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Mostra, Nerone - Gallery - Electa

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atrice, che le aprirono le vene e la immersero in un<br />

bagno caldo per accelerarne la fine.<br />

A distanza di pochi mesi ad Anzio, dove era nato<br />

<strong>Nerone</strong>, Poppea diede alla luce Claudia, che subito<br />

il padre chiamò Augusta, dando anche alla madre lo<br />

stesso appellativo; ma la piccola, morì a tre mesi dalla<br />

nascita (“<strong>Nerone</strong>, come già nella gioia, apparve eccessivo<br />

nel dolore”, commenta Tacito).<br />

Gli autori antichi, nel decantare la bellezza di Poppea,<br />

ne raccontano il lusso sfrenato e le manie; il suo nome<br />

è legato più al latte d’asina che usava per mantenere<br />

candida la pelle che ai suoi interessi culturali o religiosi.<br />

E’ probabile che si debba al suo intervento la<br />

revoca del divieto dei giochi nell’anfiteatro di Pompei,<br />

zona di origine della sua famiglia, dopo gli scontri di<br />

alcuni anni prima; frequentava circoli culturali ebraici<br />

e, secondo la testimonianza dello scrittore Giuseppe<br />

Flavio (Autobiografia), si interessò di far liberare<br />

dei sacerdoti ebraici sotto processo a Roma. Mentre<br />

<strong>Nerone</strong> ricostruiva la nuova Roma e iniziava i lavori<br />

della Domus Aurea, si verificò una congiura, detta<br />

“dei Pisoni” perché il candidato scelto da pretoriani,<br />

senatori, letterati era il nobile Gneo Calpurnio Pisone.<br />

Era il 65, un anno terribile ed esaltante per <strong>Nerone</strong>:<br />

il complotto fu scoperto e la reazione finì in un bagno<br />

di sangue (tra gli altri, morirono suicidi Petronio<br />

e Seneca); furono indetti i secondi Giochi alla greca<br />

“Neronia”, dove l’imperatore si esibì nel canto drammatico<br />

e vinse i premi che agognava, ma, proprio alla<br />

fine di questi Ludi, morì Poppea in attesa di un altro<br />

figlio. La causa sarebbe stato un calcio del marito, recita<br />

la vulgata. Ma è possibile che, nel corso di un litigio<br />

violento, il decesso sia stato causato da qualche<br />

complicazione della gravidanza. <strong>Nerone</strong> aveva amato<br />

Poppea “più di qualsiasi altra cosa” (Svetonio) e ne<br />

inseguì l’immagine e il ricordo in tutti i modi. Le tributò<br />

un solenne funerale dopo averla fatta imbalsamare<br />

e le dedicò un tempio; “sposò” perfino l’eunuco<br />

Sporo perché le somigliava molto.<br />

L’ultima moglie di <strong>Nerone</strong>, Statilia Messalina, fu una<br />

meteora nella sua vita.<br />

Più grande di lui, della nobile famiglia dei Tauri, gli<br />

restò accanto pochi mesi se la sposò nel 67 e nelle<br />

ultime fasi della sua vita nessuno la nomina accanto a<br />

lui. Abile, opportunista, dotata di fascino e classe, fu<br />

richiesta in moglie da Otone (che rifiutò), continuando<br />

a frequentare l’aristocrazia anche sotto i Flavi.<br />

Atte e Ottavia<br />

Tacito, Annali XIII . 12<br />

Venne a poco a poco ad indebolirsi la potente autorità<br />

della madre, essendosi <strong>Nerone</strong> abbassato all’amore<br />

di una liberta di nome Atte…..La madre, in un primo<br />

tempo all’oscuro di ogni cosa, tentò poi invano<br />

14 I MATRIMONI<br />

di opporvisi, mentre si era insinuata profondamente<br />

nell’animo di <strong>Nerone</strong>, eccitandone la lussuria con<br />

equivoche e segrete dissolutezze […]<br />

Egli aborriva dalla moglie Ottavia, che pure era di nobile<br />

stirpe e di specchiata onestà.<br />

Poppea<br />

Tacito, Annali XIII . 45<br />

Questa donna ebbe tutte le doti, fuorché quella di un<br />

animo onesto. Da sua madre, che aveva superato in<br />

bellezza tutte le donne dell’età sua, aveva avuto parimenti<br />

rinomanza e fascino; aveva poi ricchezze adeguate<br />

alla nobiltà. Il suo tratto era cordiale e la sua<br />

intelligenza non priva di vivacità; affettava modestia,<br />

e si dava alle dissolutezze. Raramente usciva in pubblico<br />

e quando lo faceva teneva una parte del volto<br />

coperta da un velo, sia che non volesse soddisfare gli<br />

sguardi altrui, sia, anche, per apparire più affascinante.<br />

Non si curò mai di avere una buona fama, nonché<br />

di fare alcuna distinzione fra mariti e amanti.<br />

Plinio il Vecchio, Storia Naturale XXXVII . 12<br />

(parlando dell’ambra)<br />

Tra le altre bizzarrie della sua vita, Domizio <strong>Nerone</strong><br />

aveva adottato questo nome perfino per i capelli di<br />

sua moglie Poppea, chiamandoli anche in un suo poema<br />

ambrati, giacché non mancano mai i nomi ricercati<br />

per designare i difetti; da allora le signore hanno<br />

cominciato a volere questa specie di terzo colore per<br />

i loro capelli.<br />

Plinio il Vecchio, Storia Naturale XXVIII . 183<br />

Si crede che il latte d’asina cancelli le rughe sulla pelle<br />

e la renda morbida conservandone intatto il candore,<br />

e si sa che certe donne se ne fanno impacchi sulle<br />

guance sette volte al giorno…..Inaugurò tale moda<br />

Poppea, moglie dell’imperatore <strong>Nerone</strong>, la quale usava<br />

questo latte anche per il bagno, e allo scopo si portava<br />

sempre dietro mandrie di asine.<br />

Dione Cassio, Storia Romana XLII . 27<br />

Anche (Poppea) Sabina morì in quel periodo a causa<br />

di <strong>Nerone</strong>: egli, infatti, non si sa se volontariamente<br />

o involontariamente, colpì con un calcio la moglie,<br />

che era incinta. Questa Sabina condusse una vita oltremodo<br />

lussuosa (su di lei darò solo i ragguagli essenziali),<br />

tanto da far applicare delle cordicelle dorate<br />

agli zoccoli delle mule che la portavano in giro<br />

e da far mungere ogni giorno cinquecento asine che<br />

avevano appena partorito, in modo da potersi fare il<br />

bagno nel loro latte.

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