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Capitolo 1 Descrizione generale delle caratteristiche ... - Alpi Orientali

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Piano di gestione dei bacini idrografici <strong>delle</strong> <strong>Alpi</strong> <strong>Orientali</strong><br />

contribuiscono in maniera significativa all'alimentazione della falda principale di fondovalle.<br />

Nella parte inferiore della valle, subito a monte dell'abitato di Trento, in località Cantanghel, il<br />

torrente Fersina scorre entro una stretta forra, parzialmente riempita da sedimenti che<br />

contengono un importante acquifero di subalveo captato per l'acquedotto di Trento. La portata<br />

emunta si aggira mediamente attorno ai 100 ls -1 ; tuttavia la potenzialità del sistema risulta<br />

sicuramente maggiore e potrebbe costituire una importante riserva idrica per la città.<br />

Valle dell'Avisio: la valle è caratterizzata dall'esistenza di un riempimento quaternario potente<br />

originariamente circa 300 metri che, a causa del succedersi di numerose riprese dell'erosione<br />

fluviale, risulta oggi profondamente inciso specialmente nella parte inferiore della valle e,<br />

conseguentemente, drenato dal corso d'acqua. Esistono, quindi, più falde articolate in<br />

microstrutture ed ospitate nei diversi livelli permeabili della serie idrogeologica locale;<br />

l'alimentazione deriva dai massicci circostanti, in particolare attraverso le maggiori conoidi<br />

presenti allo sbocco <strong>delle</strong> valli laterali. Nel fondovalle è alloggiata una falda libera la cui<br />

superficie piezometrica è in stretta connessione con la circolazione di subalveo del fiume Avisio<br />

e si trova a pochi metri dal piano campagna attuale.<br />

Valle del Noce: le valli percorse dal torrente Noce e dai suoi affluenti laterali presentano<br />

riempimenti detritico alluvionali di spessore più limitato rispetto alle altre incisioni trentine. In<br />

particolare le maggiori potenze si trovano nella media e bassa Val di Sole. I materiali sono<br />

generalmente grossolani e formano acquiferi per lo più liberi collegati alla circolazione di<br />

subalveo del torrente Noce. Essi sono alimentati sia dal corso d'acqua sia dai massicci<br />

circostanti specialmente in destra idrografica caratterizzata, fra Dimaro ed il lago di S. Giustina,<br />

da litotipi carbonatici.<br />

Principali idrostrutture carbonatiche<br />

Ciascuna <strong>delle</strong> strutture carbonatiche, per quanto costituisca una unità geografica definita, è a<br />

sua volta articolata in una serie di strutture minori, con caratteri idrogeologici propri, la cui<br />

definizione geometrica non è nota nei particolari. In <strong>generale</strong> queste unità contengono alcuni fra<br />

i principali sistemi acquiferi trentini. Possono essere così schematizzati:<br />

Complesso Garda - Gruppo di Brenta - Paganella - Roen: in questi massicci calcareo<br />

dolomitici sono rappresentate tutte le unità idrogeologiche in cui tuttavia i livelli impermeabili<br />

hanno sovente una estensione limitata. Inoltre la distinzione fra facies lombarda e facies<br />

dolomitica porta ad una imperfetta separazione fra le diverse unità e di conseguenza<br />

localmente più unità possono costituire un unico acquifero potenziale. L'idrostruttura risulta poi<br />

articolata in strutture minori da tutta una serie di pieghe, faglie e sovrascorrimenti che, pur non<br />

Bacino del fiume Adige<br />

<strong>Descrizione</strong> <strong>generale</strong> <strong>delle</strong> <strong>caratteristiche</strong> del bacino idrografico dell’Adige<br />

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