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impresa sociale - Euricse

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EFFICIENZA DELLE FORME ORGANIZZATIVE DEL “FARE” IMPRESA SOCIALE: UN CONFRONTO<br />

Adalgiso Amendola, Roberta Troisi<br />

un vincolo di distribuzione degli utili, i soci lavoratori potrebbero<br />

essere, a parità di condizioni, meno incentivati ad una prestazione<br />

lavorativa o imale. Un aumento dell’impegno dei lavoratori, infa i,<br />

accrescendo la produ ività del lavoro inciderebbe positivamente sui<br />

risultati d’<strong>impresa</strong> e quindi sui profi i. Ma se i profi i non possono<br />

essere distribuiti ai soci lavoratori è evidente che questo meccanismo<br />

di incentivo verrebbe a mancare. Anche in questo caso va tu avia<br />

precisato che, in presenza di un numero elevato di soci lavoratori<br />

l’incentivo della partecipazione agli utili sarebbe poco effi cace, sempre<br />

a causa di problemi di azione colle iva. Si può dunque argomentare<br />

che, quando, come nelle organizzazioni nonprofi t il diri o<br />

di proprietà non è completo, perché non comprende il diri o ad appropriarsi<br />

del residuo, i meccanismi di incentivo, sia al controllo che<br />

all’eff ort lavorativo, devono derivare da contenuti diversi del diri o<br />

reale di uso dell’organizzazione.<br />

Riteniamo vi siano due articolazioni importanti di questo diri o che<br />

possono supplire all’assenza del diri o alla distribuzione degli utili.<br />

A ben guardare i soci lavoratori di una cooperativa <strong>sociale</strong>, nella loro<br />

posizione di proprietari dell’organizzazione, sono titolari, innanzitu<br />

o, di un diri o di partecipazione alla gestione dell’organizzazione<br />

(diri o al controllo). Questo diri o presenta due cara eristiche:<br />

(i) si esprime a raverso il voto capitario (una testa un voto), perché<br />

la crucialità del lavoro di ognuno, l’essere cioè tu i risorsa critica per<br />

le cooperative sociali, consente il conferimento di pari dignità nelle<br />

dinamiche assembleari: la decisione colle iva è la somma di decisioni<br />

individuali; (ii) comporta, in conseguenza di ciò, che l’assunzione<br />

dei rischi di <strong>impresa</strong>, connessi alle decisioni ado ate, sia uguale per<br />

tu i; (iii) implica che i soci lavoratori, a raverso l’esercizio di questo<br />

diri o, possono contribuire alle scelte di gestione dell’organizzazione,<br />

e, su tu e, possono determinare, a raverso la stima della retribuzione,<br />

il valore del proprio lavoro. Essi sono, inoltre, titolari di un diri<br />

o di proprietà uguale ed indiviso sui mezzi di produzione, il che<br />

comporta - per le ragioni che seguono - costi di rischio connessi alla<br />

proprietà dei mezzi di produzione egualmente elevati in capo a tu i<br />

i soci lavoratori, e non riferibili pro quota, come nelle organizzazioni<br />

di proprietà dei capitalisti, al valore dei conferimenti eff e uati. Nella<br />

posizione di lavoratori, infi ne, i soci lavoratori di una cooperativa<br />

<strong>sociale</strong> sono titolari di un diri o alla remunerazione - a fronte di un<br />

dovere di prestazione - di norma secondo una relazione contra uale<br />

di lavoro subordinato.<br />

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