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36 La Goccia n. 25-26 - 15 dicembre 2007 eventi e commenti O. M. G.: Michele ci invia gli auguri dal Perù Cari ginosini, è da un bel po’ che non mi faccio vivo per darvi notizie della missione. Io sto bene grazie a Dio, come vedete dalla foto sono in Bolivia, Padre Ugo mi ha invitato a fare insieme a lui il giro missionario che di solito percorre ogni due anni in Brasile e Bolivia. Per me è stato un grande onore poter essere insieme a Padre Ugo e conoscere queste realtà. D’altra parte lui ci tiene a metterci al corrente di tutti i problemi esistenti in tutte le nostre case (missioni). Così le riunioni si susseguono con i vari responsabili delle diverse case. Soldi, progetti futuri, problemi da risolvere sono gli argomenti dei nostri incontri. Al seguito di Padre Ugo siamo in 15, tra chi è arrivato appositamente dall’Italia e chi era in Perù. Prima di decidere, la sera, ci ascolta per conoscere la nostra opinione. Spero di meritarmi tutta la fiducia e il bene che questo uomo di Dio (parole di padre Santino) ha nei miei confronti. Mi sono incontrato i primi giorni di settembre con padre Santino e padre Luigi Cremis, una grande gioia per me, sebbene siamo stati poco tempo insieme. I problemi della missione non mi permettevano di allontanarmi troppo. E così siamo partiti da Lima il 4 e sino al 18 siamo stati in Brasile, dal 19 al 3 dicembre siamo in Bolivia. Al nostro ritorno in Perù si coincerà a pensare per il Natale, come qualcuno sa, padre Ugo esige che ogni famiglia riceva 60kg di viveri e questo significa che già dai primi giorni di dicembre dobbiamo cominciare il trasporto per arrivare nei posti più lontani e sperduti. Per quanto riguarda Chavin, la nostra parrocchia è grande quanto la provincia di Taranto, per raggiungere Carpa, Jircan, Arancay, le località più lontane da Chavin, ci servono per andata e ritorno 6-7 giorni di viaggio. Con la nostra camionetta si arriva sino ad un certo punto poi la strada finisce. Bisogna fare presto perché siamo in piena stagione delle piogge e i fiumi si stanno ingrossando e non ci sono ponti per attraversarli. Siamo d’accordo con gli abitanti dei villaggi che ci vengono incontro e con mucche, muli, asini, e anche caricandosi in spalla riusciamo a far arrivare il carico dopo 6 o 7 ore di cammino. Come vedete qui è tutto più difficile e di sicuro non c’è niente. Vi aggiorno sui lavori dell’acqua potabile. Siamo a buon punto, abbiamo costruito il serbatoio (tanke) alle porte del paese, i tubi sono stati già interrati (abbiamo iniziato ad una altitudine di quasi 5mila metri), quindi il più è fatto e con la stagione delle piogge abbiamo dovuto sospende- re un po’ poiché il cemento ha bisogno di un mese per seccare. Comunque siamo riusciti a collegare un tubo provvisorio al vecchio serbatoio e, quindi, la gente riceve più acqua, quasi tutto il giorno. Un regalo grande poiché dalla mancanza di acqua dipendeva il propagarsi di malattie che quasi sempre portano alla morte delle persone più deboli (bambini, anziani, ammalati). Alla fine di dicembre comince- remo la estensione del tubo matrice per tutto il paese e dal tubo porteremo l’acqua fin nelle case della gente. Un sogno per questa gente che, grazie all’impegno di padre Stefano, dell’ing. Pietro Rimoldi (Rotary Club Milano) e dell’OMG, sta diventando realtà. Pensate solo a quanta gente anziana doveva fare ore di strada per andare a prendersi l’acqua. Quando avremo terminato la rete cittadina avremo interrato in tutto 10mila metri di tubo, il tutto con condotte scavate a mano. Devo dire che la gente del posto è venuta con gioia ad aiutarci tutti i giorni con turni di lavoro massacranti. So da lettere che mi giungono dall’Italia che finlmente abbiamo un gruppo di giovani che si sta impegnando sempre più in questo cammino che è sì di carità e di aiuto ai poveri, ma che diviene un lavoro educativo per loro stessi, poiché non avrebbe senso se si vuole guardare lontano e non si vede vicino; la carità, la solidarieta, deve iniziare da chi ci sta al fianco, ubbidire ai genitori, essere buoni con i nostri vicini, insomma l’Operazione Mato Grosso deve essere una palestra dove ogni giorni dobbiamo allenarci ad essere più buoni, a regalare (generosi) a lavorare per i più bisognosi e a non pretendere nulla in cambio, ad essere uniti da una bella amicizia, insomma spendere bene la propria vita, io spero che sempre più i giovani capiscano questo messaggio. Spero anche che i giovani, durante queste fetse di Natale, contattino Antonio Castria per andare in qualche campo di lavoro una esperienza forte e bella. Come ogni anno ho deciso di regalare un panettone ai bambini dell’oratorio. Sono 1200, ho fatto il contratto con i padri francescani, il tutto mi costerà quasi 4000 euro, vi chiedo una grossa mano di aiuto come sempre avete fatto, a scuole, professori, parroci, associazioni, benefattori. Non importa se si raccoglie meno, tante gocce formano il mare. So che Ginosa è sempre stata generosa, non mi rimane che auguravi un Natale sereno, senza eccessivo spreco con un pensiero sempre rivolto ai più poveri. Chi vuole aiutarci può rivolgersi al Compagno Gino (Bar Roma) all’Associazione LUMAGIGI, ai parrocchiani o ai responsabili dell’OMG, alla signora Gianna Equatore e alla signorina Rosa Laterza, alla Ferramenta Cremis Michele. Buon Natale a tutti, se volete scrivetemi pure sarò felice di raccontarvi della missione. Un caro saluto a Padre Gilberto, a padre Andrea, a padre Luigi Colleoni, a don Domenico e a tutti i gruppi di giovani e adulti che sempre ci sostengono e ancora, buon Natale a tutti. Michele Calabrese nella foto in alto: Padre Ugo insieme ai bambini di una scuola dell’OMG nella foto in basso: i ragazzi dell’OMG impegnati nel campo di lavoro della pitturazione del canile di Ginosa, che il 14 dicembre sarà intitolato a Alma Tamborrino
argomenti La depressione è tra le malattie conosciute dall’uomo, una delle più note e descritte. Ippocrate ne parla diffusamente nelle sue opere e Omero la illustra in modo diffuso attraverso i personaggi dell’Iliade e dell’Odissea. E’ solo in epoca moderna a partire dall’inizio del 20° secolo che la depressione assume caratteristiche nosografiche chiare e distinte, nell’opera di Kraepelin, e, contemporaneamente, diventa uno dei parametri fondamentali dell’esistenza patologica nello straordinario scritto di Freud: Lutto e malinconia. Nonostante ciò la depressione sia come sintomo di altre patologie, sia come sindrome clinica, resta uno dei mali di cui l’uomo moderno soffre con effetti devastanti sia sul piano individuale sia a livello sociale. La depressione è una condizione psicologica che si esprime con una sintomatologia diversa da persona a persona, con sintomi che variano nelle varie età della vita. Tuttavia nelle varie forme di depressione (premesso che ci occuperemo della depressione nell’anziano) esiste un sintomo comune chiamato anedonia. Esso è la ridotta capacità di provare gioia e piacere. Chi è depresso prova infatti noia ed apatia e, nei casi piu gravi si prova im- Due regali all’OMG per il compleanno di Michelone La nostra Redazione, gli amici del Bar Roma, formulano i migliori auguri di buon compleanno a Michele che ha compiuto gli anni lo scorso 30 novembre. Il regalo per lui: due buone notizie. I soci del Circolo Arci Il “Ponte” di Ginosa, in occasione delle giornate della solidarietà realizzate dall’I C “S G Bosco” hanno venduto dei manufatti realizzati dai soci stessi, per un incasso complessivo di € 174 che hanno devoluto alla OMG. Gli amici del “Bar Roma” per onorare la memoria del loro indimenticabile amico, Nicola Bozza, hanno devoluto la somma di € 140 all’Operazione Mato Grosso. La Goccia n. 25-26 - 15 dicembre 2007 37 Le malattie della Terza Età rubrica a cura del dottor Pietro Zanelli specialista in Geriatria e Gerontologia clinica Sulla depressione potenza e persino disperazione. Tutto appare buio e senza scopo, non riuscendo il depresso a provare entusiasmo per nulla. Anche la capacità di amare risulta ridotta, divenendo le persone più care indifferenti o addirittura da ...detestare. Entrando nello specifico di competenza geriatrica, è importante riconoscerne subito i sintomi e i segni che talora sviano, riconducendo gli stessi dovuti ad altre patologie. Infatti nella persona anziana, la depressione viene talora scambiata con il normale processo di invecchiamento oppure per una demenza senile iniziale. Questo errore diagnostico fà si che la maggior parte dei depressi iniziali non riceva un idoneo trattamento. La depressione in età senile non va sottovalutata in quanto l’anziano è il genere di paziente capace di ...gesti estremi. Molto spesso nell’anziano la depressione è caratterizzata da sintomi somatici come le palpitazioni, cefalea, dolore articolare, vertigini, insonnia, difficoltà respiratorie. L’anziano tende a concentrarsi su questi sintomi ed a riferirli ripetutamente. In un secondo momento l’anziano tende a chiudersi in se stesso diventando passivo ed evitando i contatti con gli altri, oppure diventa lamentoso ed irritabile. Altri sintomi della depressione in età senile sono le alterazioni della memoria, un rallentamento delle funzioni fisiche, dell’ideatività, della creazione, attività motoria rallentata ed infine un rallentamento delle funzioni cognitive. Molti pazienti non riconoscono neppure con se stessi di stare male, e così puo avvenire che il disagio psicologico viene somatizzato. L’organismo esprime fatica di vivere con una serie di sintomi; ci sono dolori alle gambe che indicano la fatica a reggersi, la stanchezza cronica diventa simbolo della stanchezza interiore. Il mal di testa indica invece una testa piena di ansie e di preoccupazioni, i disturbi gastrointestinali significano la difficolta delle cose che l’anziano è costretto a dover mandare giù...ecc. La sessualità subisce un vistoso calo, il sonno subisce variazioni che si possono tradurre in insonnia, difficoltà di addormentamento o eccessiva sonnolenza, talora immotivata. Questi sono i pazienti che sono continuamente dal medico convinti talora di avere un brutto male! La depressione nel paziente anziano ha alcune caratteristiche sintomatologiche e decorso; l’anziano depresso è molto spesso agitato, in preda a timori ipocondriaci, ossessionato dalla paura della morte. Spesso sviluppa idee deliranti quali quelle di essere oggetto di furti, di maltrattamen- ti, di rimproveri continui anche da parte dei suoi più intimi. La maggiore incidenza delle malattie internistiche e neurologiche nell’anziano modifica talora la sintomatologia depressiva oltre che influenza la prognosi della malattia stessa in senso negativo. La depressione nell’anziano è spesso presente insieme ai disturbi dell’ansia, sopratutto il disturbo di tipo compulsivo generalizzato, tali possono rendere polimorfo il quadro della depressione ed a renderne cronico il decorso. Le cause della depressione nell’età senile sono molteplici: 1) le modificazioni biochimiche e strutturali del sistema nervoso 2) le malattie organiche quali ipertensione, diabete, malattie della tiroide, infezioni e tumori, parkinson, demenze, epilessie ecc... 3) l’uso di farmaci impiegati in politerapie (e talora sono diversi quelli impiegati per le malattie dell’anziano) Esistono anche dei fattori psico-sociali che sono alla base dell’insorgere della malattia, quali: 1) ridotta capacità di adattamento 2) la sindrome da pensionamento 3) la mancanza di validi supporti sociali. Qualche parola sull’evoluzione della malattia e sul suo decorso nell’anziano: depressione ed invecchiamento condividono caratteristiche comuni come il diminuire fisiologico dei neurotrasmettitori cerebrali. Nel soggetto anziano il vissuto depressivo viene espresso in maniera particolare; i sentimenti di tristezza e di malinconia possono non essere facilmente evidenziabili, e quindi possono ostacolare una diagnosi corretta. Ai sintomi depressivi classici si associano talora aspetti che derivano da situazioni stressanti e dall’invecchiamento del sistema nervoso, per questo non sono infrequenti i deficit di memoria, di attenzione e di concentrazione che fanno pensare addirittura ad una sindrome demenziale. La depressione nell’anziano è piu frequente nei maschi ed il decorso tende ad essere cronico. I sintomi depressivi decorrono quasi sempre accompagnati da sentimenti di colpa, preoccupazioni ipocondriache, somatizzazioni, agitazione ed idee deliranti. Infine un breve cenno terapeutico: a differenza dell’adulto normale l’uso di antidepressivi deve essere valutato con cautela, iniziando anche a dosi basse dopo aver preso il medico cognizione delle eventuali altre terapie e delle interazioni degli antidepressivi con gli altri farmaci che spesso l’anziano assume. Bisogna che la prescrizione dei farmaci antidepressivi sia semplice onde evitare difficoltà di assunzione e tenere conto dei possibili effetti collaterali.
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