Bollettino Diocesano 2010_Testo.pdf - Webdiocesi
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<strong>Bollettino</strong> <strong>Diocesano</strong> Anno <strong>2010</strong> ___________________________________________________<br />
tradimento di alcuni di essi, la deviazione di altri dalla verità evangelica e da una<br />
vita di autentica santità; sia anche per un arroccamento non dialogico nei confronti<br />
delle istanze del mondo moderno ed una interpretazione della fede cristiana<br />
troppo individualistica, che lasciava le cose concrete ed economiche al mondo,<br />
pensando solo alla salvezza individuale, agli atti religiosi, senza vedere che questi<br />
implicano una responsabilità globale, una responsabilità per il mondo.<br />
Sta di fatto che si è verificata una specie di “deriva” europea. Una “deriva” che<br />
riguarda la questione Dio ma concerne anche la coscienza morale in generale come<br />
pure l’idea stessa di razionalità.<br />
Questa cultura europea di stampo laicista si è bene evidenziata nel “no” detto nella<br />
vicenda della costituzione europea 1 : il no cioè al riferimento a Dio e alla menzione<br />
delle radici cristiane dell’Europa. Si potrebbe pensare che sia stata soltanto una<br />
questione formale, in fondo di scarsa importanza. Invece importante lo è per ciò<br />
che presuppone, che vi è di implicito ma assai evidente nei fatti (pensiamo alla pur<br />
originale sentenza sul crocifisso da parte della corte europea dei diritti dell’uomo di<br />
Strasburgo). 2<br />
Il presupposto è che la cultura illuminista radicale si considera il costitutivo unico<br />
della identità europea. Le varie culture religiose possono esserci, purché però<br />
rispettino quella cultura dominante, presunta europea per eccellenza, e quindi vi si<br />
sottomettano.<br />
Come si caratterizza questa cultura illuminista radicale?<br />
Per l’esaltazione innanzitutto dei diritti di libertà: libertà intesa come un valore<br />
fondamentale che misura ogni cosa. Giusto in sé, ma è altrettanto evidente come la<br />
libertà richieda necessariamente anche un altro concetto, per non trasformarsi in<br />
arbitrio, e cioè: responsabilità. Responsabilità che significa a sua volta “rispondere”<br />
alla realtà e cioè rispetto della verità. C’è indubbiamente del buono nella<br />
sottolineatura dei diritti di libertà. Ma la confusione attorno alla concezione della<br />
libertà comporta paradossalmente delle limitazioni alla libertà stessa, un curioso<br />
dogmatismo sempre più ostile alla libertà. Una vera e propria “dittatura del<br />
relativismo“, come è stato detto. “Bisogna essere neutrali per essere tolleranti, ma è<br />
intollerabile che qualcuno non sia neutrale!”<br />
Altro elemento della cultura illuminista radicale è di essere sostanzialmente<br />
positivistica e antimetafisica. Per cui Dio non può avere alcun posto e, al di fuori<br />
dei propri calcoli, non è ammissibile alcuna istanza morale universale. Ma così<br />
facendo, questa cultura limita pregiudizialmente la stessa ragione dell’uomo,<br />
1 poi trattato di Lisbona 13.12.2007 entrato in vigore il 1 dicembre 2009, dopo la bocciatura della<br />
Costituzione da Francia e Paesi Bassi nel 2005<br />
2 La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) è stata istituita nel 1959 dalla Convenzione europea<br />
per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (anch'essa CEDU) del 1950, per<br />
assicurarne il rispetto. Vi aderiscono quindi tutti i 47 membri del Consiglio d'Europa. Ha sede a<br />
Strasburgo e non va confusa con la Corte di giustizia dell'Unione europea con sede in Lussemburgo.<br />
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