Gennaio/Febbraio 2011 - Associazione Nazionale Carabinieri
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a ed inventano le Legioni<br />
Generale del Corpo dal 1° ott. 1849 e ne<br />
rimarrà al vertice sino al 1° luglio 1867);<br />
- 4 Maggiori Generali come Membri coadiutori<br />
del Presidente nei vari rami del servizio.<br />
Per questi incarichi furono scelti :<br />
• Ferdinando Martin di Montù Beccaria,<br />
già Comandante in seconda (carica non più<br />
prevista),<br />
• Antonio Martino Massidda, già Comandante<br />
del Corpo speciale dei <strong>Carabinieri</strong> di<br />
Sardegna.,<br />
• Giovanni Serpi, già Comandante del Corpo<br />
provvisorio dei <strong>Carabinieri</strong> di Sicilia,<br />
• Trofimo Anulfi, che era stato Comandante<br />
del Corpo provvisorio dei <strong>Carabinieri</strong> di Napoli;<br />
1 Segretario, (Ten.Col. Emanuele Veggi).<br />
Il Decreto istitutivo stabilì come compito<br />
specifico del Comitato:<br />
-l’obbligo di adottare le disposizioni necessarie<br />
per dare impulso al servizio con modalità<br />
uniformi in tutto il territorio nazionale;<br />
-mantenere l’osservanza dei Regolamenti “con<br />
regolare uniformità ed armonia” nella gestione<br />
della disciplina e nell’amministrazione.<br />
L’istituzione del Comitato – organo collegiale<br />
– al posto del Comando Generale – organismo<br />
accentrato - fu motivata con l’esigenza<br />
di conservare ai militari provenienti dalle regioni<br />
appena annesse al nuovo Regno unificato<br />
i loro naturali Comandanti, ampiamente<br />
collaudati dalle ultime, preziose<br />
le Fiamme d’Argento<br />
esperienze regionali, noti ai propri uomini, risolvendo<br />
– attraverso la partecipazione attiva all’esercizio<br />
del comando dei Generali che avevano<br />
ben operato nelle varie regioni – i<br />
complessi problemi connessi con l’eterogenea<br />
provenienza del personale.<br />
Le deliberazioni del Comitato dovevano essere:<br />
-prese a maggioranza di voti. In caso di parità<br />
prevaleva il voto del Presidente;<br />
-trascritte a verbale dal Segretario - depositario<br />
ed interprete dell’orientamento del<br />
Comitato - al quale spettava l’obbligo di ricevere<br />
le istanze inviate dai Comandi dipendenti<br />
all’organo centrale (funzione che oggi<br />
rientra tra i compiti del Capo di Stato Maggiore<br />
del Comando Generale). Fu inoltre av-<br />
vertita – con il Decreto del 24 gennaio<br />
1861 – l’esigenza di creare a livello regionale,<br />
un organismo in grado di costituire un<br />
efficace strumento di collegamento tra gli<br />
organi locali del territorio ed il comando<br />
centrale. Per soddisfare tale esigenza furono<br />
istituite:<br />
- 13 Legioni territoriali, indicate con un numero<br />
progressivo: 1° Torino - 2° Genova<br />
- 3° Cagliari – 4° Milano – 5° Bologna –<br />
6° Firenze – 7° Napoli - 8° Chieti – 9° Bari<br />
- 10° Salerno – 11° Catanzaro – 12° Palermo<br />
- 13°Ancona<br />
-1 Legione Allievi con sede in Torino (14°)<br />
che assorbì progressivamente i “Depositi”<br />
prima esistenti per il reclutamento locale<br />
di volontari. Ad essa fu assegnato il compito<br />
di istruire ed educare i giovani arruolati<br />
nell’Arma, secondo la tradizione dell’antico<br />
Corpo, per alimentare gli effettivi delle<br />
Legioni territoriali. Lo stesso Decreto stabilì<br />
che il Colonnello comandante della Legione,<br />
in quanto Comandante di Corpo,<br />
doveva adempiere “a tutti gli obblighi imposti<br />
dal Regolamento di disciplina militare<br />
e dal Codice penale militare ai Comandanti<br />
di reggimenti di fanteria e cavalleria”.<br />
Per quanto si riferiva allo specifico servizio<br />
dell’Arma, egli doveva rendere “conto al<br />
Ministero della Guerra ed a quello dell’Interno,<br />
per la parte che a ciascuno compete<br />
dei delitti e degli avvenimenti rimarchevoli,<br />
nonché delle operazioni di servizio eseguite<br />
dai <strong>Carabinieri</strong>”. Per il resto la sua corrispondenza<br />
doveva “essere limitata col<br />
Presidente del Comitato a cui pure “ doveva<br />
riferire “le azioni di valore operate ed i titoli<br />
di speciale benemerenza acquistati dai<br />
suoi dipendenti”. Il Comandante della Legione<br />
poteva invece corrispondere “con le<br />
Autorità delle province ed, occorrendo, con<br />
tutte le altre per concertare e provvedere su<br />
emergenze di servizio”. I nuovi Comandi di<br />
Corpo, dotati di ampia autonomia amministrativa,<br />
furono articolati in:<br />
-Divisioni, comandate da Maggiori o Luogotenenti<br />
Colonnelli,<br />
-Compagnie, rette da Capitani,<br />
-Luogotenenze, rette da Luogotenenti,<br />
-Stazioni, rette da Marescialli d’Alloggio o<br />
Brigadieri. Fu in tal modo configurata una<br />
struttura ordinativa ancora oggi pienamente<br />
valida che costituisce la linea tradizionale<br />
dell’ordinamento territoriale dell’Arma dei<br />
<strong>Carabinieri</strong>. ■<br />
gennaio - febbraio <strong>2011</strong> / 9