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Edilizia vescovile nella Diocesi di Luni. - Portale di Archeologia ...

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Progetto <strong>di</strong> Dottorato<br />

piscatione”. Il suo castello venne probabilmente eretto <strong>nella</strong> prima metà del XIII secolo. Già<br />

da una prima visione dei suoi apparati murari si può notare che il complesso fu realizzato in<br />

momenti cronologici ben <strong>di</strong>stinti. Di particolare interesse è il mastio circolare dall’eccellente<br />

tessitura muraria realizzata in pietra sapientemente squadrata. Nella parte superiore della<br />

struttura si possono notare tracce <strong>di</strong> una complessa struttura lignea dotata <strong>di</strong> mensole in pietra<br />

e gocciolatoio e <strong>di</strong> una decorazione composta da una triplice fila <strong>di</strong> archetti in muratura<br />

aggettanti che trova corrispondenti nel mastio del castello <strong>di</strong> Lerici, possesso genovese.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio che affianca la torre e ad essa collegata da un singolare corridoio murato appare<br />

invece essere <strong>di</strong> epoca successiva, probabilmente è da identificare nel “cassero” <strong>di</strong> XIII secolo<br />

descritto nel “Co<strong>di</strong>ce Pelavicino”. Questo Mostra numerose affinità formali con il coevo<br />

Mastio <strong>di</strong> Castelnuovo Magra con il quale con<strong>di</strong>vide <strong>di</strong>mensioni, tipologia delle aperture e<br />

tecniche murarie 22 . Ultima struttura che suscita interesse è il fronte meri<strong>di</strong>onale della Chiesa<br />

Parrocchiale del XVII secolo, un tempo Palazzo Vescovile, nelle cui murature sono state<br />

in<strong>di</strong>viduati elementi attribuibili al XII secolo 23 .<br />

Castello <strong>di</strong> Bibola<br />

Le prime informazioni certe su Bibola, collocata su un colle prospiciente la piana <strong>di</strong> Aulla,<br />

risalgono all’XI secolo e sono contenute nel co<strong>di</strong>ce Pallavicino. Tra XI e XIII secolo i signori<br />

del castello sono gli Ottomani, una famiglia <strong>di</strong>pendente dai vescovi <strong>di</strong> <strong>Luni</strong>. Solo durante la<br />

seconda metà del 1200 il dominio <strong>vescovile</strong> sul castello venne temporaneamente interrotto da<br />

Bernabò Malaspina, marchese <strong>di</strong> Filattiera si impegnò in un’aspra lotta contro i vescovi <strong>di</strong><br />

<strong>Luni</strong> sottraendo gli alcuni castelli compresi nei loro possessi, i quali però vennero restituiti<br />

dopo pochi anni, nel 1265 24 . La <strong>di</strong>ocesi così rientrata in possesso dei castelli rafforzò il<br />

proprio controllo militare con il vescovo Enrico <strong>di</strong> Fucecchio che eresse nuove fortificazioni e<br />

torri a Castelnuovo, Ponzanello, Amelia, Barbazano, Avenza, Caprigliola, Carrara e Bibola 25 .<br />

Dal 1306, data che segnò la definitiva sconfitta dei vescovi, Bibola passò prima nelle mani<br />

dei marchesi fino al 1543 quando assieme a Monte<strong>di</strong>valli venne venduta al marchese Adamo<br />

Centurione <strong>di</strong> Genova il quale continuerà a sfruttarne il ruolo militare fino al suo declino <strong>nella</strong><br />

seconda metà del XVII secolo. Il castello per quanto in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte degrado presenta<br />

ancora leggibili gran parte delle sue strutture costituite da una poderosa cortina a scarpa,<br />

22 GALLO 2004, pp. 38-45, GUELFI 1993.<br />

23 Si veda il fondamentale lavoro <strong>di</strong> analisi stratigrafica <strong>di</strong> BERGHICH 2000, pp. 155-173<br />

24 CACIAGLI 1992, pp. 83-84.<br />

25 VOLPE 1964, pp. 504-505.<br />

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