Bollettino Diocesano 2010_Testo.pdf - Webdiocesi

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Bollettino Diocesano Anno 2010 ___________________________________________________ crucis, da soli o in gruppo, possiamo meditare la passione e la morte del Signore, cioè il suo amore senza limiti per noi peccatori. Con il digiuno, prescritto di per sè solo nel mercoledì delle ceneri e nel venerdì santo ma consigliato per tutti i venerdì di quaresima, come pure col semplice impegno a non mangiar carne e cibi costosi al venerdì o a condurre uno stile di vita so‐ brio e modesto, impariamo a rinunciare alle nostre voglie di cui spessissimo purtroppo siamo schiavi. Il frutto del nostro digiuno potremo così donarlo a chi è nel bisogno e con le opere di misericordia sia materiali che spirituali, sorretti dalla Grazia di Dio, riusciremo ad allargare il nostro cuore all’amore generoso del nostro prossimo. Che Dio dunque venga in nostro soccorso e con la Pasqua ci conceda un profondo rinnovamento della nostra vita. E vi benedica tutti. San Miniato, 17 febbraio 2010, Mercoledì delle Ceneri INTERVENTO AL CONVEGNO DEL ROTARY CLUB “Riorganizzazione della depurazione industriale e civile del comprensorio del cuoio, del circondario empolese, della Valdera, della Valdelsa e della Val di Fievole” Rotary Club – S. Croce sull’Arno – 17 aprile 2010 Ringrazio gli organizzatori di questo incontro di studio, in particolare il presidente del Rotary club di Fucecchio - Santa Croce sull’Arno, il dott. Roberto Casella per avermi invitato a portare un saluto ai convenuti. Il tema che viene quest’oggi affrontato è di grande interesse anche per la Chiesa, per il semplice ma anche unico motivo che l’assetto del territorio e i problemi del suo sviluppo sostenibile hanno a che fare con il bene comune di tutta la popolazione e assumono un rilevante significato etico, oltre che economico. In questo senso anche la riorganizzazione della depurazione industriale e civile, in particolare nei termini così significativi in cui si profila nel nostro territorio, ha un indubbio valore umano e per lo sviluppo che può produrre e per l’equilibrio ambientale che va a toccare. Il mio breve saluto dunque non vuole entrare nel merito delle soluzioni tecniche per le quali occorrono altre competenze ed un altro ordine di considerazioni. Intendo invece richiamare velocemente alcuni orientamenti generali, per l’appunto di carattere etico, che sono stati evidenziati nell’ultima enciclica di Papa Benedetto XVI, la “Caritas in veritate” del giugno 2009. Permettete però innanzitutto che rivolga proprio al santo Padre, certo che vorrete anche voi unirvi a me in questo, un deferente ed affettuoso saluto in un momento di ignobili attacchi alla sua persona, nell’occasione del suo 83° compleanno e del V anniversario dell’elezione a Vicario di Cristo. Afferma la Caritas in veritate (CAPITOLO QUARTO: SVILUPPO DEI POPOLI, DIRITTI E DOVERI, AMBIENTE) che (n.45) ... L'economia ... ha 68
___________________________________________________________ La parola del Vescovo bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento; - sottolinea il Santo Padre: per il suo funzionamento, per il suo sviluppo. Proprio per il suo funzionamento. Non per aggiungere buoni sentimenti a qualcosa che va per conto suo perseguendo solo interessi economici. L’economia ha bisogno di un'etica amica della persona .......che veda cioè la persona umana dotata di una dignità inviolabile, in quanto creata da Dio a “sua immagine” (Gn 1,27) ed espressa in norme morali naturali di carattere trascendente. Per cui “Occorre adoperarsi .......perché l'intera economia e l'intera finanza siano etiche e lo siano non per un'etichettatura dall'esterno, ma per il rispetto di esigenze intrinseche alla loro stessa natura. A proposito in particolare dello sviluppo, necessario, assolutamente necessario per l’umanità, si affermano due cose: al n.47 dell’enciclica che. .....negli interventi per lo sviluppo va fatto salvo il principio della centralità della persona umana, la quale è il soggetto che deve assumersi primariamente il dovere dello sviluppo. L'interesse principale è il miglioramento delle situazioni di vita delle persone concrete di una certa regione .... e le persone beneficiarie dovrebbero essere coinvolte direttamente nella loro progettazione e rese protagoniste della loro attuazione. Al n. 48 dell’enciclica si afferma inoltre che Il tema dello sviluppo è fortemente collegato ai doveri circa l'ambiente naturale. Questo è stato donato da Dio a tutti, e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l'umanità intera..... Della natura, l'uomo può responsabilmente servirsi per soddisfare i suoi legittimi bisogni — materiali e immateriali — gli è data da Dio stesso per questo. Ma ciò deve avvenire nel rispetto degli intrinseci equilibri del creato stesso. Se tale visione viene meno, l'uomo finisce o per considerare la natura un tabù intoccabile e allora lo sviluppo non è più possibile, oppure, al contrario, finisce per abusarne. Ambedue questi atteggiamenti – va detto - non sono conformi alla visione cristiana della natura, frutto della creazione di Dio. Dunque (n.50) ..... l'uomo deve esercitare un governo responsabile sulla natura per custodirla, metterla a profitto e coltivarla anche in forme nuove e con tecnologie avanzate in modo che essa possa degnamente accogliere e nutrire la popolazione che la abita. .......ma dobbiamo però avvertire come dovere gravissimo quello di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch'esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla. Con una chiara consapevolezza: che (n.51) Le modalità con cui l'uomo tratta l'ambiente influiscono sulle modalità con cui tratta se stesso e, viceversa. .... Ogni lesione della solidarietà e dell'amicizia civica provoca danni ambientali, così come il degrado ambientale, a sua volta, provoca insoddisfazione nelle relazioni sociali. La natura, specialmente nella nostra epoca, è talmente integrata nelle dinamiche sociali e culturali da non costituire quasi più una variabile indipendente. Per cui è necessario un cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, “nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti”. Con queste essenziali e sintetiche considerazioni della dottrina sociale della chiesa termino il mio saluto augurando a tutti un buon lavoro. 69
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