pgt piano di governo del territorio - Comune di Colorina (SO)
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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Colorina</strong><br />
PGT<br />
Piano <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong> <strong>territorio</strong><br />
Percorsi prevalentemente utilizzati in epoca romana<br />
A suggestive ipotesi <strong>di</strong> percorsi in epoca romana si può arrivare esaminando, come suggerisce Giliana<br />
Muffatti Musselli 25, i luoghi <strong>di</strong> ritrovamento <strong>del</strong>le numerose monete romane lungo la via Valeriana,<br />
ma anche nel Bormiese e in Valmalenco.<br />
Osservando il numero e la <strong>di</strong>sposizione degli itinerari segnati sulla cartina, ci si potrebbe chiedere se<br />
davvero, come risulta da vari documenti e testimonianze antiche, essi fossero tutti utilizzati durante il<br />
periodo me<strong>di</strong>oevale. Molti percorsi sono paralleli, con la medesima <strong>di</strong>rezione, vicini, alcuni<br />
sembrerebbero superflui, eppure va considerato che le con<strong>di</strong>zioni dei trasporti <strong>del</strong>l'epoca erano tali<br />
per cui ognuno dei percorsi aveva una sua funzione e obbe<strong>di</strong>va a particolari esigenze <strong>di</strong> traffico locale.<br />
Seguire con gli animali o a pie<strong>di</strong> un itinerario piuttosto che un altro, come ricorda Guglielmo<br />
Scaramellini, anche non troppo <strong>di</strong>stanti uno dall'altro, poteva significare notevole risparmio <strong>di</strong> tempo<br />
e <strong>di</strong> denaro.<br />
Nel XVI secolo i Grigioni, sempre molto interessati agli scambi commerciali, <strong>di</strong>plomatici e militari con<br />
Venezia, volendo evitare il passaggio in località <strong>di</strong>pendenti dal Ducato <strong>di</strong> Milano, videro la soluzione<br />
nel tragitto via terra che da Chiavenna, attraverso l'arduo passaggio sopra il sasso <strong>di</strong> Verceia<br />
raggiungeva Monastero <strong>di</strong> Dubino per poi proseguire per Morbegno e per la Bergamasca,<br />
che appunto era <strong>di</strong>ventata dominio <strong>del</strong>la Serenissima dal 1428, attraverso la via Priula che verrà<br />
aperta nel 1593, o attraverso altri passi allora utilizzati.<br />
Tra questi itinerari <strong>di</strong>retti verso la parte meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong>le Orobie c'era la strada <strong>del</strong> Passo <strong>di</strong> Dordona<br />
(2.080 metri) che da Fusine porta in Val Madre e dopo il giogo conduce nella Bergamasca.<br />
Questa via che era <strong>di</strong>venuta un sentiero <strong>di</strong> poca importanza, fu ricostruita dai Grigioni nel 1582. La<br />
Commissione che ne volle la costruzione parlò <strong>di</strong> necessità strategiche e commerciali, ma pare<br />
accertato che il vero motivo fosse la precisa volontà <strong>di</strong> Battista Salis Soglio, un ricchissimo possidente<br />
grigione, proprietario <strong>di</strong> pregiate miniere <strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> fucine in alta Val Madre, <strong>di</strong> rendere il trasporto<br />
<strong>del</strong> minerale ferroso in bassa valle più agevole, veloce e dunque più remunerativo. Così la mulattiera<br />
fu costruita rapidamente e a regola d'arte.<br />
DOCUMENTO DI PIANO RELAZIONE ILLUSTRATIVA<br />
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