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da protagonisti nel mondo che vorremmo - Comune di Sarsina

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Il futuro per molti giovani non è l’orizzonte del ciò <strong>che</strong> vorrò essere, ma l’incubo <strong>di</strong> ciò <strong>che</strong> non<br />

sarò riuscito ad essere.<br />

Allora succede <strong>che</strong> la sofferenza <strong>di</strong> molti giovani nasce più <strong>da</strong>lla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> senso della vita,<br />

piuttosto <strong>che</strong> – come era per i nostri padri – per le prove <strong>che</strong> la vita ci riserva.<br />

Privare i nostri giovani del futuro, è privarli del senso della vita.<br />

Questa con<strong>di</strong>zione è ancor più vera e drammatica <strong>nel</strong>le località collinari e montane, e<br />

comunque in quelle periferi<strong>che</strong>.<br />

Per assurdo, rispetto ad una storia millenaria <strong>che</strong> registrava nei centri urbani, ancor più se<br />

gran<strong>di</strong>, il <strong>di</strong>sagio del vivere, oggi succede <strong>che</strong> proprio <strong>nel</strong>le località periferi<strong>che</strong> i giovani siano<br />

<strong>di</strong>sorientati e soli <strong>di</strong> fronte alle sfide della società.<br />

Sono privi <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> riferimento educativi forti: le piccole scuole vengono progressivamente<br />

chiuse; le chiese <strong>di</strong>ventano templi vuoti prive <strong>di</strong> sacerdoti e comunità; il cosiddetto “<strong>di</strong>gital<br />

<strong>di</strong>vide” <strong>di</strong>vide ed allontana ancor <strong>di</strong> più; le Pubbli<strong>che</strong> Amministrazioni registrano con sempre<br />

più drammaticità la frustrazione della loro impotenza, schiacciate <strong>da</strong>ll’esigenza <strong>di</strong><br />

contenimento/riduzione della spesa pubblica.<br />

> In<strong>da</strong>gini demoscopi<strong>che</strong><br />

Da un’in<strong>da</strong>gine condotta <strong>da</strong>l quoti<strong>di</strong>ano “Il Piccolo” <strong>nel</strong>l’aprile del 2010 presso il Liceo Petrarca,<br />

<strong>di</strong> Trieste è emerso <strong>che</strong> può sembrare <strong>che</strong> gli studenti siano insicuri e superficiali ma ciò<br />

avviene solo perché sono spaventati <strong>da</strong>l futuro, non sanno cosa li aspetta e, quesito ancora<br />

più inquietante, si chiedono se esista realmente qualcosa <strong>che</strong> li aspetta. Il futuro appare come<br />

un grande punto <strong>di</strong> doman<strong>da</strong> immerso <strong>nel</strong>la nebbia. I ragazzi sanno <strong>che</strong> tra pochi anni si<br />

troveranno in competizione con innumerevoli altri giovani, agguerriti e pronti a tutto per<br />

conquistarsi un posto in questo <strong>mondo</strong>. L'incertezza li spaventa. La precarietà della vita li<br />

spaventa. Spaventa il domani.<br />

E’ però an<strong>che</strong> emerso, <strong>che</strong>, allo stesso tempo, sono terribilmente impazienti <strong>che</strong> questo<br />

avvenire sopraggiunga, per poter finalmente <strong>di</strong>mostrare <strong>che</strong> valgono, <strong>che</strong> possono farcela, <strong>che</strong><br />

questi anni passati ad imparare li hanno forgiati dentro e li hanno preparati adeguatamente alla<br />

vita adulta. I giovani si considerano dei “gran<strong>di</strong> grattacieli in via <strong>di</strong> costruzione” <strong>che</strong> hanno<br />

e<strong>di</strong>ficato con fatica e impegno le basi per la loro conoscenza, tra non molto scopriranno se<br />

sono solide ed efficaci.<br />

Le recenti manifestazioni <strong>di</strong> protesta degli studenti esprimono, anch’esse un <strong>di</strong>sagio profondo<br />

e generalizzato <strong>che</strong> va ben oltre i contenuti della riforma Gelmini.<br />

Da un son<strong>da</strong>ggio della società Demos & Pi del <strong>di</strong>cembre 2010 si rileva:<br />

- livelli ottimali (moltissima o molta) <strong>di</strong> fiducia dei giovani <strong>nel</strong>la scuola è passata <strong>da</strong>l 69,3%<br />

del 1999 al 52,60%;<br />

- per il 69,2% dei giovani, la scuola è peggiorata negli ultimi10 anni;<br />

In controtendenza, rispetto alla situazione italiana, è <strong>da</strong> osservare <strong>che</strong>, secondo la ricerca<br />

denominata “Youthtopia” condotta <strong>da</strong> Mtv International su 7.000 giovani, <strong>di</strong> età compresa tra i<br />

16 ed i 34 anni <strong>di</strong> 7 <strong>di</strong>versi paesi europei, il 66% <strong>di</strong> questi si sente protagonista del proprio<br />

futuro. Interessante è osservare come la presentazione dell’in<strong>da</strong>gine sia alla fine commentata<br />

con l’affermazione <strong>che</strong>: Una vita spericolata – quella tanto decantata <strong>da</strong> Vasco Rossi in una<br />

delle sue canzoni più celebri - non fa per i giovani d’oggi.<br />

A riprova <strong>di</strong> questo cambiamento <strong>di</strong> “approccio” alla vita emblemati<strong>che</strong> sono le parole della<br />

canzone <strong>di</strong> Vasco Rossi “Il <strong>mondo</strong> <strong>che</strong> vorrei” dove, fra l’altro, si <strong>di</strong>ce <strong>che</strong>: Non si può fare<br />

quello <strong>che</strong> si vuole, non si può spingere solo l'acceleratore. Guar<strong>da</strong> un pò ci si deve<br />

accontentare. Qui si può solo perdere... e alla fine non si perde nean<strong>che</strong> più (<strong>da</strong> «Il <strong>mondo</strong> <strong>che</strong><br />

vorrei»).<br />

Da un’altra in<strong>da</strong>gine condotta tra il 20 settembre 2009 ed il 20 febbraio 2010 fra 5016 i giovani<br />

<strong>di</strong> età compresa fra i 14 ed i 29 anni residenti in Friuli Venezia Giulia <strong>da</strong>ll’Associazione<br />

Culturale GIOVANIDEE <strong>di</strong> Pasian <strong>di</strong> Prato (UD) <strong>nel</strong>l’ambito delle iniziative dell’Osservatorio sul<br />

<strong>mondo</strong> giovanile Young FVG, sul tema “I giovani, il futuro e la famiglia”, emerge <strong>che</strong> La<br />

recente crisi economica, unita ad un mercato del lavoro <strong>che</strong> <strong>nel</strong>l’ultimo decennio ha creato<br />

po<strong>che</strong> nuove opportunità, hanno profon<strong>da</strong>mente influenzato la percezione dei giovani <strong>che</strong>, a<br />

<strong>di</strong>spetto dei <strong>da</strong>ti statistici, non vede sbocchi positivi <strong>nel</strong> futuro. Da ciò consegue <strong>che</strong> per il 78%<br />

dei giovani intervistati è più <strong>di</strong>fficile al giorno d’oggi mettere su famiglia, rispetto al tempo dei<br />

loro genitori.<br />

Un altro <strong>da</strong>to interessante <strong>che</strong> emerge della stessa rilevazione è la fiducia <strong>che</strong> l’Ente, come<br />

istituzione, registra <strong>nel</strong> 67% degli intervistati; ben superiore al 41% <strong>di</strong> fiducia del Parlamento, al<br />

51% della Provincia, 59% del Governo, ed al 64% della Regione.<br />

Legge n. 64/2001 - Progetto <strong>di</strong> Servizio Civile Volontario: “DA PROTAGONISTI NEL MONDO CHE VORREMMO”” 3

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