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Etica Hacker: L'imperativo `e hands-on.

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3 Storia degli Spaghetti <str<strong>on</strong>g>Hacker</str<strong>on</strong>g><br />

Mentre è semplice trovare informazi<strong>on</strong>i riguardo a storie, progetti ed esperienze<br />

hacker riferite all’altra parte dell’oceano, è sicuramente meno semplice cercare<br />

di tracciare una cr<strong>on</strong>ologia degli avvenimenti qui in Italia. Quello che è possibile<br />

fare, è cercare di capire in quale c<strong>on</strong>testo s<strong>on</strong>o cresciuti quelli che definiremo<br />

Spaghetti <str<strong>on</strong>g>Hacker</str<strong>on</strong>g>, quali caratteristiche avevano (ed hanno!) e in che modo hanno<br />

affr<strong>on</strong>tato la crescità dell’informatica all’interno della società italiana.<br />

Perchè parlare di spaghetti hacker? In primo luogo perchè sicuramente il<br />

loro modo di pensare è avvicinabile come valori alla cultura hacker anche se<br />

c<strong>on</strong> modalità diverse. L’aggettivo spaghetti, ricordando quella che è in f<strong>on</strong>do<br />

una “caratteristica nazi<strong>on</strong>ale”, mette però l’accento sul fatto che in Italia l’evoluzi<strong>on</strong>e<br />

di questa cultura è stata assolutamente diversa ed almeno per i primi<br />

tempi indipendente da quella americana. E’ difficile ammetterlo, ma gli hacker<br />

nostrani hanno vissuto una cultura diversa perchè le c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>i tecnologiche in<br />

termini di infrastutture e di risorse nelle università e negli uffici s<strong>on</strong>o sempre<br />

state scarse rispetto al c<strong>on</strong>testo americano; a causa di questa c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>e gli spaghetti<br />

hacker s<strong>on</strong>o sempre stati tecnicamente meno capaci dei colleghi americani<br />

perchè spesso, almeno sino all’avvento delle vere reti di telecomunicazi<strong>on</strong>i, n<strong>on</strong><br />

avevano la possibilità fisica di “mettere sù le mani” su attrezzature e manuali<br />

tecnici che potevano dar a loro la c<strong>on</strong>oscenza di cui avevano bisogno.<br />

Oggi si sente spesso parlare di “smanett<strong>on</strong>e”; uno spaghetti hacker è molto<br />

di più di un semplice soggetto interessato alla tecnologia e che la padr<strong>on</strong>eggia<br />

senza problemi. Uno spaghetti hacker è forse uno “smanett<strong>on</strong>e” che mette al<br />

centro del suo lavoro e delle notti passate a scrivere codice o a studiare un sistema,<br />

un’etica di libertà delle informazi<strong>on</strong>i. Tra mille vicende giudiziare ed<br />

centinaia di script-kiddies che cercavano di simulare gesti eroici, ci s<strong>on</strong>o state<br />

delle esperienze reali guidate da quello spirito puro che è stato formalizzato nell’etica<br />

hacker anche se, come detto, la “via” italiana è stata decisamente meno<br />

intensa e più di emulazi<strong>on</strong>e verso i veri eroi della rivoluzi<strong>on</strong>e informatica. Come<br />

affermato da Stefano Chiccarelli e Andrea M<strong>on</strong>ti [8]: “Forse, quando si smetterà<br />

di guardare i computer c<strong>on</strong> la lente deformata dell’ignoranza e del sensazi<strong>on</strong>alismo,<br />

si potrà cominciare a riflettere nitidamente sulle nuove generazi<strong>on</strong>i di<br />

smanett<strong>on</strong>i italiani...i veri spaghetti hacker”.<br />

3.1 C<strong>on</strong>sole-mania<br />

Per capire a f<strong>on</strong>do come questa cultura abbia attirato un innumerevole quantità<br />

di pers<strong>on</strong>e anche nel nostro paese, dobbiamo tornare indietro sino al 1982 quando<br />

apparvero sul mercato i primi veri elaboratori, che parag<strong>on</strong>ati alla macchine<br />

di oggi sembrano oggetti primitivi, ma che allora erano la prima vera risorsa informatica<br />

ad ampia diffusi<strong>on</strong>e. Qualsiasi pers<strong>on</strong>a c<strong>on</strong> un Commodore 64 oppure<br />

un ZX Spectrum, a sec<strong>on</strong>da della scuola di pensiero, poteva eseguire programmi;<br />

i più smaliziati potevano addirittura modificarli o crearne di nuovi avendo<br />

a disposizi<strong>on</strong>e degli strumenti molto potenti quali il BASIC e l’ASSEMBLY, a<br />

patto di essere abbastanza abili da riuscire a far stare nelle poche decine di KB<br />

disp<strong>on</strong>ibili in memoria tutte le istruzi<strong>on</strong>i che avrebbero dato vita alla “nuova<br />

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