Gennaio/Febbraio 2011 - Associazione Nazionale Carabinieri
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VITA ASSOCIATIVA<br />
A JESI, NOTO SCULTORE SOCIO ANC<br />
NOTO SCULTORE SOCIO ANC DI JESI (AN)<br />
Massimo Ippoliti di Santa Maria Nuova (AN), diplomatosi<br />
prima all'Istituto d'Arte di Ancona nella sezione<br />
formatura stucchi e fonderia artistica, consegue poi il<br />
Diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti di Macerata.<br />
Partecipa come scultore a diverse rassegne e<br />
nel 1987, su incarico del Governo di San Marino, realizza<br />
un monumento in onore dell’omonimo Santo per<br />
la città di Detroit (USA), in occasione del 50° Anniversario<br />
dei primi sanmarinesi emigrati oltre oceano.<br />
Successivamente svolge anche attività di restauratore di opere in gesso, marmo e terracotta.<br />
Nel 1988 realizza il monumento dedicato ai “Martiri del XX Giugno” per la città<br />
di Jesi. Nel 1989 inaugura il plastico dell'Anfiteatro Romano di Ancona commissionato<br />
dalla Soprintendenza Archeologica delle Marche. Nel 1994 per l'Istituto Statale d'Arte<br />
di Urbino ricostruisce la copia in gesso dell'Antino Albani (originale ai Musei Capitolini),<br />
restaura un busto di Giovanni Santi (Casa Raffaello ad Urbino) e riproduce una<br />
Madonna della Scuola del Patanazzi. Nel 1995 contribuisce alla realizzazione di un monumento bronzeo collocato a Jesi e dedicato a<br />
Federico II di Svevia. Ha realizzato altre importanti opere per la Fondazione Darini, il Teatro Pergolesi, la Guardia di Finanza e la Chiesa<br />
di San Sebastiano a Jesi, nonché per lo Stato Maggiore dell'Esercito a Roma e per le città di Ortona e New York. È titolare della cattedra<br />
di discipline plastiche all'Istituto Statale d'Arte di Ancona. Per l’Arma ha realizzato, presso la Stazione di Montelupone (MC), una<br />
edicola votiva dedicata alla “Virgo Fidelis” ed un monumento a “Salvo D’Acquisto” innalzato nella Caserma Puccini di Ancona.<br />
VIA FANI: ULTIMO SORRISO DI UNA MOGLIE E MADRE<br />
■ Monumento a "Salvo D'Acquisto" presso la caserma<br />
Puccini di Ancona (L'artista, adottando una soluzione<br />
compositiva stilisticamente differente dai precedenti<br />
lavori, esclude la figura umana e mette in<br />
particolare evidenza la Fiamma, simbolo dell’Arma, su uno<br />
dei candidi blocchi di marmo disposti "casualmente").<br />
entre stiamo per andare in stampa, ci giunge questa toccante lettera, scritta di getto<br />
Mda un figlio dell’Arma, che pubblichiamo integralmente: “Sono Giovanni il figlio della<br />
sig.ra Rocchetti Maria ved. Ricci deceduta lo scorso 16 gennaio, mio papà era l’Appuntato<br />
CC Domenico M.O.V.C., caduto nella oramai “Strage di via Fani” il 16 marzo del 1978 in occasione<br />
del rapimento dell’On. Aldo Moro e della morte di tutta la sua scorta. Invio queste<br />
poche righe a Voi che la conoscevate, perché le possiate trasmettere a tutto il personale dell’Arma,<br />
di quell’Arma di cui era profondamente innamorata ed orgogliosa. Voglio esprimere<br />
con queste mie parole la mia gratitudine a voi e all’Arma dei <strong>Carabinieri</strong> tutta. Mamma ha sempre ritenuto doveroso, e lo ha insegnato<br />
a noi figli, il rispetto delle Istituzioni, soprattutto di quell’Istituzione che è l’Arma dei <strong>Carabinieri</strong>, che aveva fatto del mio papà<br />
un fervido credente e, come lei diceva, rappresentava la nostra famiglia allargata. Lei ha sempre sostenuto che è necessario in qualsiasi<br />
modo salvaguardare il culto dei Caduti, in specialmente quelli dell’Arma dei <strong>Carabinieri</strong>, eroi che hanno sacrificato la propria<br />
vita per la salvaguardia del nostro Paese, in particolar modo perché essi siano di riferimento morale ed etico per le nostre future<br />
generazioni. Lei, come noi figli, ha sempre avuto un forte sentimento di amore nei nostri confronti: quando vedeva una divisa le si<br />
illuminavano gli occhi e la sua mente vagava nei ricordi suoi più belli, quelli di mio papà; un uomo, un Carabiniere. Anche in questo<br />
ultimo periodo di malattia ha avuto il massimo privilegio, come sempre, delle vostre più grandi attenzioni, della vostra delicatezza,<br />
della vostra grande umanità, della vostra costante vicinanza. Ora anche lei ha raggiunto il Signore Nostro Dio e il suo adorato<br />
Domenico. Maria, certamente, si è conquistata da sé la sua pace, grazie alla serenità, alla fede, al grandissimo coraggio, alla sua<br />
forza di volontà; ma sono certo però che la vostra presenza discreta e rispettosa e le vostre attenzioni facciano anch’esse parte di<br />
quella conquista. A me, dolente, resta il ricordo di mia madre, persona stupenda, e di quei mesi passati, trascorsi in ospedale nella<br />
paziente attesa che si addivenisse a quel fatidico ultimo evento: “Morire non mi dà paura, sarò vicina a mio marito Domenico, al<br />
mio eroe” aveva detto un giorno a mia moglie Roberta. Voi, continuate così nel vostro bellissimo e difficile mestiere! Stringo col pensiero<br />
le vostre mani e ringrazio tutti i <strong>Carabinieri</strong> che le sono stati costantemente vicini. Adesso penso che mia madre mi guardi dal<br />
cielo, e a me, come a molti di voi, rimarrà il prezioso ricordo di un “Ultimo sorriso” che abbiamo avuto la fortuna di ricevere alcuni<br />
giorni prima della sua morte. Un grande grazie a tutti voi per il vostro prezioso lavoro ed un incoraggiamento a proseguire nella vostra<br />
tanto difficile missione. E come avrebbe gridato mia madre: “Viva l’Italia e viva l’Arma dei <strong>Carabinieri</strong>”.<br />
ATTESTAZIONE DI PUBBLICA BENEMERENZA<br />
Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 ottobre 2010 è stato concesso l’Attestato<br />
di Pubblica Benemerenza di prima classe, con la speciale Medaglia commemorativa, alla ANC<br />
quale componente del Servizio <strong>Nazionale</strong> di protezione civile per le operazioni di soccorso alla popolazione<br />
d’Abruzzo colpita dal sisma del 6 aprile 2009.<br />
Nella foto, riceve la Medaglia il Lgt. Emilio Iacono della Presidenza <strong>Nazionale</strong>.<br />
le Fiamme d’Argento gennaio - febbraio <strong>2011</strong> / 35<br />
VITA ASSOCIATIVA