6 | <strong>VIC</strong> Vivi il Centro | <strong>Settembre</strong> 2009 Carmen e Rossella Dal primo di ottobre Rossella Brescia apre la stagione del Sistina con la “Carmen”, classico di Bizet rielaborato dal coreografo Luciano Cannito. Bellezza statuaria e dotata ballerina, l’artista, nota anche come conduttrice televisiva sembra coniugare al meglio la leggiadria e il rigore tipico della danza classica, con le forme fisiche e il fascino che richiede lo show business televisivo. Il balletto basato sulla storia della zingara Carmen, combattuta tra una vita in libertà e i doveri coniugali, sembra offrire il personaggio ideale per esaltare le doti della ballerina pugliese. Parliamo subito di questa Carmen. Che personaggio è? Carmen è una donna che ama la libertà, che sceglie di morire per seguire il sogno di vivere una vita secondo i suoi desideri. Ha qualcosa in comune col suo carattere? C’è tanto del mio carattere. Penso sia nella natura umana, e non solo in quella delle donne, di inseguire questa idea di libertà, sempre nel rispetto degli altri. Come è nata la sua passione per la danza? Era qualcosa che si viveva già in famiglia? No. Sin da piccola mi porto dietro questa passione e questa voglia di studiare danza. Sicuramente è nata grazie alla televisione: a Martinafranca, dove sono cresciuta, non c’erano grandi balletti da vedere dal vivo. Mi appassionai guardando la trasmissione della Ottolenghi, “Maratona d’estate”. La sua passione si identificava di più in “Scarpette rosse” o in “A chorus line”? Un po’ in tutti e due. Mi appassionavano sia la danza classica sia quella moderna. Mi interessava il modo in cui si svolgeva il provino, perché all’epoca non sapevo neanche dove rivolgermi per farne uno. Volevo imparare a danzare: la cosa più semplice che potessi fare era iscrivermi ad una scuola di danza in Puglia. Poi, dopo il liceo, mi sono trasferita a Roma per frequentare l’Accademia. Lei ha un fisico statuario, lontano dall’archetipo della ballerina classica. È stata una difficoltà o piuttosto un’occasione per fare altre cose? Sicuramente mi ha permesso di fare anche altro, ma • COPERTINA • di Giuliano Giulianini quello che ho fatto è stata sempre una mia scelta. Ma, insomma, è vero che per fare la ballerina classica bisogna essere minute o un’eventuale appassionata lettrice più “formosa” può avere delle speranze? In realtà anch’io ero esilissima, all’epoca in cui cominciai. Lei è famosa per i balletti in tv e per la conduzione di “Colorado Cafè”, però in carriera ha lavorato anche in fiction, spot televisivi, sfilate di moda, ed ovviamente negli spettacoli di danza a teatro; questo svariare in diversi ambiti dello spettacolo è un’esigenza lavorativa o risponde a un suo desiderio di esplorare diverse discipline? La danza è il mio pane, nel senso che non potrei non fare la mia lezione di danza quotidiana, anche quando sono impegnata in altri lavori. La danza è quindi alla base, ma essendo abbastanza curiosa, mi piace il mondo dello spettacolo, mettermi alla prova con la recitazione. Se mi vengono offerti lavori che mi incuriosiscono e che ritengo giusti per me, mi ci butto a capofitto. Quale ritiene esser stato l’apice della sua carriera fino ad oggi? L’apice non si raggiunge mai. Se si pensa di averlo raggiunto si è finiti. Ci sono sempre cose che vorrei fare. Penso che l’ambizione faccia parte di questo mestiere, altrimenti non lo si può fare a questi livelli. Lei guarda i programmi di danza in tv? Le piacerebbe presentarli? In passato ho partecipato come ballerina professionista ad “Amici”, anche nel ruolo di insegnante da un certo punto in poi. Successivamente, per mia scelta, non l’ho La danza è il mio pane, nel senso che non potrei non fare la mia lezione di danza quotidiana, anche quando sono impegnata in altri lavori.
Vivi il Centro | <strong>Settembre</strong> 2009 • COPERTINA • <strong>VIC</strong> | 7 L’apice non si raggiunge mai. Se si pensa di averlo raggiunto si è finiti. Penso che l’ambizione faccia parte di questo mestiere, altrimenti non lo si può fare a questi livelli. Rossella Brescia | abiti Reebok