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CarFleet n. 35 - LeasePlan

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Piacere di guida<br />

Conquistati dal fascino<br />

<strong>CarFleet</strong> gennaio 2010<br />

32<br />

del cambio automatico<br />

Gli automobilisti italiani si stanno convertendo a questo tipo di trasmissione visti i vantaggi che<br />

offre in termini di fluidità della marcia e quindi di riduzione dello stress di guida nel traffico urbano.<br />

Dai classici con convertitore di coppia (che arrivano ad 8 marce) a quelli velocissimi<br />

con doppia frizione. Le qualità dei robotizzati e di quelli a trasmissione continuamente variabile<br />

La leva del cambio robotizzato Dualogic della nuova Fiat 500<br />

Èsorprendente la metamorfosi<br />

degli automobilisti italiani nei<br />

confronti del cambio automatico:<br />

da ultimi della classe in ambito<br />

europeo abbiamo scalato le classifiche<br />

passando da 85 mila vetture<br />

“automatiche” immatricolate nel<br />

2001 (3,55% sul totale venduto di<br />

quell’anno) alle quasi 223 mila del<br />

2008 (10,31%), ultimo dato ufficiale<br />

fornito dall’Unrae. Siamo ancora<br />

distanti dalla diffusione delle “automatiche”<br />

che si registra in alcuni<br />

paesi del mondo quali Giappone e<br />

Stati Uniti (a livello del 90%), ma va<br />

sottolineato che nel Vecchio<br />

Continente solo Svizzera (27%),<br />

Germania e Svezia (20%), Gran<br />

Bretagna e Olanda (14%) ci precedono,<br />

mentre abbiamo distanziato<br />

nettamente Francia (6%), Spagna<br />

(4%) e Grecia (2%).<br />

Le ragioni del netto miglioramento<br />

dell’indice di gradimento degli italiani<br />

nei confronti del cambio automatico<br />

sono sostanzialmente due:<br />

lo straordinario aumento dell’offerta<br />

di modelli “automatici” da parte<br />

delle Case (dagli appena 50 del<br />

1970 ai 494 del 2008); il salto di<br />

qualità, dal punto di vista tecnologico,<br />

che sta caratterizzando questi<br />

moderni cambi in grado di sfatare<br />

antichi luoghi comuni su maggiori<br />

consumi e minore affidabilità. Senza<br />

dimenticare il fascino che regala<br />

una guida senza stress. Ma vediamo<br />

insieme le peculiarità di questi<br />

moderni cambi automatici.<br />

Idraulico con convertitore<br />

È il sistema più diffuso ed anche il<br />

più blasonato per la morbidezza e la<br />

fluidità di marcia che è in grado di<br />

garantire. Dispone di rotismi epicicloidali<br />

e di frizioni multidisco a<br />

bagno d’olio: ideale per motori<br />

potenti perché è capace di sopportare<br />

le coppie poderose (fino a 850<br />

Nm) che i moderni motori sono<br />

capaci di sviluppare. Alle eccellenti<br />

doti di comfort unisce oggi una sorprendente<br />

parsimonia nei consumi<br />

soprattutto nei percorsi extraurbani.<br />

Grazie all’adozione di un numero<br />

elevato di marce (fino ad 8) l’auto<br />

che lo adotta consuma come una<br />

vettura di pari cilindrata con cambio<br />

manuale, mentre nei percorsi cittadini<br />

si può arrivare ad un 20% in più.<br />

A doppia frizione<br />

È certamente il più veloce del gruppo:<br />

costituito da due semicambi<br />

accoppiati attraverso una frizione<br />

doppia. Così accade che mentre si<br />

marcia con un determinato rapporto,<br />

è già pronto il successivo: per<br />

passare da uno all’altro è sufficiente<br />

che venga disinnestata la prima frizione<br />

ed innestata la seconda. In<br />

questo modo i tempi di cambiata si<br />

riducono ai minimi termini e diventano<br />

impercettibili.<br />

Rispetto ai robotizzati (il cui funzionamento<br />

vedremo in seguito)<br />

garantiscono una marcia più fluida,<br />

mentre nei confronti di quelli tradizionali<br />

con convertitore di coppia<br />

denunciano un minor consumo di<br />

carburante in città. Preferiti quelli<br />

con le frizioni a secco (rispetto alla<br />

variante con frizioni a bagno d’olio)<br />

che però non sono in grado di trasmettere<br />

coppie elevate.

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