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Gennaio/Febbraio 2011 - Associazione Nazionale Carabinieri

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Costume<br />

MANGIAMO TROPPO E MALE. CI MUOVIAMO POCO<br />

Attenzione al grasso<br />

I preoccupanti dati di una ricerca che ha posto l’Italia “sulla bilancia”<br />

di Umberto Pinotti<br />

AL’Istituto Superiore di Sanità, attraverso<br />

il cd “Progetto Cuore”, ha<br />

posto “l’Italia sulla bilancia”, rendendo<br />

nitido un quadro che preoccupa:<br />

il 17% degli uomini e il<br />

21% delle donne, tra i 35 anni e i 74, sono<br />

obesi, il 50% degli uomini e il 34% delle<br />

donne è in sovrappeso. Questo significa<br />

che ogni 100 italiani adulti, 67 hanno problemi,<br />

più o meno gravi, con il proprio peso;<br />

in media la circonferenza della vita è 95 cm<br />

per gli uomini e 84 cm per le donne; la circonferenza<br />

fianchi è<br />

di 101 cm negli uomini<br />

e 100 cm nelle<br />

donne. I lucani vantano<br />

un primato nazionale,<br />

di cui certo<br />

non vanno orgogliosi:<br />

sono i più<br />

obesi d’Italia, uomini,<br />

34 per cento,<br />

più di uno su tre e<br />

donne addirittura il<br />

42%. Non stanno<br />

molto meglio i siciliani<br />

e i calabresi;<br />

devono invece vantarsi<br />

del loro stile di<br />

vita i piemontesi,<br />

sia uomini che<br />

donne, come pure i<br />

marchigiani, i sardi<br />

e gli abitanti del<br />

Trentino Alto Adige.<br />

Se si passa, come<br />

già detto, a valutare<br />

le cifre secondo il<br />

sesso, facendo<br />

salva la Basilicata<br />

che detiene lo scettro dell’obesità, sia tra gli<br />

uomini che in quella delle donne, al secondo<br />

posto tra i maschi troviamo i siciliani<br />

e i molisani, sei punti sotto gli abitanti del<br />

Friuli Venezia Giulia, tallonati dai calabresi e<br />

dagli umbri. Fra le donne, le lucane, sono<br />

seguite dalle calabresi, dalle pugliesi, dalle<br />

siciliane e da quelle campane. E’ questo il<br />

quadro d’insieme che deve spingerci, tutti,<br />

magri ed obesi, dalle riflessioni ai conseguenti<br />

propositi. Il motivo per impegnarci ce<br />

lo offre il progetto “Obesity Day”, che nasce<br />

nel 2001 da un’idea di Giuseppe Fatati, Presidente<br />

dell’<strong>Associazione</strong> Italiana di Dietetica<br />

e Nutrizione Clinica e responsabile dell’Unità<br />

di Diabetologia, Dietologia e<br />

Nutrizione Clinica dell’Azienda Ospedaliera<br />

“S. Maria di Terni, iniziativa che coinvolge i<br />

centri ADI (Servizi di Dietetica e Nutrizione<br />

Clinica, Servizi Territoriali, Centri Obesità)<br />

operanti nel campo della prevenzione e<br />

della cura dell’obesità e del sovrappeso. Le<br />

finalità del progetto sono chiare: sensibilizzare<br />

l’opinione pubblica nei confronti dei rischi<br />

dell’obesità e del sovrappeso, e spostare<br />

l’attenzione sull’obesità da problema<br />

■ Grafico realizzato dall’Osservatorio su 5.556 italiani<br />

estetico a problema di salute. Siccome, com’è<br />

noto, “ogni grande impresa inizia sempre<br />

con un primo passo”, di recente la citata<br />

ADI ha indetto una “giornata di sensibilizzazione<br />

nazionale su sovrappeso e salute”.<br />

Esigenze di spazio ci costringono alla sintesi,<br />

e perciò ci limiteremo a riportare i soli<br />

titoli, giacché di per sè sottendono conseguenti<br />

ed intuitive didascalie esplicative, relativi<br />

a dieci buoni consigli, che l’ADI ha inteso<br />

dispensarci. Innanzitutto, fare<br />

movimento, quindi attenzione ai condi-<br />

menti; chiediamoci, ancora, com’è distribuito<br />

il cibo che mangio nella giornata?.<br />

Fraziono i piccoli pasti e faccio la prima colazione?<br />

Ricordiamoci di masticare con<br />

calma e mettere in bocca pezzi piccoli di<br />

alimenti; non rinunciamo ai classici cibi ritenuti<br />

ingrassanti, proprio perché pane, pasta,<br />

patate sono gli alimenti che maggiormente<br />

contribuiscono ad una adeguata<br />

sensazione di sazietà e, se consumati in<br />

porzioni ragionevoli e conditi semplicemente,<br />

sono sani e non eccessivamente<br />

calorici. Si, alla verdura a volontà, ma attenzione<br />

alla frutta, perché mangiare troppa<br />

frutta per compensare<br />

una mancanza<br />

di sazietà può non<br />

essere una scelta<br />

vantaggiosa. Evitiamo<br />

l’alcool, proponiamoci<br />

di mangiare<br />

pesce di mare<br />

almeno una o due<br />

volte alla settimana.<br />

Attenzione, infine,<br />

agli obiettivi; è opportuno<br />

un dimagramento<br />

lento, circa<br />

500 gr\settimana,<br />

ottenuto con una riduzione<br />

dell’introito<br />

alimentare, non eccessivamenterigido.La<br />

chiosa finale<br />

al prof. Fatati,<br />

per riportare la nostra<br />

attenzione al<br />

proliferarsi di una<br />

nuova emergenza,<br />

la “diabesità” - un<br />

nome coniato recentemente<br />

proprio<br />

davanti alla gran diffusione del diabete associato<br />

all’obesità - in costante crescita,<br />

patologie che si sostengono a vicenda e,<br />

convivendo nella stessa persona, rappresentano<br />

un altissimo rischio. E’ tempo di scendere<br />

in campo in modo attivo, anche perché<br />

la “diabesità”, è poco conosciuta dai pazienti<br />

e da una parte del mondo medico; secondo<br />

gli esperti, la combinazione di diabete<br />

con l’obesità potrebbe diventare la più<br />

grande epidemia del secolo, come l’Aids lo<br />

è stata nel secolo passato. ■<br />

22 / gennaio - febbraio <strong>2011</strong> le Fiamme d’Argento

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