Edilizia vescovile nella Diocesi di Luni. - Portale di Archeologia ...
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Daniele Ferdani<br />
secolo, nel 1407 fu infatti conclusa, da Lorenzo Riccomanni <strong>di</strong> Pietrasanta, la costruzione<br />
della facciata marmorea dotata da un maestoso rosone, mentre nel 1432 venne realizzato un<br />
campanile ornato <strong>di</strong> bifore, trifore e quadriforme.<br />
Pieve <strong>di</strong> Sant’Andrea <strong>di</strong> Castello (Monte<strong>di</strong>valli)<br />
Il sito sorge all’estremità meri<strong>di</strong>onale della Val <strong>di</strong> vara sulla cima <strong>di</strong> un modesto rilievo. La<br />
prima menzione del sito appare in un <strong>di</strong>ploma imperiale <strong>di</strong> Ottone I del 963 nel quale viene<br />
nominato un “castrum sancti Andree” restituito al possesso del vescovo Adalberto <strong>di</strong> <strong>Luni</strong> 45 .<br />
La pieve invece è menzionata in un privilegio Papale <strong>di</strong> Eugenio II del 1148 dove viene<br />
appellata come “matrice” in quanto da essa nacquero quattro cappelle localizzate all’interno<br />
del suo piviere. Le sue strutture decisamente romaniche, posizionate in altura a controllo della<br />
via Aurelia, sorgono sui resti <strong>di</strong> una precedente chiesa <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferiori messi alla luce<br />
da recenti scavi archeologici 46 . La Pieve attualmente è costituita da tre navate <strong>di</strong>vise da<br />
colonne con capitelli figurati e corinzi <strong>di</strong> probabile riutilizzo e un’abside decorata con archetti<br />
pensili scolpiti a motivi naturalistici ricorrenti anche in altre pievi della <strong>Luni</strong>giana. La<br />
struttura ha subito numerosi interventi ricostruttivi e <strong>di</strong> manutenzione i quali sono <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fficilmente interpretazione a causa del continuo reimpiego degli stessi materiali che<br />
presentano un’ottima regolarità <strong>nella</strong> <strong>di</strong>sposizione ed una lavorazione a squadra, fattori che<br />
denotano caratteri <strong>di</strong> forte antichità, probabilmente XI-XII secolo. 47<br />
Pieve <strong>di</strong> San Venerio a La Spezia<br />
Il sito della Pieve <strong>di</strong> San Venerio, collocato <strong>nella</strong> basse valle del Vara, venne occupato già<br />
durante l’epoca romana come testimoniano gli scavi del 1959 nel quale vennero alla luce,<br />
sotto l’abside dell’attuale e<strong>di</strong>ficio religioso 48 , ceramica sigillata, mattoncini e frammenti <strong>di</strong><br />
tegole. Un primitiva chiesa fu e<strong>di</strong>ficata in epoca altome<strong>di</strong>evale, alcune murature <strong>di</strong> fondazione<br />
legate in argilla presentano infatti un’or<strong>di</strong>tura riferibile all’VIII secolo mentre tra 1030 e 1060<br />
venne e<strong>di</strong>ficata una torre campanaria con funzione <strong>di</strong>fensiva 49 in cui vennero reimpiegati<br />
negli archetti elementi in laterizio <strong>di</strong> epoca romana. Una completa riorganizzazione del<br />
complesso religioso fu or<strong>di</strong>nata nel XI secolo dai signori “da Vezzano”, <strong>di</strong>pendenti dalla sede<br />
45 Del Castrum non rimane attualmente alcuna traccia visibile, probabilmente la sua funzione militare decadde<br />
già nel XII secolo in quanto dal 1185 non se ne ha più notizia nei documenti. CALABRETTA 2006, p. 129.<br />
46 Si veda CALABRETTA 2002.<br />
47 CALABRETTA 2006, pp. 124-135 e AMBROSI et al. 1989, pp. 68-78<br />
48 Sugli scavi <strong>nella</strong> Pieve: CIMASCHI 1961, pp. 23-46.<br />
49 Sulla funzione <strong>di</strong>fensiva delle torri campanarie in <strong>Luni</strong>giana: VECCHI 1986, pp. 249-308. MAFFEI 1975, pp.<br />
61-78.<br />
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