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n. 4 - Primavera 2008 - Le montagne divertenti

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Giovanni improvvisa una stazione<br />

di rilevamento continuo mandando<br />

una squadra di rilevatori che<br />

si sistema nella frazione di San Bartolomeo,<br />

sull’altro lato della valle, in<br />

faccia al pendio pericolante, ma 200<br />

metri più in alto del fiume. Hanno il<br />

compito di segnalare la frequenza e<br />

l’importanza delle frane che cadono,<br />

nonché la posizione da cui si staccano.<br />

Dopo la notte di venerdì hanno<br />

a disposizione lampade fotoelettriche<br />

che illuminano la montagna di<br />

fronte. Si nota un aumentare orario<br />

del numero delle frane, ne saranno<br />

segnalate 600 prima della catastrofe,<br />

la maggior parte delle quali dopo<br />

il venerdì si stabilizza su valori di<br />

piccole con qualche eccezione di<br />

media grandezza. La maggior parte<br />

di queste si stacca dal centro e dal<br />

settore sinistro, segno che la parete<br />

sta “puntando” come ancora sostenuta,<br />

incernierata a destra.<br />

12 - LE MONTAGNE DIVERTENTI<br />

<strong>Le</strong> crepe a vertice frana preannunciavano il<br />

peggio. Foto Urbani.<br />

Dappertutto<br />

i sassi sono<br />

“sputati” dalla<br />

montagna,<br />

partono in<br />

orizzontale dal<br />

pendio come se<br />

esplodesse<br />

“Il sabato mattina sono convinto<br />

che la situazione è ormai irreversibile;<br />

la caduta di una grande<br />

frana è soltanto questione di tempo.<br />

Vado a parlarne col mio amico<br />

Carlo che è messo comunale della<br />

Val di Sotto. Organizziamo una evacuazione<br />

“ufficiosa” immediata. Gli<br />

dico che è la Natura che parla e lui<br />

mi crede. Non c’era forse il tempo di<br />

far intervenire polizia e carabinieri e<br />

soprattutto ci vuol gente del posto<br />

per andare a convincere gli abitanti<br />

delle case in pericolo ad andarsene. Io<br />

in quel frangente “disponevo” degli<br />

elicotteri della zona e con l’aiuto di<br />

vari ragazzi ben conosciuti riusciamo<br />

La desolante distesa di detriti rimasta dopo la frana e il prosciugamento del lago della Val Pola.<br />

<strong>Primavera</strong> <strong>2008</strong><br />

Luglio 1987. La travolgente foga del torrente Frodolfo a Bormio. Foto A.Urbani.<br />

a evacuare le famiglie delle case sottostanti<br />

alla frana. Immaginati che<br />

quelli che sono morti a San Martino<br />

erano pastori e avevano portato le<br />

famiglie al sicuro più in alto (anche<br />

loro dormivano lassù), ma due volte<br />

al giorno scendevano al paese abbandonato<br />

per mungere le vacche.<br />

La frana superò ogni previsione:<br />

io immaginavo dieci/quindici<br />

Foto Jacopo Merizzi.<br />

milioni di metri cubi messi in movimento,<br />

ne caddero quaranta milioni<br />

e il fronte fu di un chilometro.<br />

Ma c’erano anche geologi che<br />

non condividevano l’urgenza, che<br />

avevano a loro modo acquisito<br />

“prove certe” che quelle fratture<br />

c’erano sempre state, che già ci<br />

erano cadute dentro due pecore... e<br />

via dicendo. La rapidità degli eventi<br />

V AL POLA<br />

io sono<br />

morto e<br />

questo è<br />

un girone<br />

dell’inferno,<br />

una punizione<br />

fu tale che comunque non permise la<br />

formazione d’un partito antiallarmista<br />

in contrapposizione alle conclusioni<br />

dell’Ufficio Valanghe.<br />

Alla domenica fu possibile acquistare<br />

e far venire dalla Svizzera degli<br />

osservatori geodetici, per sistemarli<br />

sul versante della Valle opposto<br />

alla frana, puntare l’area e con una<br />

tringolazione vedere di quanto si<br />

muoveva la montagna. La domenica<br />

e il lunedì passarono in quest’installazione<br />

e l’elaborazione dei primi<br />

dati. Fu importantissimo averli.<br />

La notte tra lunedì e martedì<br />

annuncia la catastrofe, i quattro osservatori<br />

a San Bartolomeo non riescono<br />

più a rilevare le frane, a darne<br />

le dimensioni, è un continuo stillicidio<br />

di rocce che precipitano, non<br />

c’è più differenza tra settori di destra<br />

o sinistra (il foglio che conteneva i<br />

rilevamenti dalle tre di notte in poi<br />

non c’è perchè fu strappato via dalle<br />

mani degli osservatori dal vento della<br />

frana).<br />

Dappertutto i sassi sono “sputati”<br />

dalla montagna, partono in orizzontale<br />

dal pendio come se esplodesse.<br />

“A lle sette e un quarto della<br />

mattina ero nel dormiveglia sulla<br />

branda vicina alle radio, in ufficio,<br />

e sento il rilevatore che chiama il<br />

Comune di Val di Sotto e gli dice:<br />

“Ascolta, son preoccupato, che ci<br />

stiamo a fare ancora qui? E da un<br />

quarto d’ora che non riesco più a<br />

segnare niente, perchè è uno sgretolamento<br />

continuo, la parete sta<br />

LE MONTAGNE DIVERTENTI IL LAGO DELLA VAL POLA - 13

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