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Rivista n. 2 - Partito Comunista Internazionale

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nessun partito parlamentare borghese ha mai<br />

esitato a ricorrere di fronte alla marea<br />

montante della rivoluzione comunista – è<br />

volta non ad abbattere ma a conservare o<br />

potenziare il regime della produzione<br />

mercantile, del salario e del profitto.<br />

Il proletariato rivoluzionario denuncia la<br />

spudorata menzogna della consultazione<br />

elettorale: non ha voci da dare agli<br />

amministratori della società borghese, ai<br />

candidati alla sua dominazione.<br />

Né, in questa paurosa fase di<br />

smarrimento ideologico, i rivoluzionari<br />

porteranno acqua al mulino della confusione<br />

politica, dell’inquinamento ideologico e<br />

dell’oscuramento della via maestra della<br />

conquista del potere, presentando a loro<br />

volta, sia pure col solo intento di svolgere<br />

propaganda antiparlamentare ed<br />

antidemocratica, una propria lista. L’infernale<br />

strumento dei saturnali schedaioli e della<br />

tribuna elettorale non si piega ai fini della<br />

contropropaganda rivoluzionaria: può<br />

soltanto piegare questa contropropaganda ai<br />

propri fini. La peste dell’opportunismo ha il<br />

suo focolaio e il suo veicolo nel meccanismo<br />

elettorale e parlamentare; più che mai, la<br />

demarcazione fra interessi proletari e<br />

interessi capitalisti, fra rivoluzione e<br />

controrivoluzione, esige che al metodo della<br />

scheda sia opposto con inequivocabile<br />

chiarezza il metodo della preparazione<br />

rivoluzionaria alla conquista del potere.<br />

Sarebbe già ora una vittoria della classe<br />

dominante, se il proletariato rivoluzionario si<br />

lasciasse distrarre dal suo lavoro e<br />

disperdesse le sue energie, concentrate nella<br />

dura opera della ricostruzione del tessuto<br />

ideologico ed organizzativo del suo esercito di<br />

domani, nel far concorrenza ai partiti della<br />

scheda e nel ridare interesse all’indegno<br />

baraccone della caccia al voto. Non<br />

nell’appestata atmosfera elettorale, non<br />

nell’aula parlamentare e davanti ai<br />

rappresentanti titolati del capitale ma fuori e<br />

contro tutti, il proletariato rivoluzionario<br />

agita il suo programma.<br />

Ancora oggi, nonostante la conferma<br />

schiacciante dei fatti, la grande maggioranza<br />

dei proletari seguirà la corrente, crederà nella<br />

virtù risolutrice della scheda, darà il suo voto<br />

a qualcuno. Noi anticipiamo con assoluta<br />

certezza quel domani in cui il proletariato di<br />

tutti i paesi, ritrovata la sua strada maestra,<br />

dirà alla lusinga elettorale per dire<br />

alla potente realtà della rivoluzione, e,<br />

impugnate le sue armi di classe, calpesterà<br />

per sempre la scheda.<br />

(Programma <strong>Comunista</strong> n. 10 del 21 maggio – 4 giugno 1953)<br />

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