Edilizia vescovile nella Diocesi di Luni. - Portale di Archeologia ...
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Ambito <strong>di</strong>sciplinare della ricerca.<br />
Progetto <strong>di</strong> Dottorato<br />
Il presente progetto <strong>di</strong> ricerca si allaccia all’ambito <strong>di</strong>sciplinare dell’“L’archeologia<br />
dell’architettura”. La nascita <strong>di</strong> tale materia può essere fatta risalire a poco più <strong>di</strong> trenta anni<br />
fa ad opera <strong>di</strong> Tiziano Mannoni e dei membri dell’ISCUM (Istituto Storico <strong>di</strong> Cultura<br />
Materiale) i quali, negli anni settanta, attraverso un’accurata analisi degli e<strong>di</strong>fici storici<br />
sopravvissuti, intendevano realizzare delle sequenze cronotipologiche delle strutture murarie<br />
me<strong>di</strong>evali che potessero fornire un substrato per la conoscenza delle trasformazioni subite del<br />
manufatto e per il reperimento <strong>di</strong> informazioni sulle tecniche e<strong>di</strong>lizie, sulle maestranze<br />
operanti nel territorio e sull’ l’ambiente socioeconomico.<br />
La maturazione <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sciplina portò allo sviluppo <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong>agnostici efficaci<br />
per lo stu<strong>di</strong>o delle strutture e a metodologie sempre più efficaci. Agli inizi degli anni ottanta i<br />
principi <strong>di</strong> stratigrafia archeologica <strong>di</strong> Harris 1 vennero rielaborati e applicati allo stu<strong>di</strong>o degli<br />
elevati, considerando la superficie muraria come un deposito stratificato le cui singole unità<br />
sono il frutto <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse azioni e<strong>di</strong>ficative o <strong>di</strong>struttive.<br />
Di seguito Roberto Parenti elaborò una scheda <strong>di</strong> USM (Unità Stratigrafica Muraria)<br />
che <strong>di</strong>venne lo strumento in<strong>di</strong>spensabile per l’archiviazione dei dati relativi alle varie unità<br />
stratigrafie murarie <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio 2 . Nel 1987 Gian Pietro Brogiolo 3 elaborò un’ulteriore<br />
strumento metodologico: le “Unità <strong>di</strong> riferimento” (UR), ovvero le componenti in cui è<br />
sud<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>bile un e<strong>di</strong>ficio, organizzate in rapporti gerarchici. Queste UR permettono una<br />
convenzionale e veloce registrazione dei rapporti stratigrafici ed analogici che intercorrono tra<br />
i vari elementi costituenti il manufatto. Tra i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> datazione viene a svilupparsi poi<br />
l’analisi mensiocronologica dei mattoni con lo scopo <strong>di</strong> registrare tutte le variazioni nelle<br />
misure dei laterizi per creare una sequenza cronologica basata sulle loro curve <strong>di</strong>mensionali 4 e<br />
lo stu<strong>di</strong>o cronotipologico che attraverso il confronto tipologico fra gli elementi architettonici,<br />
quali porte, feritoie, finestre, ecc, si propone <strong>di</strong> effettuare un atlante <strong>di</strong>acronico <strong>di</strong> questi<br />
ultimi 5 .<br />
1 HARRIS 1979.<br />
2 R. PARENTI 1985, pp. 62-65<br />
3 BROGIOLO 1988b, pp. 335-346 e 1988a.<br />
4 S. GELICHI 199b, p. 98.<br />
5 Per il territorio lunigianese si vedano i lavori <strong>di</strong> Isabella Ferrando Cabona ed Elisabetta Crusi sugli<br />
inse<strong>di</strong>amenti della Valle del Rosaro e dell’Aulella: FERRANDO CABONA 1990, pp. 151-166, FERRANDO<br />
CABONA, CRUSI, 1980, FERRANDO CABONA, CRUSI 1982 e FERRANDO CABONA, MANNONI,<br />
PAGELLA, 1994, pp. 77-91.<br />
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