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Rivista n. 2 - Partito Comunista Internazionale

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a prima della sua salita al seggio papale. Se<br />

guardiamo al passato recente, infatti, uno dei<br />

motivi che avevano portato all’elezione a<br />

papa di Montini (Paolo VI) era stato il suo<br />

palese coinvolgimento con la politica<br />

americana (specie quella più sporca) ed il suo<br />

ruolo di “ufficiale di collegamento” tra la<br />

Santa Sede e l’ambasciata Americana in Italia.<br />

Addirittura, cosa che non avveniva<br />

probabilmente da qualche secolo, il papa, a<br />

seguito dei bombardamenti a tappeto su<br />

Baghdad, lanciò una vera maledizione biblica<br />

al guerrafondaio Bush sotto forma di<br />

anatema, affermando che il sangue versato<br />

nella guerra all’Iraq sarebbe ricaduto sulla<br />

sua testa.<br />

Qualcuno potrebbe non condividere<br />

questa visione, affermando che tutto<br />

sommato nella prima guerra del Golfo il papa<br />

si schierò da solo contro tutti, e quindi giocò<br />

da libero, ma in base anche a nostri<br />

precedenti lavori appare evidente che<br />

l’Europa partecipò a quel conflitto tirata per i<br />

capelli dagli americani, e non poté fare a<br />

meno di mostrare buon viso a cattivo gioco a<br />

causa della propria debolezza politica e<br />

militare di alleato atlantico. Ma a prescindere<br />

da questo, dobbiamo rammentare che la<br />

chiesa aveva pure un interesse diretto a che<br />

Saddam Hussein (il cui fido ministro degli<br />

esteri era il cristiano Tarek Aziz) non venisse<br />

scalzato dal suo posto, e questo a causa del<br />

ruolo che lo stesso aveva rivestito come<br />

baluardo contro l’Islam, diventando un vero<br />

punto di riferimento per gli altri leader arabi<br />

che volevano svincolarsi dagli imam. Questo<br />

atteggiamento dei leader del mondo arabo e<br />

le conseguenti aperture politiche e sociali,<br />

avrebbero costruito un retroterra ideale di cui<br />

la chiesa di Roma si sarebbe potuta<br />

avvantaggiare per penetrare in quei nuovi<br />

territori, facendosi forza del fatto che la<br />

religione Cristiana si presta meglio dell’Islam<br />

a garantire un migliore e più rapido sviluppo<br />

capitalistico, condividendo ormai il proprio<br />

cammino con il capitalismo fin dai suoi primi<br />

vagiti nell’Italia del 1200.<br />

Ritorniamo di nuovo al ruolo<br />

internazionale rivestito dalla chiesa di Roma<br />

attualmente: da questo punto di vista essa è<br />

diventata il puntello della Comunità Europea,<br />

la cassa di risonanza delle sue politiche, il suo<br />

supporto propagandistico, ma anche per<br />

contraltare la sua coscienza critica.<br />

42<br />

Infatti la chiesa, in forza del suo apparato<br />

di conoscenze, di esperienze e memorie<br />

storiche, tenute sempre vive dai suoi centri di<br />

studio, si è anche assunta il ruolo di smussare<br />

le punte troppo aguzze dello sfruttamento<br />

capitalistico e della sua anarchia produttiva.<br />

Fermo restando il ruolo invariante dello<br />

Stato fin dalla nascita e dello sviluppo del<br />

capitalismo, quale comitato d’affari della<br />

borghesia, la chiesa ha progressivamente<br />

ricoperto il ruolo di calmieratore degli eccessi<br />

sia dei singoli capitalisti che degli stessi Stati<br />

borghesi. Eccessi che si possono sintetizzare<br />

nelle scelte e nelle azioni autonome di<br />

capitalisti privati e pubblici (lo Stato come<br />

unico capitalista collettivo) che hanno delle<br />

ovvie conseguenze economiche e politicosociali<br />

quasi sempre a danno degli interessi<br />

generali della specie. Questo ruolo è oggi per<br />

buona parte ricoperto in Occidente dalla<br />

chiesa cattolica vaticana.<br />

Eccessi nei quali sono caduti anche gli<br />

stessi stati, che ormai si sono trasformati in<br />

una sorta di unico capitalista collettivo.<br />

Da ciò si spiega l’ingerenza continua del<br />

papato, in tutte quelle questioni economiche<br />

e sociali, riguardanti in special modo lo<br />

sfruttamento nel mondo del lavoro, i<br />

licenziamenti e le politiche verso gli<br />

immigrati. Guardacaso, non c’è stata negli<br />

ultimi anni in Italia quasi nessuna vertenza<br />

che non sia stata sottoposta al vescovo locale<br />

dagli stessi operai e sindacati affinché<br />

intervenisse. Ed è ormai ricorrente che le<br />

parrocchie si occupino di rendere agli<br />

immigrati il meno aspro possibile l’impatto<br />

con le delizie del mondo capitalista,<br />

adoperandosi per trovar loro un lavoro e un<br />

alloggio. Il mercato delle badanti e delle<br />

donne delle pulizie polacche e rumene per<br />

esempio oggigiorno è nelle mani della chiesa<br />

che, non sola in questo caso, funge da vero e<br />

proprio ufficio di collocamento. Attraverso<br />

queste attività, la chiesa cerca di limitare<br />

quanto possibile gli attriti sociali, ed inoltre si<br />

garantisce di controllare le proprie pecorelle,<br />

evitando così che si rivolgano ad altre<br />

parrocchie, sia politiche che religiose.<br />

L’ulteriore campo di intervento della<br />

Chiesa riguarda le scelte di vita degli<br />

individui: la loro etica, le loro preferenze<br />

sessuali, le loro forme di vita familiari, le<br />

opzioni genitoriali, ecc.. La chiesa tenta in<br />

questo modo di porre un argine a ciò che per

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