n. 4 - Primavera 2008 - Le montagne divertenti
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76 - LE MONTAGNE DIVERTENTI<br />
B ELLI<br />
La primavera è certamente<br />
la stagione più romantica. Aromi e<br />
colori si diffondono e si mescolano<br />
con sapiente alchimia, deliziando<br />
così i nostri sensi.<br />
I fiori a volte hanno davvero<br />
colori splendidi e le bacche sono invitanti,<br />
ma a tanta beltà non sempre<br />
corrisponde anche la giusta dose di<br />
bontà... come a dire che spesso l’abito<br />
non fa il monaco.<br />
ACONITUM NAPELLUS<br />
(Aconito napello o Cappuccio del monaco)<br />
L’aconito è un’erba perenne che<br />
fiorisce con uno splendido elmetto di<br />
colore blu intenso nelle regioni montane<br />
d’Europa; può raggiungere l’altezza di<br />
due metri ed è una pianta ornamentale<br />
abbastanza comune. Un bellissimo fiore<br />
che nasconde però un’anima terribile;<br />
infatti le sue radici contengono fino al<br />
1,5% di alcaloidi tra i quali una sostanza<br />
molto pericolosa chiamata aconitina;<br />
tale sostanza si trova, anche se in percentuali<br />
più basse, in tutte le parti della<br />
pianta e agisce sul sistema nervoso sia<br />
centrale che periferico stimolandolo e<br />
poi paralizzandolo.<br />
In alcuni paesi si usano preparazioni<br />
per uso topico (tinture) a base di aconitum<br />
contro le nevralgie come analgesico<br />
grazie all’azione soppressiva sul sistema<br />
nervoso, tuttavia è da evitare in maniera<br />
categorica l’uso interno poichè 3 milligrammi<br />
di aconitina possono causare<br />
nausea, vomito, perdita della sensibilità<br />
della bocca, abbassamento della temperatura<br />
corporea con dolore generalizzato<br />
fino ad arrivare a morte per paralisi<br />
respiratoria senza alterazione dello stato<br />
di coscienza; divertente eh? Direi che<br />
non c’è proprio da scherzare!<br />
Fate una bella foto, contemplate la<br />
bellezza del paesaggio circostante ma<br />
lasciate l’aconito dove si trova e sarà<br />
molto meglio sia per lui che per voi!!<br />
Aconito Napello all’Alpe Fora (agosto 2007).<br />
Foto Beno.<br />
<strong>Primavera</strong> <strong>2008</strong><br />
BELLI DA MORIRE<br />
VERATRUM ALBUM<br />
(Veratro o Elleboro bianco)<br />
Veratro. Foto Franco Benetti.<br />
Il veratro è una pianta annuale<br />
molto comune nei pascoli alpini; ha<br />
grandi foglie ellittiche lanceolate e<br />
fiori bianco-verdi non molto vistosi<br />
riuniti in pannocchie.<br />
La radice contiene delle sostanze<br />
alcaloidi dette “protoveratrine” che<br />
sono dotate di azione ipotensiva e<br />
bradicardizzante (rallenta il battito<br />
cardiaco) tanto da venire usate un<br />
tempo nei casi di ipertensione grave.<br />
Questa pianta nasconde la sua pericolosità<br />
dietro alla sua somiglianza<br />
(se non fiorita) con la “Gentiana lutea”<br />
o genziana maggiore, molto utilizzata<br />
per la preparazione di grappe e amari<br />
digestivi.<br />
Oggi i principi attivi del veratro<br />
non vengono più usati a scopo terapeutico,<br />
anche perchè il dosaggio<br />
terapeutico e quello tossico sono<br />
molto vicini e un’eventuale intossicazione<br />
non è cosa da poco: “les<br />
entrès” sono bruciore alla bocca e<br />
aumento della salivazione per arrivare<br />
a vomito, gastroenterite accompagnate<br />
da tremori; a seguire<br />
abbassamento della pressione arteriosa<br />
con rallentamento del ritmo<br />
cardiaco; di secondo abbiamo depressione<br />
respiratoria e broncocostrizione<br />
e, per chiudere, un bel collasso.<br />
ATROPA BELLADONNA<br />
(Belladonna)<br />
Belladonna.<br />
La belladonna è un erba perenne<br />
che può raggiungere il metro di<br />
altezza che appartiene alla stessa famiglia<br />
della patata e dei pomodori (le<br />
solanacee). Tutta la pianta è velenosa<br />
e contiene diverse sostanze tra le quali<br />
la josciamina, che quando estratta dà<br />
origine all’atropina e ha come principale<br />
azione farmacologica quella di<br />
inibizione del sistema nervoso vegetativo<br />
parasimpatico (diminuzione<br />
secrezioni e rilassamento della muscolatura<br />
liscia gastroenterica).<br />
Dott. Giordano Gusmeroli<br />
Vertigini,<br />
delirio<br />
antropinico,<br />
convulsioni e<br />
coma<br />
Dalla belladonna si possono estrarre<br />
quindi diversi principi attivi sicuri e<br />
usati per la cura di diverse patologie.<br />
La pianta produce delle bacche<br />
scure simili per dimensioni a delle ciliegie<br />
che un tempo venivano utilizzate<br />
nei preparati di bellezza femminili<br />
per via dell’effetto di dilatazione sulle<br />
pupille (midriasi) che produce il loro<br />
succo.<br />
Ma le belle bacche dall’aspetto<br />
succoso e invitante possono rivelarsi<br />
fatali se ingerite accidentalmente:<br />
nausea e vomito sono seguiti a breve<br />
distanza da tachicardia e secchezza<br />
delle fauci, poi dispnea (irregolarità<br />
della respirazione), vertigini, “delirio<br />
atropinico” convulsioni e coma. Tutto<br />
questo può esservi servito da due o tre<br />
bacche se siete bambini e da poco più<br />
di una decina se siete adulti forti e vigorosi.<br />
LE MONTAGNE DIVERTENTI BELLI DA MORIRE - 77