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Toracica Medicina - SIMeR

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dossier n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n<br />

14 <strong>Medicina</strong> <strong>Toracica</strong> • 1/2009<br />

tobacter e da P. aeruginosa MDR, pur se<br />

mai impiegata in monoterapia. Una associazione<br />

particolarmente favorevole sarebbe<br />

risultata quella con la rifampicina.<br />

La sua somministrazione per via aerosolica<br />

ha avuto largo impiego anche in corso<br />

di polmonite, oltre che per la prevenzione<br />

ed il trattamento delle infezioni in corso di<br />

Fibrosi Cistica.<br />

La più attiva tra le molecole inibitrici delle<br />

β-lattamasi, il sulbactam, esercita in vitro<br />

anche una azione battericida diretta nei riguardi<br />

di A. baumannii, anche se la sua<br />

associazione con ampicillina, cefoperazone<br />

e penicilline anti-pseudomonas non<br />

mostra alcuna azione sinergica verso tale<br />

battere.<br />

In vivo peraltro l’associazione sulbactamampicillina<br />

a dosaggi massimali ha consentito<br />

di ottenere, in polmoniti da ventilatori<br />

in ICU sostenute da ceppi MDR, risultati<br />

analoghi a quelli ottenibili nel trattamento<br />

di ceppi non resistenti.<br />

Le tetracicline, in particolare minociclina<br />

e doxiciclina , possiedono attività battericida<br />

verso lo A. baumannii; la minociclina<br />

inoltre conserva in vitro la sua attività<br />

anche verso ceppi tetraciclina o doxiciclina<br />

resistenti, risultando insensibile alla<br />

pompa di efflusso codificata dal gene tetA,<br />

così come conserva una attività anche nei<br />

riguardi di ceppi MDR o imipenem-resistenti.<br />

Mancano peraltro studi in vivo controllati<br />

ed i pochi casi trattati in ICU di infezioni<br />

respiratorie sostenute da ceppi MDR hanno<br />

mostrato una mortalità compresa tra il<br />

25 ed il 33% dei casi.<br />

Il derivato semisintetico della tetraciclina,<br />

la glicilciclina denominata tigeciclina, ha<br />

dimostrato di poter evadere i meccanismi<br />

di resistenza di A. baumannii, incluse le<br />

pompe di efflusso codificate da tetA e tetB<br />

ed i meccanismi ribosomici di protezione;<br />

in vitro risulta quindi confermata la sua<br />

azione battericida anche verso ceppi MDR<br />

ed imipenem-resistenti.<br />

L’esperienza clinica, anche se ancora limitata,<br />

conferma la validità del suo impiego<br />

in soggetti critici, anche se costantemente<br />

utilizzato in associazione con altri antibatterici.<br />

Meno favorevoli sono i risultati co-<br />

municati nelle forme batteriemiche, causa<br />

le insufficienti concentrazioni ematiche<br />

ottenibili.<br />

Gli aminoglicosidi, l’amikacina in particolare,<br />

conservano una buona attività verso<br />

il 60% dei ceppi, mentre risultano ancora<br />

attivi verso una minoranza di ceppi carbapenemici-resistenti<br />

e quasi nulla verso i<br />

MDR. Pura bassa è l’attività di fluorochinolni,<br />

ciprofloxacina in particolare, versi<br />

ceppi di A. baumannii MDR od imipenem-resistenti.<br />

Non sono disponibili dati<br />

relativi al loro impiego clinico (11).<br />

Contrariamente a quanto rilevato in vitro<br />

in relazione all’azione sinergica esercitata<br />

dall’associazione di più molecole di classe<br />

diversa verso ceppi di A. baumannii MDR,<br />

l’esperienza clinica nell’impiego di associazioni<br />

non appare altrettanto favorevole;<br />

studi retrospettivi sembrano deporre per<br />

una maggiore efficacia dell’associazione<br />

carbapenemico con ampicillina/sulbactam<br />

rispetto a quella carbapenemico più amikacina<br />

o carbapenemico da solo.<br />

iMPatto della<br />

resistenza MicroBica<br />

L’impatto esercitato dalla antibioticoresistenza,<br />

della MDR in particolare, viene<br />

valutato confrontando gli esiti di analoghe<br />

infezioni sostenute però dagli stessi ceppi<br />

ma antibiotico-sensibili, sviluppatesi in<br />

corso di comorbilità confrontabili. Vengono<br />

presi in considerazioni l’incremento<br />

della mortalità, della morbilità, quali il numero<br />

di complicanze e l’eccesso di giorni<br />

di ricovero, l’aumento dei costi ospedalieri<br />

e di farmaci.<br />

Le numerose metanalisi effettuate dimostrano<br />

ad esempio che batteriemie da<br />

MRSA comportano, rispetto ad analoghe<br />

condizioni infettive sostenute da ceppi<br />

di MSSA, un rischio di morte doppio, un<br />

tempo di ricovero ospedaliero più lungo<br />

di 2 giorni almeno; nel caso di infezioni da<br />

K. pneumoniae produttore di β-lattamasi<br />

a spettro esteso, il ricovero si estende da<br />

una degenza media di 12 gg ad oltre i 29,<br />

così come da 20 a 34 per la P. aeruginosa<br />

carbapenemico-resistente.

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