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28 La Goccia n. 25-26 - 15 dicembre 2007<br />

eventi e commenti<br />

Rubrica a cura<br />

di don Franco Conte<br />

Salve. Sono l’addormentato<br />

del presepe. Sì, quello<br />

del<strong>la</strong> statuina distesa,<br />

in genere con un cappelluccio,<br />

<strong>la</strong> testa posata su<br />

una cesta o una pietra.<br />

Quello che se <strong>la</strong> dorme,<br />

mentre tutti arrivano, con<br />

facce protese, siano pecore<br />

o re. Io sono quello<br />

che sembra non accorgersi<br />

di niente. Un po’<br />

simbolo del<strong>la</strong> distrazione,<br />

un po’ simbolo del fatto<br />

che nel presepe c’è posto<br />

<strong>per</strong> tutti, anche <strong>per</strong> gli<br />

svan<strong>it</strong>i e i pigri. Qualcuno<br />

mi ha dato anche un nome:<br />

Benino.<br />

È incominciata <strong>la</strong> novena<br />

del santo Natale e, in<br />

mezzo al frastuono festivo, allo shopping,<br />

ai cartoncini d’auguri (ormai sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da email<br />

con vignette standard e k<strong>it</strong>sch come<br />

quasi tutta <strong>la</strong> comunicazione elettronica),<br />

pure quest’anno mi preparavo a fare il mio<br />

sonnellino sotto gli occhi del mondo. Però,<br />

se <strong>per</strong>mettete, quasi quasi mi alzo. E vado<br />

a dormire da un’altra parte. Perché ne ho<br />

sent<strong>it</strong>e davvero di tutti i colori. E m’è quasi<br />

passato il sonno. Voglio dire: il presepe è un<br />

posto <strong>per</strong> tutti, no? Ci sto pure io che sono<br />

il più inutile dei <strong>per</strong>sonaggi! Un posto semplice,<br />

tranquillo. Che a vederlo ti vengono<br />

solo dei buoni pensieri. I bambini, anche di<br />

fronte a quelli meno ingegnosi, fan due occhioni.<br />

I grandi ci danno spesso solo un’occhiata,<br />

<strong>per</strong>ò un’occhiata con meno ombre<br />

del sol<strong>it</strong>o.<br />

Dunque, mi preparavo a far <strong>la</strong> mia bel<strong>la</strong> dorm<strong>it</strong>a<br />

(e <strong>per</strong> quest’anno mi avevano <strong>per</strong>sino<br />

garant<strong>it</strong>o che andavo sul<strong>la</strong> tv satell<strong>it</strong>are!), e<br />

invece ho sent<strong>it</strong>o gente assieparsi intorno.<br />

E che dice ogni genere di baggianata. Una<br />

gara a chi <strong>la</strong> spara più grossa. Chi vorrebbe<br />

sbaraccare il presepe <strong>per</strong>ché dà<br />

“fastidio”, chi vorrebbe ficcarci<br />

ogni stupidaggine che gli viene<br />

in mente… Mi ha incurios<strong>it</strong>o,<br />

ad esempio, il ragionamento di<br />

quelli che dicono: “In nome del<br />

valore delle differenze eliminiamo<br />

il presepe!”. Sogno o son<br />

desto, mi sono chiesto (<strong>per</strong> l’appunto!?).<br />

Come sarebbe a dire?<br />

In nome del valore del<strong>la</strong> divers<strong>it</strong>à<br />

eliminiamo un segno preciso,<br />

così dopo tutto diventa uguale.<br />

In nome delle differenze, invece<br />

che spiegare il presepe a bambini<br />

che magari non lo conoscono,<br />

questi eliminano le differenze.<br />

Ma non erano un valore ?<br />

Boh…O ci sono o ci fanno. Verrebbe<br />

voglia di girarsi dall’altra<br />

parte e <strong>la</strong>sciar <strong>per</strong>dere.<br />

Come <strong>la</strong> penso io …dal<strong>la</strong> A al<strong>la</strong> Z<br />

N - NATALE<br />

All’Univers<strong>it</strong>à di Padova il sociologo Stefano<br />

Allievi osserva (e sottoscrivo): “Le comun<strong>it</strong>à<br />

straniere sanno <strong>per</strong>fettamente che questo<br />

è un Paese cattolico. Anche più di noi.<br />

E <strong>per</strong> loro è naturale<br />

vedere rappresentata<br />

<strong>la</strong> fede attraverso simboli<br />

caratteristici. Anzi,<br />

probabilmente nelle<br />

scuole i bambini musulmani<br />

parteci<strong>per</strong>ebbero<br />

volentieri a realizzare<br />

il presepe, o a rec<strong>it</strong>are<br />

a fine anno <strong>la</strong> Nativ<strong>it</strong>à,<br />

anche nel<strong>la</strong> parte di<br />

Gesù. Di certo non si<br />

sentirebbero offesi”.<br />

Hai cap<strong>it</strong>o?!… Eppure<br />

proprio un manipolo di<br />

maestre di una scuo<strong>la</strong><br />

elementare padovana<br />

(<strong>per</strong> fortuna sono poche,<br />

ma fanno molto<br />

“rumore”) hanno tentato<br />

di censurare <strong>la</strong> rec<strong>it</strong>a<br />

natalizia dei bambini<br />

<strong>per</strong>ché “fa esplic<strong>it</strong>o riferimento a Gesù”<br />

(sic!). Per lo stesso motivo hanno <strong>per</strong>sino<br />

vietato i canti tradizionali, sost<strong>it</strong>uendoli con<br />

generici brani che par<strong>la</strong>no (<strong>per</strong>ò c’è da esserne<br />

grati <strong>per</strong> tanta… precisione) di pace,<br />

fratel<strong>la</strong>nza, amore... Gli stessi temi incarnati<br />

dal Bambinello, verrebbe da dire, ma quelle<br />

brave maestre d’Italia lo hanno espulso dal<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong>: troppo <strong>per</strong>icoloso!?<br />

E un’altra donna, una dirigente sco<strong>la</strong>stica,<br />

(ultima in ordine di tempo e s<strong>per</strong>iamo anche<br />

ultima… in senso stretto) spiegava alcuni<br />

giorni fa che è ora di «svecchiare» i canti:<br />

basta con “Tu scendi dalle stelle”, finiamo<strong>la</strong><br />

con “Adeste fideles”, «ormai sono datati»,<br />

diceva (sic! sic!).<br />

Tolgono il presepe dalle scuole <strong>per</strong>ché credono<br />

di susc<strong>it</strong>are con le loro assurde censure<br />

l’ammirazione o <strong>la</strong> grat<strong>it</strong>udine delle famiglie<br />

is<strong>la</strong>miche trapiantate nel nostro Paese,<br />

senza minimamente pensare che chi prega<br />

Dio cinque volte al giorno non può che disprezzare<br />

chi lo rinnega.<br />

Il sospetto, sempre più concreto, è che tutte<br />

queste manovre siano solo un pretesto <strong>per</strong><br />

mascherare fini bassamente ideologici: sto<br />

Bambinello che sta nel<strong>la</strong> grotta rappresenta<br />

<strong>la</strong> forza travolgente del pensiero cristiano e<br />

ancora oggi, ogni volta che nasce, scompagina,<br />

dà scandalo, sovverte. Da duemi<strong>la</strong><br />

anni e passa sto Bambinello cost<strong>it</strong>uisce il<br />

più insolubile enigma del<strong>la</strong> Storia. Già dal<br />

fatto che da duemi<strong>la</strong> anni e passa gli uomini<br />

continuano a discuterne è un enigma! Visto<br />

che dimenticarlo non è possibile, lo rinnegano,<br />

lo ricercano, ne discutono… Strana<br />

lotta…È scomodo (ad onor del vero lo è<br />

sempre stato!) e accogliere <strong>la</strong> sua sfida rivoluzionaria<br />

è un impegno notevole: più facile<br />

far finta che non è mai venuto al mondo.<br />

Liberi di crederlo, <strong>per</strong> car<strong>it</strong>à, ma almeno si<br />

abbia <strong>la</strong> coerenza di non festeggiare: niente<br />

regali, niente vacanze, un giorno come gli<br />

altri, “trasversale” come tanti altri!<br />

Poi ho sent<strong>it</strong>o gente che quasi si accapigliava<br />

<strong>per</strong> metterci o toglierci qualcuno raffigurato<br />

nelle statuine. Manco il presepe fosse<br />

una specie di Par<strong>la</strong>mento o di Domenica<br />

In. Vuoi vedere che fino all’ultimo ti arriverà<br />

qualcuno che vorrà fare un real<strong>it</strong>y tipo “IL<br />

PRESEPE DEI FAMOSI”…?! Ma no, <strong>la</strong>sciate<br />

qualche posto dove non conta essere dei<br />

“<strong>per</strong>sonaggi”, dei “vips”. Un posto <strong>per</strong> gente<br />

senza nome, senza fama. Che vale anche<br />

se non fa niente di eccezionale: il pastore, il<br />

falegname, <strong>la</strong> guardiana delle oche. Gente<br />

normale, quelli che in co<strong>per</strong>tina non ci finiranno<br />

mai e che hanno lo stesso una v<strong>it</strong>a<br />

piena. Di fatiche, sì, ma anche piena di s<strong>per</strong>anza;<br />

tanto è vero che vengono a vedere il<br />

Bambino promesso dal fondo dei secoli.<br />

Poi ho sent<strong>it</strong>o pure i discorsi melliflui (quelli<br />

sì che fanno addormentare!). Coloro che<br />

dicono: io non ci credo a Gesù, <strong>per</strong>ò il presepe<br />

è una bel<strong>la</strong> tradizione… Certo, certo.<br />

Ma noi del presepe non siamo dei soprammobili.<br />

Che so, come una pento<strong>la</strong> <strong>la</strong>sciata<br />

dal<strong>la</strong> bisnonna. Discorsi del genere tolgono<br />

il sonno (e detto da uno come me…!)<br />

e verrebbe voglia di alzarsi. Però, mi son<br />

chiesto: non sarà che par<strong>la</strong>no e strapar<strong>la</strong>no<br />

del presepe <strong>per</strong>ché sono un po’ stufi di<br />

par<strong>la</strong>re d’altro? Insomma, siamo sotto Natale<br />

e forse è pure giusto che ne parlino.<br />

Tutto l’anno a par<strong>la</strong>re di soldi, di finanziarie,<br />

di goal, di poli… Par<strong>la</strong>r del presepe è come<br />

par<strong>la</strong>re del destino: Dio che si<br />

fa uomo, che roba!<br />

Certo, sarebbe meglio se ne<br />

par<strong>la</strong>ssero con più sale in zucca,<br />

con meno astuzie, meno<br />

sciatteria. Facendo meno caciara,<br />

che qui c’è un Bimbo<br />

piccolo… e c’è pure chi vuol<br />

dormire! Insomma, che ne<br />

par<strong>la</strong>ssero con un po’ di cuore<br />

acceso. Che nei piccoli è una<br />

stel<strong>la</strong>. E nei grandi può essere<br />

un fuoco in cerca del bene.<br />

Io lo so <strong>per</strong>ché, anche se sono<br />

addormentato e spesso mi<br />

distraggo, e mi viene da sorridere.<br />

Il mio cuore, infatti, arde<br />

contento che io sia lì, tra gli altri<br />

dinanzi all’Evento più grande<br />

del<strong>la</strong> Storia, nel presepe.<br />

Buon Natale a tutti.

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