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psicodermatologia - Rivista Nuove Prospettive in Psicologia

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quando lei aveva grandi paure riguardo al sesso. 2. Jenny, una signora, <strong>in</strong><br />

terapia di coppia col marito, riportando le parole di una sua amica dice: “Lei<br />

mi diceva che la madre aveva un tumore... oddio, che ho detto? Mi scusi dottore,<br />

volevo dire un timore!” In verità, sua madre era morta di tumore un<br />

anno prima e di questo spesso si parlava <strong>in</strong> terapia perché Jenny,<br />

patologicamente legata alla madre, non aveva ancora “accettato” la morte di<br />

lei; mentre voleva <strong>in</strong>consciamente “far morire” anche la madre della sua<br />

amica più fortunata. 3. Gianna, una giovane di 24 anni con struttura perversa<br />

(a dodici anni era una anoressica di 28 chili di peso e ora è una bulimica<br />

di 120 chili), al secondo colloquio parla di problemi <strong>in</strong> generale, e anche degli<br />

orari del suo addormentamento. Gianna è molto chiusa e così le chiedo:<br />

“E il sonno come va?”. E lei: “Non ho mai avuto problemi. Anzi, da quando<br />

si è svegliata mia sorella sono andata a dormire con mia nonna”. Mi rendo<br />

conto del lapsus (‘svegliata’) e le chiedo: “Cosa significa svegliata?”. “Svegliata?<br />

Perché, ho detto ‘svegliata’?. “Sì”. E lei: “No, volevo dire ‘sposata’ (ride)...<br />

da allora io dormo con mia nonna...”. “Qu<strong>in</strong>di lei dorme con sua nonna?”.<br />

“Sì, dottore, io ho paura a dormire da sola. Da quando ero piccola ho dormito<br />

con mia madre, poi da quando si è sposata mia sorella sono andata a dormire<br />

con mia nonna. Infatti, ho lasciato la vecchia sede dell’Università e<br />

sono tornata qui perché non riuscivo a stare da sola!”. Conclusione: “Allora<br />

lei ha problemi di sonno, è così? Mi aveva detto che non ne aveva?”. E com<strong>in</strong>cia<br />

a parlare della sua paura a stare da sola, a non sopportare i vuoti, i<br />

‘buchi neri’ che vede di notte che riempie col cibo! 4. Mary, nella verbalizzazione<br />

del ‘Piccolo Lago’, <strong>in</strong> una seduta di Tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g A. con V.G., dice: “No,<br />

nessuna novità... nella visualizzazione ho visto tutto, ma non trovavo elementi<br />

miei, seguivo la lezione (lapsus), ma...”. Intervento: “Lezione? Lezione di<br />

scuola? Qui c’entra un professore d’<strong>in</strong>glese!”. Lei: (tossisce... tenta di parlare...):<br />

“E’ vero, ricordo il mio professore di <strong>in</strong>glese delle superiori che ha<br />

sempre avuto una grande ammirazione per me, era sempre molto protettivo<br />

nei miei riguardi e spesso mi faceva battere il cuore!”. 5. Anna, studentessa<br />

di psicologia, durante un Sem<strong>in</strong>ario di Psicosomatica, racconta: “Come faccio<br />

da ormai quasi 2 anni, un giorno alla settimana mi <strong>in</strong>contro con i colleghi<br />

dell’università per apprendere ‘teorie e tecniche’ che non si trovano sui<br />

libri che di norma si utilizzano nel nostro corso di laurea. A volte leggiamo<br />

pezzi di alcune sedute che vengono fatte da pazienti presi <strong>in</strong> cura dal Dottore<br />

Leader; ci serve per capire meglio la situazione, per capire cosa accade<br />

nella testa di questi pazienti. In effetti a me leggere cosa dicono due pazienti<br />

<strong>in</strong> seduta mi aiuta molto, anche per sapere cosa fare per aiutarli nel cambiamento.<br />

La seduta che stavo leggendo ed <strong>in</strong>terpretando con un mio collega<br />

che faceva la parte di mio marito angosciato, mi <strong>in</strong>teressava molto anche<br />

perché la donna era un po’ ‘isterica’ e molto spesso tra amiche ci diciamo di<br />

essere isteriche (nel senso simpatico del term<strong>in</strong>e, se ne esiste uno). Si parlava<br />

di un’eredità che doveva essere divisa tra le sorelle, qu<strong>in</strong>di tra la donna isterica<br />

e la sorella. Mentre leggevo una battuta, che faceva più o meno così: ‘(...)<br />

mia sorella doveva impugnare il testamento’, io ho letto: (...) mia sorella doveva<br />

impegnare il testamento”. Il Dottore, giocando sul lapsus ha subito aggiunto<br />

(senza sapere nulla): “È una questione di eredità?”. “E così, a ridere,<br />

un po’ di <strong>in</strong>credulità...”. Tutto ciò è dovuto al fatto che, <strong>in</strong> effetti, <strong>in</strong> quei<br />

giorni nella mia famiglia si stava parlando della divisione delle proprietà dei

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