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Gennaio/Febbraio 2011 - Associazione Nazionale Carabinieri

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Vecchia America<br />

HANNO ESALTATO GENERAZIONI DI RAGAZZI<br />

Nordisti & Sudisti<br />

A 150 anni dalla tragedia che ha forgiato l’America<br />

di Vincenzo Pezzolet<br />

Chi è vicino, ha compiuto o ha già<br />

più o meno ampiamente superato<br />

i secondi ‘anta ricorda<br />

un’infanzia e un’adolescenza<br />

non ancora “contaminate” dai<br />

giochi elettronici e i suoi primi “eroi” non<br />

sono stati gl’improbabili giganti d’acciaio<br />

come Goldrake e Jeeg Robot muniti di armi<br />

inverosimili e partoriti dalla fervida e un po’<br />

inquietante fantasia nipponica.<br />

Noi che abbiamo vissuto “di prima mano”<br />

il grande John Wayne e gli “spaghetti western”<br />

dell’altrettanto immenso Sergio<br />

Leone, conserviamo ancora nella memoria<br />

bambina le figure leggendarie del “far<br />

west”: Buffalo Bill, il generale Custer, Nuvola<br />

Rossa e tanti altri che facevamo rivivere nei<br />

soldatini comperati dai nostri genitori o direttamente<br />

da noi con la parca ma utilissima<br />

“paghetta”, non nello “Store” multimediale,<br />

ma più semplicemente dal<br />

giocattolaio e, a volte, anche in qualche<br />

cartoleria ben fornita.<br />

Tra questi variopinti interpreti della storia<br />

d’oltremare, fatti di pasta di gesso o di plastica<br />

(quelli di piombo erano allora rari e<br />

inarrivabili), c’erano i combattenti della<br />

Guerra di Secessione (abbiamo capito relativamente<br />

tardi il significato di questo<br />

termine, che però suonava meglio del più<br />

comune “civile”). Per cui: e vai con i generali<br />

Lee, Grant, Custer stesso e… basta,<br />

perché in fondo di quella guerra fratricida<br />

e sanguinosissima non se ne sapeva un<br />

gran che. Ci bastava individuare nei blu i<br />

Nordisti e nei grigi i Sudisti; classica bandiera<br />

USA a stelle e strisce per i primi,<br />

rossa con le stelle in campo blu a croce di<br />

S. Andrea per gli altri. Tutto qui. Ah, si: si sapeva<br />

che, non senza una certa fatica, avevano<br />

vinto i Nordisti. Conoscevamo sommariamente<br />

anche Abraham Lincoln e la<br />

faccenda degli schiavi, ma ignoravamo del<br />

tutto Jefferson Davis, Presidente della Confederazione.<br />

E tu per chi stai? Ecco la domanda<br />

fatidica. Io sto per i Sudisti. Chissà<br />

perché, pur attratto dai Nordisti come praticamente<br />

tutti (anche le uniformi erano<br />

decisamente più belle), mi dichiaravo sudista<br />

e lo sono rimasto tuttora; forse per distinguermi<br />

o forse perché qualcuno doveva<br />

pur tenere per i perdenti. E così, oltre che<br />

sudista, stavo e sto anche per gli indiani e<br />

per i troiani…ma non per i cartaginesi, sarebbe<br />

troppo! Dunque centocinquanta anni<br />

fa, mentre da noi “si compivano i destini<br />

della Patria” e il coronamento, sia pure ancora<br />

parziale, degli ideali e delle speranze<br />

unitarie risorgimentali sancito ufficialmente<br />

il 17 marzo 1861 con la proclamazione del<br />

■ Soldatini in polietilene scala 1/72: a sx “fante sudista” della ditta Esci; a dx “cavalleggero<br />

nordista” della ditta Airfix.<br />

■ Generale confederato R.E. Lee, in<br />

piombo 100 mm della ditta americana “Serie<br />

77”, dipinto da A.R. Boggia.<br />

Regno d’Italia, negli Stati Uniti d’America<br />

quell’unità, raggiunta con altrettanto sacrificio<br />

circa ottant’anni prima, stava per essere<br />

drammaticamente compromessa. Nel<br />

tempo, alle scuole superiori, abbiamo sommariamente<br />

imparato che la questione<br />

etica dello schiavismo non fu la sola né la<br />

prima ragione di quel conflitto perché accanto<br />

ai grandi principi c’erano, come sempre,<br />

motivi economici. Infatti nella seconda<br />

metà del XVIII secolo le grandi aree coltivabili<br />

a cotone, tabacco e canna da zucchero<br />

nel Sud della giovanissima repubblica degli<br />

USA, per fornire una produzione veramente<br />

competitiva con l’Europa, necessitavano<br />

di numerosi braccianti a basso costo,<br />

in conseguenza si ricorse all’importazione di<br />

schiavi provenienti dall’Africa. Nel XIX secolo<br />

la schiavitù incideva molto nello sviluppo<br />

economico e nella politica americana in<br />

quanto, ad esempio, mentre nel Nord industrializzato<br />

c’era manodopera sufficiente,<br />

mobile ed economica, il Sud continuava a<br />

servirsi degli schiavi generando un conflitto<br />

sia di ordine morale, sia di natura<br />

economica perché costituiva un freno all’imprenditoria<br />

settentrionale che tendeva a<br />

8 / gennaio - febbraio <strong>2011</strong> le Fiamme d’Argento

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