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2-angeli nell 'ombra - only fantasy

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piacere. Soprattutto se Scott era un Nephilim: l'unico altro Nephilim che avessi mai conosciuto aveva tentato di<br />

uccidermi.<br />

Vee chiamò Rixon per annullare l'appuntamento, quindi aspettammo che Scott si sistemasse dietro al volante e uscisse<br />

a marcia indietro dal parcheggio, prima di lasciare l'edificio. Una volta FUORI dal parcheggio, svoltò a sinistra e Vee e<br />

io corremmo a prendere la sua Dodge Neon viola del 1995. - Guida tu - disse Vee lanciandomi le chiavi. Qualche<br />

minuto dopo raggiungemmo la Mustang, ero solo tre macchine dietro di lui. Scott imboccò l'autostrada e si diresse a est,<br />

verso la costa. Lo seguii.<br />

Mezz'ora più tardi, Scott prese l'uscita per il molo ed entrò in un parcheggio all'inizio della lunga fila di negozi che<br />

arrivava fino all'oceano. Rallentai, per dargli il tempo di chiudere le portiere e allontanarsi, quindi parcheggiai due file<br />

dietro di lui.<br />

- Sembra che Scotty Pannolino voglia darsi allo shopping commentò Vee. - A proposito di shopping, non ti dispiace se<br />

do un'occhiata in giro mentre tu giochi al piccolo investigatore? Rixon ha detto che gli piacciono le ragazze che usano le<br />

sciarpe, e il mio guardaroba ne è assolutamente sprovvisto.<br />

- Vai.<br />

Restando mezzo isolato dietro di lui, lo vidi entrare in un negozio di abbigliamento alla moda e uscirne meno di<br />

quindici minuti dopo con un pacchetto in mano. Entrò in un altro negozio e ne uscì dopo dieci minuti. Niente di insolito,<br />

niente che facesse pensare che lui potesse essere un Nephilim. Dopo il terzo negozio, l'attenzione di Scott fu attirata da<br />

un gruppo di universitarie che pranzavano in un ristorante, dall'altra parte della strada. Erano sedute a un tavolino<br />

riparato da un ombrellone, sulla terrazza, e indossavano pantaloncini corti e la parte superiore del bikini. Scott tirò fuori<br />

il cellulare e le fotografò di nascosto.<br />

Mi voltai a fare una smorfia verso la vetrina della caffetteria accanto a cui ero ferma e fu allora che lo vidi. Era seduto<br />

dentro, indossava pantaloni color cachi, camicia azzurra button-down e un blazer di lino chiaro. I capelli, biondi e<br />

ondulati, erano più lunghi e raccolti in una coda di cavallo bassa. Stava leggendo un giornale.<br />

Mio padre.<br />

Piegò il giornale e si diresse verso il retro del locale.<br />

Corsi lungo il marciapiede per raggiungere l'ingresso ed entrai. Mio padre era scomparso tra la folla. Mi precipitai sul<br />

retro, guardandomi in giro freneticamente. Il corridoio piastrellato in bianco e nero finiva con la toilette degli uomini a<br />

sinistra e quella delle donne a destra. Non c'erano altre uscite, quindi doveva essere nel bagno degli uomini.<br />

- Che stai facendo? - mi domandò Scott alle spalle.<br />

Mi voltai di scatto. - Come... che cosa ci fai tu qui?<br />

~ Stavo per chiederti la stessa cosa. So che mi hai seguito. Non essere così sorpresa: si chiama specchietto retrovisore.<br />

C'è una ragione specifica per cui mi perseguiti?<br />

Ero troppo in confusione per preoccuparmi di quello che mi stava dicendo. - Entra nel bagno degli uomini e dimmi se<br />

c'è una persona con la camicia azzurra.<br />

Scott mi batté un dito in fronte. - Droghe? Disturbo comportamentale? Sembri una matta.<br />

- Fallo e basta.<br />

Scott spalancò la porta con un calcio. Sentii oscillare le porte dei box e qualche minuto dopo uscì.<br />

- Nada.<br />

- Ho visto un uomo con la camicia azzurra venire da questi parte. E non c'è un'altra uscita -. Mi voltai verso la porta<br />

dall'altra parte del corridoio, l'unica oltre la prima. Entrai <strong>nell</strong>a toilette delle donne e spinsi leggermente tutti i box, uno<br />

dopo l'altro, il cuore in gola. Erano tutti e tre vuoti.<br />

Mi resi conto che stavo trattenendo il respiro, e buttai fuori l'aria. Avevo dentro un groviglio di emozioni, soprattutto<br />

delusione e paura. Credevo di aver visto mio padre, vivo. Ma si era rivelato solo un crudele scherzo dell'immaginazione.<br />

Mio padre se n'era andato. Non sarebbe tornato mai più, e io dovevo trovare il modo di accettarlo. Mi accovacciai con le<br />

spalle al muro, il corpo scosso dai singhiozzi.<br />

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