Rivista n. 2 - Partito Comunista Internazionale
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petrolio potesse superare i due milioni di<br />
barili al giorno (e finora ci sono riusciti). Gli<br />
americani avevano calcolato che la<br />
produzione dovesse essere di 4 milioni di<br />
barili al giorno nel 2004 e 6-7 milioni di barili<br />
al giorno alla fine del 2005, per cui con i<br />
ricavi della vendita avrebbero finanziato la<br />
ricostruzione. Il totale fallimento, quindi,<br />
della linea politica americana è finora<br />
indiscutibile.<br />
Inoltre, la “resistenza” irachena ha colpito<br />
sistematicamente i civili dell’ONU e delle<br />
ONG, sia i lavoratori ed i tecnici stranieri,<br />
riuscendo in tal modo a bloccare quasi<br />
completamente la ricostruzione e a farne<br />
salire i costi alle stelle. La “resistenza”<br />
irachena ha così bloccato il fine primario che<br />
persegue qualsiasi guerra imperialistica, e<br />
cioè il grande affare della<br />
ricostruzione!!<br />
Se gli anglo-americani non riusciranno<br />
alla fine a portare avanti il “grande affare”<br />
della ricostruzione postbellica, allora<br />
l’occupazione dell’Iraq diventerà una rovina<br />
economica totale e questa sarà a sua volta la<br />
base della loro futura sconfitta anche militare.<br />
La situazione generale nel Medio Oriente<br />
è ancora peggiore e soprattutto si deteriora<br />
ogni giorno: Arabia Saudita, Siria, Giordania,<br />
Emirati Arabi, Egitto e Iran vengono accusate<br />
di aiutare e finanziare la resistenza irachena<br />
ed in certa misura la risorgente resistenza<br />
afgana.<br />
Se le cose in Iraq andranno avanti così e<br />
gli anglo-americani non arriveranno a colpire<br />
militarmente sia l’Iran che l’Arabia Saudita<br />
con l’obiettivo di distruggere almeno una<br />
parte degli impianti estrattivi di petrolio in<br />
questi paesi, in modo da colpire gli interessi e<br />
gli approvvigionamenti europei, russi, cinesi,<br />
ecc., allora non riusciranno a raggiungere<br />
nemmeno il secondo, grande obiettivo della<br />
guerra scatenata da Washington contro i<br />
talebani prima e contro Saddam poi, ovvero<br />
indebolire l’Unione Europea e colpire il suo<br />
prodotto più genuino, l’Euro, che tanto<br />
disturba gli interessi finanziari americani.<br />
A breve e media scadenza il nemico più<br />
pericoloso e più importante per gli USA è,<br />
senza dubbio, l’Euro. E gli Usa non possono<br />
organizzare né l’isolamento né gli scontri<br />
preliminari col nemico cinese-asiatico senza<br />
distruggere preventivamente l’euro, perché se<br />
ciò non accadesse sarebbe l’Euro a vincere la<br />
8<br />
partita fra gli USA e la Cina senza combattere.<br />
Questo gli Usa lo sanno, perché è sempre<br />
stata la pratica politica del “dividit et impera”<br />
(come per l’impero romano e la vecchia<br />
Albione-Inghilterra) che ha consentito loro di<br />
prendere il bottino delle guerre altrui, basta<br />
ricordare le guerre del 1914 -18 e del 1939-<br />
1945.<br />
Altro aspetto importante, ma non nuovo<br />
per la teoria marxista, è la nascita ed il<br />
consolidamento negli ultimi 30 anni delle<br />
multinazionali Sud Americane (PDVSA,<br />
petrolifera venezuelana - Petrobras-Embraer-<br />
Codelco-Ypf Repsol-Enersis-Endesa-Telmex-<br />
Banche-ecc.), che chiedono e strappano, ai<br />
propri stati, una politica d’indipendenza<br />
rispetto agli Stati Uniti, che hanno sempre<br />
considerato l’America Latina come la propria<br />
riserva di caccia.<br />
Il vertice americano, tenuto nella città<br />
argentina del Mar del Plata il 5-6 novembre<br />
scorso, per porre le basi del grande Mercato<br />
americano, conosciuto come ALCA, in cui gli<br />
USA continuerebbero a controllare e dirigere<br />
i destini di tutta l’America, del Nord e del<br />
Sud, é stato un grossolano fallimento. Gli<br />
USA hanno cercato di provocare uno scontro<br />
ed una rottura fra i paesi latino-americani e<br />
quelli del MERCOSUR .<br />
Tre settimane prima, aveva avuto luogo il<br />
vertice ispano-latinoamericano a Salamanca,<br />
nel quale fu lanciato l’appello-accusa contro<br />
gli USA per il blocco contro Cuba,<br />
chiedendone la fine. Insieme a questo appello<br />
pro-Cuba, un giudice spagnolo ha deciso di<br />
istruire un processo agli ufficiali statunitensi<br />
che ordinarono di sparare contro un<br />
cameraman nell’hotel Palestina a Bagdag. É<br />
di fatto la prima volta che accade una cosa del<br />
genere contro i militari gringos se il<br />
processo o la semplice minaccia andassero<br />
avanti, i rapporti politici degli spagnoli con gli<br />
Usa non potrebbero che peggiorare<br />
seriamente.<br />
L’America Latina ha avuto storicamente<br />
una grande dipendenza dai capitali e dalle<br />
tecnologie europee, statunitensi, giapponesi e<br />
continua ad essere sottomessa a questa<br />
dipendenza.<br />
Economicamente, gli statunitensi stanno<br />
perdendo la battaglia da quando la Spagna é<br />
entrata nella Comunità Economica Europea<br />
nel 1986, nella misura in cui la Spagna da<br />
allora ha sempre avuto l’appoggio dell’UE.