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Rivista n. 2 - Partito Comunista Internazionale

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favoriranno l’apertura al commercio<br />

dell’oppio di altri cinque porti e la<br />

penetrazione ancora più vasta delle potenze<br />

straniere. La decadenza economica della Cina<br />

in questo periodo è giunta ad una fase<br />

drammatica. L’importazione dei tessuti<br />

inglesi aveva provocato una crisi della<br />

produzione nazionale. La gestione della terra<br />

nel modo in cui veniva attuata dalle comunità<br />

aveva, da secoli , comportato l’esecuzione di<br />

una serie di bonifiche, di regolazioni di corsi<br />

fluviali, necessari alla produzione agraria. La<br />

fuga dell'argento dal paese, accentuata<br />

dall'importazione dell'oppio attraverso i<br />

mandarini divenuti compradores, aveva<br />

comportato l’arresto o diminuzione<br />

nell'intervento tecnico necessario al<br />

mantenimento in funzione delle opere di<br />

bonifica, etc.. Con disastrose conseguenze<br />

sull'agricoltura del paese, attraversato da<br />

frequenti carestie. Le prime tre guerre<br />

dell’oppio non saranno dunque che il preludio<br />

di un dramma nel quale Gran Bretagna e<br />

Francia prima, gli Stati Uniti e la Russia come<br />

profittatori non belligeranti dello sporco<br />

commercio più tardi, infine Germania e<br />

Giappone, si avventeranno sulla Cina,<br />

portandovi il ferro ed il fuoco. Ma creandovi<br />

anche i primi nuclei di classe operaia<br />

altamente concentrata nelle città litoranee,<br />

pur senza, comunque, riuscire a modificare in<br />

modo sostanziale i rapporti di produzione e di<br />

vita nelle campagne. L'ormai sistematica<br />

spoliazione del paese fa pullulare le rivolte<br />

antieuropee, che sorgono e si sviluppano nelle<br />

campagne, ultima linea di resistenza della<br />

società indigena all’offensiva capitalistica<br />

internazionale.<br />

Marx scrive in quegli anni, a proposito di<br />

quei fatti e delle prospettive che quegli<br />

avvenimenti innescavano sugli equilibri del<br />

capitalismo di allora : “ La<br />

sovrappopolazione in lento ma regolare<br />

progresso aveva già da tempo reso<br />

soffocanti, per la grande maggioranza di<br />

quella nazione, i rapporti sociali. Vennero gli<br />

inglesi e si aprirono con la forza il libero<br />

scambio con cinque porti cinesi. Migliaia di<br />

navi salparono dall’Inghilterra e<br />

dall’America verso la Cina, e questa in breve<br />

fu sommersa dai manufatti britannici ed<br />

americani. L’industria cinese, poggiante sul<br />

lavoro manuale, soccombette alla<br />

concorrenza della macchina, l’incrollabile<br />

Impero di Mezzo subì una profonda crisi<br />

30<br />

sociale. Le tasse non entravano più, lo stato<br />

giunse alla soglia del fallimento, la<br />

popolazione in massa precipitò nel<br />

pauperismo, esplose in violente rivolte,<br />

malmenò ed uccise numerosi mandarini e<br />

bonzi. Sul paese in sfacelo incombe ora lo<br />

spettro di una rivoluzione violenta. Ma non è<br />

il peggio.<br />

Dalla plebe in tumulto, qualcuno si<br />

levò a denunciare la miseria degli uni<br />

e la ricchezza degli altri e a chiedere<br />

una ridivisione della proprietà, anzi<br />

l’abolizione completa della proprietà<br />

privata. […] è pur sempre un fatto<br />

ameno, che in otto anni le balle di<br />

cotonerie della borghesia britannica<br />

abbiano portato l’impero più antico e<br />

solido del mondo alla vigilia di un<br />

sovvertimento sociale, i cui risultati<br />

avranno comunque, per la civiltà, una<br />

importanza immensa”. 39<br />

E' dall'accumulazione di lunghi decenni di<br />

pirateria imperialistica in combutta con la<br />

classe dirigente indigena che sprigionò nel<br />

1900 l'esplosione della rivolta xenofoba e<br />

popolare dei Boxers, della quale<br />

approfittarono le grandi potenze europee per<br />

trarre pretesto non solo per ristabilire<br />

sanguinosamente l'ordine e rinsaldare le basi<br />

vacillanti della monarchia, ma per divorare<br />

altre fette del territorio nazionale cinese. Si<br />

inizia un secondo o terzo round di assalto alla<br />

Cina in nome della «civiltà» e del<br />

«progresso». Alla fine del secolo 19° la Cina<br />

veniva a trovarsi avviluppata nei tentacoli del<br />

capitale mondiale, che aveva dato origine,<br />

specie nei grandi porti, ad uno strato di<br />

proletariato indigeno, mentre caratterizzava<br />

la borghesia cinese come quasi<br />

esclusivamente commerciale. In pari tempo il<br />

contatto con la civiltà europea aveva fatto<br />

nascere quella che potrebbe chiamarsi una<br />

«classe» politica di studenti, studiosi e<br />

uomini d'affari. Essa cominciò a fare avvertire<br />

il suo peso sulla struttura statale solo negli<br />

ultimi anni del 1800.<br />

E' l'occupazione straniera che installa le<br />

prime strutture industriali e dà l'avvio alla<br />

trasformazione dell'economia cinese. Infatti<br />

nell'Est e nel Nord, lungo le coste orientali<br />

dell'interminabile subcontinente, si<br />

39 Marx-Engels : India Cina Russia, “Grande Muraglia e<br />

cotonerie inglesi” , pg 37 Il Saggiatore

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