancioTecnico Attuariale, la nostra Stella Polare (tabella2). Il Bilancio Tecnico Attuariale tiene conto deicontributi, delle prestazioni, dei proventi da patrimonio,dei costi e del patrimonio stesso. Stabilire, pertanto,che il patrimonio non si debba toccare, mi sembrache tecnicamente non sia il massimo della correttezza.2Bilancio tecnico attuarialeIl bilancio tecnico attuariale è la “stella polare”per definire la stabilità di una gestione previdenziale.È dato da:• il saldo previdenziale annuo(contributi – pensioni)• il saldo corrente (+ interessi da patrimonio – spese)• il patrimonioCome funzionano i Fondi Enpam?Ogni contribuente riceve una valorizzazione immediatadei suoi contributi nel momento stesso in cui li versa.La contribuzione è proporzionale al reddito. La pensioneè calcolata sulla media dei redditi (tabella 3).3 Come funzionano i Fondi EnpamOgni Fondo ha la valorizzazione immediatadei contributi in rapporto alle prestazioni.a) Contribuzione proporzionale al redditob) Gestione a ripartizione pluriannualec) Pensione su tutti i redditiLa gestione dei fondi è a ripartizione pluriennale, in unrapporto che con il d.lgs. 509 era cinque, quindici e controllodi scansione, ora, invece, è cinque, cinquanta econtrollo di scansione. Il nostro è un sistema di solidarietàtra generazioni subentranti, per cui chi lavora mantienechi ha lavorato, grazie anche al patrimonio, costituito a garanziaminima della riserva legale, sapendo però che, quandotoccherà a lui, avrà eguale trattamento. Questo significache il patto generazionale va salvato e che, in questa sala,sono presenti i contribuenti attivi e i pensionati, ma mancala terza figura, quella del futuro contribuente che noi,però, abbiamo l’obbligo di tenere presente. Perché se il futurocontribuente non ha convenienza a far parte dell’Enpam,salta l’albero di trasmissione del sistema.I contributi incassati, infatti, servono a pagare le pensioniPubblico: ricorso alla tassazione senza patrimonioPrivato: patrimonio senza soccorso della tassazione(è la componente ripartitiva pura) e ad accumulare il patrimonioin una misura minima stabilita, perché dai proventidi quel patrimonio si contribuirà a pagare le pensioni.È questa la differenza tra pubblico e privato (tabella4): il pubblico non ha un patrimonio, può solo ricorrere allafiscalità generale; il privato con il decreto 509 ha un pa-4 La differenza pubblico/privatotrimonio costituito, ma non può valersi della fiscalità generale.Anzi, al contrario, con la doppia tassazione siamonoi che contribuiamo alla fiscalità generale.Il metodo di calcolo della prestazione è un contributivo indiretto– perché ricostruiamo la retribuzione media di tuttala vita lavorativa attraverso i contributi giacenti, annodopo anno, rivalutati – a valorizzazione immediata, perchéassegniamo un valore ai soldi versati dall’iscritto al momentodel loro incasso. Questo significa migliore adeguatezzadelle pensioni, quindi pensioni più alte. Nel contributivopuro, invece, chi versa saprà quanto valgono i suoisoldi solo al momento della pensione. Si tratta di un metodorigoroso che non ingenera debito previdenziale, hacioè un’auto sostenibilità permanente. Le pensioni però sonobasse. È un sistema che funziona per le gestioni pubbliche,che non prevedono patrimonio, va bene anche perquelle privatizzate che sono in crisi, perché non hanno iltempo di accumulare un capitale di copertura, oppure perchénon possono intervenire su tutti i parametri necessari.È il problema del nostro Fondo Generale Quota A. Ci èstato chiesto da una componente importante della categoriadegli iscritti di non aumentare i contributi e noi abbiamorispettato la richiesta. Oggi infatti votiamo per la revisionedella rivalutazione Istat dei contributi e non per unloro eventuale incremento.Non potendo però intervenire sulle entrate del Fondo nonpossiamo dargli un progetto di tenuta; per questa ragioneadotteremo un metodo contributivo puro che non generadebito previdenziale. Invece il contributivo a valorizzazioneimmediata, indiretto, impiegato negli altri Fondi Enpam,consente un debito controllato che, se attuarialmente bendefinito, è solvibile e assicura prestazioni più adeguate. Edinfatti ogni 1000 euro versati all’Enpam danno 90 euro nelFondo delle medicina generale e ben 120 euro nel Fondogenerale Quota A. Di contro, 1000 euro versati al Fondodella dipendenza (SuperInps) rendono 54 euro, con gli attualicoefficienti di trasformazione. E di questi 54 euro lagestione ex Cassa pensioni sanitarie ha una coperturadell’85%. Significa che il restante 15% è dato dalla fiscalitàgenerale, quindi da noi contribuenti. Se guardiamo al-123 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEl’Inps la parte a carico della fiscalità generale sale a un terzo.Con la riforma che abbiamo approvato non potremo piùgarantire i 90 euro o i 120 di prima, ma di certo garantiremo,in totale autonomia, pensioni molto più alte di quelleche avremmo se passassimo al contributivo Inps.I nostri Bilanci ConsuntiviAbbiamo un patrimonio di undici miliardi e mezzo, nelprossimo anno arriveremo a dodici e mezzo. La componentenon previdenziale è di cinquantuno milioni di euro.La redditività del patrimonio è quattrocentotrentacinquemilioni, tenendo presente che – la norma ce lo consente –qualcosa non è portata a Bilancio. I diciassette milioni deiFondi Immobiliari restano dove sono, non li abbiamo portatialla Cassa perché in questo modo non ci paghiamo tasse.Il patrimonio immobiliare non è riportato al valore attualizzato,per evitare di pagarci la doppia tassazione. Datempo chiediamo – e l’abbiamo riproposto alla Fornero ea Balduzzi – che le risorse ricavate dalla doppia tassazionesiano reinvestite a favore della categoria che le produce. Intutta risposta la politica cambia le regole, arriva lo stresstest, Decreto Salva Italia, art. 24, comma 24. Il sospetto,come ho già detto, è che la politica voglia cambiare il decreto509. Se è così, si prenda la responsabilità di farlo, unavolta per tutte, senza cercare il pretesto nel mancato rispettodi una regola sempre più insostenibile. In un momentodi grave crisi economica, in cui l’Italia è al 120%del rapporto debito pubblico-PIL, è possibile chiedere allacategoria professionale, ai liberi professionisti del Paeseun raddoppio degli orizzonti temporali di tenuta? C’è davveromercato per farlo? Due terzi delle nostre entrate nasconodalle convenzioni, bloccate, un terzo nasce dalla liberaprofessione, e non mi pare che sia particolarmente florida,di questi tempi, ovviamente (tabella 5).5Ci impongono maggioreSOSTENIBILITÀ• mentre si vive sempre di più in un mondoin recessione economica• con il rimpiazzo forse insufficientedel grosso esodo dei prossimi anni• in uno scenario professionale mutevole che potrebbenon garantire flussi contributivi adeguatiNonostante ciò siamo riusciti a portare una manovra cheavrà cinquant’anni di saldi correnti sempre attivi, non intaccheràmai il patrimonio che sarà sempre superiore allariserva legale (tabella 6-7).Rispondiamo allo stress-test e siamo fuori dall’applicazionedelle sanzioni, e cioè adozione obbligata del con-65.000.0003.000.0001.000.000-1.000.000-3.000.000-5.000.000-7.000.0007120.000.000100.000.00080.000.00060.000.00040.000.00020.000.000Entrate contributive ripartite tra i Fondi(dati bilancio consuntivo 2010)0Fondo Generale“Quota A”Fondo della LiberaProfessioneFondo dei Medici diMedicina GeneraleFondo deglispecialistiAmbulatorialiFondo deglispecialisti EsterniSaldo corrente di tutti i Fondi Enpampost-riforma2010201220142016201820202022202420262028203020322034203620382040204220442046204820502052205420562058Patrimonio e riserva legaledi tutti i Fondi Enpam post-riforma20102013201620192022202520282031203420372040204320462049205220552058PatrimonioRiserva legale3 - 201213


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEtributivo pro-rata e tassazione dell’1% sui redditi deipensionati per il 2012 e 2013 (un vero dito in un occhio,altro non è, perché non ha un effetto strutturale,è solo per dire: “Caro pensionato, non sei sicuro dellatua pensione”).Negli interventi di riordino (tabella 8) abbiamo seguitoquattro principi:1) mantenere il nostro metodo di calcolo (CIVI, contributivoindiretto a valorizzazione immediata) per i fondimaggiori;2) non toccare le pensioni in essere;3) rispettare il principio del pro-rata (quanto cioè si è giàmaturato anche grazie ai riscatti, aliquota modulare etc.);4) garantire la flessibilità in uscita, prevedendo un innalzamentograduale dell’età pensionabile e mantenendola possibilità della pensione anticipata.8Riordino dei FondiScelte operate nel rispetto del vigentequadro normativo di riferimento1. Interventi parametrici sull’attualesistema retributivo2. Non toccare le pensioni in essere3. Rispettare il principio del pro-rata4. Garantire la flessibilità per la datadel pensionamentoLa riforma del Fondo Generale, al quale siamo chiamatioggi a rispondere, riguarda sostanzialmente quattropunti: l’aumento progressivo dell’età per la pensione finoa sessantotto anni; la rivalutazione del contributo minimodal 1° gennaio 2013 non più al cento per cento dell’Istat,ma al 75% più una quota fissa di un punto e mezzo;l’introduzione del metodo contributivo pro-rata dal1° gennaio 2013, proprio perché, per non aumentare icontributi, dobbiamo necessariamente intervenire solosul versante “uscite” e il ricorso al metodo contributivo cimette al riparo dal debito previdenziale; in ultimo, su basevolontaria, in presenza di un’anzianità contributiva pariad almeno vent’anni, l’opzione di andare in pensione asessantacinque anni, ma con il calcolo della prestazionecon il contributivo retrospettivo a tutta la vita lavorativa (equindi adozione anche della rivalutazione, sulla base dellavariazione quinquennale del PIL nominale).Concludo ricordando che stiamo lavorando alla riformadello Statuto della Fondazione. Abbiamo istituito unaCommissione Paritetica Fnomceo-Enpam, che ha sottopostoai Sindacati un questionario sui punti salienti daesaminare: la funzione istituzionale dell’Enpam, la suastruttura previdenziale e quella organizzativa. Stiamo rivedendoi criteri di rappresentatività. A questo propositocondivido totalmente l’impostazione di Amedeo Biancosulla necessità di puntare a una migliore rappresentativitàcon meno rappresentanti.143 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEGIAN PAOLO CRENCApresidente del Consiglio nazionale degli attuariPorto i saluti degli “Attuari”,la mia categoria chesvolge un lavoro piuttostodelicato in vari ambiti, tipoquello assicurativo, bancarioe finanziario.Quando abbiamo letto anchenoi l’art. 24, comma24, ci siamo trovati davantia un testo che era totalmentein contraddizionecon il nostro modo di procedere,di lavorare, ma soprattutto con i principi attuariali,tecnici ed economici e, se mi consentite, anchecol buonsenso, perché venivano meno tutti quegli elementiche costituiscono, come è stato ben ricordato dauna bellissima slide presentata dal dott. Oliveti: lavorareè il punto di riferimento, la via maestra, la stradaprincipale attraverso la quale, da sempre, noi predisponiamo,calcoliamo il Bilancio tecnico attuariale.E, naturalmente, davanti a questa impostazione, ci siamosentiti in dovere di intervenire scrivendo al Presidentedel consiglio e al ministro Fornero, ribadendo coseche già facciamo.Esiste un prospetto che indica con precisione il percorsoche va dal patrimonio ai contributi, alle prestazioni,alle stesse spese e agli interessi che lo stesso patrimonioproduce nel tempo.Abbiamo perciò ricordato questi principi, dicendo chenon è sufficiente quello che è stato scritto, anche dalpunto di vista tecnico.È corretto invece il principio di voler valutare nel tempo,e possibilmente con una certa frequenza, lo stato disalute delle Casse; come è corretto che, di norma, primasi faccia una valutazione con tutti i crismi tecnici edeconomici in funzione del risultato, dopo si farannoeventuali interventi.Ci ha fatto rizzare i capelli la constatazione che la sentenzafosse già stata scritta e che, addirittura, si fossepassati già tutti al contributivo.Passando dal retributivo improvvisamente al contributivo,si risolverebbe un problema, ma se ne aprirebbeun altro, e le risorse disponibili poi non sarebbero sufficientinemmeno a risolvere i problemi del debito latente.Si crea un problema di altra natura. La questionenon sta in piedi.Abbiamo scritto anche alla Commissione bicamerale,che si occupa delle Casse di previdenza: ci hanno rispostopositivamente, ringraziando per il contributo datoe, dalle ultime informazioni sarebbe possibile essereascoltati in quella sede parlamentare per portare le nostreistanze.Sia chiaro che riteniamo che questo incontro non siasufficiente, anche perché entrerebbe palesemente in contraddizionecon quelle che sono le nostre indicazioni dicarattere professionale.Vorrei fare un’altra considerazione.Il punto su cui si può discutere è sicuramente quello diinserire, soprattutto nei sistemi retributivi o parzialmenteretributivi, quello che in altri settori viene chiamato“accantonamento per la solvibilità”.Sappiamo che le banche arriveranno a breve – se ci arriveranno,perché anche lì si sta discutendo – a “Basilea 3”,ma hanno fatto già “Basilea 1” e “Basilea 2”: le assicurazionihanno “Solvency 1” e arriveranno nel 2014, se tuttova bene, alla “Solvency 2”, qui c’è la riserva legale, com’èstata ricordata. C’è un provvedimento al ministerodell’economia in discussione sull’introduzione anche diuna specie di “Solvency 1”, sembrerebbe solo per i Fondipreesistenti, insomma, c’è una discussione in corso, inEuropa, sulla solvibilità dei Fondi Pensione, in generale.Il concetto non è sbagliato. Dove c’è una garanzia, unimpegno di lungo periodo, si può provvedere ad accantonarequalcosa come ha ricordato bene Alberto Oliveti?Condivido: non è che, se io sono impegnato permille, accantono mille. Diversamente fallirebbe tutto ilmondo. Nelle assicurazioni e nelle banche gli impegnisono a mille, ma non si accantonano mille.Il modo di “accantonare” è variegato in base al settorein cui si opera, però è una visione abbastanza probabilistica.Mi spiego: io devo valutare probabilisticamentequanto potrebbe essere un mio default e, in base a questo,stabilire quanto devo accantonare, probabilmentenon sono neanche i cinque anni, perché quei cinque giàmi suonano molto forfettari.Potrebbero essere meno, potrebbe essere più.L’unica idea che dovrebbe secondo me avere un sensonel pensiero della Fornero, sarebbe quella di poter dire:va bene, un pezzetto del patrimonio potrei anchemetterlo da parte perché potrebbe aiutarmi nei momentidi “vacche magre”.Ma non tutto! E quindi l’idea che il patrimonio non possaessere considerato ai fini del Bilancio Tecnico non staassolutamente in piedi.Com’è stato ricordato, attraverso il concetto di stratificazione,che mi piace molto, dico con un’espressioneun po’ colorita: il patrimonio non viene dallo SpiritoSanto, è stato costruito nel tempo con i contributi degliiscritti alle Casse e con gli investimenti. È utile, serve.È indispensabile essendo una parte fondamentaleper la vita di una Cassa come l’Enpam.3 - 201215


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEQuindi secondo me questo punto deve essere assolutamenterisolto e speriamo che lo sia, visto che abbiamocomunque un po’ di tempo, fino a questo famigerato30 settembre.Un’altra questione che volevo rilevare, ma qui sicuramentesfondo una porta aperta, è che è vero che il BilancioTecnico Attuariale è la Stella Polare e la via maestra:ricordiamoci però sempre che l’importante è monitorareil tempo.Il Bilancio Tecnico va assolutamente rivisto nel tempo,per garantire a chi amministra la possibilità di un monitoraggiocontinuo e di avere sempre la percezione diquello che accadrà.Seconda considerazione, che spiego in modo sempliceperché è abbastanza tecnica e un po’ complicata: per gliAttuari la cosa forse più importante di tutte è formulareipotesi future, perché si è parlato di trenta e di cinquantaanni.Gran parte delle nostre attività son tutte simulate, nonsolo in questo settore, anche in altri, e anche nella miaattività personale difficilmente faccio proiezioni a menodi dieci anni, anche in altri settori.E quindi voi capite bene che dire quanto sarà una certacosa a quindici, vent’anni, venticinque anni, per poiattualizzarla oggi, non è certo semplice.Tutti noi guardiamo a quello che è avvenuto negli ultimidieci anni; ma negli ultimi quindici no? Con tutta laserie di informazioni valide? Bisogna sempre stare moltoattenti.Se oggi piove, non è detto che pioverà fra vent’anni…Non facciamoci condizionare.La capacità, ma anche la difficoltà, è quella di formulareipotesi che in media, ragionevolmente, tengano peril lungo periodo.Io continuo a fare dei Bilanci Tecnici. Continuiamo atenere un’inflazione al due per cento da diversi anni,eppure l’inflazione non è stata sempre al due, è scesapure sotto il due, adesso è risalita sopra il due: se mi facessicondizionare da quella del 2011, dovrei metteresempre 2,8 per altri cinquant’anni, ma non lo faccio,perché l’informazione storica e altre considerazioni ragionevolimi portano a dire che in media quel 2% mireggerà, fermo restando che, se l’anno dopo o due annidopo o tre anni dopo, queste mie convinzioni, tecnicheo non tecniche, dovessero saltare, la cambio.Ed è qui il monitoraggio, di cui parlavo prima.Al Governo abbiamo chiesto di essere presenti al tavolodegli esperti del comma 28, che dovrebbe occuparsidella previdenza, in genere. È un problema checi preoccupa. L’idea di fare un contributivo di base eun contributivo nella complementare è un’idea che,molto probabilmente risolve il problema della sostenibilità;quando si va in rendita, il problema della sostenibilitàsi riapre perché, se io nel contributivo nondivido il montante che ho realizzato per un “numerello”attuariale – un numero che calcoliamo noi – chestia in piedi per la vita residua dei nostri pensionati,non tiene ugualmente, quindi il problema della sostenibilitànon va visto solo nel momento della costituzione,diciamo, del montante pensionistico, ma deveesser visto anche dopo.Questo è il primo argomento.Il secondo è che ci vuole anche l’adeguatezza: un sistemaprevidenziale deve stare in piedi sotto il profilodella sostenibilità e dell’adeguatezza, non una voltauna e una volta l’altro, ma nello stesso tempo.È questo il problema, cioè deve essere l’uno e l’altroinsieme, ché altrimenti fallisce i propri obiettivi.Allora noi siamo convinti – e lo dimostreremo anchecon dei numeri, evidentemente – che la somma dei duecontributivi – parlo così, in modo esemplificativo – oggi,se magari realizza in parte la sostenibilità, non realizzaaffatto l’adeguatezza, e non la realizza per tutti,perché non è che puoi realizzare l’adeguatezza perqualche categoria, per i giovani, per i vecchi, per glianziani, devi pensarla, in prospettiva, per tutti.Quindi la nostra proposta è – formulata anche pubblicamente– di andare su un tasso di sostituzione medio,che stia in piedi per tutti, per identificare e “costruire”le due sezioni in modo tale da arrivare in qualchemodo ad un risultato.Questa è la proposta che noi vogliamo portare avanticome concetto.È una proposta complessa, non irrealizzabile che passaper interventi sulla previdenza di base che a sua voltanon ha risolto i problemi con la manovra Monti esoprattutto sulla previdenza complementare, che invecedi problemi ne ha molti di più, soprattutto sullosviluppo dove invece bisognerebbe intervenire in modoforte.Non entro nel merito della vostra riforma, ovviamente,anche perché non sono entrato nelle valutazioni inmodo – diciamo così – stringente, ho avuto però mododi capire e grazie alle slide ne ho approfondito i contenuti.Mi sembra che la linea maestra sia stata rispettata, cheil Bilancio Tecnico abbia fatto da Stella Polare.Vedo anche che vi siete messi in un atteggiamento diprudenza legislativa, se posso usare questo termine, nelsenso che avete detto: “Il patrimonio mi fa da garanzia.Intanto sto in piedi senza”, e la curva che prima è stataillustrata, mi sembra ne sia la rappresentazione evidente.163 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEE siete andati sul saldo corrente, considerando anchegli interessi e le spese e, per quanto mi concerne, avetefatto bene, perché non posso che condividere, dopo tuttoquello che ho detto.Quindi non posso che augurarmi che questa riformavada in porto: aggiungo che, se veramente fosse accettataanche in breve termine, risulterebbe un precedente,cioè un punto di forza notevole anche per tuttigli argomenti che stavo dicendo, perché qui quantomenogli interessi e le spese sarebbero sicuramenteconsiderate.Vi ringrazio e vi auguro ogni bene per il vostro futuro.GIAMPIERO MALAGNINOvice presidente EnpamRingrazio Giampaolo Crenca,presidente del Consiglionazionale degli Attuari, peruna serie di motivi. Lo ringrazioanzitutto per l’attivitàche il suo Consiglio nazionalesta svolgendo per ladivulgazione della scienzae della professione attuariale.Noi, come Enpam, ma anchecome Adepp, sosterremola presenza degli attuariin tutti i tavoli dove si discutono vari problemi, previdenzain primis.L’Enpam, già da cinque anni, ha promosso il Fondo Sanità,che è un Fondo di previdenza complementare, sulquale contiamo molto, nel senso che l’adeguatezza delleprestazioni è un punto di riferimento importante pernoi, infatti sollecitiamo una riforma della previdenzacomplementare, anche se non ci compete.Ripeto: gli attuari, fino a qualche tempo fa, erano soltantouno strumento misconosciuto e forse neanche tantoamato, perché spesso mettevano dei vincoli.Ai giorni nostri gli Attuari ci stanno riportando all’importanzaanche scientifica della loro attività.Ciò che ci ha detto Crenca è la risposta del ministro. Altrainiziativa, per cui lo ringrazio, la lettera che il Consiglionazionale degli Attuari ha mandato al ministro eal presidente Monti, in qualche modo è stata la primamanifestazione di critica sostanziale che tutti noi abbiamoespresso anche su basi scientifiche sostenendoche le cose non andavano.Ringrazio molto Crenca per la sua presenza chiedendoglidi continuare a portarci il suo contributo.ERNESTO DEL SORDOvice direttore generale e direttore Dipartimentodella previdenza EnpamSiamo in un momento decisivoperché queste riformesono ormai indifferibili.Sottolineo, però, che noiabbiamo rispettato i tempi,siamo sempre stati in regolacon quelle che erano leprescrizioni legislative.Alberto Oliveti ha fatto lacronistoria di questo percorso.Con i Bilanci Tecnicidel 2003 avevamo ancorai quindici anni di equilibrio che ci venivano richiestidalla legge; abbiamo poi acquisito i Bilanci Tecnici al2006, che, sull’equilibrio a quindici anni, davano contodi qualche criticità, ma di lieve entità; quindi già daquel momento è sorta l’esigenza di intervenire.Ma perché non si è intervenuti nel 2007 ? Perché i BilanciTecnici vengono acquisiti solo dopo che c’è la chiusuradel bilancio consuntivo dell’anno, e perché, nelfrattempo, la Legge Finanziaria del 2007 ha di colpoelevato da quindici a trent’anni l’equilibrio prescritto.Abbiamo cominciato subito a lavorare per mettere manoalle riforme. I tempi erano maturi per una serie dimotivi.Il sistema previdenziale pubblico già nel ’92 fu interessatodalle riforme. Negli anni ’90, infatti, emersero criticitàenormi, perché tutte le gestioni previdenziali, natenegli anni ’50-’60, non avevano regole calcolate attuarialmente,erano regole che prescindevano da una qualsiasiproiezione futura, infatti il numero degli iscritti eraelevato, c’era stato il boom economico, quindi molti attivie contribuenti, pochi pensionati: nessun problema perl’erogazione delle pensioni.Negli anni ’70/’80 la situazione è cambiata e sono subitoemerse gravi criticità nel sistema pubblico. Nel nostro no.L’Enpam nel tempo ha accumulato un significativo patrimonioed il proprio regime previdenziale era ed è caratterizzatoda un sistema retributivo virtuoso che, in effetti,non è un retributivo puro ma un sistema che possiamodefinire “contributivo indiretto”.Quindi noi non abbiamo avuto la necessità, a differenzadi quanto ha dovuto fare il legislatore per il sistema generale,di partire già vent’anni fa per fare le riforme.Abbiamo sempre pagato e paghiamo le pensioni. Gli allarmisminon hanno senso perché l’Enpam, col propriopatrimonio, potrebbe continuare a pagarle tranquillamente,senza altre entrate, per dieci-quindici anni. Quin-3 - 201217


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALESaldo corrente di tutti i fondi Enpambilancio tecnico al 31.12.2009 - parametri specificiprima della riforma5.000.0003.000.0001.000.000-1.000.000-3.000.000-5.000.000-7.000.00020102013201620192022202520282031203420372040204320462049205220552058di io credo che soprattutto bisogna avere consapevolezzache l’Ente, da un punto di vista previdenziale, èun Ente sano.Però anche per l’Enpam, certe situazioni si sono concretizzate.Il rapporto tra iscritti attivi e pensionati, ovviamente, manmano è andato deteriorandosi. L’allungamento dell’aspettativadi vita ha interessato anche la classe medica. Quindiqueste due situazioni hanno determinato, in tempi piùrecenti, l’esigenza di intervenire sul sistema.Ma sul sistema Enpam interventi significativi negli ultimitempi non ce ne sono stati, perché non ce n’era necessità.Quando sono emerse lievi criticità nel garantire i quindicianni di equilibrio, sono stati adottati correttivi nel 2004,ma si è trattato di una semplice attività di manutenzione,per rispettare puntualmente le prescrizioni legislative.Successivamente, come detto, sono state radicalmente cambiatele regole di sistema. Siamo passati, con la Finanziariadel 2007 a dover dar conto di trent’anni di equilibrio,con proiezioni fino a cinquant’anni.Ci siamo messi subito all’opera non appena abbiamo avutoi dati dei Bilanci Tecnici al 31 dicembre 2009 perché,per espressa indicazione ministeriale, era su questi dati cheandava valutato l’equilibrio delle gestioni.E quindi, con le dovute riflessioni, abbiamo preparato leriforme, ritenendo di dover sostanzialmente mantenere ilnostro peculiare sistema retributivo e, quindi, operare coninterventi parametrici. Ciò al fine di mantenere piena l’autonomiadell’Ente per poi, superate le gobbe previdenzialinei vari fondi, poter rivedere e le aliquote di contribuzioneed i coefficienti di rendimento, nell’ottica di dare infuturo alla pensione dei medici e degli odontoiatri il massimoconsentito sostenibile.E questo è, secondo me, un aspetto molto importante, chedistingue la previdenza Enpam dalla previdenza pubblicadel sistema generale, dove praticamente i conti si fanno soltantosull’esigenza di contenere la spesa previdenziale e nonci sono margini per poter dare pensioni che siano le piùadeguate e sostenibili dal sistema.Si è quindi deciso preliminarmente di non passare al contributivo.Ma perché non passare al contributivo per tutti i Fondi?Per un altro motivo: perché passare al contributivo significastabilizzare le gestioni nel futuro, senza risolvere il problemadel debito previdenziale pregresso.Lo ha fatto il sistema pubblico, ma il sistema pubblico nonaveva il problema del debito previdenziale pregresso, inquanto può attingere alla fiscalità.Noi non lo possiamo fare e quindi non saremmo stati ingrado di garantire gli equilibri prospettici e l’equità intergenerazionaleper i prossimi decenni.Oggi però la “Manovra Monti” ci ha posto un ulteriore problema.Ha stabilito delle sanzioni: un contributo di solidarietàsulle pensioni, ed il passaggio al contributivo. Non sonoqueste sanzioni che destano preoccupazione bensì laconsiderazione che, se non adottiamo riforme, misure distabilizzazione delle gestioni, così come ci è prescritto oltrea scattare le sanzioni, non siamo immuni da ulterioriinterventi ministeriali.Secondo me, no, non siamo immuni perché se non garantiamol’equilibrio prescritto, scattano le sanzioni, mapoi i Ministeri, sulla base del comma 763, potrebbero dire:“Non avete equilibrio perché il debito pregresso non ècoperto e allora interveniamo noi”. Interveniamo noi conil commissariamento? Interveniamo con il passaggio dell’Enpamall’Inps?Se i Ministeri vigilanti decidessero di intervenire verrebbemeno l’autonomia dell’Ente e credo che confluendo nel calderonepubblico, come è successo per l’Inpdai, non staremmoa parlare di quanto si riducono le pensioni con leriforme ma penso che ci troveremmo in una situazione moltopiù delicata e grave.E allora ecco che c’è la necessità di agire, di attuare le riforme,ed ottenere, da parte dei Ministeri, l’approvazioneper continuare a gestire in autonomia la previdenza dei medici.Sulle prescrizioni della finanziaria 2007 erano già state abbozzatele riforme.Nel convegno tenutosi nello scorso novembre furono illustratele linee di riordino.All’epoca, le riforme dei Fondi si basavano su accordi chenel frattempo erano stati presi con i Ministeri e cioè sull’utilizzodel saldo corrente, perché la legge non dicevaespressamente quale saldo era da prendere a riferimentoper la verifica dell’equilibrio prescritto. Abbiamo allora183 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE5.000.0003.000.0001.000.000-1.000.000-3.000.000-5.000.000-7.000.000migliaia di euroFondo di <strong>Previdenza</strong> Generale – Quota BSaldo corrente (post-riforma)2010201220142016201820202022202420262028203020322034203620382040204220442046204820502052205420562058Il Saldo corrente è positivoper tutto il periodo di proiezionetrattato coi Ministeri. che hanno tenuto una conferenza deiservizi convenendo che il saldo corrente fosse il saldo di riferimento.Avevamo anzi ottenuto anche qualcosa in più,perché avendo rappresentato di possedere anche un patrimonio,un patrimonio importante, ci era stato detto che ilsaldo corrente doveva essere tendenzialmente positivo, cioèpraticamente avremmo avuto anche la possibilità, per breviperiodi, di andare “sotto” con la curva di saldo corrente,purché il patrimonio, in quegli anni nei quali soccorrevala spesa pensionistica, mantenesse sempre il marginedella riserva legale, cioè cinque volte la spesa pensionisticadell’anno.Avevamo appena messo a punto le riforme, riforme importanti,interessando ovviamente le Consulte che con moltosenso di responsabilità, hanno esercitato le competenzeloro attribuite da Statuto e Regolamenti.Sul piano tecnico abbiamo cercato di individuare quelli cheerano gli elementi, i parametri, sui quali impostare il riordino,tenendo presente alcuni punti fermi: non toccare lepensioni in essere, rispettare l’impegno preso dall’Enpame quindi agire nel rispetto del pro-rata. Sulla base di questiprincipi, sono state individuate le soluzioni tecniche, c’èstato il dibattito presso i competenti organi e ed è stato predispostoil piano delle riforme.Ma subito dopo è arrivata la legge Monti.La legge Monti ci ha ovviamente destabilizzati. Abbiamoalzato le braccia, perché testualmente parla di cinquant’annidi equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni.Una lettura tecnica fa subito capire che la legge non parladi saldo corrente, ma parla di saldo previdenziale, e quindiquesto complicava le cose.Le curve di saldo corrente che venivano fuori dalla riformagià predisposta, che – tra l’altro – in alcune situazioniavevano qualche anno di deficit, non rispettavano i nuoviparametri e allora per capire è stato necessario riprenderei contatti, in sede ministeriale.A questo punto molto importante si è rivelato l’interventodegli attuari, che hanno in pratica spiegato che, da un puntodi vista tecnico, siccome gli equilibri delle gestioni delleCasse privatizzate vanno monitorati con i Bilanci Tecnici,non si può fare un Bilancio Tecnico che non tenga contodel patrimonio e dei relativi rendimenti.Anche grazie a due ordini del giorno molto recenti, c’è statoun impegno del Governo a riconoscere che se non il patrimonio,almeno i rendimenti da patrimonio potevano esserecalcolati.Noi abbiamo però anche sostenuto che occorreva unamodifica della norma, giovandoci, prima della presentazionedi questi ordini del giorno, anche di rassicurazioniin via informale.Al Ministero del Lavoro, con Alberto Oliveti, in un incontroinformale con il Capo di Gabinetto, ci è stato detto:“State tranquilli perché comunque noi i rendimentidel patrimonio li considereremo e comunque troveremoun sistema, se non legislativo, ma in via interpretativa,perché questo diventi e sia un dato di fatto certo”.Su queste premesse abbiamo ripreso e rivisto un po’ leriforme che avevamo già preparato a novembre, sulla basedel comma 763: siamo dovuti andare ad incidere ulteriormente,perché l’obiettivo da raggiungere era quellodi avere un saldo corrente sempre positivo per cinquant’anni.Il passaggio da trenta a cinquant’anni non ci ha creatoproblemi, perché il problema nostro era quello di scavallarele gobbe nelle varie gestioni. Fermarci ad una valutazionea trent’anni o a cinquant’anni non ci creavaproblemi, ed in effetti non ce li ha creati.Ed ecco quindi che siamo arrivati alle riforme che, pur basatesu interventi parametrici dell’attuale sistema retributivoreddituale, rispettano quelle che sono le prescrizionilegislative.A tal fine è importante la recente lettera che il ministro Forneroha inviato al Presidente della commissione lavoro dellaCamera. In un passaggio, sembra che avvalori il nostrooperato: non passiamo al contributivo perché il nostro regimeè addirittura più virtuoso. La stabilizzazione di unagestione dipende da come si determinano le aliquote contributiveed i rendimenti, ovvero, nel sistema contributivo,da come si rivaluta annualmente il montante e dai coefficientidi trasformazione che si applicano in sede di trasformazionedel montante in rendita.Quindi sono due sistemi che si equivalgono. Devono semplicementeessere gestiti bene.3 - 201219


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE5.000.0003.000.0001.000.000-1.000.000-3.000.000-5.000.000-7.000.000migliaia di euroFondo degli Specialisti AmbulatorialiSaldo corrente (post-riforma)2010201220142016201820202022202420262028203020322034203620382040204220442046204820502052205420562058Il Saldo corrente è positivoper tutto il periodo di proiezionedi sei mesi all’anno, a partire dal 2013, per arrivare, semprenel 2018, a sessantadue anni.Tenete conto che nel 2013 il requisito sarà cinquantanoveanni e sei mesi. Oggi, però, non è cinquantotto, perché oggisi applicano le finestre, finestre che invece dal 1° gennaio2013, in analogia con quella che è la riforma delle pensioniper il sistema pubblico, non applicheremo più neanchenoi.Un intervento importante, che però non poteva essere omogeneoe uguale per tutti i Fondi, è quello di agire sull’aliquotacontributiva e sui coefficienti di rendimento. Questoè, ovviamente, un po’ il fulcro delle riforme, perché èsulla determinazione di questi elementi che si fonda poil’equilibrio delle gestioni.Non sono parametri che potevano essere definiti uguali pertutti, perché c’erano delle specificità, non ultima quella diavere delle gestioni col terzo pagante e gestioni senza terzopagante. Per quanto riguarda questo aspetto, poi nell’illustrazionedelle riforme dei vari Fondi, andremo ad esplicitarequelle che sono state le scelte.Nel definire i requisiti per l’età dell’anzianità e dell’età delpensionamento ordinario implicava anche che, per chi vain pensione ad un’età anteriore a quello che è il “punto zero”vigente nell’anno, come succede anche per il sistemapubblico, si applicassero dei coefficienti, che non chiameremodi riduzione, ma coefficienti – che oggi ci sono imposti– che tengano conto di quella che è l’aspettativa di vitaalla data del pensionamento.Abbiamo perciò fatto predisporre dall’attuario questi coefficienti,da utilizzare per chi va in pensione prima delpunto zero. Ovviamente, questi coefficienti, sempre peresigenza di omogeneizzazione, sono uguali per tutti ifondi.Un altro elemento sul quale abbiamo potuto e dovuto agireè stato quello, caratteristico delle nostre gestioni, che –come si sa – riconosce un incremento, un aumento del rendimentoa chi va in pensione dopo l’età pensionabile, fissatonella misura del cento per cento.Questa disposizione propria dell’Enpam non ha ugualiin altre realtà previdenziali perché, quando si va in pensione,i rendimenti vengono calcolati in base agli annidi contribuzione e non vengono aumentati o raddoppiati,come facevamo noi, se si resta in pensione dopol’età pensionabile.Nel pubblico voi sapete che chi raggiunge i quarant’anni epoi dovesse continuare a versare, non ha nessun riconoscimentosugli ulteriori anni che versa.Quindi, da parte dei Ministeri, c’era stata proprio una richiestadi abolire questa peculiare disposizione.Abbiamo cercato di difenderla, l’abbiamo difesa, siamo riuscitia far accettare che potevamo riconoscere, solo un incrementopiù modesto. La maggiorazione è stata perciò inseritaper tutte le gestioni e porta non più al raddoppio delrendimento, ma solo ad un aumento del 20% del rendimentoper chi va in pensione dopo l’età pensionabile.Abbiamo parlato delle regole comuni introdotte con le riformein tutti i Fondi. Per quanto riguarda invece le singolegestioni, per la Quota A, si è deciso di passare al sistemadi calcolo contributivo perché un aumento dei contributinon era accettato dalla categoria e anche perché, comunque,con interventi parametrici non si riusciva a raggiungerenel tempo l’equilibrio prescritto. Per questa gestione,però, come pure per quella degli specialisti esterni,si è deciso di passare al contributivo.Passare al contributivo per le gestioni con minor peso significaanche avere da parte dei Ministeri una migliore predisposizioneper l’accettazione di quella che è la riformaEnpam nel suo complesso.Quindi per la Quota A, passaggio al sistema di calcolo contributivo,nel rispetto del pro-rata.La linea di saldo corrente resta negativa, ma tale negativitànon pregiudica la positività della curva di saldo correntedell’intera Fondazione.Per quanto riguarda invece la Quota B, fermi restando gliinterventi comuni già illustrati, per tutte le gestioni, tra cuiquelli riferiti alla pensione di vecchiaia ed alla pensione dianzianità, si è scelto un incremento dell’aliquota contributiva,dal 12,5 al 19,5%, a partire dal 2015. Gli aumentidelle aliquote contributive, infatti, decorreranno tutti dal2015 tenendo conto che per i convenzionati fino al 2014le convenzioni sono bloccate.Con un aumento di un punto percentuale l’anno, per laQuota B si arriverà al 19,5% nell’anno 2021.Il rendimento corrispondente, calcolato per avere i cinquant’annidi saldo corrente positivo, e qui c’era poco da3 - 201221


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE5.000.0003.000.0001.000.000-1.000.000-3.000.000-5.000.000-7.000.000Saldo corrente di tutti i Fondi Enpampost-riforma2010201220142016201820202022202420262028203020322034203620382040204220442046204820502052205420562058fare, è stato l’attuario a fare i conti: con questa aliquotacontributiva quanto si può dare di rendimento?La quadratura è stata trovata, con il 19,5, nell’1,5 di rendimentoannuo.Per la Quota B, altri interventi hanno riguardato l’aumentodel tetto reddituale, sul quale si calcola il contributoche prima era fissato a circa cinquantamila euro.La scelta è stata quella di aumentarlo e di elevarlofino a quello in vigore per il sistema generale, che è paria circa centomila euro. Su richiesta della categoriaperò si è introdotto anche qui un meccanismo di gradualità,per cui il tetto reddituale passa nel 2013, quindisui redditi del 2012, a settantamila euro, per i redditidel 2013 a ottantacinque e, infine, per i redditi del2014 sarà pari a quello nell’anno vigente per il sistemagenerale.È stata prevista la maggiorazione del 20% per chi va inpensione dopo il compimento dell’età pensionabile edè stato introdotto, come pure per gli altri Fondi, un elementoche cerca di favorire un po’ più i giovani, in confrontoa chi ha già un’anzianità contributiva importante,dal momento che dall’abbassamento dei rendimentiavrà comunque una diminuzione della prestazionemolto contenuta, mentre la nuova aliquota di rendimentodefinita con le riforme, per i più giovani determinauna pensione più bassa.Quindi nel rivalutare annualmente i contributi, anche pergli altri Fondi, mentre li rivalutiamo per chi ha più dicinquant’anni al 75%, invece per i giovani li rivalutiamoal 100%, per creare un elemento di equilibrio e diequità tra generazioni. È stata individuata nell’età dicinquant’anni il limite per operare un tipo di rivalutazionepiuttosto che un’altra.Con questi interventi sulla Quota B la linea di saldo corrente,prima della riforma negativa dall’anno 2027, postriforma resta sempre positiva per tutto il periodo dei cinquant’anni.Sarà sempre garantita anche la riserva legaledei cinque anni.Medicina generale: andando direttamente sugli elementisignificativi di questa riforma parametrica, aliquotacontributiva e rendimento, per la medicina generale sipassa ad un aumento dell’aliquota contributiva, a decorrere– anche qui – dal 2015 – dal 16,50 di oggi al 17%per poi successivamente arrivare, con l’incremento di unpunto percentuale l’anno fino al 2024, al 26%. È importante,è una manovra importante quella sull’aliquotacontributiva, perché passa dal 16,50 al 26%, in prospettiva.Spero che i Ministeri, si rendano conto dell’importanzadelle manovre che stiamo facendo: loro ci hanno chiestosempre, nelle note di risposta ad alcune nostre delibere,di aumentare i contributi e di diminuire i rendimenti; credoche di più non si poteva fare.Ovviamente, anche per i pediatri c’è la stessa dinamicadi incremento dell’aliquota contributiva. Partono da unpo’ meno del 16,50, partono dal 15, però c’è una progressioneche li porterà poi, solo un anno dopo della medicinagenerale, ad arrivare ugualmente al 26%.223 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEAnche per il fondo della medicina generale è stato inseritoquel sistema che premia un po’ di più chi è giovane,e quindi chi ha meno di cinquant’anni.Altro elemento importante: il rendimento, che oggi perla medicina generale è dell’1,5 e dal 1° gennaio 2013dell’1,4.Noi speriamo che su questi rendimenti, in prosieguo ditempo con le curve dei saldi che poi migliorano, ci possiamomettere le mani in senso positivo e favorevole.L’altra cosa importante, che è stata inserita nella riforma,riguarda i transitati alla dipendenza. Lo dico adessoper il Fondo di Medicina Generale, vale anche per il FondoAmbulatoriali.I transitati hanno una contribuzione, un’aliquota di contribuzione,che è fissata dalla legge (è quella della dipendenza).Avevano conservato, per scelta dell’Ente, i requisiti perl’accesso alle prestazioni, propri del settore pubblico,mentre il calcolo della prestazione veniva fatto con le regoleEnpam.Su richiesta della categoria, visto che i requisiti per l’uscitaper il pensionamento col sistema pubblico sono statiinaspriti dalla manovra Monti, sono stati previsti glistessi requisiti di uscita propri dei colleghi convenzionati.La legge ci consentiva di fare questo e, quindi, in autonomial’Ente con la riforma ha introdotto anche per itransitati la possibilità di utilizzare quelle che sono leregole di uscita proprie della gestione.Anche qui la curva del saldo corrente della gestione primae dopo la cura: andava sotto e risaliva solo dopo parecchianni; adesso è sempre positiva. Abbiamo i cinquant’anni,rispettiamo sempre la riserva legale: ad uncerto punto è talmente alta che ci consente di speraredi potere agire successivamente, con le scansioni dei BilanciTecnici, di poter agire in positivo sulle aliquote direndimento.Ambulatoriali: incremento dell’aliquota contributiva, equi lo sforzo credo che sia stato massimo, perché arriviamoal 32,65; praticamente è l’aliquota vigente per ladipendenza.A fronte di questo aumento dell’aliquota contributiva graduata,anche qui nel tempo, l’aliquota di rendimento, si èpotuta conservare pari al 2,25 annuo, cioè quella che è l’aliquotavigente perché, facendo i calcoli attuariali, siamo riusciti,anche per questa gestione con il 2,25 ad avere l’equilibriocinquantennale.Le altre regole sono uguali: sono quelle che ho detto prima,per quanto riguarda lo 0,20 della maggiorazione dopol’età pensionabile, nonché la diversa rivalutazione deicompensi per chi ha più o meno di cinquant’anni, per favorirei giovani.Per i transitati lo stesso discorso, cioè si applicano, ovviamente,i requisiti vigenti nel Fondo per i colleghi convenzionati.Una cosa importante, molto importante, che è stata –secondo me – una manifestazione di grosso senso diresponsabilità da parte della Consulta, è stata quelladi abbandonare il peculiare sistema di calcolo vigentepresso il Fondo, per adeguarlo a quello vigente pressoil Fondo della Medicina Generale.Questo è un passaggio molto importante, perché probabilmente,in sede di esame ministeriale delle nostreriforme, le peculiarità vigenti per il sistema di calcolonel fondo ambulatoriali avrebbero potuto far crollareil castello del nostro “contributivo indiretto”.Quindi è importante, che sia stata fatta questa scelta,è importante che ci sia stata questa grossa manifestazionedi senso di responsabilità da parte della Consultadegli Ambulatoriali.È importante perché credo che in questo modo tuttala riforma diventa presentabile.Con queste manovre sul Fondo ambulatoriali vediamoanche qui i saldi: la curva del saldo corrente era primanegativa dal 2024; adesso, con le riforme, è positivaper cinquant’anni e rispetta la riserva legale prescrittadelle cinque annualità di pensione.Il Fondo Specialisti Esterni: è un fondo che ha problemi,speriamo di risollevarlo con la massiccia attivitàispettiva che è stata posta in essere nei confronti delleSocietà del 2%. La situazione comunque è tale chenon si poteva non passare al contributivo, anche perfar sì che i Ministeri, con questa scelta, dessero un’occhiataun po’ più bonaria all’insieme delle nostre riforme.Quindi per questo fondo, oltre ad aver previsto le manovrenecessarie, relative all’aumento dell’età dellapensione di vecchiaia e della pensione di anzianità, lascelta è stata del passaggio al contributivo rispettandoil pro-rata. A decorrere dal 1° gennaio del 2013.Non parliamo della curva del saldo del fondo: è semprenegativa. Quello che ci consola, però, è che la negatività,rappresentata dal saldo corrente di tutti i Fondidella Fondazione, che con le regole attuali, è abbastanzaaccentuata dal 2022 in poi, considerate dal 2022,cioè noi per dieci anni potevamo pagare le pensioni.Il sistema pubblico è già da vent’anni che non le potevapagare.Con le riforme la curva del saldo corrente migliora notevolmentee diventa positiva per tutto il periodo prescritto,per cinquant’anni. Aggiungo che dal 2050 inpoi è posizionata molto in alto.Credo di avervi detto tutto. Vi ringrazio per l’attenzione.3 - 201223


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEINTERVENTIFRANCESCO BUONINCONTIConsigliere Enpame Consulta degli specialisti ambulatorialiSe ho chiesto di poter parlareè perché credo doveroso, comemembro della Consulta deglispecialisti ambulatoriali,che mi hanno delegato a rappresentarlinel Consiglio diAmministrazione, illustrarvi ilgrande lavoro svolto.Sapevamo da tempo che lanostra categoria aveva dellecriticità, che alcuni degli istitutierano ormai anacronistici, difficili da giustificaresia per le condizioni politiche e sociali attuali sia per ilmodificato rapporto fra lavoratori e pensionati.La Consulta ha fatto proposte che tentavano di salvareil salvabile delle nostre condizioni di pensionabilità.La presidente, la collega Carmela Strusi di Chieti, haraccolto le proposte, le ha analizzate e sottoposte al direttoredella previdenza Ernesto Del Sordo, il quale hasempre detto no. La delusione nei membri della Consultadiventava palpabile, tali erano le rinunce che sirendevano indispensabili.Comunque gli specialisti, all’unanimità, hanno approvatole modifiche non senza sofferenza, non senza polemiche.Perché abbiamo ritenuto opportuno accettare? Perchéabbiamo fiducia nell’Enpam: siamo convinti che le speranzedi un futuro pensionistico dignitoso riposino tuttenella nostra Fondazione. Abbiamo rispetto, stima eammirazione per il lavoro passato, presente e futuro delnostro presidente ed abbiamo stima e speranza nel lavoroche fanno i vice presidenti.Devo dire che Alberto Oliveti ci ha promesso che se riusciamoa scollinare questo momento molto delicato, comeErnesto Del Sordo ha lasciato intravvedere, ci potrannoessere delle possibilità di miglioramento. Ma solose resteremo nell’Enpam, solo se salvaguarderemo quell’autonomiadi cui hanno già parlato gli altri prima di me.Altri due sono gli argomenti che voglio trattare. Il primo:ho letto che noi medici non siamo idonei ad amministrare.Ebbene, credo che tutti noi abbiamo conseguitoil livello massimo di cultura di base possibile inquesto Paese. Sono un ginecologo e se ho saputo cavarmelacon asse ipotalamo-ipofisario, ovaio, eccetera,studiando posso anche imparare che cos’è un CDO eche cos’è un private equity. Non diventerò forse un amministratoreprofessionista, ma chi controllerebbe l’amministratoreprofessionista?Il secondo argomento. Sono il segretario regionale delSumai della Campania: se due anni fa avessi nominatol’Enpam durante una riunione avrei ricevuto uragani diapplausi; recentemente ho riunito la Segreteria regionalee ho ascoltato tanti mugugni. Alcune chiacchierehanno pregiudicato moltissimo la nostra immagine pressoi colleghi; hanno reso difficile tante iniziative, comeil 5 per mille che abbiamo chiesto di destinare alla FondazioneEnpam per migliorare le prestazioni assistenziali:è un progetto che i colleghi vivono male perchésentono dire che l’Enpam non è amministrato bene,quando noi sappiamo perfettamente che così non è.Quando Eolo Parodi ci ricorda che siamo i peggio pagatidi Europa, sappiamo che tra i motivi c’è il nostrosport principale: darci addosso gli uni con gli altri, unacategoria contro l’altra.È una questione di stile, ma forse dello stile si può direquello che Alessandro Manzoni diceva del coraggiodi Don Abbondio: “Quando uno non ce l’ha, non se lopuò dare”.243 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEGIANCARLO PIZZAOrdine di BolognaEsco particolarmente confortatoda due elementi: da quelloche ha detto il dottor ErnestoDel Sordo, relativo alla revisionedelle aliquote – era ciòche mi aspettavo – e poi ancorada quello che ha detto l’attuario,cose sacrosante che inparte conoscevo. Il calcolo attuarialeè l’attualità estremamentelabile, variabile, funzionedelle premesse, dei punti di riferimento, c’è variabilitàenorme e l’ha detto, l’ha spiegato, non si può fare per esempioun giochetto ogni tre anni perché le cose possono cambiarein fretta. Allora perché io sono contrario a questa riforma?Perché la ritengo insufficiente e il mio no vi servada stimolo perché una volta che il dottor Ugo Venanzio Gasparimi ha ricordato di guardare con ogni mezzo le cose chevengono fatte, non ho più smesso di farlo e scusatemi se sonopedante in questo. Perché considero questa riforma insufficiente?Perché per me è anelastica, non è duttile. Comeil ministo Fornero ha detto – e io signori, lasciatemelo dire,sono d’accordo con lei – ci vuole la sicurezza a 50 anni, perchénel momento in cui chiediamo soldi per 40 anni almenoli garantiamo per 10 anni a qualcuno: era ovvio che larendita di patrimonio dovesse entrare nei calcoli. Non il patrimonioperché se ci mangiamo quello non sappiamo piùdove andiamo a finire. Se il patrimonio rende di più, possiamochiedere di meno perché nel flusso di cassa in uscitapossiamo conteggiare anche la rendita di patrimonio.Qui apprezzo quello che ha detto il dottor Del Sordo. Lo apprezzomolto perché credo che voglia dire questo: nel momentoin cui ci rendiamo conto che guadagniamo di più conil capitale che abbiamo, allora possiamo anche chiedere dimeno. Chi vi parla è un neopensionato Enpam, “super Inps”ospedaliero da agosto dell’anno prossimo. Quindi chi vi parlaormai è un pensionato da un lato e pensionando dall’altro.Nell’Enpam io credo fermamente e non accetto lezioni sullamia capacità di critica perché la mia è sempre costruttiva.La perizia della Rinascente è secretata, ma questi dati me lifate vedere? Può darsi che possiamo darvi un contributo.Avete capito che Bologna ha un po’ di gente che ci aiuta enon sono solo quelli che conoscete, ce ne sono altri, ci aiutae quindi chiediamo e perché no? Io sono pronto a rivederela mia posizione una volta che determinate situazioni sonostate confermate perché, lasciatemi fare il San Tommaso, iola fiducia sui soldi degli altri non la do.Grazie per avermi concesso questo intervento.SALVIO AUGUSTO SIGISMONDIOrdine di CuneoHo chiesto la parola perché,come la maggior parte di voi,vengo dal Consiglio Nazionaleparticolarmente turbolentoche ieri si è tenuto presso laFnomceo, nel quale la maggiorparte del tempo della discussioneè stato riservato all’esposizionelegittima dei soggetticontrari a queste riforme.Ora, credo di avere legittimitàdi esporre la mia opinione che invece è favorevole.Questa riforma viene imposta dalla politica, una politicache se vogliamo è anche miope. Una politica che, peresempio, nel 2012 prevede qualcosa come 23 miliardidi euro per le spese militari e impone a noi una riformache porta l’asticella della sostenibilità a 50 anni, quandoall’Inps non hanno neanche l’asticella che regge sinoa domani mattina.Io non ho sicuramente la visione generale della categoriamedica, ma ho quella della mia Provincia, Cuneo,che rappresento.Sicuramente questa riforma si sarebbe potuta fare meglio,con più attenzione, ma siamo convinti che sia ineludibilee che risponda pienamente ai nostri interessi,agli interessi della categoria nelle classi di età 51 ed anteriori,che non vengono enormemente penalizzate perchése optano per procedere fino a 68 anni ricevono poiuna diminuzione dei contributi di circa un 3% annuo,che alla luce dei tempi che corrono è tanto ed anche lenuove generazioni avranno l’interesse e la convenienzaa rimanere nell’Enpam.AUGUSTO PAGANIOrdine di PiacenzaOggi torno a casa più tranquillo,più sereno, più convinto.Ho apprezzato la relazionedi Alberto Oliveti e lealtre che si sono succedute.Tutti devono avere la possibilitàdi esprimere fino in fondole proprie idee senza esserein qualche modo esclusi,visti come degli antagonisti.Mi dispiace perché credo3 - 201225


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEche l’onestà intellettuale non debba mai essere messain discussione e quindi quando le idee coincidono, bene.Se non coincidono, cerchiamo di capire, affinché sipossa trovare una strada utile per tutti.Un’ultima considerazione. Mi è piaciuta molto nella relazionedi Oliveti l’attenzione per i giovani, che è un argomentoche mi preoccupa e che sento di dovere rappresentare.A questo proposito, proprio perché le riunionicome quella di oggi informano, aiutano a capire,bisognerebbe cercare di avere una scuola per i quadri,una scuola di formazione dell’Enpam, in modo tale chequando ci sono temi di questo tipo ci sia qualcuno chepossa fare da ripetitore e comunicare ciò che è utile, ciòche i medici, anche giovani, devono sapere e discutere.ANGELO ROSSIOrdine di AvellinoIl Consiglio Nazionale di oggi,uno dei più importanti nellastoria dell’Ente, sarà ricordatoa lungo negli annali Enpamcome un momento di granderesponsabilità, in cui si sonoprese decisioni coraggiose edifficili. Nell’articolo 24, comma24 del decreto “Salva Italia”il Governo troppo frettolosamenteha alzato l’asticelladella sostenibilità dell’Ente da 30 a 50 anni con adeguamentodelle correzioni entro il 30 settembre prossimo: diquesto passo tra qualche anno la sostenibilità passerà a100 anni. Le giustificazioni del Governo possono apparireaddirittura encomiabili essendo state portate come unadifesa delle generazioni future, argutamente celando le veremotivazioni.Dovendo quel principio salvaguardare i diritti acquisiti dichi è andato in pensione, la sola manovra possibile, checredo mai nessuno di noi avrebbe voluto votare, è stataquella di intervenire con una riduzione sulle aliquote direndimento dei contributi incassati, sulla riduzione su chiva in pensione anticipatamente spostando anche in avantil’età del pensionamento ordinario e aumentando l’aliquotacontributiva secondo una calendarizzazione stabilitaper la prima volta dall’Enpam e non dai contratti delSistema Sanitario Nazionale. In poche parole, si è dato unarisposta tecnica a un provvedimento tecnico, ma non equain quanto pone il tutto a carico dei pensionandi e delle generazionifuture che in pochi anni vedranno quasi raddoppiatele aliquote contributive. Tutto questo indipendentementedai contratti nazionali che, come ben sappiamo,difficilmente si rinnovano alla scadenza e difficilmentevanno oltre l’inflazione programmata.Credo che ognuno di noi voglia emendare qualche comma,qualche articolo, ma in un momento estremamentedifficile per l’Ente, in cui la spada di Damocle del Governocerca il cavillo tecnico per non approvare la manovra,è necessario che con coscienza e responsabilità si dia pienoappoggio al testo già discusso dalle Consulte e dal Consigliodi Amministrazione. Voterò a favore della modificadella Quota A come è previsto e ritengo giusta la modificadei Regolamenti anche per mandato del Consiglio dell’Ordinedi Avellino.Quando il Governo sarà meno tecnico, è giusto che vi possaessere un impegno da parte della dirigenza a voler prenderein considerazione almeno due possibili modifiche afavore delle categorie più tartassate. La prima è quella diestendere gli anni dei ratei del riscatto in modo che sianoalmeno doppi rispetto agli anni riscattati, tali da renderela rata più bassa, che man mano sta diventando semprepiù alta e insostenibile.La seconda: la possibilità di concessione di mutui a tassoagevolato sia per l’acquisto di immobili ad uso professionale,o anche familiare, sia per l’acquisto di strumentazioneprofessionale, con un rendimento che sicuramenteè maggiore dei rendimenti immobiliari. Naturalmente tuttoquesto con le dovute garanzie. Auspico che i 42 anni dicontribuzione possono bastare per poter ottenere una meritatapensione ordinaria di vecchiaia. Credo che questemisure eque siano solo alcune che l’Ente deve necessariamenteapprovare per dare un sostegno alle generazionimediche del Terzo millennio.BRUNO RAVERAOrdine di SalernoSiamo stati convocati il 6 marzoper discutere la modifica delRegolamento del Fondo di <strong>Previdenza</strong>Generale Quota A aisensi dell’articolo 13, comma1, lettera e) dello Statuto dellaFondazione. Il Consiglio diAmministrazione lo ha deliberatoil 16 marzo, gli allegati sonostati mandati il 17, io li hoavuti il 19 e alcuni Ordini, iotra questi, hanno chiesto di rinviare la votazione per consentireun approfondimento del problema.Qualche collega distratto ha creduto che la discussione al-263 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEla Fnomceo fosse con chi era contrario ai provvedimenti:no, non era contrario, ne faceva un problema di metodo.Noi a Salerno abbiamo riunito il consiglio dell’Ordine conalcuni sindacati, abbiamo avuto la fortuna di avere il Segretarioprovinciale della FIMMG che fa parte del Consiglio,un uomo intelligente che ci ha spiegato abbastanzaapprofonditamente quello di cui stiamo discutendo. Ci sonostate delle osservazioni, delle obiezioni, delle difficoltà,l’esigenza di approfondire. Qualcuno ci ha detto, vaticinandodevastanti conseguenze se non avessimo deliberatosubito, che Annibale era alle porte. Allora si dovrebbe spiegareanche perché dal 6 marzo gli elaborati sono arrivatisoltanto il 19.Farò altre due considerazioni. Io ho preoccupazione quandovedo una notevole arrendevolezza della nostra categoria.In politica i rapporti di amicizia valgono molto, maquelli che valgono di più sono i rapporti di forza. La leggesulla liberalizzazione che è stata approvata ha visto dei contrastimolto duri: gli avvocati, i farmacisti hanno ottenutodelle notevoli modifiche del testo originario. Attenti alloraad una eccessiva arrendevolezza perché i problemi riguardanoanche le future generazioni.Consentitemi una seconda considerazione. Alla Fnomceoho partecipato ascoltando tutti gli interventi, nessuno escluso.Ho apprezzato la pacatezza dell’intervento di Autilia,di Falcinelli, colleghi che io stimo, uno di questi lo voteròtra poco, hanno svolto le loro argomentazioni, ma, attenti,nessuno di noi, e io per primo, ha messo in discussionel’onestà dei loro intendimenti e di quelli di altri colleghi chehanno sostenuto le tesi di cui erano portatori. Come si faa pensare che chi è di opinioni diverse abbia un retropensieroo che voglia introdurre nella discussione elementi didivisione artificiosa? Una riflessione.La terza considerazione. Che cosa deve fare un Presidentedi Ordine quando trova scritto da parte del Collegio deiSindaci che con ogni mezzo deve vigilare sul bilancio dell’amministrazionerinunziando, egli controllore, a un compitoche demanda a chi in fondo dovrebbe essere tranquillizzatodalla sua azione? Che cosa deve fare un Presidentedi Ordine per ottenere delle risposte? Valga per loStatuto di cui parliamo da due anni e di cui non si sa nulla,valga per l’acquisto della Rinascente. Bisogna leggere ilSole 24 Ore non soltanto quando fa comodo, ma bisognaleggerlo sempre. Bene, posso citare l’Ecclesiaste?: “Per guidareil popolo dammi, o Signore, non l’astuzia, ma la saggezza”e allora per ricercare la verità e nel nostro caso ilconsenso, bisogna rispettare le regole e le regole formalmentele avete rispettate, ma anche rispettando le regole sipuò non ricercare la verità, cioè il consenso.A fronte di questa mia considerazione per non votare contronon partecipo al voto.PASQUALE PRACELLAConsigliere EnpamAncora una volta mi vedo costrettoa prendere la parola, anchese dopo tanti dotti interventiè veramente difficile. Qualè, secondo me, l’equivoco difondo? Questo è un ente economicoe non è un ente politico,è un ente nel quale ci siaspetta che ognuno di noi,ognuno dei componenti dell’assise,porti un contributo, uncontributo che sia legato al ruolo e al cuore dell’azione diquesto ente: fare previdenza.Con tutto il rispetto, ripeto, per le dotte esposizioni e per leposizioni che ritengo più politiche che tecnico-economiche,è evidente che oggi bisogna votare su quattro righe di modifiche,quattro righe: questo Consiglio Nazionale deve diresì o no a quattro righe e non ho sentito un intervento chesia entrato nel merito della modifica del Fondo della QuotaA e di questo mi dolgo, mi dolgo perché questa assise,che dovrebbe chiamarsi assemblea, assemblea degli azionistio dei rappresentanti degli azionisti, e che impropriamentesi chiama Consiglio Nazionale, deve dare contributi di ideetecnico-economiche e non politiche, non lezioni di politica,non lezioni di letteratura, ma contributi di ordine tecnicoeconomico.Non ne abbiamo le capacità? Benissimo, studiamo.Si è parlato delle sofferenze espresse dai membri della Consultadel Fondo della Libera Professione, soprattutto sull’argomentosul quale abbiamo rischiato di spaccarci e cioèla contribuzione al 2%. Ma dove è la contribuzione al 2%?Non esiste, ma l’abbiamo rispettata perché c’era una richiestadi una categoria e abbiamo fatto di tutto perché fosserispettata da chi non voleva assolutamente farlo, perchéuna contribuzione al 2% non esiste. Gli stessi pensionatidel Fondo sono costretti a pagare il 6,25 rispetto al 12,50degli attivi per legge.Poi si dice che i problemi della Quota A si risolvono passandoal contributivo perché non si può toccare la contribuzione:benissimo, per concessione a una categoria,quella dei dipendenti.Hanno fatto una riunione, hanno incontrato l’Enpame hanno posto delle condizioni per la loro permanenzaall’interno dell’Ente? Noi vogliamo che rimanganoall’interno, per l’aspetto politico che ci interessa dellaquestione: perché tutti i medici devono essere uniti.Però sul piano squisitamente economico non si puòpensare di voler contribuire sempre meno, se è possi-3 - 201227


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEbile non metterci neanche un euro in questo Enpam,e poi pretendere di governare meglio.C’è un equivoco di fondo: ho chiesto già scusa ai Presidentidipendenti che siedono in questo Consiglio Nazionaleperché loro rappresentano la professione, noni professionisti, e quindi in qualche maniera hanno tuttala legittimazione, ma non è concepibile che i sindacatidella dipendenza ci vengano a chiedere di pagaredi meno e di governare di più; che ci chiedano addiritturala Consulta della Quota A, ovviamente commissariandoil Consiglio Nazionale, perché nel momentoin cui si fa la Consulta della Quota A siete tutticommissariati. Così non avete neanche il problemadi approvare queste quattro righe.Mi piacerebbe sentire una critica costruttiva, una propostaalternativa alle quattro righe e basta con le minacce,con il “non accetto lezioni”, nessuno vuole darelezioni a nessuno; certo non si potrà più accettareche l’Enpam diventi o rimanga un terreno di scontropolitico, che fa precipitare l’Ente di previdenza in unasituazione di grande difficoltà di immagine che poi siripercuote su tutte quelle che sono le attività, tipo l’assistenza.Anche sulla possibilità di dare i mutui, non si può piùaccettare lo scontro politico, non si possono più accettarei personalismi, non si possono più accettare ledenunce lanciate nel vuoto.Accettiamo gli atteggiamenti costruttivi, accettiamo leproposte che devono arricchire di linfa, in modo democratico,questo Ente.Qua nessuno vuole esercitare il potere, non si tratta diesercitare il potere, si tratta di pagare le pensioni e difare assistenza a tanti colleghi che, purtroppo, sonoveramente bisognosi. Questa è la missione di questoEnte e su questo vorrei richiamare l’attenzione di questoConsiglio Nazionale.ARISTIDE PACIOrdine di TerniMi rifaccio all’intervento diRavera, non solo perché è unintervento dotto, ma ancheper il suo equilibrio e perchéha detto delle cose a mio parerecondivisibili.Nessuno, e certamente nonio, ha messo in dubbio l’onestàcon cui l’Ente è stato gestitoin questo periodo. Nessunoha messo in dubbio lanecessità di rivedere i Regolamenti. Sono due punti fissiimportanti, perché noi non siamo in posizione ostile.Un Presidente di Ordine dimentica l’appartenenza sindacalee di categoria, è il Presidente di tutti. Di questonessuno può dubitare.Potrei portare mille esempi, e Parodi lo sa, del mio comportamento.Quando nella mia Associazione alcuni sipermisero di fare ricorso contro l’obbligatorietà dellacontribuzione dei sanitari dipendenti, io mi opposi e lisottoposi al Consiglio di Disciplina del mio sindacato.Questa è la verità, questi sono fatti e non parole. Quindiche nessuno dubiti della onestà mia o degli altri e diquanti hanno gestito l’Enpam e gli Ordini in questo periodo.Si voleva solo fare una riflessione, e quello di ieri sera allaFnomceo non è stato un Consiglio turbolento, noi vecchine abbiamo visti di turbolenti. Volevamo solo affermareche il metodo non ci piace, a me non piace e nonsolo in questo ultimo periodo. L’ho ribadito tante volte,ho scritto tante lettere a Parodi, molte rimaste inevase,per dire che vogliamo partecipare ed essere informati dipiù; quando siamo chiamati al Consiglio Nazionale vogliamopoter esprimere un parere consapevole, informato;vogliamo poter sottoporre al Consiglio dell’Ordine leinformazioni giuste. Colleghi, anche se il Presidente rappresental’Ordine, credo che su importanti decisioni comequesta si debba esprimere il Consiglio dell’Ordinenella sua interezza. È quello che è avvenuto giovedì serapresso il mio Ordine e quello che ha fatto anche Ravera.Questa era la questione. Capisco che di fronte alla richiestapressante del Ministro del Lavoro che dice “vorreiche approvaste il Regolamento prima possibile perchéforse c’è qualche spiraglio di tenervi fuori da un discorsoglobale degli appartenenti alla 509, riconoscendole vostre specificità”, sia necessario accogliere le modifiche,ma facciamolo con prudenza. Di fronte, lo hadetto qui qualcuno, ad una contestazione strisciante an-283 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEcora non manifesta, a delle perplessità, alla necessità diuna riflessione, pur ribadendo la necessità di farlo, noncapisco come una proposta così banale e semplice abbiacreato questa diversificazione profonda, queste critiche.Abbiamo detto: “Accogliamo le modifiche, dobbiamo farpresto, ma aggiorniamo la data del Consiglio Nazionale”.Non è una sottile distinzione: non rinviamo, ma aggiorniamoil Consiglio Nazionale della Fnomceo e quello dell’Enpama data da destinarsi, ma entro il mese di Aprile,per formulare la decisione definitiva. Nel frattempo all’internodegli Ordini si poteva aprire un dibattito più approfondito,ognuno di noi sarebbe venuto qui con una conoscenzadei problemi superiore rispetto a quella attualee nel contempo si sarebbe potuta fare opera di persuasione,per attenuare tutte quelle iniziative che forse ci saranno,anche se mi auguro di no, e che possono portaredanno al futuro dell’Ente.Era un modo per tener conto delle esigenze del Ministrodel Lavoro e delle esigenze che ravviso all’interno dellacategoria. Non mi sembrava di dover aprire un dibattitosu chi è favorevole e su chi è contrario.Voglio dire che non condivido il modo di rapportarsi dell’Enpamcon gli Ordini Provinciali, a prescindere dall’argomentoche stiamo trattando. Un esempio è lo Statuto:è vero che ci rappresenta la Fnom, ci mancherebbe altro,chi non lo riconosce, ma aprire un dibattito all’interno delConsiglio Nazionale, per vedere quali sono le modifichesostanziali che vanno apportate, in cui ognuno preliminarmenteesprime il proprio punto di vista, è strettamentenecessario.A me non convince assolutamente il fatto che si convochinoi sindacati, eppure ho sostenuto nella lettera che homandato che devono essere convocati. Non mettiamo Ordinicontro sindacati, per carità, ritorneremmo a trenta,quaranta anni fa; mi auguro che questo discorso sia ampiamentesuperato, in modo da poter fare le cose insieme.Tutto qui, non c’è nessun altro problema. Se avessivoluto polemizzare, Eolo, sarei venuto qui a chiedervi:qual è il rapporto con l’Adepp? L’Enpam è ancora dentrol’Adepp? Che ci state a fare? È una domanda legittima,perché quando si accoglie l’appello della Fornero, ioravvedo una diversificazione. Su questo argomento, rispettoagli altri Enti dell’Adepp, questa è la mia posizione:ben venga una possibilità di autonomia anche da quelbaraccone, ma queste cose dobbiamo chiarirle.Vogliamo chiarire il problema interno, la gestione, il numerodei dipendenti, le qualifiche? Vogliamo discuteredel contratto di lavoro? Avrei cento elementi per polemizzare,non lo faccio, non mi interessa, non lo voglio enon lo farò mai e mai farò una cosa all’esterno che possaandare a intaccare, anche se in maniera superficiale e minima,l’immagine dell’Ente, tant’è vero che porto un esempioconcreto. Ho letto la stesura dell’atto deliberativo, miva bene, ma se avessi voluto polemizzare avrei osservatosubito che nell’atto bisognerebbe inserire chi ha votatocontro e chi non ha votato. Io non parteciperò alla votazione,ma vorrei che questa mia posizione rimanesse unatto interno della Fondazione, proprio per non offrire ilfianco a quanti, e ci sono, vogliono fare danno all’Ente.Per il futuro o cambiamo metodo, oppure io non verròpiù al Consiglio Nazionale, manderò un mio delegato e ildiscorso naturalmente si risolverà.Cerchiamo di prendere spunto da questo momento difficile,delicato, importante, fondamentale per cambiare unpo’ i rapporti tra la gestione dell’Enpam e gli Ordini Provinciali.Altrimenti potrei proporre – anche se non è il miopensiero - di modificare lo Statuto e abolire tutte le Consulte,fare il Consiglio di Amministrazione di tre membrie risparmiare. Invece dico: “Diamo fiducia a questo Consigliodi Amministrazione e ci rivediamo alla tornata successiva”.Cogliamo questa occasione per cominciare a ragionare intermini diversi, e guai se le cose venissero portate all’esterno,facendolo chi ha l’interesse ad andare in direzioneopposta avrà un sicuro punto di appoggio.FRANCESCO NOCEOrdine di RovigoVorrei riportare il discorso alcompito che i presidenti degliOrdini e i delegati hanno edappellarmi al loro senso di responsabilità.Oggi, cari colleghi, oltre ad esserequi per approvare la riformadel Fondo generale, abbiamoavuto l’occasione, e perquesto ringrazio l’Enpam dellaampia panoramica, di conoscerele modifiche apportate ai Fondi speciali, mettendocinella condizione di poter fornire ai nostri iscritti leinformazioni che richiedono. Ci sono però delle questioniormai acclarate.Primo. La riforma andava fatta comunque, è stato dettomille volte. Era necessario perché i fondi non erano inequilibrio ed è inutile che io vi spieghi il perché; farei tortoalla vostra intelligenza citando l’aumento della vita media,della pletora dei pensionati e dei superstiti.Secondo. Nell’ultimo periodo sono state introdotte nuoveleggi, Alberto Oliveti lo ha spiegato esaurientemente:3 - 201229


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEprima l’equilibrio a 15 anni, poi a 30 e poi a 50. Si è quindicominciato a lavorare, a ragionare per poter rispettarela legislazione vigente. Voglio sottolineare che l’Enpamha un servizio di previdenza che ci è invidiato. Abbiamola professionalità di Ernesto Del Sordo, già dirigente delMinistero del Lavoro, che è considerato uno dei maggioriesperti di previdenza in Italia. Abbiamo, ripeto, un serviziodi previdenza eccezionale che ha studiato la riformatenendo conto dei calcoli attuariali. E poi la regia diAlberto Oliveti, lo devo elogiare pubblicamente, che secondome è stata veramente efficace. Ha preso con i Ministeritutti gli accordi necessari perché le decisioni fosseroil più concordate possibile e nonostante questo, comevedete, ci sono ancora delle difficoltà.L’Enpam ha rispettato i tempi che erano stati concordaticon i Ministeri. Certo, ci sono stati dei tempi tecnici darispettare, come i passaggi alle Consulte, le quali hannoapprovato le riforme recentemente, il passaggio in Consigliodi Amministrazione, che ha approvato la settimanascorsa le modifiche regolamentari. Poi la convocazionedel Consiglio Nazionale in modo da poter presentarela riforma al Ministro entro la fine di marzo, comeoriginariamente la legge prevedeva.Allora, qual è il nostro compito? È quello di “fare le pulci”al lavoro dei maggiori esperti previdenziali e degli attuari?Siamo tanto esperti di riforme previdenziali chevogliamo discuterne dieci giorni in più, venti giorni inpiù, un mese in più con i nostri Consigli Provinciali? Potremmodiscuterne anche dieci anni, ma saremo sempreallo stesso punto e sempre dagli esperti dell’Enpam dovremotornare per fare i regolamenti previdenziali secondole norme legislative. Prendiamo atto di questo. Ilnostro compito di Presidenti di Ordine è di prendere visionedi quello che si sta facendo, di condividerne i principi,eventualmente di dettare i principi ispiratori, considerandoperò che esistono delle leggi a cui dobbiamocomunque sottostare e che non ci lasciano molti spazi dimanovra. Nostro compito è quello previsto dallo Statuto,se volete di dare indirizzo al Consiglio di Amministrazionee valutare se è stato rispettato, ma mi sembrache i principi della Riforma che stiamo approvando sianostati più che sufficientemente condivisi sia in precedenzada questo Consiglio Nazionale, sia nel ConvegnoNazionale organizzato dall’Enpam nello scorso mese dinovembre. L’Ente, le leggi le deve rispettare, non può farnea meno. Questo mi pare debba essere chiaro a tutti:l’Enpam non è un sindacato, non può scendere in piazzaa manifestare. Abbiamo quindi il dovere di farci spiegarebene i regolamenti attuativi di una Riforma già concordatae condivisa. I dirigenti dell’Enpam, a cominciaredal Vice Presidente Alberto Oliveti, sono tutti dispostia recarsi presso gli Ordini che li chiamano. I nostriColleghi vogliono conoscere gli effetti della Riforma, voglionosapere quando potranno andare in pensione, quantospetterà loro, su quale assistenza potranno contare.Questi i nostri compiti, tutto il resto sa di poesia. Per questimotivi credo che sia importante approvare oggi, senzaaltri indugi, la Riforma del Fondo Generale per la salvaguardiadell’autonomia del nostro Ente Previdenziale.MALEK MEDIATIConsigliere EnpamDovevo parlarvi di solidarietà,ma questo è un argomento cheoggi è un po’ difficile da affrontare.A dire il vero avevorinunciato in partenza ad intervenire,ma poi sono state tiratefuori alcune parole chiaveche mi obbligano a rispondere.Qualcuno ha detto: “Non abbiamodubbi sull’onestà di questoEnte”. Ma allora la domanda è: perché siamo alla Procuradella Repubblica? Qualcuno dice che siamo forti. Maquando mai siamo forti? La prima regola è che dobbiamoessere uniti. Vi ricordate mai, almeno un momento, da trentaanni a questa parte, in cui davvero abbiamo sentito l’orgogliodi essere uniti? Ci sono sempre stati degli interessidi parrocchia che ci hanno divisi. Allora dico: questa categoriapotrebbe diventare forte un domani? Sì, certamentee lo merita. Quando? Quando almeno sugli interessi generalitroviamo la quadra. L’interesse generale non può cheessere la solidarietà: quando tutti facciamo del nostro meglioper evitare che un collega venga privato della sua dignitàper motivi di disgrazia, allora sì che abbiamo la speranza,un domani, di diventare forti. I dati, però, ci diconoche non ci interessiamo di queste cose. Solo 3 mila medici(n.d.r. numero dei contribuenti che hanno destinato il 5per mille all’Enpam) su 400 mila pensano al più debole. Egli altri? Gli altri, come ha detto l’amico Buoninconti, si arrabbianoquando si parla di solidarietà perché tutti, guardacaso, abbiamo costruito all’interno gli anticorpi controquesto Ente.Noi siamo forti ragazzi, ma dobbiamo pensare a noi stessi,cercare di volerci bene, perché ognuno di noi potrebbeandare incontro a una disgrazia. Spero che non succeda,ma dovesse succedere almeno che si possa avere un Enteche si prende cura dei colleghi più sfortunati, che si prendacura delle loro famiglie, per salvare la dignità.303 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEROBERTO CARLO ROSSIOrdine di MilanoPer quanto riguarda le riformeche sono state fatte - oggi ci occupiamodella Quota A perché,naturalmente, sulle altre nonpossiamo dire nulla - vedo chedanno un equilibrio, ma prossimoallo zero sostanzialmente.Il Fondo di Medicina Generaleha invece una curva moltoalta. Questa cosa francamentemi trova contrario. Credo siapiù giusto dare un maggiore equilibrio fra i vari interventiche devono essere fatti.La seconda cosa che volevo dire è che francamente io nonho un modo per decidere, perché non ho visto le tabelleattuariali. Mi dicono che ci sono delle valutazioni di entratanella professione, per esempio nella Quota A, di coortirilevanti di medici - del che francamente dubito - emi dicono invece che sono previsti dei movimenti contrariper quanto riguarda gli specialisti. Tutto questo milascia perplesso, anche se magari è giusto così, avrei volutoavere la possibilità di approfondirlo maggiormente,cosa che invece, ovviamente, non avendo le tabelle attuariali,non riesco a fare. Se da un lato mi si dice che devoessere tecnico nell’analizzare le questioni, allora datemigli strumenti. Se da un lato mi si dice che devo esprimermi,allora dopo non mi si dica che è inutile fare criticheed entrare nel merito.Un’ultima cosa mi ha dato fastidio. Qualcuno ha parlatodi lezione di stile, del fatto che chi critica manca di stile;in un altro consesso avrei risposto in maniera più colorita,qui ritengo che quel commento sia veramente di bassalega e non voglio rispondere per non scivolare ancheio in maniera altrettanto brutta.SALVATORE AMATOOrdine di PalermoHo deciso di prendere la paroladopo aver ascoltato gli interventidegli altri colleghi Presidenti.Innanzitutto io voterò a favore.Lo dico per un motivo particolareche riguarda Palermo:la presenza e la fortuna per medi avere Luigi Galvano in Consigliodi Amministrazione hapermesso ai Consiglieri dell’Ordinedi Palermo di poter valutare, anche se in tempirapidi, le proposte di variazione. Il Consiglio, informato,ha approvato le modifiche. Ma il mio intervento non sibasa sul voto favorevole che ho voluto preannunciare.Desidero fare una riflessione sul bisogno di dovere votareavendo tempi brevi. Sulle variazioni, sulla necessità sene è discusso, prima in un Consiglio Nazionale poi in unconvegno. Quindi non è un argomento nuovo.C’è la variazione del Fondo A che è intervenuta e per questoil Consiglio di Palermo ne ha discusso. Dico “discusso”con qualche difficoltà che mi potrebbe portare in futuroad essere più riflessivo. Ho ascoltato anche Ravera,ancora oggi si parla tra colleghi, ma come se ci fossero icolleghi cattivi e i colleghi meno cattivi. Questa è una cosache mi infastidisce.Ne sa qualcosa Alberto Oliveti: qualche giorno fa l’hochiamato per informarlo di alcune situazioni che mi mettonoin difficoltà. Sapete pure che ho cercato in qualchemodo di, non dico sanare, ma di portare al dialogoi colleghi, ma vedo che questo colloquio è ancora difficile,da tutte e due le parti. Allora un invito che facciopressante: chi si è rivolto alla Magistratura lo ha fattoin un momento particolare, perché ha ritenuto di doverlofare. Continuare a farlo pesare, questo dispiace. Icolleghi Presidenti hanno manifestato una loro posizionee non è opportuno in Consiglio metterli alla berlina.Ciascuno ha il diritto di esprimere la propria posizionein maniera più o meno vivace. Questa è una sollecitazioneche faccio a tutti i colleghi: sapere parlarein maniera opportuna e cercare il dialogo fino alla fine,perché è quello che può portare avanti situazioni difficilie questo è un momento difficile.ANTONIO D’AVANZOConsigliere EnpamNon era mia intenzione intervenireanche perché portare ilvoto favorevole è stato giàcompito del delegato dellaProvincia di Avellino, maquanto detto dall’amico Pracellanon può passare sotto silenzio.Lascio poi ad AlbertoOliveti il compito di correggereun poco quanto detto, peròa Pasquale Pracella, che iostimo tantissimo sul piano personale, devo dire che il suointervento è stato, con quei riferimenti all’area della dipendenza,assolutamente fuori luogo e inopportuno.3 - 201231


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALELe proposte, le modifiche di cui si sta parlando in questigiorni sono il frutto di una serie di discussioni, di confronti,di riflessioni che poi hanno portato a quello che ciha illustrato Alberto Oliveti. Ogni componente della professioneha espresso i propri desiderata, le proprie esigenzee in qualche modo la dirigenza dell’Enpam ha tenutoconto delle osservazioni e le ha fatte proprie. È venutafuori, diciamo, una proposta che tiene conto di tuttele esigenze.Vedi, Pracella, l’area della dipendenza è un’area importantee fondamentale della professione e la FondazioneEnpam è casa comune della professione, per cuila dipendenza ha tutto il diritto di esercitare il proprioruolo, di dire quello che pensa, di fare le proprie richieste.Nessuno di noi ha preso parola sulla Quota Aperché quella, così come viene proposta, è stata una richiestalegittima della dipendenza che la FondazioneEnpam giustamente ha accolto. Alberto Oliveti ci hadetto già stamattina che ha altre richieste, ma che nonè stato possibile accettarle. È un fatto di normale dialetticaall’interno di una Fondazione, in particolare l’Enpam,che ogni componente della professione esprima ilproprio punto di vista e faccia le proprie richieste.La dipendenza ha 120 mila colleghi e non dimentichiamoche la Fondazione Enpam non è solo previdenza,ma è anche assistenza. L’Ente in questo momento è ilcollante di tutta la professione. Non giochiamo a farcimale perché non giova a nessuno e se io debbo rimproverarequalcosa agli amici della dipendenza è quelladi trascurare i meccanismi di rappresentanza all’internodella Quota B del Fondo Generale. Questa forseè una cosa sulla quale la dipendenza deve un po’ riflettereperché disimpegnarsi su passaggi importanti, fondamentalidella Fondazione è sbagliato.SILVESTRO SCOTTIOrdine di NapoliSalve a tutti, sono SilvestroScotti, delegato dell’Ordinedei Medici di Napoli. È la primavolta che faccio parte diquesto consesso, quindi salutoi presenti. Mi sento comeuna sorta di osservatore esterno,anche se discretamente informato.Vorrei riallacciarmi alla relazionedell’amico Buoninconti,ovvero la relazione su quello che secondo me dovremmoandare a votare oggi rispetto a quanto già è stato definitoall’interno delle Consulte. Non credo, e penso che nessunodei presenti creda, se si spoglia dell’abito ordinisticoe si mette l’abito professionale-contrattuale dalquale deriva, che all’interno di questa riforma ci sianole rose. È chiaro che è una risposta ad una situazionecontingente che riguarda il sistema previdenziale professionale,lo riguarda nelle specificità dei singoli ambiticontrattuali e oggi lo riguarda in un ambito che secondome, mi permetto di contraddire qualche relazioneprecedente, è relativamente tecnico e molto politico.La risposta di questo Consiglio oggi deve, a mio avviso,e continuo il ragionamento fatto dal collega D’Avanzo,essere una risposta all’unità della professione, perchéla Quota A rappresenta la professione. Non rappresentail convenzionato, il dipendente, lo specialistaambulatoriale, il medico di famiglia; rappresenta tuttie credo che questo sia un compito di governo che i Presidentidegli Ordini hanno, non tanto in riferimento alloro Consiglio che li elegge e li delega, ma per tutti quelliche li hanno votati e li hanno portati a ricoprire quelruolo.Un ruolo che, secondo me, è sempre connesso alla responsabilità,che oggi ogni Presidente dell’Ordine, ognidelegato, ha nel prendere una decisione politica, e nontecnica, quindi non entrando nel merito delle valorizzazionieconomiche che, se permettete, credo questoconsesso abbia delegato a chi ha votato come rappresentanteall’interno del Consiglio di Amministrazione.Oggi secondo me si ha la responsabilità politica di andarea definire, rispetto alla politica, la forza che questaprofessione deve rappresentare, la responsabilità didare un voto unitario, non di fare distinguo sul metodo,distinguo sui grafici.La matematica è una mia vecchia passione: la differenzasulle curve è legata al fatto che sulla colonna delleordinate è sempre uguale il riferimento, se cambiamo iriferimenti ovviamente, essendo la quota della medicinagenerale quella che rappresenta il 55-56, ed è chiaroquesto quando vedete il grafico medio del Fondo cheassume esattamente lo stesso rilievo, se cambiate i valorisulle ordinate per i singoli ambiti, probabilmentevedrete delle curve molto più simili, ma se metto 1.000,3.000 e 5.000 su tutti, ovviamente in base alla percentualedel Fondo le linee sembrano più dritte.Per concludere, ritengo, prescindendo dalle ascisse, dalleordinate e quant’altro, che il discorso di fondo è inquesto momento la lettura politica che si dà del rimandare,dell’astenersi e del votare contrario. Ognuno hale sue giuste e buone motivazioni, ma se ne dovrà assumerela responsabilità davanti a tutti i medici, non rispettoalla casacca che porta sotto quella del Presidentedell’Ordine.323 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEALBERTO OLIVETI RISPONDECosa devo rispondere? Lo dico francamente oggi, al dilà dell’approvazione del passaggio specifico, l’ho dettoin tutte le riunioni che ho fatto in Italia: vi daremo piùtardi un po’ di meno per garantire la sostenibilità. Nessunovuole far passare qualcosa che non è. La professionesta cambiando, mutano gli scenari demografici,l’economia, la finanza. È chiaro che il problema è cometenere insieme, in assetto di volo, la nostra Fondazionenel rispetto dei giovani che verranno e in una profondaconsiderazione di tutti. Significa appunto dire comepossiamo essere più equi possibile nel darvi un po’di meno un po’ più tardi. Quando allunghiamo un elasticoche ha due colori, lavoro e fase post lavorativa, entrambii colori si allungano, si sfumano. Ma prima ditutto voglio mettermi in discussione e chiedere scusa inanticipo, se sono stato arrogante nel mio intervento. Soprattuttoperché l’ho fatto davvero senza volerlo e senzaessermene accorto. La passione c’è sicuramente, credoche lo sappiate perché non sosterrei la vita che facciose non avessi passione. Devo dire che ho piena e totalefiducia nell’onestà intellettuale di tutti coloro chesono qui presenti, non dubito di nessuno. Credo che ciaccomuni la passione e anche certa irruenza sia da leggeresoprattutto in quest’ottica. Percepisco però tuttal’ansia anticipatoria, il disorientamento dei colleghi. Lasospensione, non il rinvio, di un Consiglio Nazionale inun tema così cruciale – su questo non vi è dubbio, al dilà di quello che si deve votare – sarebbe sicuramenteletto con maggior allarme dai colleghi.Il Fondo Generale Quota A è il fondo di tutti i medicie gli odontoiatri italiani di cui – è banale ma è vero –mi onoro di appartenere, e non ci sto quando veniamoattaccati in maniera ingiusta. Io ci metto la faccia, in televisione,fuori; ce l’ho messa anche per le questioni dell’Enpam,non è facile sottoporsi a un’intervista dove saiche verrai tagliato e che il collage ti farà dire cose chenon hai detto, ti farà apparire arrogante. Quando mi sonorivisto in televisione mi sono messo le mani nei capelli,e ho pensato ma non era questo il taglio che avevodato ai miei argomenti. Però questa è comunicazione.È necessario essere presenti, partecipare e sono soddisfattodi averlo fatto. Ho voluto la riunione con i sindacatidella dipendenza, si è tenuta qui in Enpam, aveteascoltato tutti le loro istanze.È chiaro, qualcosa si può fare, qualcos’altro no. Dico,per esempio, che mi hanno colpito ieri le valutazioni diMorfino (presidente dell’Ordine dei medici di Trapaniintervenuto in occasione del CN della Fnomceo, n.d.r.),perché sono pertinenti, e quindi sono un contributo importanteper un confronto produttivo.Qual è la questione? Modifichiamo il Fondo GeneraleQuota A, alziamo l’età pensionabile, però lasciamo lapossibilità per chi voglia andare a 65 anni e abbia almeno20 anni di contributi di farlo, pagando il pegnodi calcolarsi retrospettivamente con il contributivo tuttoquello che ha versato. Credo però che sia giusto riprenderealcuni argomenti, andare agli adattamenti finisolo dopo aver scollinato questo stress test, che presentatocosì è un po’ malevolo – secondo me – nascondela volontà di abolire il decreto legislativo509/94, di minare la nostra fonteistitutiva.Se al prossimo bilancio tecnico avremo– e sono convinto che sarà così,vista la nostra prudenza nel portarei conti – una piattaforma più ricca sucui proiettare i calcoli attuariali, ci saràpiù materia per intervenire, un tesoretto,che ci consentirà di fare interventidi modifica, di adattamentofine, ribadendo quel diritto che ci hadato il decreto 509 del “prova e correzione”.Sarà necessario fare comunicazionee spiegare che la Quota A non è unatassa, ma è un differimento previdenzialeobbligatorio anche per chinon fa la libera professione, e in piùdà la nobiltà dell’assistenza. Garantisceil trattamento minimo e in ognicaso remunera. Tuttavia se i colleghi3 - 201233


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEdella dipendenza ci hanno chiesto di non aumentare icontributi, ebbene credo che fosse più che giusto rispettarele loro esigenze, ma altrettanto giusto tecnicamenteadottare un contributivo puro.Se il Ministro Fornero dice di aumentare i contributi altrimentile riforme non superano l’esame, io credo chein questa fase non scolliniamo se portiamo la possibilitàdi una contribuzione ridotta. Ma sono altrettanto convintoche, una volta adottato il contributivo che non ingeneradebito, al controllo della prossima scansione potremoanche decidere di ripristinare la contribuzioneminima per chi non fa la libera professione. E altrettantodico che nel Fondo Generale Quota B non è piùtempo per una contribuzione al 2% del collega dipendenteche fa libera professione, se i pensionati per leggesono chiamati a pagare la metà del contributo ordinario.È giustissimo, per esempio, che per i giovani la contribuzioneal Fondo Generale Quota A valga come anzianitàin qualsiasi ramo professionale e quindi previdenzialedovessero poi andare a trovare la consistenza deipropri guadagni. E su questo la Fondazione si prendeun impegno preciso.È corretto che si ragioni sui mutui; abbiamo istituitouna Commissione Mutui per vedere di risolvere l’annosoproblema del sostegno creditizio alla professioneo anche alla prima casa. Stiamo quindi valutando di ampliarel’assistenza, però è evidente che, se abbiamo problemidi immagine, veri o non veri, se intanto la percezioneè quella che l’Ente è una sabbia mobile, dopo nonci lamentiamo se il collega non destina il 5 x 1000 allaFondazione o se non solo non fa il riscatto ma addiritturalo vuole tirare indietro.Chi ci controlla non è molto favorevole alla nostra unità.Ribadisco, penso che questa sia una partita di autonomia.Ho concluso la presentazione di oggi dicendo“50 anni di sostenibilità sulle regole in autonomia”; credoche sull’autonomia dobbiamo batterci fino in fondoe superare quest’ostacolo significa soprattutto sostenerela nostra autonomia, conferitaci dalla 509 ma soprattuttodata dalla dignità della nostra professione continuamenteattentata. So che, a fronte di uno stress test,vi ho proposto un altro stress test di andare a fare sceltenon perfettamente chiare, forse anche non pienamentecondivisibili. Rossi per esempio solleva il problema delFondo della medicina generale; c’è del vero, la medicinagenerale si piglia un bel carico anche se dilazionatonel tempo, se però le successive scansioni di controlloche potremo adottare in autonomia ci mostreranno chepossiamo fare di meno, accidenti se faremo la battagliaper ridurre. Se restiamo autonomi non ci passa per latesta di portare il patrimonio 10 volte tanto il dovuto,specie se è un patrimonio una garanzia di ultima istanza.Perché il differimento previdenziale del proprio redditodeve essere finalizzato all’adeguatezza e anche alsacrificio chiesto al contribuente. Non abbiamo alcunaintenzione di costruirci un iper-patrimonio per dimostrareche siamo belli e bravi; lo faremo solo finalizzatialle regole di sistema. In questo senso è fondamentaleaver riportato all’interno della Fondazione la possibilitàdi scegliere e quindi di declinare, di adattare finementela regolazione. Se oggi vi chiediamo una rispostanon significa andare contro le osservazioni legittimedi tutti coloro che le hanno fatte, lo facciamoper sottrarci a un clima che riteniamo, a torto o a ragione,non favorevole alla nostra autonomia.In ultimo, Giancarlo Pizza parla della Rinascente, io tiho risposto per quello che è il mio angolo visuale l’annoscorso in una lettera sul perché ritenevo l’investimentoRinascente corretto. Tu tecnicamente vai avantie dici che vuoi la perizia. La Rinascente è stata acquistatadal Fondo Ippocrate di cui noi abbiamo le quote.Il Fondo Ippocrate è un gestito da una Società di gestionedel risparmio vigilata dalla Banca d’Italia. La periziache il gestore ha commissionato è stata fatta da peritiscelti da un elenco legittimato e validato sempre dallaBanca d’Italia.L’Enpam ha dato tutto quello che poteva dare in collaborazionecon i nostri Uffici tecnici. Abbiamo risposto.Se però manca la perizia fatta fare dalla Sgr, è perchéla società che ha lavorato per conto della Sgr ritiene –e io stesso l’ho letto – che portarla all’analisi fine sia unmodo di svelare, e quindi tutto sommato di infrangere,la propria professionalità. Credo quindi che la questioneriguardi l’autonomia societaria di quella società, l’Enpamha un suo ruolo e ha rispettato pienamente gli impegnie gli obblighi assunti. Credo che da questo puntodi vista sia necessario un parere legale, io non mi sottraggoal confronto, giro tutta Italia, voglio però concluderedicendo che l’unico convegno a cui non ho partecipatoè stato a Bologna, Giancarlo, ma te l’ho anchespiegato, e ti ringrazio per l’invito. Ho ritenuto di nonpartecipare –fra l’altro avevo Bari, Anelli lo può confermare–perché purtroppo sul tavolo degli invitati aparlare di Enpam c‘era una persona che mi ha querelatopersonalmente nel penale, chiedendomi un risarcimentocivilistico di 100 milioni di euro. Fino a che dunqueho un contenzioso giudiziario con lui, evidentementenon posso venire a dibattere con lui di questamateria. Non è nascondersi perché chi mi conosce sache non lo faccio mai, non ho problemi a portare le mieragioni, da questo punto di vista; tuttavia i miei avvocatimi hanno detto che non potevo andare finché c’èun contenzioso personale aperto.343 - 2012


• CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEINTERVENTO DEL PRESIDENTE EOLO PARODIVorrei ritornare ad essere per voi il Parodi di una volta.Oggi, dico la verità, intendo affrontare un argomentoche considero pregiudiziale, sul quale richiamo la vostramassima attenzione, affinché queste mie parole abbianoun’eco anche fuori dall’Enpam. Chiedo che nonsi registrino più odiose situazioni e valutazioni nei confrontidi Consigli di Amministrazione che si sono succedutinel tempo ed hanno governato bene per anni eanni. Consigli, insisto, che hanno fatto veramente crescereil nostro Ente. Mai ci siamo dimenticati delle centinaiadi colleghi che hanno chiesto il nostro aiuto. Nonc’è nessuno che possa dire di aver posto un problemache non abbiamo cercato di risolvere anche se, a volte,abbiamo urtato contro muri troppo resistenti…Vorrei a titolo di cronaca informarvi come passo le miegiornate all’Enpam: arrivo alle 8,20 ogni mattina. Partiamodal lunedì che è la giornata delle cattive notizie,tutta la mattina per sbrigare la posta che contiene spessolamentele e richieste d’interventi. Nei giorni che seguonoci sono quintali… di fango sull’Enpam, su di me,su tutti, ma anche su di voi che rappresentate ufficialmentegli Ordini provinciali. Preparatevi perché il discorsodiventa incontrollabile. Io attualmente, lo dicoquasi con un senso di imbarazzo, ho qualche volta difficoltàa trovarmi di fronte un medico. Questo medico,questo collega, ti guarda con una faccia che sembra direche tu dell’Enpam stai perdendo la sua fiducia. Perfarla finita chiediamo che sia nominata una commissioned’inchiesta. Venga qui ad indagare, controlli comeci comportiamo, quali sono i problemi che stiamotrattando e con quali sacrifici li affrontiamo per risolverli.Siamo di fronte ad una realtà che cambia in continuazioneforse più grande e complicata per l’attivitàche dobbiamo svolgere. Ci vorrà tanto tempo per togliereil fango che buttano addosso all’Enpam. Ci vorrannotantissime mani di “volontari” per toglierne almenoun po’.Sono veramente preoccupato. Vogliamo capire che cistiamo distruggendo? C’è uno stato di allerta, ecco perchéinvito a “guardare nella propria bisaccia” prima diispezionare quella degli altri.Vi ringrazio di avermi obbligato a parlare. Per un periodoabbastanza lungo sono stato in silenzio, però questasfiducia gratuita nei confronti della nostra Fondazionenon mi sembra lecita.Oggi essendo io rappresentante legale dell’Ente sonosubissato dalle accuse. Le assicurazioni non voglionoassicurarci, la polizza sanitaria sulla quale tutti mugugnatenon ce la vogliono sottoscrivere: non si fidano piùdi noi, questa è la verità. Se qualcuno vuole venire loaccompagno presso gli esperti di assicurazione così capirà.Un appello: voi dovete pensare al futuro; ho amato eamo, come spero la stragrande maggioranza di voi, questaprofessione e allora cerchiamo di darci da fare. Hoapprezzato Alberto Oliveti per i contenuti della sua relazione.Evidentemente abbiamo tutti il desiderio di capireche cosa è avvenuto per essere ingiustamente coinvoltiin questo clima di sfiducia.Forse la verità deriva dalla situazione difficile, allarmante,pericolosa, in cui versa la nostra professione. Aquesto punto, mettendo in prima fila la nostra Fnomceodovremo farci promotori di un movimento di protestanazionale per difendere le nostre libertà.L’intervento del Presidente Parodi è stato seguito da unlungo e caloroso applauso.Il vice presidente Malagnino dà ora lettura del testo delladelibera portata all’approvazione del Consiglio nazionale.Il Consiglio Nazionale, visto il Regolamento del Fondodi <strong>Previdenza</strong> Generale in vigore dal 1 gennaio 98 e successivemodificazioni e integrazioni; visto l’articolo 3,comma 12 della legge 8 agosto 1995 n. 335 in base alquale la gestione economica-finanziaria dei fondi deveassicurare l’equilibrio di bilancio da ricondursi ad unarco temporale non inferiore a 15 anni; tenuto contoche l’articolo 1, comma 763 della legge 27 dicembre2006 n. 296 ha disposto che la stabilità economica del-3 - 201235


CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALE • CONSIGLIO NAZIONALEla gestione è da ricondursi ad un arco temporale noninferiore a 30 anni; visto l’articolo 24, comma 24 dellalegge 22 dicembre 2011 n. 214 che dispone per gli Entiprevidenziali privati l’adozione nell’esercizio della loroautonomia gestionale di misure volte ad assicurarel’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazionipensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti adun arco temporale di 50 anni; preso atto altresì degliOrdini del Giorno n. 9/04829-A/033 primo firmatarioOnorevole Marinello e n. 9/04940-A/004 primo firmatarioOnorevole Cazzola, presentati rispettivamentealla Camera il 16 dicembre 2011 e il 13 marzo 2012che impegnano l’Esecutivo ricercare soluzioni idoneevolte a consentire alle Casse dei liberi professionisti ditener conto dei rendimenti patrimoniali nella definizionedei bilanci attuariali cinquantennali raccolti dal Governo;valutate le risultanze dei bilanci tecnici del Fondoal 31/12/2009; considerata l’esigenza di assicurarel’equilibrio di medio-lungo termine alla gestione nel rispettodella normativa vigente; constatata la necessitàdi apportare modifiche al regime contributivo del Fondocome disciplinato dall’articolo 3 del citato regolamento;visto l’articolo 21 del Decreto Legislativo delCapo Provvisorio dello Stato 13 dicembre 46 n. 233,ratificato con legge 17 aprile 56 n. 561; su proposta delConsiglio di Amministrazione di cui alla delibera n. 25del 2012; visto l’articolo 13, comma 1, lettera e) delloStatuto della Fondazione ed acquisito il parere favorevoledel Consiglio Nazionale della FNOMCeO tenutosiil 23 marzo 2012;delibera di approvare le modifiche all’articolo 3, comma3, primo e secondo periodo e comma 8 secondo periododel Regolamento del Fondo di <strong>Previdenza</strong> Generalecosì come riportate nell’allegato testo a fronte delRegolamento che costituisce parte integrante della presentedelibera che viene inviata ai sensi dell’articolo 3,comma 2 del Decreto Legislativo 94 n. 509 ai Ministerivigilanti.(Con questa disposizione gli importi della contribuzionerelativa alla Quota A rimangono invariati, ma vienemodificata la rivalutazione annuale del contributo. ndr)IL VOTOParodi: mettiamo in votazione. Chi approva alzi la mano.Chi è contrario? Chi si astiene? Sono contrari Milano,Bologna, Potenza e Trapani. Astenuti nessuno.Il risultato della votazione è il seguente: 103 votanti, 4voti contrari e 99 voti favorevoli. La delibera è accolta.363 - 2012


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PREVIDENZARicongiunzione all’Inpssempre onerosaParticolare allarme ha creato un articolo del Corriere della Sera in meritoal costo della ricongiunzione dei contributi previdenziali già maturati daidipendenti pubblici presso l’Inpdap che passino ad un rapporto privatocon iscrizione all’Inps. Passaggio che prima della legge n. 122/2010 eragratuito e che invece dalla fine del 2010 è diventato particolarmente oneroso.L’allarme è nato, soprattutto, perché alcuni hanno pensato ad un obbligo,fortunatamente inesistente, di ricongiunzione dei contributi versati all’Inpdapal nuovo ente unico “SuperInps”, previsto dal decreto Montidi fine 2011. Vediamo di chiarirne le vere condizionidi Claudio Testuzza12 della leggen. 122/2010 ha introdottonuove disposi-L’articolozioni in materia di ricongiunzionedei periodi assicurativied è intervenuta anchenella costituzione delleposizioni assicurative nelFondo pensioni lavoratoridipendenti dell’assicurazionegenerale obbligatoria(FPLD).La ricongiunzione può essereesercitata se il dipendentepuò far valere :– un periodo di iscrizionenel FPLD ed un periododi iscrizione in una gestione“alternativa”;– due periodi di iscrizionein due diverse gestioni“alternative” ;– un periodo di iscrizionenel FPLD ed un periododi iscrizione in una dellegestioni speciali per lavoratoriautonomi;– un periodo di iscrizionein una gestione “alternativa”e un periodo di iscrizionein una delle gestionispeciali per lavoratoriautonomi ed a condizioneche tali periodi non abbianodato luogo alla liquidazionedi una pensionediretta.Per effettuare la ricongiunzionenel FPLD ai sensi dell’articolo1 della legge n.29/1979 non è, quindi, richiestal’iscrizione in attoalla data della relativa domanda,né è previsto un requisitocontributivo minimoma è comunque condizionenecessaria che il lavoratoresia titolare di contribuzionein almeno duegestioni pensionistiche diverse.Anteriormente al 1° luglio2010 (ex legge n. 29/79) laricongiunzione nel FPLDdei periodi contributivi maturatiin ordinamenti pensionisticidiversi dell’Assicurazionegenerale obbligatoria(es. Inpdap) avvenivasenza oneri per il richiedente,esisteva solo l’obbligoa carico delle predettegestioni di trasferire nelFPLD la contribuzione relativaai periodi ricongiunti,maggiorata di interessi altasso annuo del 4,50 percento.Con la legge n. 122/2010si ha che: “A decorrere dal1° luglio 2010 alle ricongiunzionidi cui all’articolo1, primo comma, dellalegge 7 febbraio 1979, n.29, si applicano le disposizionidi cui all’articolo 2,commi terzo, quarto e quintodella medesima Legge.L’onere da porre a caricodei richiedenti è determinatoin base ai criteri fissatidall’articolo 2, commi da 3a 5, del decreto legislativo30 aprile 1997, n. 184”.Consegue che, con effettosulle istanze presentate dallapredetta decorrenza, laricongiunzione nel FPLDavverrà sempre a titolo oneroso,qualunque sia la gestionedi provenienza deiperiodi interessati ed a prescinderedalla natura dell’attività(subordinata o autonoma)alla quale si riferisconoi relativi contributi.Pertanto, coloro che a decorreredal 1° luglio 2010si avvalgono della facoltà dicui all’articolo 1 della leggen. 29/1979 sono tenuti alversamento di una sommapari al cinquanta per centodella differenza fra l’importodell’onere di ricongiunzionee l’ammontare deicontributi e degli interessi383 - 2012


PREVIDENZAtrasferiti dagli ordinamentiinteressati.Nello specifico, l’onere diricongiunzione deve esseredeterminato in relazione allacollocazione temporaledei periodi ricongiunti edalla loro valutazione ai finipensionistici. In altri termini,i periodi che rientrerannonel calcolo retributivodella futura pensione dannoluogo ad un onere quantificatoin termini di riservamatematica, determinatasulla quota di pensione corrispondenteal periodo ricongiunto.Le nuove disposizioni si applicanoalle domande presentatedal 1° luglio 2010in poi. Le ricongiunzioni aisensi dell’articolo 1 dellalegge n. 29/1979, richiestein data precedente, sono invecedefinite sulla base delleprevigenti disposizioni.Considerata l’onerosità dellaricongiunzione, il trasferimentodalle gestioni “alternative”resta subordinatoall’accettazione del relativoonere da parte dell’interessato.Pertanto, tornanoad essere sempre distintela fase di segnalazionedei periodi contributivi daquella di trasferimento deirelativi importi anche perle ricongiunzioni relative aperiodi provenienti dall’Inpdap,in relazione ai qualiera, fino ad ora, prevista lacontestualità delle due fasinell’ipotesi di operazioninon riguardanti periodi dilavoro autonomo.L’articolo 12 della legge n.122/2010 è intervenuto anchead abrogare le normeche disciplinavano le operazionidi trasferimento dellacontribuzione maturatain vari ordinamenti pensionistici,con conseguente costituzionedelle posizioni assicurativenel FPLD dell’AGO.Poiché il comma 12undeciesdell’articolo 12 dellanuova disposizione si è limitatoad abrogare l’istitutodella costituzione dellaposizione assicurativa pressol’Inps, null’altro prevedendoin merito, i destinataridelle disposizioni abrogate- qualora intendanotrasferire al FPLD i periodicontributivi maturati neirispettivi ordinamenti previdenziali- potranno avvalersiesclusivamente dellafacoltà di ricongiunzione dicui all’articolo 1 della leggen. 29/979, come modificatodall’articolo 12, comma12septies, della legge n.122/2010, sempre che ricorrano,alla data della relativadomanda, tutte lecondizioni richieste perl’esercizio di detta facoltà.Le disposizioni che, nei variordinamenti pensionistici“alternativi” all’Assicurazionegenerale obbligatoria,hanno regolato la costituzionedella posizioneassicurativa presso l’Inpsnel caso di cessazione dalservizio del dipendente senzadiritto a pensione, prevedevanoche tale operazioneavvenisse d’ufficio oa domanda e senza oneriper gli interessati, secondole specifiche norme di riferimento.In particolare, neicasi di costituzione dellaposizione assicurativa regolatadall’articolo 40 dellalegge n. 1646/1962, taleoperazione era subordinataalla presentazione diesplicita istanza, in ossequioa quanto espressamenteprevisto dall’articolo38, ultimo capoverso,della legge n. 1646.Per effetto di quanto dispostodall’articolo 12, comma12undecies, della legge n.122/2010, che ha abrogatol’istituto della costituzionedella posizione assicurativapresso l’Inps, non sarà piùpossibile trasferire la contribuzionenel FPLD in favoredi soggetti:– cessati dal servizio dopoil 30 luglio 2010, nell’ipotesiin cui il trasferimentodei periodi assicuratividovesse avvenired’ufficio;– tenuti a presentare laprescritta domanda, qualoranon vi abbiano provvedutoentro il 30 luglio2010, ancorché la cessazionedal servizio sia avvenutaanteriormente atale data.Restano invece esclusi econtinuano ad avere titoloal trasferimento della contribuzionesenza oneri a lorocarico i soggetti in favoredei quali opera d’ufficiola costituzione della posizioneassicurativa, cessatidal servizio senza diritto apensione entro il 30 luglio2010 e coloro che, tenuti apresentare specifica istanza,abbiano chiesto all’Inpdapla costituzione dellaposizione assicurativa primadell’entrata in vigoredella legge n. 122/2010. Laverifica delle condizioniche, sulla base delle disposizionioggetto di abrogazione,consentono ancorala costituzione della posizioneassicurativa pressol’Inps rientra nell’esclusivacompetenza dell’Ente cheha in carico la relativa contribuzione.•3 - 201239


FEDERAZIONEAmedeo Bianco confermatopresidente della FnomceoIl presidente Amedeo Biancodi Orfeo NotaristefanoConclusa la tornata elettoraleche ha portatoal rinnovo delle carichenegli Ordini dei medicichirurghi e odontoiatri delle106 province italiane, il23-24-25 marzo si sono tenutea Roma le elezioni peril nuovo Comitato centraledella Fnomceo, che resteràin carica fino al 2014.Scontata la conferma diAmedeo Bianco alla presidenzadella Federazione. Mail successo è andato oltreogni previsione, al punto chelo stesso Bianco, al terminedegli scrutini, ha affermato:“Registro con grande soddisfazioneuna elevatissima affluenzaal voto e, soprattutto,una vastissima convergenzadelle preferenze sullesquadre che si sono candidate.È questo uno straordinariosegnale di fiducia checi dà forza e autorevolezzanel proseguire sul camminogià avviato di modernizzazionedei nostri Ordini e dirafforzamento del loro ruolodi garanzia verso i professionisti,i cittadini e le istituzionisanitarie”.Oltre a Bianco, gli altri componentidel Comitato Centralesono: Maurizio Benato,Giuseppe Augello, HusseinAwad, Sergio Bovenga, LuigiConte, Nicolino D’Autilia,Raimondo Ibba, AntoninoMaglia, Guido Marinoni,Gianluigi Spata, RobertoStella, Bruno Zuccarelli. Perla Commissione Albo Odontoiatrisono risultati inveceeletti Giuseppe Renzo, AlessandroZovi, Raffaele Iandolo,Sandro Sanvenero, cheentreranno a far parte del ComitatoCentrale, e GiacintoValerio Brucoli. Revisori deiConti saranno Ezio Casale,Salvatore Onorati e FrancescoAlberti, supplente AntoninoAvolio.Venerdì 30 marzo c’è statala prima riunione del nuovoComitato centrale che,oltre a confermare Biancoalla Presidenza, ha decisoanche le altre cariche: MaurizioBenato è vicepresidente,Luigi Conte segretario,Raffaele Iandolo tesoriere.Alla presidenza dellaCommissione Albo Odontoiatriè stato confermatoGiuseppe Renzo, a quelladel Collegio Revisori deiconti Salvatore Onorati. “Ilnuovo assetto degli organidirettivi si è strutturato suuna base di larghissimoconsenso, che costituisceper tutti noi un impegno digrande responsabilità e autorevolezza”,ha dichiaratoAmedeo Bianco. “Questopatrimonio verrà del tuttoinvestito nella costruzionedi una professione moderna,di qualità, intrisa di profondivalori etici e civili”.Riparte così il cammino dellaFederazione anche nellainterlocuzione con le istituzionie in ruolo rafforzato aNecessità per i medicidi comunicare di più e meglionon solo con i pazientima con la societànella sua interezzatutela della deontologia edella professionalità dei medicie odontoiatri italiani. E inquest’ottica, si rafforza ancheil rapporto tra Federazione emondo dei media, grazie allanuova iniziativa editoriale online media. fnomceo.it che èstata voluta da Simona Dainotto,capo-ufficio stampaFnomceo. Spiega CosimoNume: “Nasce MedIa. E nona caso nasce oggi (2 aprile2012), a distanza di pochigiorni dall’insediamento di unnuovo Comitato Centraleeletto con larghissimo consenso,e dalla conferma diAmedeo Bianco per un altro,decisivo triennio.MedIa sarà il nuovo strumentodi questa stagione dirinnovamento, sarà un’altracampata del ponte che vogliamocostruire fra generi,generazioni e attori della nostraprofessione, e fra questie i cittadini e gli operatoridell’informazione. MedIanon sostituisce il Portale dellaFederazione, che rimaneil sito istituzionale di riferimento.In qualche modo locompleta e ne estende la platea,in linea con la politicache la Federazione da annipersegue di abbandono dell’autoreferenzalità,di aperturaal pubblico di contenutie metodi dell’agire medico,per dare e ricevere sapereed etica professionale”.Dal canto suo, Simona Dainottoafferma: “Sui temi cheriguardano la salute dei cittadini,c’è bisogno di unnuovo tipo di comunicazione,che veda come protagonistinon solo le istituzionima anche i giornalisti.Ed è importante che un professionistadell’informazioneche affronta tematichetanto specifiche e delicateabbia un profilo di competenzemirato. Così come èimprescindibile che i mediciimparino a comunicare dipiù e meglio, non solo coni loro pazienti ma con la societànella sua interezza”.Al presidente Bianco le felicitazionie gli auguri dibuon lavoro da Il Giornaledella <strong>Previdenza</strong>. •403 - 2012


FEDERSPEVdell'età, quasi emarginandolo,gli si vuole impedire divivere ancora una vita sociale,togliendogli uno scopodi vita, uccidendolo psicologicamente.Nessuno lo dice, ma è chiaroquello che viene scrittodietro le quinte: è scomodo,inutile, costoso e chi più neha ne metta... e nessuno ricordaquello che ha fatto oi sacrifici e ne vengono dimenticatii diritti conseguenzialiai doveri ottemperati.Nel logo della Feder.S.P.eV.due mani che si protendonol’una verso l’altra a testimoniarela fratellanza che hacome primo scopo toglierlodall’isolamento e dall’abbandono,dando dignità aquesto anziano che si devesentire ancora giovane dimente e di aspetto, maestrodi esperienze vissute che nondebbono andare perse, comdiMarco Perelli ErcoliniIl motto della Feder.S.P.eV.è “Non soli, ma solidali”ed esprime il nocciolo diquesta associazione nel momentodelicato della fragilitàdi vita e della debolezzaemotiva legata al procederelento, ma inesorabile dell’età,quando la solitudineavvinghia l’anziano e ne divieneisolamento ed emarginazione.Purtroppo nel nostro sistemasociale la parola vecchiograva sempre più con unacerta insistenza, con una certaghettizzazione di personaormai inutile e pesante allasocietà, intristendola nellosbattergli in faccia una situazionemolto avvilentespecialmente per chi è consapevoledi aver dato al Paese,ai famigliari parte dellasua vita nel sacrificio delproprio dovere; col bolloNon soli, ma solidalibattendo una politica socialenichilista e quasi ostile versoquesta categoria.Troppo spesso questa categoria,molto altruista, semprepronta negli anni dellaprofessione a dare, quandodovrebbe ricevere viene scotomizzata.La Feder.S.P.eV. però ricordai suoi aderenti, i suoi soci,i suoi iscritti: una telefonata,una visita e nel bisognoeconomico anche qualchespicciolo immediato, sìperché nel suo bilancio prevedeanche un Fondo di solidarietàatto a venire incontroa situazioni di vero e urgentebisogno: operante dal2000 eroga un contributo -una tantum - per far frontea situazioni contingenti. Leprestazioni sinora erogatesono state 324 (senza alcunasovvenzione esterna!) dicui 29 nell’ultimo anno.Purtroppo il fisco non ri-sparmia queste prestazioniche, invece, dovrebbero essereesenti dato lo scopo solidaristico.Come in una famiglia premiaanche i figli dei suoiiscritti, orfani del genitoremeritevoli nello studio conriconoscimenti economiciper le migliori tesi di laureain vari settori.Premi letterari o di pitturavogliono riconoscere le attivitàdei suoi iscritti, di questigiovani di tarda età: ilproblema della longevitànon deve essere visto in terminiesclusivamente quantitativi,ma nel modo di vita,in forma perfetta, nella pienapossibilità di svolgere ancorain modo efficiente qualcheattività, di rendersi chiaramenteconto del mondocircostante, di un inserimentonel contesto della vitadi tutti i giorni.L’età “matura” è tutt’altroche uno stato passivo e difatto il sentirsi anziano nondeve coincidere con il superamentodi una soglia anagrafica:la vecchiaia può essereuna seconda proficuagiovinezza, in cui i VIP deicosiddetti grandi vecchi debbonoessere la minoranzaperchè la maggioranza possiamoessere noi.Questo è dunque la Feder.S.P.eV.,Federazione deisanitari pensionati e delle lorovedove, ma più che unafederazione direi che è unagrande famiglia. Venite connoi. Vi aspettiamo! •Federspevtel. 06-3221087fax 06-3224383federspev@tiscalinet.itwww.federspev.it3 - 201241


MEDICI A ROMAL’Ordine si rinnova: sportelliper giovani, precari e pensioniRoberto Lala, consigliere Enpam, eletto lo scorso dicembre presidentedell’Ordine di Roma, presenta, con questo articolo, il programma chesi è prefisso di affrontare. Tratta il problema dei medici alle primearmi, sempre più attuale specie nei momenti di crisi economica,e a seguire, non certo per minore importanza, quello della previdenzadi Roberto Lala (*)di tutto medici”.La squadra“Primache rappresentoe che oggi compone il Consigliodell’Omceo di Romasi è presentata con questomotto alle elezioni delloscorso dicembre. Ora quindiil nostro impegno deveessere trasformare questeparole in realtà, in fatti concreti.E sono certo che nel farlopotremo contare anche sulsostegno delle nostre istituzioniprofessionali a livellonazionale, tanto più sapendoche anche per questotriennio saranno guidate daAmedeo Bianco e dalla suasquadra, che si è sempremossa con la stessa impostazioneche è risultata vincentea Roma: l’unità dellaprofessione.Costruire la mappadel mondo medico a RomaPrestare ascolto e attenzionea tutto il variegato mondomedico che l’Ordine diRoma, il più numeroso inItalia e in Europa, deve rappresentare.È questo l’impegnoche la lista “Prima ditutto medici” ha messo alprimo posto e proprio perquesto anche la squadra cheoggi compone il Consiglio ècomposta, non a caso, inmodo di rappresentare tuttele aree della medicina:pubblico e privato, ospedalee territorio, dipendenti,convenzionati e libero professionisti.Ma per conoscere davverola realtà, il modo migliorecredo sia uscire dagli ufficie andare fisicamente nei luoghiin cui i nostri colleghi lavorano.Per questo ho avviatouna serie di incontrinelle diverse strutture di Romae provincia, che hannoanche coinciso, purtroppo,con una fase particolarmentecritica, nella quale iriflettori dei mass media eranopuntati sui Pronto Soccorsodi Roma. Sono statoall’ospedale Sandro Pertini,al San Camillo, al PoliclinicoUmberto I, al PoliclinicoTor Vergata. I problemi, leesigenze, le carenze che icolleghi mi hanno espostosono quelle che possiamotutti immaginare: carenze diorganico, difficoltà organizzative,problemi di bilancio.Una condizione di frustrazionee di disagio per tantimedici, nella quale si garantisceil servizio spesso solograzie alla buona volontà.E che a volte non basta,come dimostrano proprio icasi balzati sulle prime paginedei giornali. Noi lo sappiamo,ma dovremmo riuscirea comunicarlo ancheai cittadini: un Pronto Soccorsoaffollato oltre il limitedi sopportazione, con gliorganici insufficienti mettein gravissima difficoltà i pazienti,ma mette anche indifficoltà i medici che nonriescono più a fare il loro lavorodignitosamente. E chediventano anche capri espiatori,sacrificati alla rabbiapopolare e ai mass media.Credo che l’Ordine possadare un contributo importanteper affrontare questesituazioni, innanzitutto rendendovisibile il disagio edialogando poi con le istituzioniper cercare soluzionipraticabili ai problemi dellasanità, nel rispetto di quelliche sono i problemi economici,di cui non possiamonon tener conto, ma che nonci devono impedire di cercarele soluzioni reali.Occuparsi della condizionedi lavoro dei medici, dellasicurezza negli ambienti dilavoro vuol dire renderedavvero possibile l’eserciziodella deontologia medica. Eallo stesso modo intervenirerapidamente in tutte le situazionidi esercizio abusivodella professione vuol direapplicare in concreto ilprincipio etico di tutela dellasalute dei cittadini, in graziadel quale l’Ordine è “organoausiliario dello Stato”.Dare servizi ai giovanimedici e ai precariSostenere i giovani medicinell’ingresso alla professioneè un compito nobile, cheguarda al futuro. Costruirequesta mappa della professionea Roma può anche rivelarsiuno strumento utileper fornire indicazioni econsigli ai giovani mediciche, usciti dall’Università,devono imparare una materiache negli Atenei non siinsegna: fare il medico. Mipiacerebbe, ad esempio,stampare un manuale daconsegnare ai neo laureatiinsieme al tradizionale Giuramentodi Ippocrate. Unmanuale pratico, che spieghicosa vuol dire fare uncertificato, quali sono i problemiper aprire uno studiomedico o per entrare in unambulatorio con altri colle-423 - 2012


MEDICI A ROMAghi, indicazioni per capirequali sono le reali possibilitàlavorative, informazionisu come funziona il nostrosistema previdenziale.Attraverso il nostro gruppogiovani, inoltre, vogliamocreare occasioni di incontroe anche preparare uno sportellointerattivo, che potràessere telefonico o via email.Servizi che si rivolgano aigiovani, ma anche a quellafascia di età intermedia, partedella quale oggi manifestail maggiore stato di sofferenza:un medico di 45-50anni, che lotta ancora conproblemi di precariato, viveuna difficoltà anche maggiorerispetto ad un 30enne,perché fatalmente ha menosmalto. Se si riesce a conoscereprofondamente la realtàlocale, l’Ordine può indirizzarloverso le scelte piùvantaggiose, verso le areepiù richieste.Occorre poi rafforzare i serviziverso coloro che si stannoavvicinando al momentodella pensione.Lo sportello pensioniLa previdenza è oggi un terrenoparticolarmente sensibile,poiché con il panoramaprevidenziale che cambiacontinuamente si sta registrandouna vera fuga dallavoro: tutti coloro che hannoraggiunto i requisiti pensanodi “mettersi in salvo”,preoccupati che le cose possanocambiare in peggio. Sitratta spesso di scelte irrazionali,dettate dall’ansia,che mettono a rischio nonsolo la vita professionale deisingoli, ma anche la tenutadel sistema che perde tutteinsieme tante professionalitàe esperienze, interrompendoil naturale processodi avvicendamento. Alla basedi tutto c’è spesso unacattiva informazione. Faccioun solo esempio: i colleghidevono sapere che, seppurevenisse introdotto ilmetodo di calcolo retributivocome chiede la ministraFornero, questo varrebbesolo per il futuro e non perquanto è già stato consolidato.Oltretutto, sono convintoche l’approvazionedella riforma dell’Enpam ela corretta spiegazione delnostro metodo di calcolodelle pensioni (il “contributivoindiretto Enpam”) abbianodato ragioni di rassicurazionealla ministra e chequindi la riforma possa passareal vaglio dei ministericompetenti senza ulteriorimodifiche.Ma su tutto questo occorrepoter dare ai colleghi, spessoconfusi dalle notizie appresesui giornali, un’informazionechiara che li aiuti acompiere scelte più consapevolie lungimiranti. L’Enpammerita di essere difeso,perché ha mostrato di esseretanto solido, da poterportare in una prospettivadi 50 anni il bilancio tecnico,come richiesto dalla manovraeconomica di fine anno.Le polemiche veicolatesui giornali in questi mesimi sembrano sciocche e pericolose.Bisogna piuttostoimparare a confrontarsi conpiù franchezza al nostro interno,e sono certo che uncanale aperto tra l’Ordine ei propri iscritti su questi temipossa rappresentare unostrumento utile anche inquesto senso.Usare le risorse al serviziodegli iscrittiTra i servizi che l’Ordinepuò e deve sviluppare c’èsenz’altro anche quello dellamediazione civile. A Romasi era avviato un esperimentoin questo sensocon Accordia, che però nonha dato i risultati che ci siattendeva, registrando neglianni sempre meno richieste.Oggi la situazioneè profondamente cambiataperché la mediazione non èpiù un atto volontaristico,ma un preciso istituto giuridico.Credo che l’Ordinepossa muoversi in questoambito su due fronti. Dauna parte promuovendo undialogo con i cittadini chesmascheri gli interessi di chispecula sul contenzioso legale:le percentuali estremamenteesigue delle causeche si risolvono con il riconoscimentodi una colpada parte medica mostranochiaramente che spesso ledenuncie sono infondate ein molti casi sollecitate dainteressi non trasparenti.L’altro strumento che l’Ordinepuò approntare è lacreazione di un gruppo diesperti di grande spessorenelle diverse branche dellamedicina, che possa vigilaresulle procedure di mediazione,offrendo alla giustiziaun contributo qualificato,a tutela dei medicima anche dei cittadini.Infine occorrerà svilupparel’offerta di corsi Ecm, chel’Ordine di Roma, in quantoprovider accreditato, giàorganizzava e che sta continuandoa realizzare anchein questi mesi di passaggio.Credo che le dimensioni delnostro Ordine e le diverseesigenze delle varie areemediche consiglino di rafforzaresoprattutto corsi inmodalità Fad o blended,ovvero misti tra Fad e residenziali.L’obiettivo è creareun vero polo Ecm, conuna piattaforma dedicata eun’offerta crescente.Qualcuno si starà domandandose non siano troppele iniziative che abbiamomesso nella nostra Agendae che richiederanno certamenteun forte impegnoanche di tipo economico.Ho ripetuto spesso in campagnaelettorale che l’Ordinedi Roma ha una quotad’iscrizione tra le più alted’Italia, ancor più inconsiderazione del grandenumero di iscritti. Credoche sia arrivato il momentodi usare il bilancio significativoche ne deriva inmodo più razionale e quindiaumentando il numerodi servizi a disposizione degliiscritti. Un piccolo esempio:mi sono già attivatocon i grandi gestori per acquisirecaselle di Posta elettronicacertificata per tuttigli iscritti. Non una convenzione,come era già statofatto, ma proprio l’acquisizioneda parte dell’Ordinedi una casella diPec personale per ciascunmedico romano, valida pertutti i percorsi. Spero diconcludere in tempi brevile trattative e di poter prestooffrire a tutti questo segnaletangibile di un nuovocorso. •(*)Presidente Ordine medicie odontoiatri di Roma,Consigliere Enpam3 - 201243


ASSISTENZARisponde Malek Mediati,componente della CommissioneAssistenza dellaFondazione Enpama cura della redazioneQUALCHE DOMANDA SUL 5 PER MILLE400.000300.000200.000100.0000Quando si parla del 5per mille a che cosaci si riferisce?Con il termine 5 per milleviene definito il meccanismoin virtù del quale il cittadinocontribuente può devolvereparte delle sue tasseversate ad Enti e Associazioniche svolgono attivitàsocialmente rilevanti.È stato introdotto, a titoloiniziale e sperimentale, nellaFinanziaria 2006 e poiconfermato negli anni con alcunemodifiche. Prevede lapossibilità per il contribuentedi vincolare il 5 per milledella propria Irpef a sostegnodi uno dei 51 mila Enti e Comunifacenti parte di una delleseguenti categorie di beneficiari:volontariato e altreorganizzazioni non lucrativedi utilità sociale, ricerca scientificae universitaria, ricercasanitaria, attività a tutela deibeni culturali paesaggistici,attività sociali svolte dal comunedi residenza, associazionisportive dilettantistichericonosciute ai fini sportividal Coni.Il 5 per mille, a differenzadelle donazioni, non comportamaggiori oneri e il fattodi esprimere una “scelta”,non comporta una maggiorazionedelle tasse come nonesprimere la propria preferenzanon fa risparmiare.Che cosa farà la FondazioneEnpam con i soldi del 5per mille?La nostra Fondazione svolgeun ruolo importante di sostegnoattraverso l’erogazione divarie prestazioni assistenzialiche variano dall’ospitalità incase di riposo, all’assistenzadomiciliare nei confronti dicolleghi non autosufficienti eportatori di handicap. In questoambito possono esserecomprese prestazioni assistenzialistraordinarie in casodi spese per interventi chirurgicio cure sanitarie e fisioterapichenon a carico del SSNe in caso di calamità naturali(terremoto, alluvione...).CONTRIBUENTI0,3% 0,8%2008 2009 POTENZIALI2008 2009 POTENZIALICONTRIBUENTI 1010 3206 400.000IMPORTO € 113.938 € 295.673 € 31.356.528Chi sono i beneficiari delleprestazioni?Le prestazioni assistenzialisono erogate agli iscritti attivie ai pensionati del fondodi previdenza generale edai loro superstiti che non abbianoun reddito complessivodel nucleo familiare superiorea 6 volte il minimoInps (36 mila euro circa)aumentato di 1\6 per ognicomponente del nucleo e-scluso il richiedente (questolimite non è previsto incaso di calamità naturale).Nel 2011 le prestazioni assistenzialisono state 1892per un impegno economicodella Fondazione di oltre ottomilioni di euro.Qualche obiettivo?Certamente, quello di migliorarele prestazioni attualie di puntare nel futuro adampliare le prestazioni offerteed il numero dei beneficiari(alzando il tetto delreddito minimo).Quanti colleghi hanno aderitoa tutt’oggi?In tabella sono riportati i datiriferiti al 2008 e al 2009.Siamo in attesa di quelli del2010. Le cifre ci dicono cheabbiamo una “potenzialità”di 400 mila contribuenti maal momento attuale il numerodei Colleghi che hannodestinato il loro 5 permille alla nostra Fondazioneè inferiore al 0,9%, cioè3206 colleghi (vedi grafico).Che cosa pensate di fareper aumentare il numerodei contribuenti?Le strategie per il futuroprevedono una forte collaborazionetra la Fondazionee gli Ordini provincialiintorno ad un progetto dicomunicazione costantevolto all‘informazione capillaree alla sensibilizzazionedei colleghi su questoargomento.Qualcosa da aggiungere?Due cose, la prima è che il5 per mille non sostituiscel’8 per mille destinato alloStato e alle Confessioni Religiose,si tratta di due diversepossibilità utilizzabiliper destinare una partedelle proprie imposte a finalitàdifferenti.La seconda è che destinareil 5 per mille delle proprietasse, oltre a non costarenulla, è anche molto facile:i modelli per la dichiarazionedei redditi (Cud, modello730 e Unico) contengonouno spazio dedicatoal 5 per mille in cui bisognaapporre la propria firma indicandoil codice fiscale dellaFondazione Enpam C.F.80015110580 nello spaziodedicato (il 1° in alto a sxsotto la decitura “Sostegnodel volontariato e delle altreorganizzazioni non lucrativedi utilità sociale”). •3 - 201245


L’INTERVISTA/1Il professor Carlo Caltagirone consegue negli anni Settanta ildiploma di specializzazione in Neurologia ed in Psichiatria.Nel 1983 viene chiamato dal CdF dell'Università di Roma“Tor Vergata” nel ruolo di Professore Associato per ladisciplina Neuropsicologia Clinica. Negli anni successiviavvia presso la Clinica Neurologica dell'Università di Roma“Tor Vergata” il Laboratorio di Neuropsicologia e NeurologiaCom portamentale. Nel 1994 vince il concorso a Professore diI Fascia per il raggruppamento disciplinare Neu rologia e nelnovembre di quell’anno è chiamato dal CdF della FacoltàMedica dell'Università di Roma “Tor Vergata” a ricoprire il ruolo di titolare dell’in -segnamento di Neurologia per il corso di laurea in Odontoiatria. Dal gennaio 1997al dicembre 1999 è nominato direttore scientifico della Fondazione Santa Lucia.Dal ’99 è titolare dell'insegnamento di Neurologia presso la Facoltà di Medicinadell'Università di Roma “Tor Vergata” strutturato per le funzioni assistenzialipresso la divisione di Neurologia e Riabilitazione Neurologica della FondazioneSanta Lucia. Dal gennaio 2002 è nuovamente direttore scientifico del Santa Lucia.Dal gennaio 2003 è presidente della Società italiana di Neurogeriatriadi Carlo CiocciAlzheimer, oggi si puntasulla diagnosi precoceProfessor Caltagirone,da quando si occupadel morbo di Alzheimer?Dall’esame di Neurologiaall’università: l’ultima domandadel mio professore,che decretò la lode, fu propriorelativa a questa patologia.Negli ultimi quarantaanni l’atteggiamento deimedici nei confronti dellemalattie neuro-degenerativeè molto cambiato: mentreun tempo veniva ritenutauna malattia rara, unacuriosità scientifica condivisada pochi, attualmentel’Alzheimer viene consideratoin modo prioritario trale malattie degli anziani peril fatto che si è decisamenteallungata la speranza divita e perché la salute vienemaggiormente curata.Si è modificata l’informazionerelativa a questa malattia?Intanto ci sono stati importantistudi, tra questiquello del Consiglio nazionaledelle ricerche, chehanno affrontato il tema“invecchiamento” e chiaritocome le malattie neurodegenerative,tra cui la demenzae le sue varie forme,è molto più frequente diquanto si sospettava. Oggiin Italia, infatti, le personecon problemi alla sferacognitiva sono circa unmilione, un alto numero dipazienti che coinvolgonodecisamente i loro familiari.Una problematica conla quale il malato e le famigliepossono trovarsi afare i conti per una decinadi anni.Si è modificato anche l’approcciodegli specialisti allapatologia?I neurologi oggi hanno focalizzatol’attenzione sulladiagnosi precoce o preclinica.Attualmente da subitosi presta il massimo dell’attenzionealla patologiaquando si presentano problemialle funzioni cognitive,e non solo la memoria,sottoponendo la personaad un trattamento diagnostico.Con l’MCI (MildCognitive Impairment), adesempio, si individuanoquei soggetti con formeiniziali che hanno una probabilitàdi ammalare dimalattie neuro-degenerativedi circa sette-otto voltesuperiore alla popolazionegenerale. Un gruppo di lavoroda me fondato, associatoalla Società italianadi neurologia, la Societàitaliana neurologia per ledemenze (Sindem), si occupaspecificatamente diquesto settore e si è recentementeriunita in un convegnoa valenza nazionalecon l’obiettivo di ricercarei criteri per riconoscere nelmodo più dettagliato possibilecoloro che diventerannodementi.Il concetto è che la malattiadi Alzheimer non necessitadella demenza perfare la diagnosi, ma iniziamolti anni prima e se neconoscono alcuni elementidi fisio-patologia. Comein molte malattie neurologiche,l’alterazione risiedenella produzione anomalae deposito della proteinabeta-amiloide a livello cerebralee questo induce,successivamente, una seriedi fenomeni neuro-degenerativiquali lo spopolamentoneuronale, la degenerazioneneuro-fibrillare,le placche senili. Tutti questielementi hanno a chefare con la neuro patologiadella malattia, ma il processoè iniziato molto primache si sveli con il declinocognitivo.La conoscenza della fisiopatologiae la diffusione delprogetto Cronos, che haesordito più di dieci anni facon il trattamento con i farmaciinibitori dell’acetilcolinesterasinei pazienti condemenza da Alzheimer, hapermesso la creazione diuna serie di strutture del483 - 2012


L’INTERVISTA/1Servizio sanitario nazionale,le Uva (Unità valutativaAlzheimer), che permettonodi offrire un servizio aipazienti ed ai loro familiarirelativamente alla prescrizionedei farmaci ed a livellodiagnostico ora orientatoalla diagnosi precoce.Quali sono gli obiettiviche voi neurologi vi proponete?Fare diagnosi quanto primapossibile, ridurre i fattori dirischio, attribuire il declinocognitivo ad una possibiledelle cause ad oggi conosciute,seguire nel tempo ilpaziente perché, attualmente,sta cambiando il “lessico”della malattia. Infatti cisono a disposizione deimarker sia biologici che dineuro-immagine che permettono,insieme ai dati clinicie neuro-cognitivi, diavere un’opinione non so-lo sulla presenza di un declino,ma anche sulla possibilitàdi una o un’altra categoriadiagnostica.Che cosa mi può dire aproposito del rapporto coni familiari del paziente?I familiari hanno bisogno diessere informati di quelleche sono le conseguenzedella malattia, anche perchéi primi sintomi possonoessere anche comportamentalie quindi si verificaun cambiamento nel caratteredella persona, che spessoviene vissuto dai familiariin modo conflittuale.Nel senso che si tollera lasmemoratezza del propriocaro, ma non si riesce a tollerareche una persona siamaggiormente aggressiva emeno presente dal lato affettivo.Nella nostra strutturapresso la FondazioneSanta Lucia teniamo moltopresente anche questeproblematiche tese ad aiutarei familiari nel gestirecomportamenti non graditidel paziente e che portanoa considerazioni del tipo“…me lo fa apposta”,“…sembra che non possafare niente, ma quandovuole è più attivo”, “…maiun po’ di gratitudine contutto quello che facciamoper lui”. È evidente che leforme più gravi inficiano lecapacità cognitive, con ulterioresovraccarico dellefamiglie le quali, con i ritmidi vita di oggi, spessonon ce la fanno da sole agestire il problema. A talproposito, va detto che il fenomenodelle badanti è tuttoitaliano: il più delle voltesi tratta di persone pocopreparate ad affrontare ilproblema. Ad esempio, sarebbemolto importante stimolareil paziente di frontealle piccole o grandi necessitàquotidiane, invecesi tende a fare in modo diimpedire al malato qualunqueattività. In molti paesieuropei, invece, ci sonostrutture anche pubblicheche accolgono questo generedi paziente: qui personaleesperto si prende curadella persona in modoopportuno. Da noi lo Stato,salvo alcune eccezioni,sembra preferire pagarel’indennità di accompagno,che spesso serve per la retribuzionedella badante,piuttosto che investire instrutture davvero utili o nell’assistenzadomiciliare. Anchesotto questo aspetto c’èmolto da fare. •Perché, dopo una certa età, si faticaa ricordare i nomi delle persone?“In alcuni casi fa parte del normale invecchiamentolegato all'età in altri (quando il disturbo è pervasivoe tende a peggiorare in tempi rapidi) può essereun sintomo di una patologia degenerativa (demenzafronto temporale o sintomo di una patologiacerebro vascolare incipiente) e quindi merita un approfondimento(visita neurologica, valutazione neurocognitiva,eventualmene studio con Neuroimmagini:tac o risonanza cerebrale)”.3 - 201249


L’INTERVISTA/2di Claudia Furlanettola tiroidectomiasia“Nonostanteuna pratica ormaiben consolidata e anchesicura, non è completamenteesente dal rischio di complicanze,come quelle legatealla lesione del nervo laringeoe delle paratiroidi”,spiega il professor AndreaOrtensi.“Il trattamento chirurgicodella tiroide – continua ilprofessore – può avvalersioggi di novità tecniche comela chirurgia mininvasivae la microchirurgia. La primasi impiega principalmenteper neoplasie di dimensionipiù limitate e malattiecircoscritte e copre circail 18/20 per cento dellepatologie benigne e malignedella ghiandola. La seconda,Andrea Ortensi dal 1990 è stato Docente di “Microchirurgia”presso la I° Scuola di Chirurgia Vascolare della “Sapienza”a Roma. Nella stessa Università dal 1997 ha insegnatoEndocrinochirurgia, Chirurgia d’Urgenza e Microchirurgiapresso il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia(III° Canale). Past President della Società Italiana di Microchirurgiae dal 2002 Founder e General Coordinator dellaEuropean Microsurgical Research Association (EMRA).Direttore dell’Unità Operativa Complessa di MicrochirurgiaGenerale presso la Casa di Cura Accreditata “Fabia Mater”,è dal 2005 Coordinatore del gruppo di studio Microchirurgiadella SIA, Società Italiana di AndrologiaMicrochirurgiain chirurgia della tiroideRicorrere alla microchirurgia e all’uso dei mezzi ottici d’ingrandimentocome supporto alla chirurgia tradizionale può rappresentare un validoausilio nel prevenire complicanze specie negli interventi per recidiva,nelle tiroiditi, nel cancro e nelle linfectomie del colloche affianca la tecnica tradizionalee può essere impiegatanel restante 80 per centodelle patologie, consenteuna maggiore radicalità dell’intervento:è una tecnicamolto utile per prevenire lecomplicanze della chirurgiatradizionale soprattutto negliinterventi per recidiva,nelle tiroiditi, nel cancro enelle linfectomie del collo.L’impiego della microchirurgiaè poi particolarmenteutile nel caso della ricostruzionedel nervo laringeoche ha un diametro di circa0,4/0,6 mm”.Un tipo di tecnica chirurgicaaccessibile a tutti?Si è soliti pensare che il chirurgopreparato possa faretutto anche ad occhio nudo,questo è vero in parte, main realtà la tecnologia garantiscedei miglioramentinel risultato finale. Per utilizzarel’ingrandimento otticoè però necessario un addestramento.È un errorepensare che un chirurgo tradizionalepossa indossare edutilizzare immediatamentegli occhiali ingrandenti. Èper questo che lo scorso Novembreabbiamo organizzatopresso la nostra strutturail primo Corso nazionaledi microchirurgia inchirurgia della tiroide, duranteil quale sono stati eseguitie commentati interventiin diretta.Il rischio maggioreè la lesione iatrogenica bilateraledei nervi ricorrentiÈ una tecnica che si acquisiscenel tempo e, in questosenso, è meglio ovviamenteiniziare in giovane età.I vantaggi?Gli occhiali ingranditoriconsentono un aumento dellavisione ottica di 4,5 volte,mentre la daylight, una lucefredda che illumina bene ilcampo operatorio, posizionatasulla fronte del chirurgorende ben visibile la partedi interesse anche nelle cavitàpiù profonde. La microchirurgiapermette quindidi ampliare le possibilitàdi intervento anche su struttureal di sotto dei 2 mm edè applicabile in ogni tipo dichirurgia. Inoltre lo strumentariomicrochirurgico èpiù sofisticato e meno traumaticorispetto alla strumentazionetradizionale.Parliamo del rischio di interventochirurgico alla tiroide.Il rischio maggiore è la lesioneiatrogenica bilateraledei nervi ricorrenti che arrivanoalle corde vocali passandoper i due lobi dellatiroide e che sono responsabilidella funzione vocale erespiratoria. L’intervento ditiroidectomia totale, cherappresenta oggi il trattamentodi scelta, può aumentarequesto rischio. Inprecedenza si tendeva ad esseremeno radicali nella demolizionedel tessuto soprattuttonelle zone vicineal nervo ricorrente o alle altrestrutture nobili. In alcunicasi, però, si è verificatala recrudescenza della malattiasulle parti di tessutonon asportate, per questo503 - 2012


L’INTERVISTA/2Nella foto gli occhiali ingranditori e la daylightoggi si preferisce la resezionetotale.Il rischio di lesione derivadalla mancata identificazionedel nervo, dalle anomalieanatomiche che rendonodifficile la sua identificazionee il suo isolamento e dallacoagulazione dei vasi sanguignivicini al nervo stesso.L’emostasi dei rami delle arterietiroidee, che può essereassicurata con legaturetradizionali, più modernamentecon l’Ultracision –strumento che brucia e tagliain contemporanea – ocon coagulatore bipolare,può provocare danni al nervoricorrente quando vieneeffettuata a distanza tropporavvicinata.Anche la tiroidite, quandoprovoca una grave infiammazionedella ghiandola,può rendere più difficilel’identificazione del nervo.Senza considerare che in presenzadi neoplasia ci può essereun interessamento deilinfonodi laterocervicali chepuò obbligare il chirurgo aduna linfoadenectomia conconseguente aumento del rischiodi lesione del ricorrente:anche in questi casi l’utilizzodell’ingrandimento otticopuò essere importante.Ricapitolando, per migliorareil risultato nel lungo periodol’intervento chirurgicopersegue tre obiettivi principali:eliminazione di tutto iltessuto tiroideo, conservazionedel nervo laringeo econservazione delle paratiroidi,le ghiandole deputatealla secrezione del paratormoneche controlla la quantitàdel calcio nel sangue.Quali sono le indicazioniper l’impiego della microchirurgia?Il gozzo multinodulare, ilgozzo retrosternale, iperfunzionante,il carcinoma differenziatodella tiroide e il cancromidollare della tiroide.In che percentuale si verificala lesione del nervo ricorrente?La paralisi transitoria delnervo laringeo inferiore si attestaintorno al 3,5 per centomentre quella permanenteintorno all’1 per cento.Come si procede all’isolamentodel nervo?Il nervo laringeo inferiore èchiamato ricorrente perchécirconda l’arco aortico e l’arteriasucclavia: origina dalnervo vago e si dirige in altofino alla parte posterioredella laringe dove si separanei rami terminali.L’aiuto chirurgo sposta il lobotiroideo verso di sé allontanandolodall’operatore.Una volta identificato ilnervo laringeo, sia con la palpazione,sia riconoscendol’arteria tiroidea inferiore chelo incrocia, il chirurgo lo segueverso l’alto fino ad arrivareall’interno del lobo. Ilnervo deve essere seguito all’internodelle ramificazionidei vasi sanguigni, che sonodi circa 0,2-0,4 mm di diametroe che devono esseresottoposti a legatura. Le legaturein tecnica microchirurgicasono fondamentaliper garantire un elevato livellodi emostasi, ed evitarele emorragie che si possonoverificare durante la tiroidectomiatotale ed anche nelleprime 24-48 ore post-operatorie,e che spesso riguardanoil sanguinamento daipiccoli vasi arteriosi che sitrovano in prossimità dell’ingressodei rami del nervoricorrente in laringe.Una volta arrivati alla finedella preparazione del nervoci troviamo di fronte acirca 10-15 legature per lato,destro e sinistro. Il nervoa questo punto è isolatoe il lobo tiroideo è alzato edistaccato, pronto per essereasportato.Come si procede alla ricostruzionedel nervo ricorrente?Le tecniche di ricostruzionemicrochirurgiche, che impieganoil microscopio a 40ingrandimenti, oggi permettonodi riparare le lesioni:è possibile eseguire unaneurorrafia termino-terminale,fascicolare, o utilizzareun innesto intervenendoimmediatamente, durantel’intervento chirurgico stesso,o in un momento successivo.Alternativamente sipuò eseguire un’anastomositra il nervo laringeo inferioree l’ansa dell’ipoglosso,in particolare la branca terminalediretta al muscolosterno-tiroideo. Queste tecnichenon sono però in gradodi ristabilire la normalemotilità della corda vocale,ma migliorano sia il tono siail trofismo muscolare. Inquesto modo è possibile ristabilireuna buona funzionevocale e ventilatoria.E nella fase postoperatoria?La fisioterapia riabilitativagioca un ruolo fondamentale:durante l’intervento il pazienteè costretto a stare conil collo iperesteso per permettereal chirurgo una visioneottimale della zona interessata;nei giorni seguentila medicazione lo costringeinvece a stare con il mentorivolto verso il basso.Questa posizione oltre acreare un problema alle vertebrecervicali, può ancheinficiare il meccanismo dellavoce, quest’ultimo, interessatoanche per il coinvolgimentochirurgico deimuscoli del collo: con unafisioterapia postoperatoriaprecoce si possono ottenererisultati entusiasmanti siaper quanto riguarda la voce,sia per quanto riguardal’irrigidimento del collo. •3 - 201251


di Andrea SermontiPrende il via nel mesedi maggio una campagnaeducazionaleche interesserà gli studi oftalmologiciper sensibilizzareed educare sui sintomia livello oculare dell’allergia.Il coinvolgimentodell’oculista nasce dallaforte incidenza che i sintomidell’allergia hanno sull’apparatovisivo: “La congiuntiviteè fra i sintomiprincipali della rinite allergica,eppure normalmentei soggetti che ne soffrononon riportano al propriomedico il problemadell’occhio rosso – sottolineail professor GiorgioWalter Canonica, direttoredella Clinica di malattiedell’apparato respiratorioe allergologia dell’Universitàdi Genova – nonostanteil 95% circa dei pazienticon rinite allergicaabbia anche un interessamentooculare, la congiuntiviteè abbondantementesottovalutata nel selfreporting dei pazienti”.L’interessamento della congiuntivaè particolarmentefrequente soprattutto neipazienti che presentanoIL PUNTO SU…“Occhio all’allergia”,al via campagna informativaParte un progetto di sensibilizzazione sui sintomi oculari delle allergie,responsabili di conseguenze non trascurabili su qualità di vita eproduttività lavorativa. Il progetto, promosso dall’Associazioneitaliana di aerobiologia, coinvolgerà gli studi degli oculisti. Materialeinformativo sul sito www.meteopolline.ituna polisensibilizzazione,che sono cioè sensibili siaagli allergeni perenni comegli acari, sia agli allergenistagionali, vale a dire i pollini.Ecco perché a promuoverel’iniziativa è l’AssociazioneItaliana di Aerobiologia(AIA), uno deicui meriti principali è quellodi effettuare il monitoraggiodelle particelle presentinell’aria (pollini, sporefungine).È grazie a questo impegnocostante che vengono costruitii bollettini settimanalidei pollini per ogniarea geografica e che vengonorealizzati i calendaripollinici. “La campagnaeducazionale “Occhio all’allergia”si inserisce nell’ambitodella mission diAIA di divulgare il messaggiosull’importanza dell’aerobiologiaanche aglispecialisti oculisti – spiegala professoressa GiannaLuisa Moscato, presidenteAIA e allergologa presso laFondazione SalvatoreMaugeri IRCCS di Pavia –Nella loro pratica clinicagli oculisti sono spesso inpresenza di pazienti conpatologie come la congiuntivitela cui gravità puòdipendere in larga misuradalle concentrazioni deipollini nell’atmosfera e chequindi possono trarre beneficiodal conoscerle permodulare la terapia. Congli stessi scopi la campagnasi rivolge anche ai pazienticon sintomi oculari,che per i motivi più sopraesposti potranno variare iloro comportamenti anchein base alle conoscenze suidati di monitoraggio ambientale”.Non è solo l’elevata frequenzadel disturbo a giustificarela scelta di promuoverela campagna: isintomi oculari infatti sonofra quelli che più incidononegativamente sullaqualità di vita. “Uno studioosservazionale che abbiamoeffettuato in quattronazioni europee fra cuil’Italia ha permesso di dimostrareche la presenzadi sintomi oculari non soloriduce la qualità di vita,ma diminuisce la produttivitàlavorativa e aumental’utilizzo di risorse – aggiungeCanonica. Più inparticolare, è emerso comela presenza dei sintomioculari si correlasse con unmaggior numero di ore dilavoro perse e con unacompromissione della performancelavorativa. È ancheemerso che i pazientiche presentavano sia i sintomioculari, sia quelli nasaliavevano fatto mezzagiornata di assenza in piùCOME FA IL PAZIENTE A SAPEREQUANDO C’È IL PICCO DI POLLINAZIONEUna delle regole per contrastare l’allergia è quella diconoscere in anticipo il picco di pollinazione. E’ fondamentalepertanto, una volta individuato il pollineresponsabile, documentarsi sulla pianta, dove vive,quando fiorisce, e così via. Queste informazioni èpossibile ottenerle facilmente, grazie al lavoro dell’AssociazioneItaliana di Aerobiologia (AIA), sul sitowww.meteopolline.it, che offre a tutti gli allergiciche lo desiderano un servizio settimanale di previsionedelle concentrazioni dei pollini suddivisi per tipologiadi pianta. Il servizio è fruibile dal 1 aprile al30 settembre sul sito, attraverso una newsletter o viasms: per ricevere il servizio tramite newsletter o smsè necessario compilare il veloce format pubblicatoonline indicando i propri contatti, l’area di interessee la famiglia di piante cui si è allergici.523 - 2012


IL PUNTO SU…OGNI ZONA DEL TERRITORIO NAZIONALEHA LA SUA CONCENTRAZIONE DI POLLINIL’Italia è stata suddivisa in dieci macro-aree: Alpi (arco alpino),la Pianura Padana (parte del Piemonte, quasi tuttala Lombardia, le province settentrionali dell’Emilia Romagna,il sud del Trentino, parte del Veneto e del Friuliesclusa la fascia costiera), il Nord Adriatico (fascia costierada Trieste fino a sud di Ancona), il Centro Adriatico(parte del Molise e dell’Abruzzo) e la Puglia. Sull’altro versante,il Nord Tirreno (Liguria e Toscana), il Sud Tirreno(parte meridionale della Toscana, Lazio e Campania), laCalabria, la Sicilia e la Sardegna. Una valutazione delleconcentrazione dei pollini presenti nell’atmosfera e unaprevisione del loro comportamento nella settimana successivaviene effettuata per ciascuna di queste aree così dapermettere all’allergico di monitorare l’andamento dei pollinie provvedere per tempo alle difese.QUANDO IL SINTOMO OCULAREÈ PIÙ FASTIDIOSO DELLA RINITEUno studio condotto alcuni anni fa per verificarela prevalenza e la severità dei diversi sintomi manifestatidai pazienti con rinite allergica ha documentatocome i sintomi oculari fossero presenti dasoli (nell’8% dei casi) o insieme a quelli nasali(nell’85,3% dei casi) addirittura più spesso dei sintominasali senza congiuntivite (6,7%).Inoltre dalla stessa indagine emergeva come nel70% dei casi la severità dei sintomi oculari fosseanaloga se non superiore a quella delle manifestazionirinitiche. Una conferma della frequenza delcoinvolgimento oculare nella rinite allergica vieneda uno studio italiano che ha documentato comeuna congiuntivite fosse presente nel 95% dei pazienticon rinite.a causa della rinite allergicanei tre mesi precedenti.Dato l’impatto che la presenzadei sintomi ocularipuò avere sulla qualità divita e in considerazioneche spesso il sintomo nonviene riferito al medicopuò accadere che per controllareil prurito e il brucioreagli occhi il pazienteUN SITO DEDICATO A NOTIZIEE INFORMAZIONI SULLE ALLERGIEIl sito www.meteopolline.it offre informazioni sul temadell’allergia a 360° tra le quali:• Un vademecum sull’allergia e su come affrontarlain modo corretto• Un test per valutare se è il caso di approfondire unapossibile allergia con il medico e il farmacista• Un focus sul problema dei sintomi a livello oculare,protagonista della campagna educazionale 2012dell’Associazione Italiana di Aerobiologia.• Una sezione FAQ nella quale trovare risposte adalcune delle domande più comuni.debba fare ricorso a unpreparato sintomatico diautomedicazione. La logicain questi casi suggeriscel’impiego di un collirio antistaminico,meglio se dasolo come la formulazionedi levocabastina, caratterizzatada una rapida insorgenzadell’effetto e daun buon profilo di tollerabilità.Bisogna tenere anchepresente che molti colliriantistaminici da bancosono in realtà associati aun decongestionante. Quest’ultimoè da utilizzarecon cautela e comunqueper tempi brevi – concludeCanonica – per il rischiodi una congestione di rimbalzo,che alla sospensionedel farmaco possa cioèricomparire un’infiammazioneaddirittura più intensadi quella per cui siera ricorsi al collirio”. I sintomidella congiuntivite allergica,in particolare ilprurito oculare, la lacrimazionee l’arrossamentopossono essere estremamentedisturbanti per il pazienteche cerca quindi unrapido sollievo. Non bisognainfatti dimenticare cheesistono diverse forme allergichee che accanto aquelle più semplici da curare,meno sintomatichepossono esservi delle formepiù gravi. “Abbiamo diversifarmaci a disposizioneper poter fronteggiarequesti segni e sintomi –spiega il professor StefanoBonini, docente di Oftalmologiae di malattie dell’apparatovisivo della Facoltàdi Medicina e Chirurgiae direttore dellaScuola di specializzazionein Oftalmologia del CampusBiomedico di Roma.Molti di questi però, puressendo efficaci, hanno effetticollaterali. È peresempio il caso degli steroidiil cui impiego a lungotermine può determinareun aumento dellapressione oculare. Lo scopoè quello di cercare diutilizzare colliri che, senzaalcun rischio, riducano lasensazione di prurito: preparatiantistaminici, comela levocabastina, sicuri edefficaci e che possono essereimpiegati liberamentecon ottimi risultati”. •3 - 201253


CONGRESSI, CONVEGNI, CORSITEMPI E MODI PER LA PUBBLICAZIONELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche devono essere rese note alla redazionedel giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 3800184 Roma; via e-mail all’indirizzo congressi@enpam.it; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.Le notizie dovranno riguardare eventi accreditati ECM o organizzati in ambito universitarioe non comportare costi di partecipazione per i medici (o comunque costi molto ridotti).Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe.La pubblicazione degli avvisi avverrà, come sempre, gratuitamente.Medici in AfricaGenova, 16-19 maggio, Auditorium del Galata Museo del Mare, Darsena Porto AnticoDestinatari: rivolto a medici e infermieri che intendano operare nei P.V.S.Da dieci anni Medici in Africa organizza corsi di base per medici che desiderano svolgere azione di volontariato nei paesiafricani o di altre zone emergenti. I corsi intendono fornire informazioni sulla situazione sanitaria in africa, cenni di autoprotezionedalle più frequenti malattie endemiche, cenni di diagnosi e terapia di malattie tropicali di frequente riscontro.Informazioni: Segreteria Organizzativa tel. 010 3537621, e-mail: mediciinafrica@unige.it, sito web: www.mediciinafrica.itEcm: accreditato per medici e infermieriGiovani e salute mentaleBrescia, 24-26 maggio, Centro Congressi ProbrixiaPresidenti: prof. Angelo Cocchi, dott. Giovanni de GirolamoArgomenti: Il congresso si propone di esaminare i disturbi mentali che possono insorgere durante l’adolescenzae l’età giovanile, in relazione anche ai servizi di salute mentaleInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Giovanni de Girolamo, Direttore Scientifico, IRCCS Fatebenefratelli,Via Pilastroni 4, 25125 Brescia, tel. 030 3501590, e-mail: gdegirolamo@fatebenefratelli.itSegreteria Organizzativa: Key Congress and Communication, Via Makallé 75, 35138 Padova,tel. 049 8729511, fax 049 8729512Ecm: richiesti crediti ecmUniversità degli Studi di Roma Tor Vergata - Facoltà di Medicina e ChirurgiaDiagnosi e terapia dello stress con la medicina integrataRoma, 8 giugno, Aula BovetObiettivi: il tema di questo XI° Convegno si inserisce nel contesto dell’integrazione e del confronto dell’agopunturae delle altre metodiche complementari nell’ambito della clinica dei diversi apparati umani. I lavori congressuali testimonianole diverse opportunità e l’efficacia con l’obiettivo di offrire al medico risorse da affiancare ai propri strumenti terapeuticiInformazioni: Segreteria Scientifica tel. 06 5816501, e-mail: segreteria@omoios.itEcm: richiesti crediti ecm543 - 2012


CONGRESSI, CONVEGNI, CORSIPsicoanalisi e luoghi della riabilitazioneLecce, 12 maggioObiettivi: utilizzare la psicoanalisi come strumento di interpretazione delle dinamiche istituzionali dei servizie delle comunità che si occupano di riabilitazione psichiatrica, affinché tali dinamiche non entrino in contraddizionecon il progetto terapeutico individualizzato per ciascun paziente. Il dott. Giuseppe Riefolo terrà un gruppoesperenziale con gli operatoriDestinatari: medici, psicologi e operatori della riabilitazione psichiatricaSegreteria Organizzativa: Frenis Zero, tel. 338 6129995, e-mail assepsi@virgilio.it, sito web: www.identitacongress.ikEcm: richiesti 8 crediti ecm per medici e psicologiChirurgia mini-invasiva nelle urgenze toraco-addominaliPotenza, 25 maggio, Auditorium A. O. “S. Carlo”Presidente: dott. Pio Rocco TramutoliPresidente Onorario: prof. Francesco CorcioneCoordinatore Scientifico: dott. Paolo CaiazzoArgomenti: il Convegno, rivolto a medici specialisti nelle diverse branche chirurgiche ed agli infermieri operantiin campo chirurgico, tratterà dello stato dell’arte del trattamento mini-invasivo delle patologie toraciche e addominaliurgenti di più comune riscontroInformazioni: e-mail: paolo.caiazzo@libero.itEcm: richiesti creditiRicerca e riabilitazione: dalla metodologia ai risultati cliniciCagliari, 11 – 12 maggio, Hotel Mediterraneo, Lungomare Cristoforo Colombo 46Presidente: dott. Mauro PiriaArgomenti: il Corso, indirizzato a tutti gli operatori della riabilitazione, discuterà le criticità del trasferimentodella ricerca alla pratica clinica e la capacità di scegliere un orientamento etico per la ricerca, esamineràle problematiche cliniche di prevalente interesse in fisiatria, conterrà un approfondimento ed una verifica su alcunimezzi fisici più tradizionali o innovativi, e includerà alcuni workshop transdisciplinari in seduta plenariache esporranno le nuove opportunità consentite dalle tecnologieInformazioni: Segreteria Scientifica Giuseppe Berti, Giovanna Cao, Carlo Casula, Miriana Fresu, Giancarlo Musso,Pierluigi ZolesioSegreteria Organizzativa: Medik, tel. 049 8170700, fax 06 89280089, e-mail: Cagliari2012@medik.netMedicina della riproduzione e diagnosi prenataleBologna, 18 maggio, Royal Hotel Carlton, Via Montebello 8Presidenti: dott. M. Filicori, dott. G. PiluArgomenti: il Convegno consta di 4 sessioni: procreazione medicalmente assistita, apparato riproduttivo femminile,tecniche invasive e nuove metodiche diagnostiche, evoluzione delle indagini ecograficheInformazioni: Segreteria Scientifica d.ssa Fanny Infante, d.ssa Cristina Tabarelli, dott. Enzo Troilo; Gynepro Medical,Via Tranquillo Cremona 8, Bologna 40137, tel. 051 442094, fax 051 441135,e-mail: info@gynepro.it, sito web: www.gynepro.itSegreteria Organizzativa: Gynepro Educational, Via delle Lame 44, 40122 Bologna, tel. 051 223260,fax 051 222101, e-mail: educational@gynepro.itEcm: in corso di accreditamento ecmEcografia in gastroenterologiaPiacenza, 24-25 maggio, Centro Congressi Park HotelDirettore: dott. Fabio FornariArgomenti: il Corso di aggiornamento consta di 4 sessioni: novità 2011-2012 dalla letteratura; ecografia con mezzodi contrasto (Ceus): stato attuale, pancreas; ecografia nella diagnosi e terapia dell’epatocarcinoma; elastosonografia,ecografia operativa, vie biliariInformazioni: Progetto Meeting, Via De’ Mattuiani 4, 40124 Bologna, tel. 051 585792, fax 051 3396122,e-mail: info@progettomeeting.itEcm: riconosciuti 10 crediti formativi ecm per medici3 - 201255


CONGRESSI, CONVEGNI, CORSINuova adolescenza. Problematiche ginecologiche, endocrine, comportamentaliGrottammare, 9 giugno, Palazzo Kursaal, Lungomare Nord, Viale Cristoforo Colombo 1Presidente: prof. Edoardo BartolottaAlcuni argomenti: pubertà: aspetti diagnostici e terapeutici; nutrizione e suoi disturbi in adolescenza: epidemiologia,quadri clinici, terapia; adolescenti e sessualità: la prima visita, la sessualità, la contraccezione e i suoi ostacoli, aspettimedico legaliScadenza iscrizione: 25 maggioInformazioni: Segreteria Scientifica d.ssa Diana GiobbiSegreteria Organizzativa: Dolphin Organization, Via Vizzani 33, 40138 Bologna, tel. 392 2491593, fax 051 3764106,e-mail: mail@dolphinorganization.com, sito web: www.dolphinorganization.comEcm: crediti formativi richiestiNuova scuola medica salernitanaGiornate proctologicheSalerno, 25-26 maggio, Palazzo della ProvinciaPresidenti: dott. A. Aiello, dott. G. IontaOrganizzatore: dott. A. SebastianoDestinatari: medici, farmacisti, medici di base e del territorioArgomenti: i progressi della proctologia. Lectio magistralis dott. Antonio LongoInformazioni: Agenzia All Services, e-mail: infoallservices@yahoo.it, tel. 089 3867213, cell. 328 3155800Ecm: accreditato ecmCure Primarie: tra chronic care model e medicina di iniziativaEmpoli, 14-15-16 giugno, Palazzo delle EsposizioniComitato Scientifico: dott. Benvenuti, dott. Leto, dott. Maciocco, dott. Massai, dott. SalvadoriArgomenti: chronic care model; sarà presente Ed Wagner, ideatore del ccm, Kate Lorig, esperta Usa di self-managemented esperti europei italiani e regionali sulle cure primarieDestinatari: medici, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, biologi, farmacisti, infermieri, ostetriche,assistenti sanitari, fisioterapisti, assistenti sociali, educatori, operatori socio-sanitari, e tutti i professionisti che,a vario titolo, operano nell’ambito delle cure primarieInformazioni: Segreteria Organizzativa Agenzia per la formazione AUSL 11, Empoli, tel. 0571 704320, fax 0571704339, e-mail: f.maggiorelli@usl11.toscana.itEcm: richiesti crediti formativi alla Regione ToscanaFocus sulla sindrome di Sjogren: inquadramento, rimedi e terapieBrescia, 16 giugno, Facoltà di Medicina e ChirurgiaDestinatari: medici chirurghi, biologi, infermieri, tecnici di laboratorio biomedicoAlcuni argomenti: patogenesi e quadri anatomo patologici, definizione clinica e classificazione, caratterizzazionesierologica: gli autoanticorpi, manifestazioni cliniche extraghiandolariInformazioni: Segreteria Scientifica d.ssa Angela Tincani, dott. Paolo Airò, dott. Franco Franceschini, dott. Roberto GorlaSegreteria Organizzativa: Sparks di Clementina Rizzetti, Via Daniele Piccinini 2, 24122 Bergamo, tel. 035 237666,fax 035 4137429, e-mail: info@sparkseventi.comEcm: richiesti crediti ecmChirurgia oncologica e terapie integrateTorino, 14-16 giugno, International Training CenterPresidente: prof. Sergio SandrucciPresidente Onorario: prof. Antonio MussaAlcuni argomenti: terapia neoadiuvante nel carcinoma localmente avanzato della mammella non metastatico,carcinoma gastrico localmente avanzato, carcinoma ovarico: trattamento della recidiva peritoneale dopo chirurgiae chemioterapia di prima lineaInformazioni: Segreteria Organizzativa Kassiopea Group srl, Via Mameli 65, 09124 Cagliari,tel. 070 651242, fax 070 656263, e.mail: antonellamurru@kassiopeagroup.com, sito web: www.sicoonline.orgEcm: accreditato ecm563 - 2012


Programma di formazione a distanza 2012di CIS EditoreLE FINALITÀ DEL PROGETTOIl Progetto CISFAD Le consente di raggiungere due obiettivi decisamente rilevanti per la Sua attività professionale: verificarenel tempo lo stato del Suo aggiornamento professionale ed acquisire crediti ECM senza dover lasciare lo studio ol’ambulatorio.PERCHÉ TREATMENT GUIDELINES PER LA FAD?Oggi in Italia Treatment Guidelines costituisce lo strumento più affidabile nella scelta delle terapie, fornendo i criteri baseper la prescrizione appropriata nelle diverse condizioni cliniche. Queste le ragioni che hanno indotto l’editore a scegliereTreatment Guidelines quale primo strumento di lancio dell’Educazione Continua, e a distanza, in medicina.I CREDITI FORMATIVIIl programma formativo CISFAD 2012 comprende un pacchetto di 12 temi con quesiti da svolgere on-line e consente diacquisire 12 crediti validi per il 2012. CISFAD 2012 scade a dicembre. Il prezzo è di 112,00 € (57,00 € per chi è abbonatoa Treatment Guidelines). I prezzi sono comprensivi di IVA al 21%. Per poter acquistare il programma formativoCISFAD 2012 ritagli questa cedola, la compili in tutte le sue parti, effettui il versamento con la modalità che preferisce traquelle elencate qui sotto e invii la cedola in busta chiusa a CIS Editore, Via S. Siro 1 – 20149 Milano MI (Tel. 02 4694542– Fax 02 48193584), oppure può acquistare direttamente CISFAD 2012 collegandosi al sito www.ciseditore.itTEMI TRATTATICardiologia: fibrillazione atriale, farmaci liporegolatori. Dietologia: dieta e farmaci per perdere peso. Ginecologia: metodicontraccettivi. Malattie infettive: infezioni batteriche, infezioni sessualmente trasmesse, infezioni virali non-HIV.Neurologia: Parkinson, emicrania. Neuropsichiatria infantile: ADHD. Pneumologia: BPCO. Psichiatria: disturbi psicotici.CISFAD 201212 CREDITIFORMATIVI112,00 €CISFAD 2012per gli abbonatialla rivistaTreatment Guidelines57,00 €CEDOLA DI ACQUISTOPROGETTO CISFAD 2012Cognome e nome* ______________________________________________________ Codice (se abbonato)*Via* ________________________________________________________________________________________________ N* ________Cap* ________ Città* ________________________________________________________________________________ Prov* ______Tel.* ______________ E-mail* ________________________________ Cod. fisc. / P. IVA* ________________________________________* Dati indispensabili per l’attivazione del servizio.Garanzia di riservatezzaInformativa ex D.Lgs 30/06/03 n. 196 (codice della Privacy). Il CIS Editore, come titolare, raccoglie e tratta presso la propria sede, con modalità cartacee, informatiche e telematiche, dati personali il cui conferimentoè facoltativo, ma serve all’Editore stesso per fornire il servizio. Lei potrà esercitare i diritti di cui all’art. 7 D.Lgs 196/03 (accesso, cancellazione, correzione, opposizione) rivolgendosi al CIS Editore.Acquisto il pacchetto Progetto CISFAD 2012 versando l’importo di € .......................... tramitecisfad_prev-IV-2012❏ assegno non trasferibile ❏ bonifico bancario su Banca Monte dei Paschi di Siena, Via Raffaello Sanzio 7,❏ c/c postale 13694203 20149 Milano - IBAN IT 80 D 01030 01667 000001252949❏ Autorizzo il CIS Editore ad addebitare l’importo di € .......................... sulla mia carta di credito❏ Visa ❏ Mastercard ❏ Carta Sì NumeroData scadenza (mm/aa) Data __________ Firma __________________________________________(attenzione: gli ordini privi di firma non sono validi).


IL PERSONAGGIOdi Paola StefanucciQuarant’anni alla radioRuggero Po, conduttore di “Radio Anch’io”,longevo e famoso programma di attualità in onda su Rai Radio1,ci racconta la sua vita professionale e familiare.La storia di un giornalista “perennemente” al microfonoDal 2010 Ruggero Poè la voce di “RadioAnch’Io”, il longevo(trentaquattro anni) programmamattutino in ondasu Rai Radio1. Il giornalista,preceduto nella conduzionedel talk show, tragli altri, da Gianni Bisiach(seguace sia di Marconi siadi Ippocrate, come i nostrilettori ben sanno), AndreaVianello, Stefano Mensuratie Giorgio Zanchini, riescea calamitare l’attenzionedi un milione e più di radioascoltatori.Un recordin irrefrenabile (e sorprendente)ascesa per un mediumche s’immaginerebbeappassito nell’era digitale.Puntuale, ogni settimanadal martedì al venerdì, alle9.03 Ruggero Po tieneacceso per cinquantasei minutiil dibattito su temi dibruciante attualità coinvolgendoin diretta esperti,protagonisti e pubblicoradiofonico inchiodato (oh!scusate, sintonizzato) sullafrequenza di “Radio Anch’io”.Lo abbiamo visto all’opera.Veloce, penetrante,imparziale, autorevole. Comefa? Vero è che il radiocronistacarpigiano pilotauna squadra alla sua altezza:la regista Anna Posillipo,i redattori AlbertoRuggero PoLa qualità di qualsiasi giornalistadi raccontare le cose, le cose vere,sulla carta stampata, in televisione,sul web non cambiaAgnello, Alessandro Bonicatti,Francesca Mechelli eValentina Galli che, infaticabili,raccolgono (e selezionano)storie, testimonianze,dubbi, quesiti, suggerimentidi coloro (tanti)che chiamano il numero verde800050001 o mandanoun sms al 3356992949, ouna e-mail a radioanchio@rai.it. Il tutto si consumadurante la trasmissione.Ma non mancano simpatizzantiarmati di carta epenna che scrivono e spedisconolettere alla redazionea Saxa Rubra, mentre,armati di mouse, bastaun click per entrare a farparte del club degli ascoltatori“doc” e conoscere inanticipo, il tema della prossimapuntata.Non solo radio: RuggeroPo a ventiquattro anni erail giovane padre di Agnese,oggi a sessanta è il giovanenonno di Valentinonato pochi mesi fa. Paternitàe nonnitudine: l’altrafaccia (esistenziale), quellatenera, che il grintosoconduttore di “Radio Anch’io”non nasconde affatto,bensì mostra nel suo irresistibileblog “un vecchioe un bambino”.Debutto a soli diciassetteanni in un’emittente estera,Radio Capodistria.Ruggero Po lei è nato conil microfono?Sì, perché avevo cominciatomolto prima. Più omeno a dieci, undici annisfruttando un piccolo registratoree le mie conoscenzesull’elettricità (miopadre lavorava nell’ambiente)avevo costruito, aCarpi, una radio nel miocondominio in via CosmèTura. Avevo praticamenteinstallato a casa dei mieivicini degli altoparlanti collegaticon dei fili, registravodei mini programmi eglieli facevo sentire. Ebbenesì sono nato con il microfono.Appena un po’più grande ho cominciatoa fare radio soprattutto nelsettore musicale e poi…sono ancora qui.Da quarant’anni.Quarantadue, anzi quarantatrea giugno.Da Capodistria a “Radiodue3131”, da “La Nottedei Misteri”, primo programmanotturno di Radio1a “Baobab”, senza dimenticarela mitica emittente liberaRadio Bruno, dal GR1a “Radio Anch’io”, dal suoesordio nel 1969 fino ad oraRuggero Po non ha maispento il microfono. È mutatoil modo di comunicarevia etere?583 - 2012


IL PERSONAGGIOQuando ho iniziato io laradio era completamenteregistrata, mentre oggi èpraticamente solo in diretta:un grandissimo cambiamentoche ci dà la possibilitàdi vivere il polso delPaese in presa diretta. RadioBruno, in particolare, èstata per me un’esperienzaimportantissima, non è statala prima ma è stata quellaformativa. Una strutturainformativa che ho contribuitoa mettere in piedi neglianni bui del terrorismo,del rapimento di Aldo Moro,è stata per me una verapalestra. Erano anni in cuialla radio, soprattutto inquella libera, si facevanolunghissime dirette. Io giàallora conducevo un programmache era grosso modocome Radio anch’io oggi,stavo al microfono perore parlando con gli ascoltatoridi quello che stavasuccedendo.Ritiene che il mestiere digiornalista nel nostropresente invaso da Internet,che ha azzeratotempo e distanze,sia cambiato?La qualità di qualsiasigiornalista diraccontare le cose,le cose vere,sulla carta stampata,in televisione,sul web noncambia. Alla radio,forse, deviavere una capacitàancora maggioreperché in più deviutilizzare la voceper far passarele informazionichedai, ti devi far ascoltare,devi catturare l’ascolto.La sua dizione è perfetta.Fa degli esercizi?Feci qualche corso all’Antonianonella Bologna diquarant’anni fa. Il resto ètutto orecchio.Identikit dei suoi ascoltatori,anche anagrafico.Sono ascoltatori maturi,spesso anche per età. Informati,seguono la politica,hanno una buona culturadi base, sanno che attraverso“Radio Anch’io”possono far sentire, uno, laloro opinione al resto delPaese, due, possono anchedialogare con quelli che sonoi protagonisti della vitapolitica e sociale. Ma ciascoltano anche giovaniuniversitari, rappresentantidi commercio, gente cheper una qualsiasi ragione èin auto dalle 9 alle 10 delmattino, disoccupati, operai,pensionati...Anche medici?Anche medici, naturalmente,che si fanno sentiresoprattutto quando l’argomentoè di loro pertinenza.Che rapporto ha con il suomedico?Buono, perché non sono unipocondriaco, ma nemmenouno che si trascura, ho unrapporto tranquillo, serenodirei, un dialogo vero da pazientee da amico con il miomedico Augusto Scandi aCastelnuovo di Porto.Torniamo a “Radio Anch’io”.Non ha mai timorequando assale i suoi interlocutori?No, gli assalti non sono dame. Cerco con garbo, coneducazione di non tralasciareniente e quindi di tenerlimarcati ma mai inmodo aggressivo.Ha mai incontrato un personaggioindigesto?Sì, ma non faccio nomi.Tra uomini e donne c’èdifferenza?No, assolutamente no.Nessuna.Come mai nella sua orbitacomunicativa non c’èspazio per la televisione?Mio padre non comprò iltelevisore, quindi io che sonostato bambino negli anniSessanta non avevo il televisorein casa. Ascoltavamola radio, la scelta di farela radio è stata conseguente,non guardo la televisioneneppure oggi, nonho avuto l’imprinting equindi non mi piace.Una gratificazione ricevutanel corso della sua scintillantecarriera?Il premio Biagio Agnes perla sezione radiofonia loscorso anno.Ne verranno altri…Uno basta. L’ho preso congrandissima soddisfazione.Ma non lavoro per i premi.Sappiamo che è diventatoda poco nonno. Che effettofa?Dire che meno di un annofa, al mare, sorridevo aquel raduno di nonni che,davanti al fritto misto, sipassavano i telefonini conle foto dei loro nipoti. Hoscaricato le foto di Valentinosull’iPad e le mostro achiunque osi avventurarsinella mia stanza. Io cheteorizzavo che tutti i neonatisono uguali lo vedostratosfericamente bello.Me ne fa vedere alcune. (Èbellissimo davvero, n.d.r.).Non voglio pensare a quandopronuncerà la primaparola. Che sarà “nonno”,spero. Gli leggerò le favole,i classici. Collodi, i FratelliGrimm, Esopo e,quando sarà più grande,anche “Cuore” di De Amicis.Gliele leggerò e rileggeròcento e mille volte.Per condividere le nostreradici. E per fargli conosceree apprezzare il suonoe la bellezza della nostralingua. •3 - 201259


ATTUALITÀSanità, sistemache ha perso l’animaFare luce in un campodove le persone soffronoperché si parla di sanitàe non di pazientiè affatto facileparlare dei“Nonguai della sanitàitaliana. Non può dirseneresponsabile il medicodel pronto soccorso che lavorada solo, o con pochicolleghi al suo fianco, afronte di una platea enormedi pazienti che, ora dopoora, diventa sempre piùnumerosa e finisce per inveireproprio contro il medicoper la lunga attesa.Non ne è responsabile l’amministratoreche fa i conticon budget sempre più esigui.Non lo è il politico diturno chiamato ad effettuaretagli che spesso portanoalla chiusura degliospedali per salvaguardareil bilancio regionale. Ma,certamente, non sarà responsabiledei mali della sanitàil paziente che ha comeunica colpa quella di rivolgersial dottore per unavisita. Il mio libro, citandonumerosi casi balzati purtroppoagli onori della cronaca,intende proprio farluce, per quanto possibile,in un campo dove uomini edonne soffrono anche perché,ormai, si parla di sanitàe non dei pazienti”.Con queste parole GiulianoCrisalli ha chiuso lapresentazione del suo ultimolibro, “Sanità precaria”,che si è svolta a Romapresso l’affollata salaconvegni del complesso deiDioscuri al Quirinale. All’appuntamento,brillantementemoderato dalla giornalistaPaola Ferrari, sonointervenuti, oltre all’Autore,il presidente dell’Ordinedei giornalisti del LazioBruno Tucci e Lucia Valerianiresponsabile della casaeditrice DEd’A che hastampato il volume. Tucciha fatto “la storia” del libro,capitolo dietro capitolo,mettendo in risalto imolti lati negativi del sistemasanità, ma non dimenticandoquelli positivi.Il presidente dell’Ordinedei giornalisti del Lazio,inoltre, ha ricordato la figuradel medico condottodi un tempo, quasi un confessore,il quale, senza tantadiagnostica strumentale,era in grado di fare unadiagnosi che si trattasse dibambini o di adulti. LuciaValeriani della DEd’A, poi,ha chiuso i lavori leggendoalcuni passi di “Sanità precaria”,compreso quello diapertura del libro nel qualeun immaginario pazienteviene “freddamente” visitatoda un medico forsedistratto da troppe incombenzeprofessionali e burocratiche.“Leggere questolibro – ha detto la Valeriani– ha suscitato in medelle riflessioni: la prima,e ritengo la più importante,è quella legata alla sofferenzadi tanti malati iquali, oltre a cure appropriate,desidererebbero unsorriso, una carezza, unsemplice gesto di solidarietàin grado di aiutare lemedicine a fare il loro lavoro”.Naturalmente, comesi legge nel volume, i“mali” sono diversi: carenze,sprechi, squilibri, deficitpaurosi, falsi invalidi,truffe. Politica e soldi, tantisoldi, vere e proprie fortune.E una giustizia che avolte va a rilento. “Crisallinon fa sconti a nessuno”,come scrive Giulio Anselminella prefazione.Tra le autorità presenti allapresentazione di “Sanitàprecaria” ricordiamo EoloParodi, presidente dell’Enpam,Alberto Volponi, direttoregenerale dell’Enpam,il generale FedericoMarmo, capo della Sanitàmilitare, oltre a numerosissimimedici e giornalisti chehanno affollato la sala. •603 - 2012


RECENSIONILibri ricevutidi G. F. BarbalaceRiccardo SimoniniGiovanni Battista Cavazzuti ricostruiscela vita e l’opera del nonno RiccardoSimonini (1865-1942), vero pionieredella pediatria in Italia, e sviluppa ilprofilo umano e professionale di un personaggionon comune, la cui ricca personalitàlo vide emergere non soltantonel campo della professione medica, delladidattica universitaria, dell’editoria edel giornalismo, ma anche nell’ambito della filantropia edella cultura come storiografo e paleografo.Nel tracciare la biografia di questo illustre professionistamodenese, l’autore presenta un interessante affresco dellasocietà di quei tempi, dei progressi che faceva la medicinae di una situazione politica italiana fra le più controversedella nostra storia recente. La dovizia di aneddoti,che arricchiscono le vicende professionali e dellasua famiglia, fanno leggere questo testo con il piacere el’interesse di un romanzo.Giovanni Battista Cavazzuti“Riccardo Simonini pediatra e storico”Artestampa, Modena – pp. 207, € 24,00Il cibo-mondo, persecutore minacciosoCon la collaborazione di diversi espertidel settore Francesco Montecchi hacurato un completo manuale sui disturbidel comportamento alimentare dell’infanziae dell’adolescenza che risulteràutile non soltanto ai clinici, ma anche achi trovandosi a convivere con questotipo di ammalati vuole conoscere le ragioniprofonde dell’anoressia e della bulimia,nonché gli indicatori predittivi delrischio e le diverse forme di trattamento.L’indagine è ampia. Parte dalle anticheradici della mitologia e della religione fino alle primetrattazioni apparse nella letteratura del 1600 e giungealle moderne conoscenze e interpretazioni delle patologieriguardanti l’alimentazione. Il cibo, infatti, rappresentaper il bambino il primo rapporto con il mondo esternoe, come sintesi del mondo esterno, può diventare minacciosose le prime esperienze di vita del fanciullo nonsono state gratificanti.Francesco Montecchi“Il cibo-mondo, persecutore minaccioso”Francesco Angeli, Milano – pp. 618, € 50,00L’eclisse della democraziaNel decennale del G8 di Genova VittorioAgnoletto e Lorenzo Guadagnucci ripercorronole vicende di quell’avvenimento, ilcui bilancio giudiziario ha dato origine a variprocessi. Con questo volume, che riassumei voti di tanta gente desiderosa di costruireun mondo senza guerre, giusto pergli uomini e rispettoso della natura, gli autoriricostruiscono, da questo punto di vista,tutti i particolari della manifestazione e deisuccessivi processi. Gli aneliti dei partecipanti, la morte diCarlo Giuliani, l’irruzione alla Diaz, gli arresti dei manifestanti,le offese e le sevizie da questi subite sono documentatecon molte testimonianze, dichiarazioni e immagini fotografiche.I vari processi sono raccontati in ogni loro fasecon tutti i nomi e i particolari. Interessante è poi l’ampliamentodel discorso all’evoluzione del movimento internazionalecontrario alla globalizzazione che conta più di milleassociazioni aderenti e all’intenzione, confortante ed impegnativa,di farlo crescere praticando la non violenza.V. Agnoletto, L. Guadagnucci“L’eclisse della democrazia”Feltrinelli, Milano – pp. 270, € 15,00L’evoluzione della scienza e dell’etica in medicinaLa presentazione della figura e delle operedi Luigi Marchesani, l’illustre dottor fisicodi Vasto, che ebbe importanti incarichi indiverse strutture ospedaliere di Napoli, cittàche lo ebbe socio onorario di molte accademiee dove istituì e diresse la cattedra universitariadi medicina, permette a GiovanniBattista Muraro e a Gabriella Izzi Benedettidi tracciare un interessante quadro dellastoria della scienza e dell’etica in medicina.Il periodo che viene trattato centralmente èil secolo XIX, epoca che segnò la transizionedalla medicina antica a quella moderna, le cui innovazionicliniche e metodologiche furono spesso intuite dalMarchesani. Ma i molti riferimenti mitologici, storici, aneddoticifatti dagli autori, che ampliano la visione d’insiemedell’evoluzione della medicina ottocentesca partendo dall’anticocodice di Hammurabi fino ai giorni nostri, introduconotematiche sociali, psicologiche ed etiche e fannoconoscere le più significative figure di medici del passato.G.B.Muraro, G.Izzi Benedetti"L’evoluzione della scienza e dell’etica in medicina"Menabò, Ortona (CH) – pp. 423, € 29,00623 - 2012


La patologia di spalla e gomitonegli sport olimpici e paralimpiciPer conto dell’AIMS (AssociazioneItaliana Massaggiatori Sportivi) GiuseppePorcellini ha curato questamonografia sulle patologie dellaspalla e del gomito di chi pratica losport con particolare attenzione agliatleti diversamente abili, i quali hannoormai maturato il pieno dirittodi praticare l’attività fisica a tutti glieffetti e non più unicamente comepratica riabilitativa. I massaggiatori sportivi, seguaci diuna pratica molto antica, esercitano oggi una specializzazioneavanzata che li porta ad operare a stretto contattocon i medici dello sport e, assieme ad essi, contribuisconoa migliorare le prestazioni fisiche e psicologichedegli atleti.Il merito di quest’opera, che tratta delle patologie degliarti superiori evidenziandone le caratteristiche nelle diversediscipline sportive, illustrandone i metodi di prevenzione,di cura e di riabilitazione, è quello di aver volutoaccostare il mondo olimpico a quello paralimpicoevidenziandone il comune contenuto di impegno e passioneagonistica.Giuseppe Porcellini“La patologia di spalla e gomitonegli sport olimpici e paralimpici”TIMEO Editore, Rastignano (BO) – pp. 286, € 50,00All’ombra dell’Albero del SonnoI brevi racconti che Salvo AndreaFigura ha riunito in questo secondovolume sono, come i precedenti, ispiratida fatti che egli ha quasi esclusivamentevissuto nella sua qualitàdi medico anestesista in Sala Operatoriae in Sala Parto, oppure nelPronto Soccorso.Scritte con stile conciso ed elegante,anche queste sono tutte storie vere,ora commoventi, ora assurde, avolte piccanti, apprese da un continuo contatto con la vita,che nasce sorridendo al mondo, e in presenza dellamorte, che incombe sugli uomini sgomenti, sempre minacciosa.Da questi racconti non emerge un intento didascalico,quanto, piuttosto, il desiderio di scoprire nellevicende umane, per quanto liete o dolorose, gli aspetticomici, contraddittori, imbarazzanti per trarne, sorridendo,motivi di meditazione sulle vicende e la naturadegli uomini e sulla realtà ospedaliera siciliana.Salvo Andrea Figura“All’ombra dell'Albero del Sonno”www.lulu.com – pp. 140In breveRECENSIONIManlio CaucciDIO, IO E L’ALTROPensieri di un medico novantenne che sono un bell’esempiodella proverbiale saggezza della vecchiaia. Queste pagine fannoconoscere un personaggio onesto, dal carattere positivoche avvince il lettore. Gli appunti di prigionia, pubblicati in appendice,oltre alla vita nei Lager, informano sui dubbi e lo sconcertoin cui caddero i soldati italiani dopo l’8 settembre.Aniballi Grafiche, Ancona, pp. 399Alessandro BaniLUNA MISTICABreve romanzo meditativo di un viaggiatore incamminatosi inuna metaforica ascesa alla ricerca dell’assoluto per cercaredi superare gli eccessi che disumanizzano l’uomo. Il viaggioche non ammetterà un ritorno alla dimensione precedente èraccontato con pagine intense, a tratti poetiche, che induconoil lettore a soffermarsi sul proprio modo di vivere i sentimentiEdizioni Massarosa, Massarosa (LU)pp. 78, € 13,00Alberto, Marco e Pio BersaniIGINIO BERSANI 1915-18 e 1940-45I tre figli del dott. Iginio Bersani hanno voluto dare alle stampeil diario di prigionia del loro genitore, decorato con la medagliadi bronzo al valor militare, nella guerra del 1915-18. Le altre annotazionirelative alla seconda guerra mondiale, alla sua famigliae alla sua professione fanno conoscere un personaggioche ha dato lustro e onore alla categoria dei medici.neg@negeditrice.it , pp. 88Cesare LoreficeL’ORO E L’ALLOROBreve romanzo storico sulla vita avventurosa del nobile cittadinodi Alcamo, Francesco Giardina, che fu contrario all’oppressivamonarchia del Regno di Napoli e fervente fautore dell’unitàd’Italia. La narrazione offre molte informazioni storichee fa conoscere una figura di grande carattere, ricca di passionie di interessi politici e sociali.www.ags-edizioni.it, pp. 93Giustiniano ReitanoL’UNIVERSITÀ DI CATANIA E L’ISOLA DEI CICLOPISpinto da nostalgici motivi e dall’amore per Acitrezza e per lasua isola detta dei Ciclopi, l’autore ricostruisce con una riccadocumentazione le vicende che portarono, grazie all’interessamentodel rettore Andrea Capparelli, all’assegnazione dell’isolaalla Regia Università di Catania per collocarvi gabinettie laboratori scientifici e sperimentali.Pubblicato in proprio, pp. 1253 - 201263


IN EDITORIAIl Laboratorio in Medicina GeneraleUna pubblicazione che si potrebbe definire“Il Laboratorio in tasca”sia per il formato, sia per la comoditàe rapidità della ricercae che fornisce al medico interessatoa una particolare disciplinadi mirare la propria ricercaspecificamente su di essa, senzadover ricorrere a un voluminosotesto che comprende patologie aldi fuori della propria pratica. I singolivolumetti (acquisibili anche separatamente)riguardano: Malattie cardiovascolari,Malattie mio-articolari, Malattie nefro-urologiche,Malattie del metabolismo, Malattie infettive, Malattierespiratorie. Nella prima parte ciascuno di essi trattaschematicamente delle variazioni dei relativi parametrinei liquidi organici relativamente alle patologie della rispettivadisciplina; nella seconda indica il significato cheogni singolo parametro riveste in condizioni normali e patologiche.Luciano Sterpellone“Il Laboratorio in Medicina Generale”Società Editrice Universo SEU, Roma – 6 volumi,euro 15,00 ciascunoWeb 2.0 e Social media in medicina“Medicine 2.0” e “Health 2.0”, termini utilizzatiper indicare l’applicazione dellenuove tecnologie offerte dal web 2.0 all’ambitomedico e a quello sanitario, sonoormai di uso comune, e sono sempre piùnumerosi gli studi che valutano l’impattodel web sull’assistenza sanitaria e sulla formazionee l’aggiornamento di medici epazienti. A tre anni dalla pubblicazionedella prima edizione, la diffusione dei socialmedia e il continuo fiorire di applicazioni,servizi e strumenti basati sul web hanno reso indispensabileuna seconda edizione del testo, completamenteaggiornata.Eugenio Santoro“Web 2.0 e Social media in medicina”Il pensiero scientifico editore, Roma – pp. 360, euro 25,00Un medico in CinaL’interesse per la Medicina TradizionaleCinese (MTC) ha indotto l’Autore a porsialcune domande sulle modalità dell’esseremedico e sui paradigmi scientifici sottostantila Medicina Occidentale e laMTC. Perché non cercare di trovare deipunti di contatto tra due realtà così diverse?Questo libro vuole essere una riflessionesull’esperienza di medico e suinumerosi viaggi dell’Autore in Cina dal 1991, in cui ha vissutodiverse realtà sanitarie, mettendo a fuoco quanto esperitodentro e fuori gli Ospedali, tutto miscelato da una suasensibilità particolare per gli aspetti sociali e culturali.Sergio Perini“Un medico in Cina”Armando editore, Roma – pp. 160, euro 15,00Il fratello del figlio perduto. La gelosiae la corretta gestione del conflittoÈ universalmente percepito che la gelosiatra fratelli è un sentimento tantoirrinunciabile quanto condizionantedel loro rapporto. Nel primo capitolol’autore riporta il proprio originalemanifesto di intenti, come filosofiadella vita e della relazione conl’altro, descrivendo la complessità del“sentire l’altro” nell’emozione empatica,quando essa è usata per dare voce“a chi non ne ha”. Il secondo capitolopropone, invece, sotto forma diracconto/intervista, un esempio di fulgida gelosia, ambivalente,con le sue due facce dell’odio e dell’amore. Il libroprosegue con un excursus sul conflitto e sulla sua correttagestione, ricordando che la gelosia si manifesta spessoall’interno di un intreccio di relazioni che suscitano sempree comunque grande stupore nell’osservatore, sia quandola relazione è fallace e distruttiva sia quando è empaticae costruttiva.Claudio Giuseppe Quaglia“Il fratello del figlio perduto. La gelosiae la corretta gestione del conflitto”Editrice Uni Service, Trento – pp. 106, euro 11,50Italia ce la puoi fareIl libro vuole scattare una fotografiadel nostro paese attraverso il raccontodi una donna determinata e idealista,di nome Italia. 15 temi, 15 autori,15 brevi storie che ripercorrono la suavita dall’infanzia alla maturità, toccandocontemporaneamente i vizi e levirtù della società italiana. Gli autorisono giovani con diverse sensibilità culturalie politiche, già affermati in varisettori della vita pubblica: amministratori,imprenditori, sociologi, dirigenti,economisti e anche medici, che trovano voce nel capitolodedicato alla salute a firma di Walter Mazzucco, presidentenazionale del Segretariato Italiano Giovani Medici(SIGM). “Italia ce la puoi fare” è un grido di speranza,un appello a non cedere al pessimismo, a contare sulla passionee sulle nuove energie del nostro tempo.AA.VV.“Italia ce la puoi fare”Mauro Pagliai Editore, Firenze - pp. 288, euro 14,00643 - 2012


IN EDITORIAAlla ricerca di una identità: l’infermiere militareSe sull’importanza e il valore dell’attivitàdegli infermieri professionalicivili non è infrequente leggeretesti documentali anche di altopregio letterario, meno frequente èincontrare testi che parlano dellafigura dell’infermiere militare, ilquale se ne differenzia se non altroper le diverse condizioni ambientalinelle quali è non di rado costrettoad operare. A questa eroicafigura Camillo Borzacchiello, operatoresanitario specializzato dell’AeronauticaMilitare ha dedicato un intero libro ricco diepisodi, di eventi storici e di vita vissuta sul campo, cherivelano aspetti purtroppo spesso poco noti di questa professione,evidenziando con stile immediato e brillante ilruolo svolto dagli infermieri militari di ogni Arma nellanostra storia passata e nelle attuali sanguinose missioni interre ostili e lontane. (L.S.)Camillo Borzacchiello“Alla ricerca di una identità: L’infermiere militare”Ed. Il Leccio, Monteriggioni (Siena)gratuito a richiesta: tel 347-5134080Salute globale. InFormAzione per cambiare4° Rapporto dell’Osservatorio Italianosulla Salute GlobaleQuesto è il quarto rapporto dell’OISG(Osservatorio italiano sulla salute globale,www.saluteglobale.it), un’associazioneche ha come finalità la promozione deldiritto alla salute a livello globale e che sipropone di fornire a istituzioni, enti, organizzazionidella società civile e a tutti isoggetti interessati strumenti di analisi,valutazione e decisione per la definizionedi strategie e azioni appropriate. InFormAzione,un’espressione che racchiudetre significati: Informazione, Formazione, Azione. InFormAzionedeclina le tre parole analizzando quello che, inambito sanitario, raccontano, non raccontano, o raccontanosolo in parte i media. Quello che si fa, non si fa, o sicerca di fare nelle università. Quello che fanno, non fanno,o dovrebbero fare le istituzioni e la società civile.AA.VV.“Salute globale. InFormAzione per cambiare.4° Rapporto dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale”Edizioni ETS, Pisa – pp. 256, euro 19,00


VIAGGIO A DUBAIBurj Khalifa,una torre da primatoCon i suoi 828 metri e più di 160 piani è quasi il triplodella Torre Eiffel ed il più alto edificio del mondo, ma solo unadelle attrazioni della costosissima (con qualche eccezione) metropoliIl Burj Khalifadi Ezio PaseroDubai. Ci avevano giàprovato con la Torredi Babele, più o menoda quelle parti, e sappiamotutti come è andataa finire. Adesso, tremila erotti anni dopo, hanno decisodi sfidare il cielo e leleggi della fisica erigendola Burj Khalifa. Che, se unaltro dio non deciderà dipunire anche questa voltala superbia umana, resteràmolto a lungo, c’è da giurarci,il più alto edificio maicreato dall’uomo: 828 metri,cioè quasi il triplo dellaTorre Eiffel o il doppiodelle Torri Gemelle di NewYork distrutte nell’attentatodell’11 settembre 2001.Sotto quella guglia dellaquale si fatica a vedere lacima, perché spesso il cieloè offuscato dalle tempestedi sabbia o dall’aria arroventatae resa quasi densada una temperatura ched’estate raggiunge e superai 50 gradi, si stende lanuova Babele. Dove, a differenzadi quella biblica, ilinguaggi sono unificati daun improbabile inglese ormailontano parente diquello di Shakespeare, soprattuttonella pronunciacontaminata dagli accentispesso inconciliabili di arabie cinesi, indiani e africani,europei e filippini.Benvenuti a Dubai, capitalevera (anche se quella politicaè Abu Dhabi) degliEmirati Arabi Uniti e soprattuttocapitale mondialedel lusso, dello sfarzo,dell’esagerazione, del tutto-più-grandee del tuttodi-più.In una parola, ditutto ciò che può essere fatto,venduto e comprato coni soldi dell’oro nero. Perchése è vero che i proventidel petrolio rappresentanoormai solo il sette percento del prodotto internolordo dell’Emirato, è propriocon i soldi del petrolioche è stato possibile realizzaretutte le strutture ele infrastrutture che hannotrasformato un deserto aridoe privo di vita nella cittàpiù avveniristica del pianeta,vero centro planetariodel commercio e dellafinanza. Al punto che, purnon mancando manifestazioniculturali e artistiche,il più importante appuntamentoannuale è lo ShoppingFestival, che ogni annoattrae da metà gennaioa metà febbraio oltre tre milionidi visitatori.Basta qualche decina di minutia bordo della sua metropolitana(naturalmentesopraelevata, naturalmenteconfortevole e puntualissima,naturalmente con l’ariacondizionata a palla sia neivagoni che nelle stupefacentistazioni) per passaretra decine di centri commercialie centinaia di grattacielidalle forme più ardite,per osservare un’incredibilequantità di cantieri inattività che sembrano formicaie un traffico pazzescoche a ogni ora del giorno sisnoda lungo arterie tutte asei o otto corsie.Qui tutto è grande, anzi “dipiù”: il Dubai Mall e l’IbnBattuta sono rispettivamenteil primo e il secondocentro commerciale piùgrandi del mondo, in praticadue città dove è impossibilenon perdersi. Anchese nel primo ci sono trepunti di riferimento facilifacili: la pista da sci con laneve vera, la pista di pattinaggiosu ghiaccio dove siaffrontano anche le squadredi hockey e l’acquariocon migliaia di pesci di tuttii colori tra i quali si puònuotare con muta e bombole.Per non parlare del ristorantepiù alto del mondo,sulla Burj Khalifa ovviamente,senza vino ve lacavate con circa 600 euroa testa; del gigantesco mercatodell’oro che, oltre a essereil più grande del mondo,è anche il più conveniente,visto che sull’oroqui non ci sono imposte; edell’albergo più alto delmondo, il Burj Arab Hotel,in cima alla celeberrimaVela, dove le camere partonoda mille euro a notte.Ma avete maniglie d’oro,maggiordomo a disposizionee boutique assolutamenteesclusive dove poteteacquistare un golfinod’oro a 24 carati con 53 ca-Il più importante appuntamento annualeè lo Shopping Festival che attrae, tra gennaioe febbraio, oltre tre milioni di visitatori663 - 2012


VIAGGIO A DUBAIrati di diamanti per non piùdi 350 mila euro.Quanto all’elettronica, ilsuo tempio più grande sitrova all’interno del (gigantesco)aeroporto di Dubai:volete regalarvi un Ipad, chein Italia costa più di 600euro? Qui lo pagate 400euro tondi tondi, ma seavete voglia di andare aperdere tempo e a contrattareal Souk dell’elettronica,nella città vecchia, potretefare un affare ancoramigliore. Anche le automobilisono “più”, quasitutte grandissime (e a buonmercato, circa un terzo inmeno che da noi, ancheperché l’Iva non esiste),mentre di piccolo c’è soloil prezzo della benzina,l’equivalente di 32 centesimidi euro al litro, non cifosse il mare di mezzo varrebbequasi la pena di venirea fare il pieno qui.“Io lavoro dodici ore algiorno per sette giorni allasettimana per trecentosessantacinquegiorni all’anno”,mi dice con un sorrisoil tassista indiano. Una sceltapersonale, per guadagnaredi più? “No, questesono le regole della Compagnia,e ogni due anni unmese di ferie per tornare acasa”. Eccola qui, l’altrafaccia di Dubai. Non ho ilcoraggio di chiedergli quantoguadagna al mese, ma luisembra felice così, per chiviene dalle miserie di Calcuttaquesto posto è l’America.E lo sanno benissimogli imprenditori locali, che aparità di mansioni offronoagli asiatici e agli africani retribuzioniche sono quasi il50 per cento di quelle chegarantiscono agli europei.Per i quali, comunque, esempre più numerosi sono igiovani italiani che non trovanopiù lavoro nel nostropaese, Dubai sta diventandoun irresistibile polo diattrazione. Anche perché lacittà è oggettivamente affascinante,pervasa di unastraordinaria vitalità, conuna vita notturna animatissima,circondata di bellissimespiagge, e il costodella vita (eccessi da miliardaria parte) è più bassoche da noi. La severa legislazionedegli Emirati imponealle aziende di stipularecon i lavoratori straniericontratti annuali che prevedonoanche pagamentodell’alloggio, assicurazionesanitaria (perché qui nonesiste sanità pubblica) e bigliettoaereo di ritorno versoil proprio paese a finecontratto. Sono richieste lepiù svariate professionalità(per averne un’idea, bastadare un’occhiata a dubizzle.com,il sito attraversoil quale passano granparte delle offerte e dellerichieste di lavoro negliEmirati) e le retribuzioni(nette, qui non si paganotasse sui redditi personali)sono superiori a quelle chei nostri giovani in cerca dilavoro troverebbero nelnostro paese. Se nel nostropaese, beninteso, il lavorolo trovassero. •Offerta del mese!COD. 50963COD. 50992GUANTI IN VINILEPOWDER FREEEURO 4,4910 conf. € 36,00COD. 51000GUANTI IN VINILEEURO 3,9910 conf. € 32,00GUANTI IN LATTICE ALTA QUALITÀEURO 4,6010 conf. € 39,00COD. 51013GUANTI IN LATTICEALTA QUALITÀPOWDER FREEEURO 5,6910 conf. € 47,00COD. 50975GUANTI IN LATTICEEURO 3,9910 conf. € 34,00COD. 30011LETTINO DA VISITA A 1 SNODOCOMPLETO DI PORTAROTOLOSTRUTTURA IN ACCIAIO CROMATO, SCHIENALE RECLINABILE.euro 220,00COD. 51433LAVELLO SENZAATTACCO IDRICOeuro 520,00DOC MEDICA srlC.so Casale, 239 – 10132 TorinoOFFERTA VALIDA FINO AL 15 GIUGNO 2012Numero verde: 800-118822 / Fax: 011-8900038(*) i prezzi sono da intendersi IVA esclusadoc.medica@docmedica.it


SOCIETÀDal personal computer al chip,il futuro è nell’algoritmodi Antonio GulliAi più sconosciuto,Tim Berners Lee èuna delle 100 personepiù importanti del secoloscorso. E la ragione èche ha cambiato la storiadel genere umano. Ha trasformatola nostra quotidianitàpizzicando le cordepiù profonde del nostroessere: comunicare. In sostanzaè l’uomo che ci haregalato Internet. Racconta:“Cercavo uno spaziodove mettere le informazioniper tutti”. Senza saperloinventò la “rete”. Fisicoal Cern di Ginevra eimpegnato nel costruireuno luogo dove conservaretraccia del complessomondo degli scienziati edove poter ritrovare le ideee i progetti della comunitàinternazionale che con questocentro dialogava, Bernerssi trovò – nel 1980 –a scrivere un programma acui dette nome Enquire.Nove anni dopo presentòun resoconto del propriolavoro ai responsabili e perdefinire quello spazio comunedove chiunque potevaavere accesso e doveaggiungere qualsiasi informazioneideò il termineWeb. Il creatore del Worldwide web, ancora oggistenta a credere che permolti il web e internet sianosinonimi. Infatti, precisanelle diverse conferenzee interviste che lo vedonoprotagonista, che Internetè la piattaforma fisicadi interconnessionemondiale dei computer, costituitada “nodi” (host,router e server) collegati da“archi” (linee telefoniche eponti radio). Il web è ilservizio che, tramite unbrowser, permette diraggiungere, salvaree condividere leinformazioni e icontenuti multimedialidistribuitinei “nodi” diinternet. Ma per ipiù le due cosecoincidono e oggil’umanità si dividetra chi è connesso echi non lo è. Ma qualesarà il futuro? Sostanzialmenteil domani sidivide tra quelli chehanno l’esigenza di fare soldie quelli che – a differenza– sono attraversati dallatensione di innovare.Dove per fare soldi si intendeil controllo dell’interosistema per fornire buoneprestazioni e acquisireclienti. Per innovare si intendelasciare la libertà allepersone. Dichiara Berners:“Un giardino meravigliosoma chiuso non puòcompetere con la bellezzadi una folle e indomitagiungla”. I tecno-ottimistinon sembrano guardaretanto per il sottile. Del restoanche Tim Berners fuaccusato di presunzione,quando propose di chiamarele Url (indirizzi dei siti)Universal resource identifier.Gli ingegneri gli risposero:“Come puoi chiamarequesta cosa universale?”.Steve Jobs, che invecene intuì la portata, capìquesta cosa e mirò direttamenteal superamentodel personal computer a favoredi un interpersonalcomputing. Ma sarà cosìanche domani? Michio Kaku– docente di fisica teoricaal City College di NewYork – pensa che nel girodi otto anni internet saràpossibile proiettarlo direttamentesulle nostre lenti acontatto. Ciò vorrà dire chepotremo consultare Wikipediagrazie a un semplicebatter di ciglia. Secondoquesto piccolo esercito ditecno-ottimisti formato dastudiosi e imprenditori, nel2013 si potranno produrreogni dieci minuti la stessaquantità di informazioni digitaliprodotta ogni duegiorni dal 2003 al 2010;nel 2020 non esisterà più ilcomputer ma avremo milionidi microchip diffusinell’ambiente in cui viviamo(mobili, vestiti, automobilee corpo umano);nel 2022, grazie ai progressimedici e allo sfruttamentodelle informazionigenetiche la popolazionedegli ultracentenari saràraddoppiata rispetto adoggi; nel 2035 il numerodelle persone che vivonosotto la soglia di povertàassoluta scenderà a zero,così come si è dimezzatodagli anni cinquanta ad oggi;nel 2027 un guerrieroMasai avrà a disposizioneuna capacità di elaborazionedati in formato tabletuguale alla rapidità e allapotenza del cervello umano.In sostanza il presenteche apre le porte al futurodi questo mondo sarà semprepiù legato ad un algoritmo.Vivremo in un algoworldin cui anche le emozioniumane potranno essereoggetto di una formula.E in base a questa potremotrovare l’amore,un’amicizia o realizzareun’opera d’arte. Il chip vibreràal nostro posto e finalmenteanche la nostraamigdala – quella parte delcervello che regola le emozioni– potrà mettere in soffittala paura e lo scetticismoperché, finalmente ilfuturo non sarà più quellodi una volta. •683 - 2012


IL PROIETTOREAdattando parole e “spirito”Prendiamo Woody Allen. Quanti in Italia ne avrebbero apprezzato l’umorismo se OresteLionello non gli avesse dato la voce e se, soprattutto, non avesse tradotto per noile sue battute, adattando il suo spirito newyorkese alle nostre latitudini? Dietro ogniIl dialogo dev’essere armonicocon la cultura del film, senza snaturarlaA sinistra, in sala doppiaggio, Elisabetta Bucciarellibel film straniero c’è il lavoro di adattamento deidialoghi, preliminare indispensabile alla riuscita del doppiaggio.Ne parliamo con Elisabetta Bucciarelli, che dopoessere stata attrice con Albertazzi, Proclemer, Vallone,Foà e tanti altri, è entrata nell’ombra del doppiaggioguidata da Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini,che nel ’76 la scelsero per la versione italiana dell’irriverentissimo“Sweet movie”. Da allora ha curato l’adattamentoe la direzione del doppiaggio di circa 400 filme ora guida la Sound Art 23, dalla quale escono le miglioripellicole internazionali, da Wenders a Kieslowskia Landis, passando per “A single man” e il recentissimo“Cosa piove dal cielo?” vincitore dello scorso Festivaldi Roma.Che significa adattare un dialogo?Significa riscrivere la traduzione letterale delle battuteconservando lo stile e il ritmo dell’originale. L’attorechiamato a interpretarle deve poterle pronunciare conassoluta naturalezza.Che regole deve rispettare?Non ce ne sono di predefinite, vanno calibrate a secondadel film. Mi sono trovata, per dire, con Kieslowski, astare intere giornate su un vocabolo, perché nei suoidialoghi essenziali ogni singola parola non poteva esdiMaricla Tagliaferrisere che quella. Ci sono degli accorgimenti tecnici precisi,però: l’esatta lunghezza delle battute, per evitareche sullo schermo si vedano gli attori boccheggiare mentreil doppiatore già tace; il rispetto del labiale, in modoche se sullo schermo la bocca si chiude su una “u”non si ascolti invece una larga “a”. Ma naturalmentenon basta: ci vuole il supporto della recitazione per comunicarele emozioni.C’è un’annosa polemica sul doppiaggio.Premesso che dovrebbe essere sempre possibile vedereun film in lingua originale e che i sottotitoli uccidonola possibilità di gustare le immagini, c’è un grosso equivococulturale intorno al rifiuto del doppiaggio. Che nascein America, per poter conquistare i mercati di altrelingue. Il primo studio, la Fono Roma, fu aperto propriodagli americani, nel 1931, quando i sottotitoli eranoimpossibili data l’alta percentuale di analfabetismoe quando fallirono i loro tentativi di usare attori italoamericani. Dopo la guerra, questa pratica, in cui eravamodavvero i più bravi, fu rifiutata tout court comeeredità del fascismo. Ma non è necessariamente più coltoguardare un film in lingua. Anche perché oggi le linguedel cinema sono davvero tante.Come si riconosce un brutto adattamento?Se, in un film d’autore, senti un linguaggio banale e sciattoo se vedi un netturbino che parla come un accademico.Il dialogo dev’essere armonico con la cultura del film,senza snaturarla. Se i personaggi parlano un dialetto bielorussoo del Texas, non puoi sbrigartela usando uno deinostri dialetti, il contrasto sarebbe ridicolo. Bisogna inveceinventare qualcosa che faccia capire la provenienzadel personaggio, senza banalizzarlo.E per i gerghi e i modi di dire?Si cerca un corrispettivo che sia assimilato a noi oppureanche quelli si inventano. La cosa curiosa è che alcuneespressioni nate per ragioni di sincronismo, sianopoi entrate nel linguaggio comune. Non è grave, la linguaè una cosa dinamica. Grave è quando un cattivoadattamento, basato sulla traduzione letterale, scardinala costruzione stessa della nostra lingua. Io rabbrividiscoquando sento dire “ho da andare”, pedissequamentetratto da “I have to go”. In italiano si dice “devoandare”. Se no è doppiaggese. •703 - 2012


CLASSICAL’enigma Brucknerdi Riccardo CenciSi staglia poderosa e solitaria l’opera di Anton Bruckner, enigmatica proprio inquanto frutto di un incessante lavorio, di un processo creativo mai definitivamenteconcluso, quasi fosse animata da “un’eterna aspirazione a superare se stessa”.Colpisce in particolare lo squilibrio fra una vicendabiografica del tutto anonima e gli orizzonti smisuratidella sua produzione sinfonica, fra l’aspetto dimessodella sua persona e la magniloquenza della sua musica. Aquesto gigante del sinfonismo tardo romantico il FestivalPrintemps des Arts di Monte-Carlo ha dedicato quest’annoampia parte della sua programmazione, esplorando anchel’ambito cameristico solitamente trascurato e poco notoal grande pubblico; ed è significativo che questo non siaavvenuto in un paese di lingua tedesca, ma nell’ambito diuna rassegna che si è sempre distinta per l’originalità delleproposte e la volontà di sperimentare percorsi musicali desueti.L’ascolto ravvicinato di alcune fra le sue opere più significativenon può che confermare quell’impressione di“opus perpetuum” in continua evoluzione, quell’immaginedel compositore artigiano alle prese con “una massa unitariain perpetua gestazione”. Carattere umile, schivo ed idealista,Bruckner sembra ricordare alcune figure della narrativadi Stifter, legate al paesaggio naturale ed alla regolaritàtradizionale della propria terra. Li accomuna inoltre la capacitàdi cogliere l’incanto del particolare nell’immenso edificiodella creazione, l’abilità nel delineare immagini di affascinanteimmobilismo le quali adombrano un’accesa spiritualità.Nato nel 1824, cresciuto in un ambiente semplicee provinciale, Bruckner porterà sempre il marchio di un’adolescenzaamara e tormentata,la quale sin dal principio trovascampo nell’utopia. Isolatoed a lungo incompreso, l’artistadiviene pienamente consapevoledella propria capacitàcreativa solo quando è giàavanti con gli anni. Anchequando ottiene il posto di organistaa Linz il “leitmotiv”della sua esistenza resta quellodella solitudine. Egli è unuomo bizzarro, dall’aspettosgraziato e dall’abbigliamentoper nulla elegante, destinatoad una vita senza amori. Lopenalizza inoltre una nevrosiscaturita dalla mancata risoluzione dei conflitti insiti nelsuo animo, caratterizzata da persistenti fobie ed ossessioni.La vicenda dell’ultimo periodo viennese della vitadi Bruckner si può riassumere nella storia delle sue sinfonie,sottolinea in maniera significativa Redlich. Una musicapiena di memorie nostalgiche e remote, senza terminidi paragone nella sua epoca. Ed allora è proprio dall’ascoltoapprofondito che si può comprendere il segretodi un uomo in grado di evocare le forze primigenie dellacreazione e l’ordine insondabile del cosmo, per il qualel’evento estetico diviene un vero e proprio fenomeno naturale.Bruckner come progressista o epigono di un mondoin via di dissoluzione? A volte il confine è labile, ed ilgiudizio legato alle peculiarità di diverse visioni direttoriali.Per questo il Festival ha messo in campo alcuni specialistidel repertorio, come l’esperto Herbert Blomstedted il talentuoso Daniel Harding, interpreti in grado di affrontarele costruzioni bruckneriane da diverse angolazioni,evidenziandone la complessità architettonica e ladensità di pensiero. Quando Bruckner muore nel 1896,lasciando incompiuta la Nona Sinfonia, il cammino versoun completo apprezzamento della sua musica è già iniziato.Saranno i posteri a collocare definitivamente la suaopera fra le massime creazioni dell’umanità. •www.printempsdesarts.com723 - 2012 London Symphony Orchestra


MUSICAZappa: te la do io la trasgressioneChiedere ad un critico che genere di musica facesse Frank Zappa è come percuotereuna ciotola sonora tibetana di sette metalli vicino a un diapason: l’ago sbanderebbedi qua e di là in preda al panico acustico e nel quadrante si accavallerebbero unasull’altra le note. In una parola, impazzirebbe. Proprioquello che accadrebbe al critico musicale. PerchéFrank Zappa (Baltimora, 1940 - Los Angeles, 1993) nonaveva un genere, non entrava in categorie definibili, eraun archetipo che poneva lui stesso i limiti, le definizioni,le ideologie. Se si clicca ‘Frank Zappa’ su qualsiasi enciclopediadella musica, alla domanda ‘genere’ compareun’incredibile lista di specialità: hard rock, rock progressivo,rock demenziale, rock sperimentale, art rock,fusion, computer music, e addirittura proto-punk. Insomma,nessuno ci ha capito niente. Eppure non si puòcerto negare che Zappa fosse veramente un chitarrista,compositore, arrangiatore, cantante, direttore d’orchestra,produttore discografico, regista, sceneggiatore, attore,produttore cinematografico e polistrumentista. Chiamarlo‘trasgressivo’ è impoverire e banalizzare il suo genio.Certo, andava controcorrente, eccome. Contro ilbuonsenso e il tornaconto, dichiarava di disprezzare igiornalisti, che considerava pressappoco una corporazionedi semianalfabeti, provava disgusto per la cucinaitaliana, odiava il cattolicesimo e aveva in suprema uggiala pulizia personale: l’ultima moglie, Gail, disse chesi era innamorata di una delle creature più sporche cheavesse mai incontrato. Ma, attenzione, era anche control’uso di qualsiasi droga, tanto che se qualcuno dei suoimusicisti ne faceva uso lo buttava fuori dalla band. InoltreZappa era bravissimo a non prendersi sul serio, né luiné la sua musica, esercitando per tutta la carriera (ben92 album pubblicati) auto-sarcasmo e auto-umorismograffiante. Lo si potrebbe definire sconcio e persino pornograficoper i suoi testi, ma l’auto-ironia lo salvava dallabassa volgarità. Autodidatta, affascinato dalle composizionidi Edgar Varèse, Igor Stravinsky, Olivier Messiaenma anche dai grandi bluesmen, Frank Zappa divennenoto in tutto il mondo nel 1966 con la sua band, The Mothersof Invention, grazie al doppio album Freak out! nelNon aveva un genere,non entrava in categorie definibili,era un archetipo che poneva lui stessoi limiti, le definizioni, le ideologiedi Piero Bottaliquale sbeffeggia il rock degli anni sessanta. Paul Mc Cartneydichiarerà che l’opera dei Mothers of Invention haavuto importanza fondamentale nel concepimento di SgtPepper’s Lonely Hearts Club Band. Gran funambolo,Zappa cantava dei pezzi di una grevezza indicibile (“Tengo’na minchia tanta”) ma si lanciava in esperimenti barocchie rielaborazioni di brani del violoncellista di finesettecento Francesco Zappa e che le grandi orchestre comela London Symphony e l’Ensemble Modern eseguivanonel mondo. Alto, magro, baffoni e pizzo neri, nasoadunco, occhi intelligenti ed ironici, Zappa, purissimoanarchico musicale, era di una preparazione musicale eccezionalee di una professionalità straordinaria: quandosuonava-cantava-dirigeva si muoveva rigido quasi fosseun burattino, lanciando occhiate ai suoi musicisti – tuttiperfetti esecutori – dirigendoli con uno scatto a giravoltadelle mani, mimando col corpo il contenuto del brano,proponendo sempre una musica seria e complicatissima,ma dissimulata dietro una facciata cinica e sbeffeggiante,e che in fondo voleva solo esser compresa. •Dicembre 1971, Frank Zappa durante uno spettacoload Amburgo (Germania)3 - 201273


MOSTREed esposizioni in Italiaa cura di Anna Leyda CavalliJOAQUÌN SOROLLA.GIARDINI DI LUCEFERRARA – fino al 17 giugno 2012Per la prima volta in Italia viene presentatal’opera di Sorolla, esponentedella Belle Époque e celebrato ritrattistaaccanto a Sargent e Boldini.Palazzo dei Diamantitelefono: 0532 244949www.palazzodiamanti.itI TESORI DEL PRINCIPE.CAPOLAVORI DEL PRINCIPEDEL LIECHTENSTEINBARD (AO)fino al 31 maggio 2012Ottanta opere selezionate dalla più importantecollezione d’arte privata esistenteal mondo.Forte di Bardtelefono: 0125 833811www.fortedibard.itJoaquìn Sorolla, “La alberca”, Alcazar di Siviglia, 1918AMERICANI A FIRENZE. SARGENTE GLI IMPRESSIONISTIDEL NUOVO MONDOFIRENZE – fino al 15 luglio 2012Mostra dedicata al rapporto dei pittoriimpressionisti americani con l’Italia ein particolare con Firenze a partiredagli ultimi decenni del XIX secolofino ai primi del XX secolo.Palazzo Strozzitelefono: 055 2776461MISERIA E SPLENDOREDELLA CARNE. CARAVAGGIO,COURBET, GIACOMETTI, BACONRAVENNA – fino al 17 giugnoMostra articolata in diverse sezioni dedicateai vari periodi della storia dell’artestudiati dal critico milaneseGiovanni Testori.MAR – Museo d’Artedella città di Ravennatelefono: 0544 482477www.museocitta.ra.itIl DIVISIONISMO.LA LUCE DEL MODERNOROVIGO – fino al 24 giugno 2012Grande mostra per qualità e sceltadelle opere incentrata sul periodo trail 1890 e l’indomani della GrandeGuerra.Palazzo Roverellatelefono: 0425 460093www.mostradivisionismo.itI GIGANTI DELL’AVANGUARDIA:MIRÓ, MONDRIAN, CALDER ELE COLLEZIONI GUGGENHEIMVERCELLI – fino al 10 giugno 2012Circa quaranta opere, tra dipinti e sculture,ricostruiscono in modo puntualel’arco cronologico della carriera artisticadei tre pittori dell’avanguardia.Arca – ex Chiesa di San Marcotelefono: 199 151123www.guggenheimvercelli.itADOLFO WILDT.L’ANIMA E LE FORMETRA MICHELANGELO E KLIMTFORLÌ - fino al 17 giugno 2012Rassegna monografica dedicata aduno tra i più sofisticati e colti artisti delNovecento italiano.Musei San Domenicotelefono: 199 757515www.mostrawildt.itLUX IN ARCANA – L’ARCHIVIOSEGRETO VATICANO SI RIVELAROMA – fino al 9 settembre 2012Esposti per la prima volta fuori daiconfini della città del Vaticano documentidi straordinaria valenza storicache coprono il periodo dall’VIII secolod.C. al XX secolo.Musei Capitolinitelefono: 06 0608www.luxinarcana.orgREMBRANDT - INCIDERELA LUCE. I CAPOLAVORIDELLA GRAFICAPAVIA – fino al primo luglio 2012In mostra quaranta incisioni, tra autografedell’artista e alcuni fogli dibottega, provenienti dalla CollezioneMalaspina, prestigiosa raccolta graficaa livello nazionale.Scuderie del Castello Visconteotelefono: 0382 538932www.scuderiepavia.comKLIMT NEL SEGNODI HOFFMANNE DELLA SECESSIONEVENEZIA – fino all’8 luglio 2012La rassegna veneziana presenta la genesie l’evoluzione, in ambito architettonicoe pittorico, dell’opera di Klimt edi quanti con lui diedero vita alla Secessioneviennese.Museo Corrertelefono: 041 9636808www.mostraklimt.it743 - 2012


Morpiere l’ArteJoannesPaulus IISplendida Opera realizzatacon bellissima scultura abassorilievo e lastra di argentodi artistica lavorazioneantichizzata lucida e brossé,che esprime con granderealismo la profonda sofferenzadell’Uomo e la forza immensadel Vicario di Cristo,col Suo messaggio di speranzafondato sull’amore.L’Opera è completa di elegantecornice in legno a fogliadi argento di pregevolelavorazione con targa portanteil numero di emissione.Bassorilievo cm. 17x26Cornice cm. 40x50E 890,00 E 800,00PER LEISCONTO10%MORPIER ®Via Carnesecchi,17 50131 FIRENZETel. +39 055 588475Fax +39 055 579479www.morpier.it - info@morpier.itpuò ordinare telefonando allo 055 588475o inviando il coupon a latoCOUPON DI ORDINEOpera emessa in solin.300 esemplari numeratiPR04/12 da spedire per posta in busta chiusa a Morpier via Carnesecchi, 17 50131 Firenzeo via fax al 055 579479 o via mail info@morpier.it o telefonando al numero 055 588475Spett.le MORPIER vogliate inviarmi:L'OPERA “JOANNES PAULUS II” completa di certificato di garanzia, al prezzo scontato di euro 800,00Pago: o con assegno bancario qui unito o in contrassegno al ricevimento del paccoo con mia carta di credito ......................................... n° ....................................................................... sc......................... cvv............i prezzi indicati sono comprensivi di iva - le spese di trasporto sono gratuiteSe quanto ordinato non sarà di mio gradimento potrò restituirlo entro 10 giorni, ricevendo il rimborso dell’importo pagatoCognome e Nome ..................................................................................................................................... Data di nascita ........................................................Via ............................................................................................... n. ......................... Cap. ........................................ Città. ...................................................................Tel. ab ......................................................................... Tel. cell. ....................................................................... E-mail .........................................................................Data ................................................................................................. Firma ...............................................................................................................................................Morpier garantisce la riservatezza dei dati da Lei forniti. Secondo l’art.13 del D.L. n° 196/2003 Lei potrà controllare, modificare ocancellare i Suoi dati, o opporsi al loro utilizzo con una comunicazione a Morpier sas - 50131 Firenze - via Carnesecchi, 17.


a curadell’avv. Pasquale Dui (*)L’AVVOCATOInfermiere responsabileper “colpa medica”nel propriumdell’infermiere controllareil decorso “Rientradella convalescenza del pazientericoverato in reparto, sìda poter porre le condizioni,in caso di dubbio, di un tempestivointervento del medico”.La Corte di Cassazione, quartasezione penale, con sentenzan. 24573, depositata il 20giugno 2011, ha così annullatola pronuncia con cui il Giudicedell’udienza preliminareaveva dichiarato il non luogoa procedere nei confronti dialcuni medici accusati dai parentidi un paziente di aver sottovalutatole condizioni di unloro congiunto che, ricoveratod’urgenza, a seguito di unincidente in moto, era decedutodopo alcuni giorni. Allabase della decisone del Gup,almeno per gli infermieri, viera il principio secondo il qualele funzioni di ausiliari delpersonale medico escludonoche gli infermieri possano avereuna propria autonomia divalutazione in relazione allaverifica della compatibilità delquadro clinico del pazientecon l’intervento e le cure deimedici. In altre parole, il Giudicenon aveva riconosciuto incapo al personale infermieristicouna posizione di garanzia.A riguardo, però, la SupremaCorte, senza mezzi termini,dichiara di non condividerela pronuncia del giudiceche avrebbe, dunque, interamentefrainteso i principi applicabilinella materia. Per laCassazione, infatti, rientra neicompiti precipui dell’infermierequello di controllare ildecorso della convalescenzadel paziente ricoverato in repartocosì da “poter porre lecondizioni, in caso di dubbio,di un tempestivo interventodel medico” .Quello del Gup, secondo iGiudici della Suprema Corte,è un ragionamento che finisceper svilire le competenze professionalidegli ausiliari che,invece, si trovano a svolgere“un compito cautelare essenzialenella salvaguardia dellasalute del paziente, essendo,come detto, l’infermiere oneratodi vigilare sul decorsopost-operatorio”.È, dunque, errato far riferimentoall’autonomia valutativa,di cui l’infermiere sarebbesprovvisto a differenza delmedico; decisivo, invece, èl’obbligo dell’infermiere dichiamare il medico di turno,a cui affidare la decisone finale,anche solo in caso di ragionevoledubbio. •(*) Avvocatodel Foro di Milano,professore all’Università diMilano – Bicoccatel. 02 4816385COD. 10614AUDIOMETROAMPLIFON BELLPLUS€2.100,00Audiometro diagnostico portatile, tile, toni puri e Warbleper via aerea e via ossea, soglia automatica. Fornitocon vibratore osseo, pulsante paziente, cuffia TDH49con calotte anti.rumore Peltro,borsa da trasporto.Memoria interna 100 pazienti(OD, OS, VA, VO) emascheramento.COD. 11325/3SPIROLAB IIIDISPLAY YACOLORI€1.660,00TuAmpio display a colori,stampante termica integrata,6000 test memorizzabili, interpretazione automatica.Software per collegamento a PC omaggiolavorodel medicoscreening per ilTutti gliPossibilità di leasing.Richiedi un preventivo gratuito!(*) i prezzi sono da intendersiIVAesclusagliscreeening perCOD. 10012/SELETTROCARDIOGRAFO CARDIOLINEAR600ADV 3 CANALI€1.100,001/3 canali, ,pportatile, displaydi servizio, scelta di stampa su1,2, 2+R e 3 Canali.Fornitoo con borsa per il trasporto,cavo paziente e accessori. manuale d’istruzioni,batteria ricaricabile. programmainterpretativoCOD. 11337TESTDROGHECONF. .DA25PZ.€237,50Barattolo con 7 droghe:anfetamina AMP 500, metanfetamina MET 500,oppiacei OPI 300, marijuana THC 50, cocainaCOC 300, metadone MAD 300, MDMA 500.0. buprenorfina BUP 10iilmedico deCOD. 11339ETILOMETRO PORTATILETILEAT8900€1.350,00È un dispositivo professionale onale portatile di ultimagenerazione che consente di analizzare l’aria alveolarenell’espirato. Stampanteincorporata. La visualizzazionesu display del valore è espresso direttamente in g/l dialcool nel sangue o in m/l o in % BAC.Display LCD touch screen, per pre-test, custodia pertrasporto, to, manuale d’istruzioni, batteria ricaricabile.COD. 10650VISIOTESTellavooro o€2.400,00Screening immediato dellalafunzione visiva, misura acuità,ipertrofia, astigmatismo,stereoscopia, bicromatismo,mo,forie, colori. Accessori optional: capitest, kit visioneintermedia, valigetta da trasporto.DOC MEDICA srlC.so Casale, ale, 239 – 10132 TorinoNumero verde: 800-118822 / Fax: 011-8900038doc.medica@docmedica.it


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NOTIZIE FLASHERRATA CORRIGEIl numero di fax per richiedere il duplicato del RAV è 02.6416.6617Quota A più facilecon la domiciliazione bancariaNel mese di aprile sonostati inviati i bollettiniRAV per pagare ilcontributo della Quota A.È di nuovo attiva, fino al 31maggio, la procedura per addebitareil pagamento direttamentesul conto correntebancario. Sono già 108.000i medici e gli odontoiatri chehanno scelto la domiciliazionebancaria per pagaresenza più pensieri in modosemplice e sicuro: niente piùproblemi di scadenze dimenticate,ogni anno sarà labanca a versare gli importil’ultimo giorno utile.Per attivare l’addebito automaticopotete:– compilare il modulo elettronicodisponibile sul sitowww.taxtel.it (andate su Enpame scegliete l’opzione“Adesioni RID”);– compilare il modulo RIDallegato ai bollettini RAV einviarlo a Equitalia NordS.p.A. tramite fax al numero02.6414.1061;– comunicare i dati richiestinel modulo RID a EquitaliaNord S.p.A. al numero800.178.090 o da telefonocellulare al numero 02.6416.1703.La commissione dovuta aEquitalia Nord per questoservizio è di 2,07 euro perciascun addebito.Se scegliete la domiciliazionebancaria entro il 31 maggiodi quest’anno, ricordatevidi non pagare nessun bollettinoRAV neanche quellocon scadenza 30 aprile: tuttii contributi, infatti, sarannoautomaticamente addebitatiin conto corrente allescadenze previste, oppure inunica soluzione se avete preferitoquesta possibilità.Inoltre, aderendo a questoservizio, sarà più semplicecertificare i versamenti perla denuncia dei redditi conil riepilogo dettagliato, cheEquitalia Nord ogni anno inviain tempo utile, e che trovateanche nell’area riservatadel sito Enpam.L’importo dei contributi ag-giornato al 2012 è il seguente:• 193,92 euro all’anno finoa 30 anni di età;• 376,42 euro all’anno dalcompimento del 30° anno finoa 35 anni;• 706,39 euro all’anno dalcompimento del 35° anno finoa 40 anni;• 1.304,56 euro all’anno dalcompimento del 40° anno dietà fino a 65 anni(706,39 euro all’anno per imedici e gli odontoiatri cheentro il 31 dicembre 1989sono stati ammessi al beneficiodella contribuzione ridotta).A queste somme va aggiuntoil contributo per l’indennitàdi maternità che è di51,50 euro all’anno.I medici e gli odontoiatri, chesi sono iscritti all’Albo professionalenel corso del 2011,riceveranno un avviso di pagamentocon i contributi dovutiper il 2011 e per il 2012.Per i nati nel 1947 l’importodella Quota A del 2012 ècalcolato in base ai mesi effettivifino al compimentodel 65° anno.Se non attivate il servizio dell’addebitodiretto sul contocorrente e preferite, invece,pagare con i bollettini RAV,potete scegliere il modo cheritenete più comodo:• presso la posta o in banca;• con carta di credito via telefono:numero verde 800.191.191;• con carta di credito via internetal sito www.taxtel.it.Si può versare in 4 rate conscadenza 30 aprile, 30 giugno,30 settembre e 30 novembreoppure in unica soluzioneentro il termine previstoper la rata di aprile.Ricordate però che se nonricevete i bollettini non sieteesonerati dal pagamento.Per ricevere un duplicatodei RAV potete inviare la vostrarichiesta al fax n.06.6416.6617 (VEDI ER-RATA CORRIGE) oppurea taxtel@equitalianord.it,indicando il vostro nome,cognome, codice fiscale, indirizzoe recapito telefonico.Alla richiesta dovrete allegarela copia del documentodi identità (che potetescannerizzare se sceglietel’email). Se, invece,siete registrati al sito Enpam,potete scaricare il vostroduplicato direttamentenell’area riservata.La Quota A è il fondo pensionedi tutti i medici e gliodontoiatri iscritti all’Ordine.Garantisce a tutti una pensionedi base e un assegno diquasi quindicimila euro all’annoin caso di invalidità assolutae permanente o di morteprematura (anche in assenzadi contributi versati). •783 - 2012Per attivare l’addebito automatico dei pagamenti della Quota A, è possibile compilare ilmodulo elettronico disponibile sul sito www.taxtel.it nella sezione “Enpam”


Dichiarazionedei redditiPromemoria scadenzaIl modello 730 va presentatoentro il 31 maggiose lo consegnate alCaf o a un professionistaabilitato (consulente dellavoro, dottore commercialista,ragioniere o peritocommerciale). Diversii termini di consegna peril modello Unico: dal 2maggio al 2 luglio 2012,se lo presentate in formacartacea tramite un ufficiopostale; entro il 31 ottobre2012 se lo presentateper via telematica.La Fondazione Enpam èinserita nell’elenco delleONLUS destinatarie del 5per mille e quindi, in sededi dichiarazione dei redditi,potete indicare il codicefiscale: 80015110580.CUD – CertificazioneUnica dei redditi 2012I pensionati Enpam hannoricevuto direttamentea casa il modello CUDnecessario per la dichiarazionedei redditi.I medici e i dentisti pensionatiregistrati al sitowww.enpam.it possonoscaricare il duplicato onlinedalla propria area riservata.Il Sat rispondeDa quest’anno sono a disposizioneanche l’indirizzoduplicati.cud@enpam.ite il numero di fax06.4829.4923. Scrivendoa questi recapiti potete chiederel’invio di un duplicatovia fax o a un indirizzodiverso da quello di residenza,o chiedere rettifichedi dati ritenuti errati.La richiesta dovrà esserecompleta di dati anagrafici,indirizzo e recapiti telefonici.È necessario inoltreallegare una copia deldocumento di identità (anchescannerizzata se sisceglie l’email).Non è più obbligatorio inviareall’Enpam ogni annola dichiarazione sulle detrazionid’imposta, salvo ilcaso in cui vi siano modificheo si sia perso il diritto.Per comunicare eventualirevoche o variazioni delledetrazioni potete utilizzareil modulo pubblicato sul sitowww.enpam.it (Modulistica→ Prestazioni → Fondodi previdenza generale).Promemoria deducibilitàfiscale dei contributiprevidenzialiI contributi previdenzialiversati a forme di previdenzaobbligatoria sonointeramente deducibiliServizio Accoglienza Telefonicatel. 06.4829.4829 - fax 06.4829.4444indirizzo e-mail sat@enpam.itNOTIZIE FLASHdalle tasse. Il testo di riferimentoè l’articolo 10,comma 1, lettera e) delTesto Unico delle Impostesui Redditi, approvatocon Decreto del Presidentedella Repubblica22 dicembre 1986, n.917, così come modificatodal D. Lgs. 18 febbraio2000, n. 47.Potete quindi dedurre dalvostro reddito:• i contributi per la QuotaA (per tutti i medici egli odontoiatri iscritti all’Ordine)• i contributi per la liberaprofessione - Quota B(incluse intramoenia edextramoenia)• gli importi versati per iriscatti• le somme pagate per laricongiunzione.Per usufruire di questobeneficio dovete conservareper la dichiarazionedei redditi una copia dellericevute di pagamento(bollettini RAV, MAV, ricevutedei bonifici bancari).Se pagate la Quota A conla domiciliazione bancaria,potete utilizzare il riepilogodei versamenti cheEquitalia Nord S.p.A. inviain tempo utile per gliadempimenti fiscali. Sesiete registrati al sito Enpam,potete stampare unacopia del riepilogo direttamentedalla vostra areariservata.Vi ricordiamo che per gliiscritti registrati al sitodell’Enpam, sono disponibilionline nell’area riservataanche le certificazionifiscali del contributodella Quota B e dei pagamentieffettuati per i riscattie per le ricongiunzioni.Versamenti previdenzialion-lineUtilizzando la carta dicredito della FondazioneEnpam potete pagare online(previa registrazioneal nostro sito) tutti i contributiprevidenziali (compresiquelli per i riscatti eper le ricongiunzioni).Per informazioni sulla cartadi credito e sui tempi diattivazione potete chiamareil Servizio Clientidella Banca Popolare diSondrio al numero verde800.190.661, attivo dallunedì al venerdì dalle ore8.30 alle ore 13.00 e dalleore 14.15 alle ore 17.00;oppure potete scrivere acarta.enpam@popso.it.Per incontrare di persona i funzionari dell’Enpamci si può rivolgere all’Ufficio accoglienzae relazioni con il pubblicoVia Torino 100 - RomaOrari di ricevimento:dal lunedì al giovedì ore 9.00-13.00 / 14,30-17.00venerdì ore 9.00 / 13.003 - 201279


Organi CollegialiCONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEProf. Eolo G. PARODI (Presidente)Dott. Alberto OLIVETI (Vice Presidente Vicario)Dott. Giovanni P. MALAGNINO (Vice Presidente)CONSIGLIERI: Dott. Eliano MARIOTTI • Dott. Alessandro INNOCENTIDott. Arcangelo LACAGNINA • Dott. Antonio D’AVANZO • Dott. LuigiGALVANO • Dott. Giacomo MILILLO • Dott. Francesco LOSURDODott. Salvatore Giuseppe ALTOMARE • Dott.ssa Anna Maria CALCAGNIDott. Malek MEDIATI • Dott. Stefano FALCINELLI • Dott. Roberto LALADott. Angelo CASTALDO • Dott. Giuseppe RENZO • Dott.ssa FrancescaBASILICO • Dott. Giovanni DE SIMONE • Dott. Giuseppe FIGLINIDott. Francesco BUONINCONTI • Prof. Salvatore SCIACCHITANODott. Emmanuele MASSAGLI • Dott. Pasquale PRACELLACOMITATO ESECUTIVOProf. Eolo G. PARODI (Presidente)Dott. Alberto OLIVETI (Vice Presidente Vicario)Dott. Giovanni P. MALAGNINO (Vice Presidente)CONSIGLIERI: Dott. Eliano MARIOTTI • Dott. Alessandro INNOCENTIDott. Arcangelo LACAGNINA • Dott. Giacomo MILILLODott. Roberto LALACOLLEGIO SINDACALEDott. Ugo Venanzio GASPARI (Presidente)Dott.ssa Adriana BONANNI (Presidente supplente)Sindaci: Dott.ssa Laura BELMONTE • Dott. Francesco NOCE • Dott. LuigiPEPE • Dott. Mario ALFANI • Dott.ssa Anna Maria PAGLIONEDott. Marco GIONCADA • Dott. Giovanni SCARRONE • Dott. GiuseppeVARRINAPublic Policy, una nuovaagenzia parlamentareC’è una voce nuova nel giornalismo politico e parlamentare.E’ nata l’agenzia PUBLIC POLICY, per iniziativadi un gruppo di giornalisti di lunga esperienza.L’agenzia, che comincerà a trasmettere i primi giorni dimaggio, intende porsi come un punto di riferimento informativoper chi ha bisogno di seguire in modo ravvicinato,continuativo, approfondito e documentato l’attività legislativadelle due Camere, a cominciare dal lavoro delle Commissioni,seguendo i provvedimenti in tutte le loro fasi d’esame,dal momento della presentazione a quello dell’approvazione.PUBLIC POLICY concentrerà la sua attenzione su alcunispecifici filoni che hanno a che fare con la vita quotidianadei cittadini e delle famiglie: e quindi anche la salute, l’ambiente,il mondo delle professioni, comprese quelle che attengonoal mondo sanitario, scolastico, universitario, e laproduzione industriale inclusa quella farmaceutica.La nuova agenzia si propone anche di raccontare il mondodella politica e l’attività del Parlamento nelle loro ombrema anche nelle loro luci, senza paraocchi ma anche senzapregiudizi, semplicemente praticando il giornalismo comedeve essere: cronaca veritiera che fa parlare i fatti.PUBLIC POLICY, che trasmetterà il suo notiziario con ilsistema Telpress in modo che chi lo riceve lo può leggerein tempo reale, è diretta dal giornalista parlamentare MarioNanni, ex capo redattore centrale dell’ANSA.Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999IL GIORNALE DELLA PREVIDENZADEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRIPERIODICO INFORMATIVO DELLA FONDAZIONE ENPAMDIREZIONE E REDAZIONEVia Torino, 38 - 00184 Romagiornale@enpam.iDirettore: EOLO PARODIDirettore responsabile: GIULIANO CRISALLIComitato di indirizzo:Eolo Parodi, Alberto Oliveti, Giampiero Malagnino,Alberto Volponi, Anna Maria Calcagni, Stefano Falcinelli,Luigi Galvano, Alessandro Innocenti, Giuseppe RenzoPROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO REDAZIONALECarlo Ciocciemail: c.ciocci@enpam.itCULTURAClaudia Furlanettoemail: c.furlanetto@enpam.itCONGRESSI, CONVEGNI E CORSIARCHIVIO E DOCUMENTAZIONEAndrea Meconcelli: Tel. 06 48294513Fax 06 48294260/793email: congressi@enpam.itSCIENZA E SOCIETÀAndrea Sermontiemail: andrea.sermonti@gmail.comSEGRETERIA DI REDAZIONEPaola Boldreghini: Tel. 06 48294258 - Fax 06 48294260email: giornale@enpam.itFoto: Archivio ENPAM - THINKSTOCKEditore: COPTIP Industrie GraficheStampa: COPTIP Industrie Grafiche41100 Modena (MO) - v. Gran Bretagna, 50tel: 059 312500 - fax: 059 312252email: centralino@coptip.itMENSILE - ANNO XVII - N. 3DEL 18/04/2012Di questo numero sonostate tirate 451.941 copieL’autore è a disposizione degli aventi diritto con i qualinon è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissionio inesattezze delle fonti delle immagini riprodotte nel presente numeroConcessionaria pubblicitàCONTRACTA SRLVia Selvanesco 75 - 20142 MilanoTel. 02 55017800 - fax 02 55017411


Programma di formazione a distanza 2012di CIS EditoreLE FINALITÀ DEL PROGETTOIl Progetto CISFAD Le consente di raggiungere due obiettivi decisamente rilevanti per la Sua attività professionale: verificarenel tempo lo stato del Suo aggiornamento professionale ed acquisire crediti ECM senza dover lasciare lo studio ol’ambulatorio.PERCHÉ TREATMENT GUIDELINES PER LA FAD?Oggi in Italia Treatment Guidelines costituisce lo strumento più affidabile nella scelta delle terapie, fornendo i criteri baseper la prescrizione appropriata nelle diverse condizioni cliniche. Queste le ragioni che hanno indotto l’editore a scegliereTreatment Guidelines quale primo strumento di lancio dell’Educazione Continua, e a distanza, in medicina.I CREDITI FORMATIVIIl programma formativo CISFAD 2012 comprende un pacchetto di 12 temi con quesiti da svolgere on-line e consente diacquisire 12 crediti validi per il 2012. CISFAD 2012 scade a dicembre. Il prezzo è di 112,00 € (57,00 € per chi è abbonatoa Treatment Guidelines). I prezzi sono comprensivi di IVA al 21%. Per poter acquistare il programma formativoCISFAD 2012 ritagli questa cedola, la compili in tutte le sue parti, effettui il versamento con la modalità che preferisce traquelle elencate qui sotto e invii la cedola in busta chiusa a CIS Editore, Via S. Siro 1 – 20149 Milano MI (Tel. 02 4694542– Fax 02 48193584), oppure può acquistare direttamente CISFAD 2012 collegandosi al sito www.ciseditore.itTEMI TRATTATICardiologia: fibrillazione atriale, farmaci liporegolatori. Dietologia: dieta e farmaci per perdere peso. Ginecologia: metodicontraccettivi. Malattie infettive: infezioni batteriche, infezioni sessualmente trasmesse, infezioni virali non-HIV.Neurologia: Parkinson, emicrania. Neuropsichiatria infantile: ADHD. Pneumologia: BPCO. Psichiatria: disturbi psicotici.CISFAD 201212 CREDITIFORMATIVI112,00 €CISFAD 2012per gli abbonatialla rivistaTreatment Guidelines57,00 €CEDOLA DI ACQUISTOPROGETTO CISFAD 2012Cognome e nome* ______________________________________________________ Codice (se abbonato)*Via* ________________________________________________________________________________________________ N* ________Cap* ________ Città* ________________________________________________________________________________ Prov* ______Tel.* ______________ E-mail* ________________________________ Cod. fisc. / P. IVA* ________________________________________* Dati indispensabili per l’attivazione del servizio.Garanzia di riservatezzaInformativa ex D.Lgs 30/06/03 n. 196 (codice della Privacy). Il CIS Editore, come titolare, raccoglie e tratta presso la propria sede, con modalità cartacee, informatiche e telematiche, dati personali il cui conferimentoè facoltativo, ma serve all’Editore stesso per fornire il servizio. Lei potrà esercitare i diritti di cui all’art. 7 D.Lgs 196/03 (accesso, cancellazione, correzione, opposizione) rivolgendosi al CIS Editore.Acquisto il pacchetto Progetto CISFAD 2012 versando l’importo di € .......................... tramitecisfad_prev-IV-2012❏ assegno non trasferibile ❏ bonifico bancario su Banca Monte dei Paschi di Siena, Via Raffaello Sanzio 7,❏ c/c postale 13694203 20149 Milano - IBAN IT 80 D 01030 01667 000001252949❏ Autorizzo il CIS Editore ad addebitare l’importo di € .......................... sulla mia carta di credito❏ Visa ❏ Mastercard ❏ Carta Sì NumeroData scadenza (mm/aa) Data __________ Firma __________________________________________(attenzione: gli ordini privi di firma non sono validi).


LUCE PULSATAepilazione,fotoringiovanimento,acne, lentigo,teleangectasieectasieopzione: raffreddamentoepidermideCAVITAZIONEadiposità localizzate € 246,00 LASER CO 2 + scannerAspiratore di fumiskin resurfacing,chirurgiadermatologica € 99,00 € 184,00 RADIOFREQUENZAskin tighteningLED SYSTEMterapiafotodinamicaSKIN ANALYZERacqua, PH, elasticità,tà,… € 148,00 (*) i prezzi sono da intendersi IVAesclusaOSSIGENOIPERBARICOper una pelleda diva € 184,00 VEICOLATORETRANSDERMICOestetica, terapiadel dldldolore € 184,00 DOC MEDICA srlC.so Casale, 239 – 10132 TorinoNumeroverde: 800-118822 /Fax: 011-8900038doc.medica@docmedica.it

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