Toracica Medicina - SIMeR
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AggiornAmenti di terAPiA n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n<br />
24 <strong>Medicina</strong> <strong>Toracica</strong> • 1/2009<br />
Discussione<br />
La gestione dei pazienti in insufficienza respiratoria<br />
cronica necessita, a parere nostro,<br />
di un approccio globale e complesso<br />
le cui priorità possono essere ricercate in<br />
una serie di provvedimenti ad ampio respiro<br />
comprendenti: la prevenzione della<br />
BPCO, sia collettiva che individuale; l’abbattimento<br />
dei ricoveri ospedalieri evitabili;<br />
la prevenzione ed il trattamento delle disabilità<br />
correlate al disagio respiratorio. In<br />
questa ottica le realtà pneumologiche territoriali<br />
occupano una posizione centrale<br />
costituendo l’interfaccia qualitativamente<br />
sensibile tra la medicina generale, la pneumologia<br />
ospedaliera e la programmazione<br />
politico-sanitaria.<br />
La prevenzione della BPCO rappresenta<br />
un elemento chiave se volta al controllo<br />
dei fattori di rischio ambientali, lavorativi<br />
e voluttuari. Troppo poco viene fatto individualmente<br />
e collettivamente sul fronte<br />
dell’inquinamento atmosferico urbano,<br />
ove incidono più che altro decisioni di<br />
politica ambientale e dove ancora non è<br />
completamente definito il rapporto tra aggravamento<br />
della BPCO ed inquinamento<br />
outdoor.<br />
Molto più chiari sono invece gli effetti<br />
dell’inquinamento ambientale sulla patologia<br />
asmatica. Sicuramente deve esser fatto<br />
qualcosa in più a livello dell’ambiente di lavoro<br />
dove l’esposizione professionale rappresenta<br />
un fattore di rischio rilevante con<br />
un rischio calcolabile intorno al 15-20%<br />
(19, 20) ed un costo per la BPCO stimabile<br />
intorno ai 3,3 miliardi di dollari (21, 22).<br />
Individualmente il fumo di sigaretta è il più<br />
importante dei fattori di rischio essendo<br />
teoricamente più controllabile degli altri.<br />
I programmi di cessazione del tabagismo,<br />
a fronte di un ottimo rapporto costo-beneficio,<br />
non forniscono un’adeguata percentuale<br />
di risultati a causa di fattori come la<br />
dipendenza, il libero arbitrio del paziente<br />
(23, 24) e anche per la carenza di strutture<br />
integrate. La collocazione dei centri antifumo<br />
in strutture pneumologiche territoriali<br />
consentirebbe un approccio meno integralista<br />
(fumo = cancro del polmone) e più<br />
completo nei confronti dei danni da fumo.<br />
La nostra U.O. ha in progetto un centro antifumo<br />
integrato con un team specialistico<br />
in cui oltre allo pneumologo collabori un<br />
cardiologo ed uno psicologo.<br />
Abbiamo visto come i ricoveri ospedalieri,<br />
gravati da costi eccessivi, siano particolarmente<br />
elevati nei pazienti BPCO, soprattutto<br />
in conseguenza di una riacutizzazione.<br />
La scorretta gestione della patologia di<br />
fondo con fallimento terapeutico, ritardo<br />
nella diagnosi o scarsa compliance del<br />
paziente, frutto di una non corretta applicazione<br />
delle linee guida, sono spesso alla<br />
base delle riacutizzazioni. Una migliore ed<br />
oculata gestione della malattia di fondo,<br />
ottenibile con adeguata somministrazione<br />
di farmaci secondo i dettami delle linee<br />
guida, accompagnata da una corretta<br />
prevenzione sono sicuramente in grado di<br />
ridurre il fenomeno e, conseguentemente,<br />
i costi della malattia. In questa ottica naturalmente<br />
rientrano fattori come l’aderenza<br />
terapeutica del paziente, spesso scarsa, in<br />
quanto non adeguatamente motivata, che<br />
rappresenta un limite e nello stesso tempo<br />
una sfida educazionale interessante. Infine<br />
una corretta gestione dell’ossigenoterapia<br />
a lungo termine con controlli sia ambulatoriali<br />
che domiciliari è un requisito indispensabile<br />
per migliorare la sopravvivenza<br />
dei pazienti più critici.<br />
Non abbiamo, invece, dati sicuri sul fatto<br />
che i programmi di screening per una<br />
diagnosi precoce della malattia siano di<br />
reale utilità all’abbattimento dei costi dal<br />
momento che lo screening stesso è una<br />
metodica piuttosto dispendiosa e può indurre<br />
un aumento di spesa farmaceutica<br />
(25). Nel tentativo di ridurre il numero e<br />
la durata dei ricoveri per BPCO riacutizzata<br />
si è cercato di prospettare una valida<br />
alternativa al ricovero ospedaliero. A tale<br />
proposito uno dei primi tentativi fu l’home<br />
care pneumologico che tuttavia non fornì<br />
un rapporto costo-beneficio favorevole<br />
(26). Anche se il dibattito è ancora aperto<br />
tale provvedimento non è proponibile a<br />
tutte le tipologie di pazienti BPCO ma solo<br />
ai più gravi e non scompensati (27, 28).<br />
Necessita comunque di una adeguata organizzazione<br />
ed addestramento di personale<br />
specialistico.