impresa sociale - Euricse
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COOPERATIVE SOCIALI ED EMPOWERMENT<br />
Vanna Gonzales<br />
Emilia Romagna le reti locali di servizi sociali sono orientate ai<br />
produ ori dei servizi, più che ai loro utenti. Al fi ne di facilitare<br />
l’empowerment degli utenti, i meccanismi della regolazione pubblica<br />
dovrebbero insistere di più sul principio della responsabilità<br />
<strong>sociale</strong> verso gli utenti. Si tra a di riconoscere che gli interessi<br />
degli utenti non possono trovare una piena rappresentanza entro<br />
i confi ni delle singole cooperative. Allo stesso tempo, se si<br />
considera l’inclusione dei “partner sociali” come un sostituto della<br />
dire a rappresentanza degli utenti, la limitata partecipazione<br />
delle imprese sociali alle stru ure di governance del sistema<br />
cooperativo si tradurrà in una scarsa capacità di incidere sugli<br />
aspe i stru urali dell’esclusione degli utenti. In uno scenario di<br />
concertazione più ampio, invece, i funzionari locali dovrebbero<br />
contribuire anch’essi a lasciare maggiori margini di autonomia<br />
espressiva agli utenti. Anziché limitare la loro supervisione a generici<br />
aspe i regolativi, ad esempio, potrebbero istituire procedure<br />
di reclamo alternative, che perme ano agli utenti di rivendicare<br />
esplicitamente i propri diri i;<br />
promuovere misure di controllo della qualità più sensibili agli<br />
utenti. Anche se la nuova normativa prevede esplicitamente procedure<br />
di partecipazione degli utenti, la formulazione, la gestione<br />
e poi la valutazione di misure che dovrebbero diventare sempre<br />
più inclusive avvengono sempre so o il segno di un ethos manageriale,<br />
inada o all’empowerment dei consumatori. Dato che le<br />
politiche di contra azione dei servizi hanno sancito il trasferimento<br />
delle responsabilità gestionali alle cooperative sociali, e<br />
poi alle altre forme di <strong>impresa</strong> <strong>sociale</strong>, i rappresentanti di queste<br />
organizzazioni dovrebbero rivendicare una visione più ampia<br />
del loro “valore <strong>sociale</strong> aggiunto”, che tenga conto anche degli<br />
interessi degli utenti. I leader delle cooperative, che già hanno<br />
avuto un ruolo pionieristico nell’introduzione dei bilanci sociali,<br />
potrebbero fare altre anto rispe o allo sviluppo e alla diff usione<br />
di modelli di controllo della qualità più sensibili alle esigenze<br />
degli utenti. Da parte loro, i funzionari pubblici dovrebbero dare<br />
più peso, nella verifi ca del rispe o degli obblighi contra uali,<br />
alla responsabilità <strong>sociale</strong> verso gli utenti: ad esempio, a raverso<br />
l’introduzione obbligatoria di una “carta dei diri i degli utenti”,<br />
sulla falsariga di quella già sperimentata nei servizi sanitari. In<br />
alternativa, l’empowerment degli utenti potrebbe diventare una<br />
voce più rilevante negli stessi bandi di gara per i contra i pub-<br />
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