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Edilizia vescovile nella Diocesi di Luni. - Portale di Archeologia ...

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Il territorio <strong>di</strong> indagine<br />

Progetto <strong>di</strong> Dottorato<br />

Il territorio d’indagine si estende dalla me<strong>di</strong>a valle del Magra e del Vara fino alle Alpi<br />

Apuane avendo come limiti naturali ad est l’Appennino Tosco Emiliano e ad ovest la costa<br />

tirrenica. Quest’area, caratterizzata da una morfologia molto accidentata, fatta eccezione per<br />

la piana alluvionale pericostiera <strong>di</strong> <strong>Luni</strong>, fu fin dall’alto me<strong>di</strong>oevo sito <strong>di</strong> notevole importanza<br />

strategica in quanto nelle sue valli correva un sistema viario che col tempo assunse il nome <strong>di</strong><br />

“Via Francigena”. La presenza <strong>di</strong> questa “area <strong>di</strong> strada” favorì fra XI e XIII la creazione <strong>di</strong><br />

nuovi Borghi e Ville 15 ed interessi <strong>di</strong> natura politica ed economica legati ad essa <strong>di</strong>edero<br />

impulso all’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> numerosi castelli con cui i signori si assicurarono un punto <strong>di</strong><br />

riferimento per la <strong>di</strong>fesa e il controllo del territorio 16 .<br />

Fu proprio in questo periodo che i Vescovi <strong>di</strong> <strong>Luni</strong>, che fin dal V secolo esercitavano<br />

un forte dominio sul territorio <strong>di</strong>ocesano, promossero una politica <strong>di</strong> espansione che gli<br />

procurò ulteriori posse<strong>di</strong>menti estesi dalla Val <strong>di</strong> magra alla Val <strong>di</strong> Vara e ampi poteri<br />

ratificati da Ottone I e poi confermati da Federico I il Barbarossa. Tale politica venne a<br />

scontrarsi con gli interessi della famiglia <strong>di</strong> origine Obertenga dei marchesi Malaspina<br />

anch’essi interessati al dominio sul territorio. Particolarmente interessante è la situazione <strong>nella</strong><br />

seconda metà del XIII secolo, apice dello scontro, che vede entrambi i contendenti impegnati<br />

in un opera <strong>di</strong> riorganizzazione delle <strong>di</strong>fese attraverso un aggiornamento delle strutture<br />

fortificate e l’acquisto <strong>di</strong> nuovi castelli come documenta il prezioso Co<strong>di</strong>ce Pelavicino, opera<br />

autobiografica elaborata dal Vescovo Enrico <strong>di</strong> Fucecchio (1273-1295) 17 . Gli scontri e gli<br />

asse<strong>di</strong> furono numerosi, famosi quelli svoltisi presso il Castello della “Brina” e <strong>di</strong> Caprigliola,<br />

e perdurarono fino al XIV secolo, periodo in cui si assiste al declino del potere <strong>vescovile</strong> e<br />

all’affermarsi del dominio dei Malaspina su gran parte il territorio lunigianese 18 ratificato<br />

dalla famosa pace <strong>di</strong> Dante stipulata nel 1306 fra Il vescovo Antonio da Camilla e il Marchese<br />

<strong>di</strong> Mulazzo. L’assenza <strong>di</strong> un potere centrale forte e la continua frammentazione dei feu<strong>di</strong><br />

marchionali comportò infine, fra XIV e XV, secolo una <strong>di</strong>ffusa e profonda penetrazione <strong>di</strong><br />

potenze straniere soprattutto la Repubblica Fiorentina, e in maniera puntuale, Pisa,Lucca,<br />

Genova, Milano e Parma 19 .<br />

15 SETTIA 1986, P. 119.<br />

16 RICCI 2002<br />

17 ROSSINI 1990 pp. 3-10.<br />

18 BIANCHI V., 1975, pp. 159-177<br />

19 BRANCHI, II-III, 1897<br />

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