21.05.2013 Views

psicodermatologia - Rivista Nuove Prospettive in Psicologia

psicodermatologia - Rivista Nuove Prospettive in Psicologia

psicodermatologia - Rivista Nuove Prospettive in Psicologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

- 26 -<br />

zione delle emozioni, sull’<strong>in</strong>tenzionalità e soprattutto sul problema dell’Identità<br />

<strong>in</strong> quanto poi discordanti con le più attuali ricerche scientifiche. Allo stesso<br />

tempo, ha proposto una lettura critica e storica della Psicoanalisi che ha considerato<br />

più come una rivoluzione culturale piuttosto che una scienza della mente<br />

<strong>in</strong> senso forte. Ciononostante, senza creare lotte che sembrano essere puerili,<br />

rispetto alle tematiche riguardanti l’<strong>in</strong>conscio e l’uso del sogno <strong>in</strong> psicoterapia,<br />

propone di studiare il pensiero di Freud comprendendolo nella sua<br />

storicità e ricordando, allo stesso tempo, che le ricerche delle neuroscienze dimostrano<br />

<strong>in</strong>teressanti <strong>in</strong>tuizioni e utili elementi conoscitivi già presenti <strong>in</strong><br />

modo grezzo nelle teorie freudiane così come rilevanti disconferme su come la<br />

stessa mente ed il pensiero si form<strong>in</strong>o. Ma questo spirito critico era legato ad<br />

una s<strong>in</strong>cera volontà a non creare consensi ma stimolare il dialogo. Il compito<br />

di uno studioso è perciò quello di non seguire troppo percorsi che ci fanno<br />

giungere ad errori tipici della “coscienza ord<strong>in</strong>aria” o legata a teorie della “psicologia<br />

delle buone <strong>in</strong>tenzioni”, così tipica dei giornali e di tanti libri divulgativi<br />

o di ambienti che lui stesso def<strong>in</strong>iva mediocri. Tutto ciò era, per esempio,<br />

osservabile proprio durante il periodo dell’<strong>in</strong>segnamento universitario nelle<br />

cui ore di lezione Jervis stimolava i giovani ad imparare e a riflettere. Ricorda il<br />

Prof. M. Ammaniti <strong>in</strong> un suo <strong>in</strong>tervento a proposito del ricordo di Jervis: “Qui<br />

<strong>in</strong>izia un altro capitolo della sua vita; lasciato il mondo delle istituzioni psichiatriche<br />

<strong>in</strong>izia a <strong>in</strong>segnare all’Università, vacc<strong>in</strong>ando i suoi studenti contro le affrettate conclusioni<br />

spesso dettate dall’entusiasmo. Sono anni <strong>in</strong> cui si avverte la crisi della psicoanalisi<br />

e Jervis si confronta da una parte col lavoro cl<strong>in</strong>ico che lo avvic<strong>in</strong>a alla sofferenza dei<br />

pazienti e dall’altra con i vari modelli e con la sua affermazione come discipl<strong>in</strong>a con una<br />

forte risonanza sociale. I suoi libri sulla psicoanalisi, non sempre condivisibili, sono sempre<br />

estremamente stimolanti soprattutto perché Jervis non cerca il consenso, anzi tende<br />

sempre a smascherare le facili illusioni anche teoriche a cui si ricorre per<br />

autorassicurarsi. Con spirito illum<strong>in</strong>istico, nonostante il suo riconoscimento dell’importanza<br />

dell’<strong>in</strong>conscio, Jervis ha cont<strong>in</strong>uato a scrivere contribuendo a dist<strong>in</strong>guere fra “pensare<br />

dritto” e “pensare storto”, dal titolo di un suo libro recente”. Un’ultima considerazione.<br />

A proposito della figura dello studioso e, <strong>in</strong> ultima analisi, addirittura<br />

del cittad<strong>in</strong>o che Jervis, forse, si prometteva di <strong>in</strong>trodurre sia <strong>in</strong> ambito scientifico<br />

sia, appunto, <strong>in</strong> ambito prettamente sociale, l’associazione che sovviene è<br />

legata al tema ed al problema della neutralità così caro alla tecnica<br />

psicoanalitica. Secondo Jervis la neutralità è un problema sempre aperto e non<br />

un modello. Egli nel def<strong>in</strong>irla mantiene, però, un collegamento con la storia<br />

della psicoanalisi ed un tentativo di superamento nell’attualità del concetto di<br />

controtransfert e di terapia più attuale. Nel testo “Psicoanalisi come esercizio<br />

critico” si impegna ad essere cauto ed impegnato; allo stesso tempo, critico e<br />

deciso soprattutto nell’ultimo capitolo che tratta il tema del controtransfert e<br />

qu<strong>in</strong>di della neutralità. La neutralità è determ<strong>in</strong>ante nell’esperienza della relazione<br />

terapeutica? Si può essere neutrali <strong>in</strong> senso assoluto? Quali sono i limiti e<br />

le responsabilità? Come possiamo osservare ed osservaci? D’altronde, entrambi<br />

gli attori sono o dovrebbero essere responsabili e responsabilizzati delle<br />

tematiche, delle riflessioni, delle emozioni, delle azioni che sono espresse e vissute<br />

all’<strong>in</strong>terno del sett<strong>in</strong>g. Ma ciò è sempre possibile? E se la neutralità fosse<br />

un’illusione così come altre legate al senso comune? E di nuovo torna alla mente<br />

il problema della responsabilità di un pensiero critico e magari di una consapevolezza<br />

e di un rispetto delle proprie azioni e dei propri pensieri; allo stesso

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!