Toracica Medicina - SIMeR
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Crescita invasiva e cancro<br />
associati a riscontro di microangiopatia,<br />
endocardite, tromboembolismo arterioso<br />
e venoso in pazienti affetti da carcinomi.<br />
Nonostante essa costituisca un quadro<br />
clinico ampiamente conosciuto, le basi<br />
molecolari di questa sindrome sono state<br />
descritte solo recentemente e hanno posto<br />
in evidenza il ruolo di MET. Boccaccio et<br />
al. hanno fornito evidenze sperimentali di<br />
come il cancro e le alterazioni dell’emostatsi<br />
siano interconnessi tramite l’attivazione<br />
di questo recettore. È stato chiarito,<br />
infatti, che la patogenesi di questa sindrome<br />
è principalmente dovuta alla abilità di<br />
MET di indurre la sovra regolazione dei<br />
geni codificanti per l’inibitore dell’attivatore<br />
tessutale del plasminogeno (PAI-1) e<br />
per la ciclo ossigenasi-2 (COX-2): queste<br />
due proteine concorrono nel creare un rudimentale<br />
supporto di fibrina il cui ruolo è<br />
quello di sostenere e facilitare l’embolizzazione<br />
neoplastica.<br />
La stretta relazione tra sistema emo-coagulativo<br />
e crescita invasiva è, infine, supportata<br />
dalla osservazione che lo stesso<br />
HGF (ligando di MET) appartiene alla<br />
famiglia dei plasminogeni e che, come gli<br />
enzimi della cascata coagulativa, richiede<br />
un clivaggio proteolitico per essere biologicamente<br />
attivo.<br />
Differenti strategie per l’inibizione<br />
farmacologica di MET<br />
Il successo dei farmaci mirati ad inibire recettori<br />
a funzione tirosino chinasica (quali<br />
EGFR e MET) deriva dal fatto che il farmaco<br />
è attivo - in relazione alla presenza di<br />
una lesione molecolare responsabile della<br />
attivazione del recettore- solo sul tumore<br />
e non sul tessuto stromale circostante. Di<br />
conseguenza l’identificazione del tipo di<br />
lesione diventa presupposto fondamentale<br />
per l’impostazione di un trattamento con<br />
farmaci biologici che possa essere efficace.<br />
Inoltre, la cascata di segnale attivata<br />
dai recettori a funzione tirosino chinasica<br />
è enormemente complessa. I recettori<br />
attivano diverse vie molecolari che sono<br />
parte di un network complesso e molte<br />
volte, ridondante. In riferimento a MET, in<br />
conseguenza della attivazione del sito multifunzionale<br />
vengono attivati molteplici<br />
AggiornAmenti di terAPiA<br />
mediatori tra cui quelli coinvolti nell’asse<br />
RAS-RAF-MEK e in quello PI3K-AKT.<br />
Il primo successo nell’utilizzo di questo<br />
tipo di farmaci è stato ottenuto con imatinib<br />
(Gleevec ® ) nel trattamento della leucemia<br />
mieloide cronica; da allora diversi<br />
bersagli molecolari sono stati individuati<br />
e molteplici farmaci sono stati studiati e<br />
sviluppati e sono attualmente in uso clinico.(trastuzumab,<br />
gefitinib, erlotinib,<br />
cetuximab and bevacizumab…). Nell’ambito<br />
dell’inibizione dei recettori a funzione<br />
tirosino-chinasica, MET rappresenta<br />
uno dei targets più promettenti proprio in<br />
considerazione della sua versatilità e dei<br />
molteplici effetti biologici conseguenti alla<br />
sua attivazione.<br />
Diverse strategie sono state sviluppate per<br />
l’inibizione della via di segnale mediata da<br />
HGF/MET. Esse sostanzialmente colpiscono<br />
i diversi livelli che conducono alla attivazione<br />
del segnale (Tabella 1 e Figura<br />
2).<br />
L’interazione tra MET e il suo ligando<br />
HGF: questo step può essere bloccato attraverso<br />
l’utilizzo di antagonisti biologici<br />
che competono con HGF per l’affinità al<br />
recettore<br />
Inoltre sono stati sviluppati diversi anticorpi<br />
monoclonali in grado di inibire sia<br />
HGF sia MET.<br />
La trans-fosforilazione e l’attivazione del<br />
recettore: l’attività catalitica del recettore<br />
è bloccata da piccole molecole che competono<br />
con l’ATP nel legame al sito attivo.<br />
L’attivazione del sito multifunzionale<br />
e dei diversi mediatori secondari: i mediatori<br />
attivati a livello del sito multifunzionale<br />
possono essere bloccati da singoli<br />
inibitori specifici.<br />
NSCLC: cross-talk EGFR-MET<br />
e implicazioni terapeutiche<br />
Studi recenti hanno posto in evidenza una<br />
significativa associazione tra attivazione<br />
di MET e risposta agli inibitori di EGFR<br />
nel NSCLC. Gli inibitori di EGFR (erlotinib<br />
e gefitinib) sono attualmente in utilizzo clinico,<br />
approvati come approccio di II linea<br />
nel trattamento del NSCLC. Molti studi<br />
hanno dimostrato che entrambe le molecole<br />
hanno attività antitumorale; tuttavia<br />
<strong>Medicina</strong> <strong>Toracica</strong> • 1/2009 31