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marzo 2012 - Gttc.It

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14<br />

Caffeina: odio o amore?<br />

L’ultima ricerca condotta negli Stati Uniti<br />

mostra il legame tra la sostanza chimica e la riduzione<br />

del rischio di depressione nelle donne<br />

di Ilaria Pezzotti<br />

Negli ultimi anni sono state<br />

affermate e pubblicate tante cose<br />

sui benefici o effetti negativi del<br />

consumo di caffè ed in particolare<br />

dell’alcaloide che caratterizza la<br />

peculiarità della bevanda, ovvero la<br />

caffeina.<br />

Alcune sono frutto di studi<br />

comprovati e quindi veritieri, altre<br />

sono solo dicerie o luoghi comuni.<br />

La caffeina è una sostanza naturale,<br />

un alcaloide, il cui effetto più<br />

conosciuto è la sua capacità di agire<br />

come uno stimolante e ritardare<br />

temporaneamente la fatica. Molte<br />

persone dicono di essere<br />

dipendenti. Secondo le definizioni<br />

accettate e il parere della maggior<br />

parte delle autorità scientifiche, la<br />

caffeina non crea dipendenza.<br />

La cessazione improvvisa<br />

dell’assunzione dell’alcaloide, può<br />

provocare in alcuni individui<br />

emicrania, affaticamento e<br />

sonnolenza. Questi sintomi di solito<br />

durano più di un giorno e possono<br />

essere prevenuti riducendo il<br />

consumo di caffeina a poco a poco.<br />

Un altro luogo comune è che la<br />

sostanza aumenta il rischio di<br />

malattie cardiache.<br />

Numerosi studi lo smentiscono. In<br />

individui sensibili all’alcaloide, c’è<br />

stato un leggero aumento<br />

temporaneo della pressione<br />

arteriosa. Tuttavia, questo<br />

incremento è simile a quello causato<br />

dalle attività quotidiane come salire<br />

le scale.<br />

Alcune persone inoltre credono che<br />

la caffeina provochi il cancro.<br />

Ci sono prove scientifiche che<br />

dimostrano il contrario.<br />

Due grandi studi condotti in<br />

Norvegia e le Hawaii e l’analisi di<br />

13 studi con più di 20.000 soggetti<br />

hanno concluso che non vi è alcun<br />

legame tra il consumo regolare di<br />

caffè o tè e il rischio di sviluppare<br />

un tumore.<br />

Ancora, le donne in gravidanza o<br />

che desiderano una gravidanza<br />

dovrebbero evitare la caffeina.<br />

Gli effetti delle bevande contenenti<br />

caffeina nei fattori riproduttivi sono<br />

stati analizzati in molti studi. I dati<br />

indicano che il consumo moderato<br />

di caffeina è sicuro per una donna<br />

incinta e il feto.<br />

Studi recenti suggeriscono che la<br />

caffeina può essere utile nel<br />

trattamento delle reazioni allergiche,<br />

grazie alla sua capacità di ridurre<br />

la concentrazione di istamina, che<br />

sono sostanze che aiutano il corpo<br />

a rispondere ad un allergene.<br />

Dopo decenni di ricerca, la comunità<br />

scientifica non ha dimostrato che<br />

vi è un nesso tra consumo moderato<br />

di caffeina e rischi per la salute.<br />

Ciò significa che possiamo<br />

continuare a consumare tè, caffè e<br />

altre bevande contenenti l’alcaloide<br />

con un minimo di buonsenso e<br />

moderazione.<br />

Uno degli studi più recenti ha messo<br />

in luce un altro aspetto che fino ad<br />

oggi non era stato ancora associato<br />

all’amata tazzina, ovvero la<br />

connessione tra il chicco e lo stato<br />

d’animo della persona.<br />

La ricerca è stata condotta dal<br />

professore Michel Lucas, della<br />

Harvard School of Publich Health<br />

ed è stata pubblicata con il titolo di<br />

“Caffè, caffeina e rischio di<br />

depressione tra le donne” il 26<br />

settembre 2011 sulla rivista<br />

scientifica “Archives of Internal<br />

Medicine”.<br />

È emerso che le donne che bevono<br />

più di due tazze di caffè al giorno<br />

hanno il 20% in meno di probabilità<br />

di sviluppare la depressione. Mentre<br />

<strong>marzo</strong> <strong>2012</strong><br />

quelle che consumano bevande che<br />

non contengono l’alcaloide<br />

sembrano non essere immuni al<br />

rischio di forme depressive.<br />

È stato analizzato un campione<br />

vasto e rappresentativo di più di<br />

50.000 donne adulte, per un<br />

periodo di dieci anni.<br />

Anche se lo studio è molto accurato<br />

e ben strutturato, medici e psicologi<br />

sono intervenuti sostenendo che<br />

deve essere approfondito prima di<br />

potere affermare con esattezza che<br />

il rischio di alterazione dello stato<br />

d’animo diminuisce con l’aumento<br />

del consumo di caffeina. Difatti,<br />

esperti in materia nutrizionale hanno<br />

evidenziato che il fatto di non<br />

sviluppare forme depressive è legato<br />

essenzialmente allo stile di vita.<br />

Coloro che hanno uno stile di vita<br />

salutistico, ovvero svolgono attività<br />

fisica regolare ed hanno<br />

un’alimentazione varia e sana, sono<br />

spesso impegnati in diverse attività<br />

ed hanno quindi bisogno (o almeno<br />

lo sentono) di bevande a base di<br />

stimolanti per essere sempre lucidi<br />

ed in movimento. E quindi l’utilizzo<br />

di caffeina è più una conseguenza<br />

che una causa.<br />

Mentre coloro che sono poco attivi<br />

e sedentari possono cadere spesso<br />

in depressione e non sentono il<br />

bisogno di caffè in quanto non sono<br />

motivati a muoversi.<br />

Probabilmente a breve la ricerca<br />

verrà rinforzata con altre<br />

argomentazioni e dimostrazioni e<br />

se ci sarà un ulteriore supporto a<br />

favore della tesi magari i medici<br />

cominceranno a prescrivere le<br />

bevande a base di caffeina.<br />

L’unica certezza che abbiamo e che<br />

non potrà mai essere smentita è<br />

che uno stile di vita attivo e sano fa<br />

molto bene alla salute del corpo ma<br />

anche della mente e quindi al<br />

benessere generale dell’individuo.<br />

Perciò concludiamo: andate al bar<br />

e ordinate pure la vostra amata<br />

tazzina ma non dimenticate di<br />

farlo di corsa

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